STORY TITLE: PRIMA VOLTA AL PRIVÉ 
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PRIMA VOLTA AL PRIVÉ


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PRIMA VOLTA AL PRIVÉ

by annamarco
Viewed: 171 times Comments 2 Date: 27-07-2024 Language: Language

Luisa era una ragazza stupenda e la nostra relazione andava benissimo. Eravamo in piena sintonia sia nel letto che fuori dal letto. La vita con lei era una continua scoperta. Sentivo il suo amore avvolgermi. Mi dava sicurezza.
Con lei potevo parlare di tutto e scoprire che in ogni caso lei mi capiva sempre, senza giudicare e senza condannare. Certo esprimeva la propria opinione in modo anche veemente ma era sempre dalla mia parte.
Così le avevo raccontato tutto della mia vita. Anche cose che qualsiasi manuale sconsiglia di affrontare con la propria ragazza, come ad esempio la mia ex. Le avevo raccontato di come tra di noi l'intesa si fosse progressivamente spenta e come abbiamo trascinato la relazione nel tempo tra noia e stanchezza. Le avevo anche raccontato di come alcune amicizie della mia ex erano riuscite a ravvivare ciò che io non accendevo più in lei e di come avevo scoperto che negli ultimi due anni aveva avuto tre storie ad alto contenuto erotico, consumate in genere sul lavoro.
Tra le cose che avevo confessato a Luisa c'era una mia vecchia curiosità: quella di vedere cosa succedesse all'interno di un club privè. Mi aspettavo che mi dicesse che ero il solito maniaco, come avrebbe fatto la la mia ex, invece lei mi disse subito che anche lei era curiosa e che sarebbe stata felice di accompagnarmi. Naturalmente non eravamo obbligati a nulla e si partiva col solo intento di soddisfare la curiosità.

Selezioniamo un club vicino Milano organizzato come una spa. Le recensioni che avevo trovato in internet erano ottime. Al piano terra vi erano diverse vasche idromassaggio, sauna, bagno turco, doccia emozionale oltre alla zona bar e rinfresco. Al piano di sopra l'area prive fatta di diverse stanzette che si affacciavano su un lungo corridoio, alcune chiuse da una grata mentre altre più grandi ed aperte a tutti.
All'ingresso troviamo il posto elegante e pulito. Le altre persone, coppie e singoli, sono tranquille e si distribuiscono in tutta l'area spa senza affollarsi.
Cominciamo ad ambientarci e ad esplorare. L'essere nudi non ci imbarazza ma comunque ci copriamo con i teli che chi hanno dato all'ingresso e mi accorgo di camminare tenendo Luisa al braccio o cingendole la vita, forse nell'istintivo gesto di proteggerla e di tenerla vicino in un ambiente a me sconosciuto.

Al piano terra l'impressione è di una spa tranquilla ma al primo piano tutto cambia: una stanzetta dietro l'altra e alcune delle stanzette sono occupate da coppie e singoli che fanno sesso; sono li esposti senza imbarazzo né vergogna ognuno secondo i propri desideri. Vediamo due ragazze nello stesso letto che si baciano mentre vengono scopate da due ragazzi, vediamo una coppia circondata da tre singoli che carezzano la lei offrendole i membri eretti mentre il marito (o almeno credo che lo fosse) la scopa; un paio di stanzette contengono soltanto una coppia che da libero sfogo alla propria passione davanti all'occhio divertito di qualche spettatore che li osserva dall'esterno attento e divertito.
Luisa mi dice di non essere turbata ma anzi di vedere in quel mondo una sincerità che spesso fuori manca. Mi guarda e mi dice: “prendi tua moglie ad esempio invece di farsi scopare dal suo medico o dal suo collega, poteva essere sincera e dire ho voglia di sesso; venivate qui insieme e poteva sfogarsi come voleva e con chi voleva, avresti preferito vero?”. La guardo perplesso e bofonchio un si poco convinto. “In realtà per stare qui credo che si debba essere molto uniti”, penso tra me e me.

