Luca
by lucab3331
STORIA VERA
Il giorno in cui Maria e suo marito acquistarono la mia vecchia casa, non mi sarei mai aspettato di trovarmi in una situazione così audace. Lui era un tipo affabile, gentile, ma con uno sguardo che nascondeva qualcosa di più profondo. Quando mi disse, con un sorriso sornione,
Bella Maria, vero? Lo sai, non bisogna mai essere gelosi nella vita… così si gode il doppio
, qualcosa scattò dentro di me. Era chiaro: lui voleva concedermi sua moglie. Le sue parole mi rimasero impresse, come un invito sottile che prometteva piaceri proibiti.
Da quel momento, iniziai a muovermi con attenzione. Mi insinuai nella mente di Maria con messaggi pieni di complimenti, pensieri erotici, fantasie che la spingevano sempre più oltre. Ogni volta che le scrivevo, il tono diventava più caldo, i doppi sensi più espliciti, e lei rispondeva, dapprima timidamente, poi con sempre maggiore coinvolgimento. Il suo desiderio cresceva visibilmente, e io sapevo che stavo conquistando la sua mente.
Dopo giorni di conversazioni cariche di tensione, la convinsi a vederci per un aperitivo. Non fu difficile; ormai lei era già profondamente attratta, quasi consumata dall’idea di cedere. Ci trovammo in un piccolo bar nascosto in città, un posto discreto dove il nostro gioco poteva svolgersi lontano da occhi indiscreti.
Dal momento in cui ci sedemmo, fu chiaro che Maria non riusciva a contenersi. Continuava a scostare una ciocca di capelli dietro l’orecchio, le sue gambe si muovevano nervosamente sotto il tavolo, e il suo sguardo era diviso tra me e il bicchiere. Ogni tanto, si scusava per andare in bagno, ma sapevo cosa stava succedendo: fremeva di desiderio, le sue mutandine dovevano già essere fradice.
Quando tornava al tavolo, ci scambiavamo sguardi sempre più carichi di desiderio, i nostri corpi reclamavano di avvicinarsi. Era inevitabile. Dopo qualche bicchiere di vino, eravamo entrambi brilli, la tensione sessuale ormai insostenibile.
Uscimmo dal bar e, appena fuori, la presi tra le braccia. Le nostre bocche si cercarono in un bacio umido, caldo, appassionato. La sua lingua giocava con la mia, il suo corpo si strusciava contro di me, cercando sollievo al desiderio che l’aveva consumata per giorni. Il calore della sua pelle contro la mia mi faceva impazzire.
Non potevamo aspettare oltre. La portai in un posto appartato, dove nessuno poteva vederci, e lì, sotto la luce pallida della luna, la bendai. Volevo che ogni sensazione fosse amplificata, che si concentrasse solo su ciò che le stavo facendo provare.
Con la bocca iniziai a esplorare ogni centimetro del suo corpo, sfiorandole il collo, le spalle, scendendo lentamente fino ai suoi seni turgidi. La mia lingua tracciava sentieri umidi sulla sua pelle, mentre lei tremava sotto i miei tocchi. Ogni sospiro che usciva dalle sue labbra era un segnale che stavo andando nella direzione giusta, che il suo piacere cresceva di secondo in secondo.
Prendendo una piuma, iniziai a passarla leggermente lungo la sua schiena, lungo le sue gambe, fino a raggiungere la parte interna delle cosce. Ogni volta che la piuma sfiorava la sua pelle, lei si contorceva, il suo respiro si faceva più pesante. La tensione era così palpabile che sentivo il suo corpo vibrare sotto il mio tocco. E tutto questo, ancora, senza neanche averle tolto un solo vestito.
Il suo desiderio era tale che raggiungemmo entrambi l'orgasmo solo attraverso lo strusciamento dei nostri corpi. Lei gemette forte, il suo corpo si inarcò contro di me mentre la sua eccitazione esplodeva. Io la sentii tremare e, in quel momento, persi il controllo anch'io. Fu una scarica di piacere così intensa che mi sentii travolto, uniti solo dal desiderio senza neanche aver fatto l’amore davvero.
Ma non finì lì. Quell’orgasmo non fu altro che l’inizio. Subito dopo, la spogliai completamente e la presi con una passione che sembrava non avere fine. Il suo corpo era caldo, desideroso, e ogni nostro movimento era un atto di pura lussuria. La presi contro il muro, la sua schiena premeva contro la superficie fredda mentre i nostri corpi si incontravano e si separavano in un ritmo frenetico.
Maria gemeva, gridava il mio nome, le sue mani si aggrappavano alle mie spalle mentre io la penetravo con forza, senza risparmiarmi. La sua bocca cercava la mia, e ogni bacio era un morso, ogni tocco un'esplosione di piacere. La spinsi oltre i suoi limiti, facendola venire più volte, finché non ci trovammo entrambi a tremare, i corpi avvolti in crampi di piacere, incapaci di fermarci concludendo in un favoloso creampie concordato in silenzio dalle nostre menti.
Solo qualche giorno dopo trovai il coraggio di raccontare tutto al marito. Ma quando iniziai a parlargli, lui mi interruppe con un sorriso sornione.
Lo sapevo già
, disse, tranquillo.
Ho un’app che mi permette di vedere tutto quello che fa con il telefono. E ti dirò, è stato eccitante vedere come l’hai conquistata.
Quello fu solo il primo di tanti incontri. Ogni volta, più eccitante, più sfrenato, sempre con quella sensazione proibita che ci legava. E ogni volta, Maria tornava dal marito, sapendo che lui sapeva, ma senza mai una parola di troppo.