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128 - IL VUCUMPRA’
by SlutDany
Ero intento a bere un caffè al chiosco della spiaggia, con lo sguardo osservavo mia moglie Dany tranquillamente distesa su un lettino tutta nuda a gambe aperte a prendere il sole, come sempre era contornata da numerosi uomini che le guadavano in mezzo le gambe, tutto normale, ero abituato, su tutte le spiagge nudiste che va li attira come mosche e tutti a vederle la figa rasata.
Mi piaceva che la desideravano, qualcuno si toccava, tutti speravano in un suo cenno per potersi avvicinare e magari sperare in qualcosa in più, lei continuava a prendere l’abbronzatura a occhi chiusi senza dare possibilità a nessuno di un contatto.
Sapevo perfettamente che quando vuole se le piace qualche uomo lei stessa prende l’iniziativa e ci inizia a parlare facendoci amicizia per poi invitarlo a casa per farsi scopare, evidentemente quel giorno non le andava purtroppo.
La sua tintarella fu interrotta da un venditore ambulante di colore, il così detto vucumprà, che aveva su una spalla un lungo bastone con appesi numerosi abiti, lei come li ha visti è scattata in piedi e ha iniziato a guardarli.
Purtroppo l’ho viziata, conoscendola bene sapevo che le piacevano anche se erano straccetti e li avrebbe comprati tutti, vedevo che li provava, controllava quelli più trasparenti, quelli più corti, ne scelse una decina e si girò per chiamarmi e pagarli.
Non mi trovava, mi ero messo ben nascosto dietro il chiosco, volevo vedere cosa combinava senza di me.
Dopo una mezzoretta ha rinunciato a cercarmi, ho visto che ha confabulato con il vucumprà per un po’ e poi lui è andato via e lei si è nuovamente sdraiata sul lettino a prendere il sole.
A quel punto sono apparso, come mi sono messo seduto vicino a lei Dany mi ha chiesto dove stavo spiegandomi che voleva acquistare dei vestitini ma non avendo soldi dovevo pagarli io.
Facendo finta di dispiacermi le ho comunque detto che tanto passano spesso e li avrebbe comprati un’altra volta, mi ha subito interrotto, le piacevano quelli e non li voleva perdere, mi ha informato che si era messa d’accordo con il vucumprà che volentieri glieli avrebbe portati a casa in villa.
Rimasi al quanto meravigliato, aveva detto a quel uomo nero dove abitiamo, mi sembrò strano, la mia mente cominciò a fantasticare, forse aveva qualche scopo, forse oltre i vestiti voleva qualche altra cosa, fino a che non siamo tornati a casa ho continuato a immaginare cosa poteva succedere.
Mentre ero seduto sul divano ancora pensieroso, Dany dopo essersi fatta una doccia si era messa seduta vicino a me, era tutta profumata con indosso un copricostume trasparente che non nascondeva niente, completamente nuda.
Passava il tempo, la mia mente era ancora in movimento, non resistetti e le chiesi cosa voleva fare quando il vucumprà arrivava, lei semplicemente mi disse che voleva comprare i vestitini.
Rimasi amareggiato, tutto quello che avevo immaginato scomparve, lei si accorse della mia delusione, mi guardò negli occhi, capì che avrei voluto vederla fare sesso con quel uomo, mi fece un sorriso, mi diede una carezza e si strinse a me.
Dopo circa mezzora suonarono alla porta, lei andò ad aprire, era il vucumprà, lo fece accomodare in salotto e poi gli disse che voleva riprovarli prima di comprarli.
Si levò di dosso il copricostume rimanendo nuda, iniziò ad indossarne uno, cercava di infilarlo ma non ci riusciva, chiese all’uomo di aiutarla.
Notai subito che non era una prova normale, lei si muoveva in modo strano mentre il vucumprà le infilava il vestitino, le si metteva addosso, faceva in modo di farsi toccare il seno, il culo, la figa.
La guardai negli occhi e lei mi fece un occhietto, è troppo brava la mia dolce mogliettina, stava istigandolo per accontentarmi da gran troia che è.
Non ci volle molto che al nero gli si rizzasse il cazzo, si vedeva benissimo che aveva la patta del pantaloncino gonfia, però non si azzardava a fare qualcosa.
Probabilmente la mia presenza lo bloccava, decisi di intervenire, mentre Dany era intenta a sfilarsi il vestito le toccai la figa invitando il vucumprà a sentire come era morbida, timidamente allungò una mano carezzandola, ho insistito, gli ho fatto infilare due dita dentro e lui a quel punto, vedendo la mia condiscendenza, non ha più resistito e ha iniziato a toccarla, a tastarla, le aveva infilato le dita in figa e le palpava i seni.
Dany mi guadava soddisfatta con un sorrisetto malizioso, sapeva che mi piaceva vederla tra le braccia di un altro uomo e questa volta pure nero, per aumentare la mia eccitazione si accostò al viso dell’uomo e lo baciò in bocca con la lingua, ero al settimo cielo.
Stretti uno all’altra si sdraiarono sul divano e Dany allargò le gambe facendosi leccare la figa, smaniava, le piaceva, quando le uscirono dei piccoli rivoli di umori interruppe l’uomo e gli fece calare il pantaloncino, gli estrasse il cazzo che era già teso e abbastanza dotato facendoselo strusciare sulle labbra e mettendoselo in bocca per spompinarlo.
Il nero era su di giri, il pompino durò per almeno quindici minuti, stava quasi per venire, mia moglie è troppo brava a farli, sembra una professionista, si fermò e allargo le gambe per farglielo infilare in figa.
Al vucumprà non sembrava vero, si stava scopando una bellissima donna bianca, la baciava in bocca, le tastava i seni, gli pompava il cazzo in figa sempre più con forza e lei godeva, godeva, godeva.
Io nel frattempo mi ero tirato fuori il cazzo e mi gustavo la scena masturbandomi.
Dopo innumerevoli pompate l’uomo era arrivato al massimo, stava per venire, voleva uscire, Dany l’ha bloccato, sapeva che a me piace che la riempiano e pure lei vuole sentirsi piena, con un gemito le ha sborrato dentro la figa e lei con un urlo di piacere è venuta.
Ho pagato i vestiti e come il vucumprà è andato via ho messo il mio cazzo in bocca a Dany sborrandole dentro mentre le strillavo che era una grande troia per mia fortuna, lei mi ha guardato soddisfatta di avermi accontentato con un sorriso malizioso mentre ingeriva la mia sborra.
Max