Dopo l'esplorazione torniamo di sotto a rilassarci: un aperitivo analcolico, un po' di frutta e poi un giro in sauna. Osservo curioso le altre persone avvolte dal vapore; di fronte a noi c'è una coppia con una lei biondissima stesa con la testa appoggiata sulle ginocchia del compagno che le carezza distrattamente i capezzoli o la strisciolina di peli neri che come una freccia indica la strada per lasua fichetta. Di fronte a noi due ragazzi sui 30 anni si accorgono che Luisa li sta guardando e cominciano a massaggiarsi il pacco fino a poter esibirle una erezione quasi completa. Mi sento in dovere di rimarcare il mio possesso cingendola con un braccio sino a coprire con un palmo un seno che, soffice e caldo, mi riempie la mano. Lei mi posa quasi istintivamente la mano sul pene non so se per riflesso o perchè vuole rassicurarmi. La ringrazio schioccandole un bacio sulla guancia.

Quando sentiamo la necessità di rinfrescarci usciamo e dopo una doccia entriamo nella vasca idromassaggio. Il calore della sauna prima e le bollicine ora mi fanno rilassare e mi siedo reclinando la testa all'indietro mentre Luisa mi tiene dolcemente la mano. Sono rilassato e a mio agio e così mi sembra anche di Luisa, quando sento la stretta sulla mano che aumenta a richiamare la mia attenzione. Mi tiro su e mi volto verso la mia compagna. Vedo che affianco a lei c'è uno dei singoli che erano nel bagno turco e lei mi sussurra: “mi sta toccando” ed io di rimando: “ti da fastidio?” Luisa mi tranquillizza assicurandomi che è un tocco delicato e piacevole e io le dico che se va bene per lei va bene per me. Torno a rilassarmi ma questa volta rimanendo vigile ed anzi tenendo una mano sulla patatina di Luisa a cui non mi andava che accedessero estranei. Tutto questo viene interpretato dal singolo come un autorizzazione a continuare e percepisco la sua mano che nella vasca carezza la pelle di Luisa, si sofferma sui seni, gioca con i capezzoli poi torna alle cosce. Un paio di volte la mano del singolo cerca la patatina ma la trova coperta dalla mia mano e rispettosamente si ritrae. Al contrario Luisa si lascia coccolare dall'estraneo lasciandosi sfuggire anche qualche mugolio mentre comincia a carezzarmi il cazzo. La cosa viene percepita anche da un altro singolo che entra in acqua con noi. Vedo in lui un momento di imbarazzo: Luisa ha me a sinistra e il primo singolo destra; sono convinto che il nuovo arrivato non trovi gran che da fare ma mi sbaglio. Il secondo singolo si inginocchia al centro della vasca così da trovarsi di fonte a Luisa mentre il primo toglie le mani dal seno. “Devono essere amici”, penso sorpreso dalla generosità del ragazzo che rinuncia alle sicuramente gradevoli palpate che fino a quel momento praticava al mio amore. Poi mi accorgo che Luisa gli sta facendo una sega e che lui se la sta semplicemente godendo. Il secondo ha libero accesso ai seni che affronta con entrambe le mani e forse con meno dolcezza del suo predecessore. Luisa sembra gradire anche il tocco più deciso del secondo che nel contempo le si avvicina, restando in ginocchio e avanzando poco alla volta; è un po' goffo ma nel suo movimento porta Luisa ad allargare le gambe fino a trovarsi praticamente tra le sue ginocchia. E' talmente vicino che riesce a sollevare leggermente i seni di Luisa fuori dall'acqua poter poter liberamente mordicchiare e leccare i capezzoli; ad ogni passaggio ho il timore che le due bocche si incontrino. Il bacio è un'altra cosa che vorrei restasse solo mia.
Comincio a essere preoccupato.
Una voce fuori campo interrompe il momento dandomi una quanto mai desiderata pausa: “è vietato il sesso nelle vasche”. Luisa infatti stava menando il cazzo sia a me che al primo singolo con vigore e i movimenti veloci e forti non potevano passare inosservati.Tutti e quattro ci ricomponiamo e chiedo a Luisa se possiamo andare a bere qualcosa.

Mentre ci spostiamo verso il bar decidiamo di cambiare meta e saliamo nella zona privè. I due singoli ci notano e ci seguono come due volpi in caccia della gallina ma noi entriamo nel separè che meglio si poteva chiudere e li lasciamo all'esterno a guardare mentre io mi getto su Luisa cominciando a baciarle prima la bocca in un possessivo e avvolgente abbraccio e poi subito dopo la sua fichetta già eccitata dalle coccole ricevute. Lei viene subito e in modo rumoroso tra i commenti dei due singoli che erano rimasti fuori per assistere alla scena. La abbraccio e la bacio ancora e le dico che la amo lei mi stringe forte e con voce dolce mi dice: “scopami voglio che mi fai venire ancora”.

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