STORY TITLE: Io, mio marito e l'imprevisto 
logo The Cuckold
194


STORY

Io, mio marito e l'imprevisto

by Wifegirls
Viewed: 199 times Comments 4 Date: 20-09-2025 Language: Language

Sabato 7 giugno, mio marito Roberto è libero dal lavoro e come spesso accade, si presenta con il vassoio per la colazione in camera da letto, mi sono appena svegliata e ricevere le sue attenzioni mi fa sempre enormemente piacere. Mentre facciamo colazione, durante la conversazione, mi fa un sacco di complimenti alla mia pelle vellutata, al mio corpo, dal suo sguardo ho capito che aveva qualcosa in mente, gli ho sorriso in maniera maliziosa e lui, capendo che gli avevo letto il pensiero, dopo tanti anni tra fidanzamento e matrimonio, non abbiamo mai avuto bisogno di troppe parole per capirci, mi confida che ha una gran voglia di vedere se e come qualche bel maschione maturo si approcciava a me in un centro commerciale.
Diciamo che i prefestivi e i festivi non sono i giorni ideali, troppa gente, troppe famiglie, normalmente quando vado lo faccio sempre nei giorni infrasettimanali e nelle ore centrali della giornata. Ma nei suoi occhi vedevo la luce del desiderio e non volevo deluderlo, così mi sono preparata e dopo aver indossato un vestitino corto, elasticizzato, di colore rosso con sotto solo un perizomino a filo dello stesso colore, dei sandali bianchi con tacco da quindici, mi sono presentata a lui per chiedergli un parere.
Con un sorriso a trentadue denti mi ha detto che, con il mio bel culo abbondante che ondeggia ad ogni passo dei miei bei coscioni, avrei fatto rizzare il cazzo anche ad un vecchio ottantenne impotente.
Gli sorrido dandogli dello scemo e messo un filo di rossetto rosso usciamo alla volta del centro commerciale. Sono quasi le undici quando siamo arrivati in una cittadina ad una quindicina di chilometri dal parco commerciale, che la macchina comincia a fare un brutto rumare e a sobbalzare, Roberto accosta per cercare di capire da dove proviene il rumore ma appena spegne il motore, questo non riparte più.
Siamo bloccati, fa anche caldo, riesco solo ad abbassare i finestrini per far passare un po’ di aria. Roberto inveendo contro la malasorte, scende per chiedere a qualche passante se conosce un meccanico in zona. Dopo aver chiesto ad un paio di persone, uno di questi, gli dice che in città c’è un’officina, che lui conosce, aperta anche di sabato mattina. Il signore molto gentilmente si offre anche di telefonare al meccanico, un certo Antonio, che poco dopo, arriva con il carroattrezzi e si posiziona davanti alla nostra auto. Si stringe la mano con Roberto presentandosi, io osservo la scena dall’abitacolo dell’auto dove ero rimasta seduta e Antonio devo dire non mi lascia per niente indifferente, incarna per me quella che è l’essenza del maschio, sicuramente ha superato la sessantina, alto all’incirca un metro e ottanta, capelli grigi, barba incolta, vocione forte e due manone che agitava nel gesticolare che sembravano due pale meccaniche. Ad un certo punto ha chiesto le chiavi dell’auto a mio marito che gliele ha consegnate, ha aperto la portiera del lato guidatore per provare a mettere in moto l’auto, appena mi ha vista seduta, tutta scosciata con le gambe accavallate, quel vecchio porco mi ha guardata dalla testa alle cosce da dove non distoglieva più lo sguardo e mi ha salutata con un: “ma buongiorno!! Ma come si permette questo trabiccolo di lasciare in panne una così bella donna…”. Gli sorrido in maniera maliziosa ringraziandolo per il complimento, ascoltando la sua voce mi sono venute le farfalle allo stomaco e quasi istantaneamente i capezzoli nudi sotto al vestito mi si sono inturgiditi non lasciando nulla all’immaginazione. Il porco se n’è subito accorto e guardandomi negli occhi mi ha sorriso facendomi l’occhiolino, ho ricambiato il sorriso e, allo stesso tempo, ho abbassato lo sguardo.
Dopo aver tentato un paio di volte di far partire l’auto, ha detto che bisognava portarla in officina perché il guasto è più serio di quello che si aspettava, così è sceso dalla macchina, dando un ultimo sguardo alle mie cosce in bella mostra.
