Giochi nei camerini
by PaoloBARIViewed: 407 times Comments 4 Date: 16-03-2025 Language:

La scorsa primavera spinto da desiderio di fare giochi di esibizionismo e masturbazione reciproca con una coppia e in particolare dedicare delle attenzioni ai piedi di una lei di coppia, misi un annuncio su un noto portale. Tra le decine di messaggi che mi pervenirono, uno era interessante; un uomo di 60 anni circa, dice di chiamarsi Michele ed ha una relazione con Paola, la sua amante, di circa venti anni più giovane di lui. Descrive Paola, dicendo che è una donna con una indole autoritaria che ama attenzioni ai suoi piedi; non hanno mai avuto esperienze dirette, solo una volta è capitato per caso che un guardone li spiasse in auto e loro hanno gradito, eccitandosi e dando uno spettacolo indimenticabile al fortunato guardone; hanno spesso fantasticato di giochi soft a tre e il mio annuncio, gli sembrava molto in linea con quello che cercavano.
Susseguirono numerosi messaggi e telefonate a tre, per saggiarmi e conoscermi. Finché un giorno vollero incontrarmi, con una fantasia ben precisa: ci dovevamo vedere in un grande negozio di abbigliamento in un centro commerciale di Bari, ed io avrei dovuto aiutare lei a provare alcuni capi, passarle la roba nei camerini, mentre lui osservava; dopo sarebbe stato il mio turno nel camerino per mostrare loro quanto avessi gradito gli spogliarelli di Paola.
Così quel giorno, arrivai al centro commerciale, chiamai Michele il quale mi disse di raggiungerlo fuori un negozio di abbigliamento. Ci presentammo, lui era un uomo maturo ma giovanile, magro e con un fisico esile rispetto al mio. Era evidentemente emozionato del passo che stavano compiendo e dopo la stretta di mano, ribadì tutte le raccomandazioni di rito e dovute, non vedeva l'ora di presentarmi a lei. Mi fece strada nel negozio, finché arrivammo al settore scarpe, li c'era Paola, una procace e giunonica donna di 45 anni, lunghi capelli biondi, seno una quarta abbondante in cui perdersi e fianchi larghi, strizzata in un vestitino blu jeans, con una pelle chiarissima, il volto nascosto dietro un cappellino da baseball e un paio di grossi occhialoni da sole; timida mi stringe la mano, le faccio dei meritatissimi complimenti per metterla a suo agio, chiacchieriamo un po' delle scarpe che osservava, finché non mi chiede:
visto che sei un esperto queste le vedresti bene su di me?
Non vi fu risposta più semplice:
ma non sono le scarpe che danno valore alle scarpe, quello che gli dà valore è il piedino della bellissima donna che le calza
Paola:
un poeta ...ridendo con Michele... Neruda mi vuoi aiutare a calzarle?
Ovviamente dissi di si, che sarebbe stato un onore, lei si sedette ad una panca io in ginocchio presi il suo piede curatissimo in sandaletti con cinturino alla caviglia, unghie smaltate di fucsia. Sfilai il scandaletto con la delicatezza con cui si tocca una rosa, nel farlo accarezzai il suo piede ...Michele ci osservava e si guardava attorno affinché nessuno sospettasse...
Paola:
che ne pensi?
Io:
stupendi piedini, smalto molto sexy
Lei gradì il commento e mi chiese di metterle il nuovo paio per provarlo, nel farlo alzò leggermente la gonna fin sopra il ginocchio, e mi porse la gamba dritta allargando le cosce e mostrandomi che era senza intimo sotto il vestito, si intravedeva una splendida vagina con una bella criniera e labbra grandi, sembrava già umida visto il leggero bagliore delle labbra. Distratto per la visione le misi il primo sandaletto.
Lei sorridendo disse:
non ti distrarre mettimi anche l'altro
Ovviamente obbedì ma questa volta prima di mettere il piedino nudo nel nuovo sandaletto, lo poggiai sulla mia coscia, vicino l' inguine per farle tastare la mia erezione, lei la noto ed agitava le dita del piede, guardando Michele disse:
prendete anche voi qualcosa che andiamo nei camerini a provare dei capi, io ho scelto due costumi da bagno e un vestitino
Finì di metterle il sandaletto ed io e Michele come due furie ci fiondammo su due jeans di una taglia improbabile e seguimmo Paola nei camerini.
Paola decisissima, scelse un camerino in un angolo, disse a Michele siediti sullo sgabello e reggimi la borsa, ordinò a me di stare fuori a reggerle la roba da passarle, mi avrebbe detto lei quando aprire la tenda.
Obbedì interminabili minuti dietro la tenda chiusa, poi mi disse di aprire, lei era completamente nuda, Michele si masturbava sullo sgabello, mi guarda e mi dice passami:
il costume a maglia
Le allungo il costume e lei prende la mia mano la tira dentro e mi fa accarezzare il suo seno e i suoi fianchi, poi mi butta la mano fuori dalla tenda e mi dice di aspettare.
Mi fa aprire nuovamente la tenda e mi chiede come sta in questo costumino, era una splendida visione e lo dissi, si tolse il costume facendomi ammirare dallo spiraglio della tenda e mi chiede di passarle il secondo costume, questa volta prese la mia mano e la mise sulla sua vagina, calda ed umida, la masturbai, lei fremeva, Michele nel frattempo aveva sborrato sul pavimento dello spogliatoio.
Lei eccitata disse:
basta a mostrarmi io, voglio vedere te
Così lei uscì dallo spogliatoio e fece entrare me, Michele sempre dentro seduto nell' angolo.
Mi spogliai, avevo una evidente erezione, lei non chiuse mai la tenda, vedendo la mia erezione, afferrò con forza il mio membro, mi masturbò avidamente, Michele stupito la fissava. Io ero il suo giocattolo, Lei guardò Michele e redarguendolo con lo sguardo gli disse:
cosa abbiamo detto
Improvvisamente tolse lei la mano dal mio membro e lo strinse Michele, accennò anche lui una sega, io rimasi di pietra, per questa inaspettata sorpresa, Lei disse:
c'è ne andiamo?
Uscimmo cautamente, guardinghi, seguimmo Paola, Michele mi spiegò che tra loro c'era un accordo, dato che lui la stava spingendo a provare questi giochi a tre, lei gli disse che se avrebbe ceduto, lui doveva pagare uno scotto, così Paola decise che se fosse successo anche Michele avrebbe dovuto toccarmi, vincendo il suo ribrezzo a farlo. Capì e inquadrai ancora meglio la descrizione iniziale che mi fece Michele di Paola, è autoritaria... continuammo a seguire la signora fino al parcheggio, Lei voleva continuare i giochi in auto... Ma questo è il prosieguo del racconto