Mi ha aperto lo sportello per farmi scendere dall’auto e nel farlo, il mio corto vestitino è salito ancora più su, in maniera un po’ maliziosa l’ho tirato giù ma Antonio, da vecchio porco esperto, mi dice: “ma perché copri tutto questo ben di dio? Le cose belle vanno mostrate!!”, altro sguardo intenso tra di noi e mi dirigo verso la cabina del camion. Mio marito, che ha capito subito tutto, durante tutto questo teatrino, fa il finto distratto e fa anche in modo che io sia seduta sul sedile centrale a stretto contatto con il meccanico. Durante il tragitto, ogni volta che cambia marcia è l’occasione per sfiorarmi la coscia, quel contatto mi sta turbando non poco, quel maschio mi intriga da morire, ho notato che anche lui ha un bel rigonfiamento nei pantaloni. Mentre tutto questo accade, mio marito, da bravo cornuto qual è, guarda distratto fuori dal finestrino fingendo di osservare i negozi che scorrono lungo il percorso. Arrivati in questa grossa officina, si avvicinano al mezzo due meccanici di mezza età che cominciano a far scendere l’auto dal mezzo di soccorso.
Antonio avvisa Roberto che siamo fortunati se l’unico autoricambi aperto ha il pezzo che ci serve. Dopo averne accertata la disponibilità in magazzino, mio marito ha chiesto a Antonio il favore di poter assistere alla riparazione, permesso che ovviamente accorda.
Io intanto, fingendomi un po’ scocciata, chiedo se in quell’officina c’è un posto dove potersi accomodare. Antonio mi indica un posto in fondo all’officina dicendomi che lì c’è la saletta d’attesa con un comodissimo divano.
Mi avvio sculettando, con la consapevolezza di non essere indifferente a quel maschio, fino ad arrivare al posto indicato, lì da un lato c’è un divano, dall’altro un distributore di vivande e di fronte alla porta di accesso, una parete vuota. Vedo in lontananza che Antonio dà le ultime indicazioni ai suoi meccanici prima di dirigersi al suo ufficio che sta proprio alle spalle della sala d’attesa.
Sto appoggiata con la schiena e con il piede della gamba destra contro la parete, ho le mani incrociate dietro la schiena. Antonio entra e fissandomi si dirige lentamente verso di me, mi sta di fronte, mi infila la mano ruvida e callosa in mezzo alle cosce, stringe forte la mia carne mi fa male, gli dico di smetterla subito, ma lui affonda la sua grossa mano fino alla mia fica che trova completamente bagnata, continuo a fingere di volermi divincolare da quella presa ma lui mi afferra per i capelli e dopo avermi detto: “zoccola, tu hai una gran voglia del mio cazzo”, mi ha infilato la lingua in bocca.
Le nostre lingue si attorcigliano come serpenti impazziti, sono completamente in suo potere, la mano che ha tra le mie cosce è arrivata alla mia fica ben aperta e lubrificata e non incontra nessuna resistenza alla penetrazione delle sue dita. Mi masturba con forza e decisione prima di staccarsi da me.
Ora è lì che mi fissa negli occhi e mi dice: “succhiami il cazzo, zoccola!!”, mi spinge giù, sono accovacciata davanti a lui che si apre la patta e tira fuori il suo cazzo duro, nodoso e odoroso di maschio e me lo sbatte in bocca e comincia a scoparmi tenendo la testa ferma con le sue grosse mani, mi fa male, ma allo stesso tempo riesce a farmi squirtare, il porco se ne accorge e senza troppi fronzoli mi tira su, mi volta contro il muro e dopo aver sollevato il vestitino e scostato il filo del perizoma, ormai completamente inzuppato dei miei umori, mi penetra con un colpo secco, devo soffocare un urlo mordendomi il labbro inferiore, mi monta come un toro in calore, i colpi come gli orgasmi si susseguono a ripetizione in quei quindici venti minuti in cui mi sbatte come una vacca prima di sentirlo rantolare svuotando i suoi grossi testicoli dentro di me con una copiosa sborrata. Mi tremano le gambe, sono sfinita dagli orgasmi, mentre mi sta ancora dentro, si avvicina al mio orecchio e mi dice: “puttana, questo è solo l’antipasto, ti voglio fottere ancora, se non c’era quel povero cornuto di tuo marito di la, ti avrei spaccato anche questo gran culo da vacca che ti ritrovi, sei nata per il cazzo” e si allontana da me richiudendo il suo membro nei pantaloni.
Lo guardo negli occhi e ancora in preda all’eccitazione della situazione, gli dico: “guarda che mio marito è un bravo e ubbidiente cornuto”.
Il porco rimane per un po’ disorientato, ma il gran figlio di puttana che è in lui riprende subito il sopravvento diventando di nuovo padrone della situazione e così, con ghigno beffardo, mi fa: “ah!! Siete di quelle coppiette con lui impotente e incapace di soddisfare la vacca che ha sposato e si eccita a vederla montare come si deve da veri maschi… Molto interessante, mi arrapano come un toro queste situazioni!!”
Sento il suo sperma misto ai miei umori che comincia a colarmi tra le cosce, non resisto dalla voglia di godere ancora, ma ora voglio farlo anche con mio marito, così mentre mi siedo sfinita sul divano sotto lo sguardo ancora allupato di quel vecchio porco, chiamo Roberto al cellulare e gli chiedo di raggiungermi subito in sala d’attesa. Passano pochi secondi e Roberto si materializza sull’uscio della porta, si ferma a fianco a Antonio che con le braccia conserte mi osserva mentre alzo il vestitino, allargo le gambe e mostro la fica e l’interno cosce tutto bagnato a mio marito.
Guardo Roberto e poi Antonio, i suoi occhi sono pieni di eccitazione e gli faccio: “amore, guarda questo vecchio porco come si è sbattuto la tua cara mogliettina e come l’ha lasciata. Su!! Da gran cornuto, fagli vedere come sei bravo a ripulirmi tutta tutta!!” e mentre lo dicevo ho sfilato il perizoma rosso inzuppato di liquidi. Due secondi dopo, è in ginocchio tra le mie cosce, con grandi slinguate mi ripulisce l’intero delle cosce prima di tuffarsi sulla fica grondante e ancora gonfia e comincia a roteare la sua lingua alternando profonde slinguate con ciucciate al clitoride, urlo di piacere mentre spingo con le mani la sua testa contro la fica e stringo le cosce per incitarlo a continuare, sto godendo di nuovo. Antonio è visibilmente eccitato, ha cominciato ad accarezzarsi di nuovo il cazzo mentre osserva quella scena, urla ai suoi operai di non disturbarlo per nessun motivo e chiude la porta della saletta. Si dirige verso di noi e mentre lo fa, comincia a slacciarsi i pantaloni, stavolta li lascia scivolare via rimanendo completamente a cazzo nudo, la sua verga è nuovamente dura e pulsante, la avvicina alla mia bocca spalancata dalla goduria che mi sta procurando Roberto e ne approfitta per infilarci il suo cazzo, lo ciuccio mentre carezzo i suoi grossi testicoli, lo sento gemere di piacere e dire: “che cazzo mi doveva capitare stamattina una vacca in calore con un marito cornuto, mmmm!!”. Ero di lato rispetto a Antonio che nel frattempo si era seduto sullo schienale del divano per godersi anche lo spettacolo del cornuto che ripuliva sapientemente la mogliettina. Sto scomoda in quella posizione, lo voglio ciucciare meglio, così allontano per un attimo mio marito dalla mia fica grondante e mi metto a pecorina con la testa tra le gambe di Antonio e ricomincio a ciucciare mentre Roberto riprende il suo ottimo lavoro di lingua. È a questo punto che Antonio, continuando a darmi un ritmo forsennato con la mano dietro la nuca ordina a Roberto di lubrificarmi bene il buco del culo perché ha deciso di farsi anche quello come mi aveva promesso. Da bravo cuckold sempre obbediente al padrone, mio marito esegue cominciando a stimolare abilmente il mio sensibile buchino per renderlo più umido ed elastico, mi sento impazzire per quanto è bravo a farlo e continua fino a quando Antonio non gli ordina di mettersi sotto a leccarmi la fica perché così gli avrebbe fatto vedere come si incula una zoccola come la moglie e si piazza alle mie spalle. Il mio culetto è ben lubrificato e pulsante di desiderio come anche il bel cazzo di Antonio, sento il calore della sua cappella poggiata sul mio orifizio e avverto la sua spinta, lenta, costante e continua fino a che non mi è completamente dentro l’ano fino ai testicoli, lo rotea per farmi abituare alle sue dimensioni prima di cominciare una cavalcata potente. Sono in preda agli spasmi di piacere con quel toro che mi sta scopando come un dannato il culo e la lingua di mio marito che mi succhia e morde il clitoride gonfio, andiamo avanti così per un tempo che mi sembra interminabile e nello stesso istante in cui Antonio mi riempie il culo di sborra bollente, ho un orgasmo che il mio Roberto riceve tutto nella sua avida bocca. Quel bastardo di Antonio mi ha fatta letteralmente impazzire, come anche a Roberto che si è sentito felicemente cornuto e soddisfatto.
Dopo quella monta selvaggia mi sono abbandonata esausta e ansimante tra le braccia forti e con la testa sul petto villoso e grigio di quel maschio che mi ha procurato degli orgasmi violenti e potenti mentre mio marito giace ai nostri piedi anche lui soddisfatto per aver avuto il suo piacere.
Quando siamo andati via quel maschione mi ha detto chiaramente che mi vuole ancora per soddisfarsi e soddisfarmi….
Non è mica finita qui…continuo?

POSTED 4 COMMENTS: