STORY TITLE: Come tutto ebbe inizio 
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Come tutto ebbe inizio


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Come tutto ebbe inizio

by cp58mi
Viewed: 1134 times Comments 4 Date: 28-02-2024 Language: Language

COME TUTTO EBBE INIZIO


A giugno, come l’anno precedente con le prime giornate assolate tornammo sulle rive del Ticino dove l’anno prima per caso scoprimmo un luogo appartato dove coppie e singoli facevano naturismo e la cosa sorprendentemente ci intrigò.
Era una località sul fiume Ticino poco lontano da Malpensa dove in giovane età mio zio mi portava a pesca di barbi e essendo io e mia moglie in zona le dissi di fare un giro per vedere se riuscivo a ritrovare quel posto. Dopo aver girovagato nel verde seguendo la sponda del fiume arrivammo su una spiaggia dove coppie e singoli erano nudi come mamma li aveva fatti e se ne stavano al sole come nulla fosse e non solo, ma questo lo scoprimmo dopo e facemmo un giro nei dintorni giusto per capire e farci un’idea dell’ambiente e ci volle poco a farci capire che quella spiaggia non era solo per naturisti perché vedemmo coppie andarsene nel verde con dei singoli per poter dar sfogo alle proprie libidini e una volta capita l’antifona ce ne tornammo alla nostra auto.
Ovviamente non potemmo non parlarne lungo il tragitto per casa e così le chiesi cosa ne pensasse e se avesse il coraggio di spogliarsi e mettersi nuda al sole in mezzo ad altra gente. Mi aspettavo una risposta sibillina da parte sua e invece disse che in un posto simile avrebbe avuto più vergogna a starsene vestita visto che era evidente che il posto era solo per nudisti.
Mhmm bene risposi, quindi se ti proponessi di andarci nel prossimo weekend accetteresti
Non lo so, dici sul serio? Davvero vorresti andarci, a me non spiacerebbe provare.
Devo dire che davvero quella risposta mi lasció basito ma non lo diedi a vedere. Non avrei mai detto che Renata accettasse di stare nuda in mezzo a sconosciuti e da quel momento iniziai ad avere dei pensieri a dir poco perversi e iniziai a immaginarla nuda in mezzo a sconosciuti col cazzo in bella vista e iniziai a sentirmi prudere d’eccitazione il cazzo e anche al lavoro in ufficio quando ci pensavo il cazzo mi veniva duro e ne conoscevo il motivo.
Il sabato precedente quando facemmo il giro dell’ambiente vedemmo donne che pur avendo accanto il marito o compagno, si facevano avvicinare dai singoli e alcune si facevano perfino palpare, altre invece a gambe aperte si mostravano loro e questi in piedi se lo menavano fino a godere e sborrare ai loro piedi e mi venne spontaneo pensare a quanto sarebbe stato bello se lo facessero anche con mia moglie e al pensiero mi eccitavo di brutto. Alcuni permettevano addirittura alla propria compagna di toccare i loro cazzi facendosi poi palpare dai singoli di turno e pensare che Renata si lasciasse palpare pure lei mi faceva arrapare di brutto.
La prima volta che ci andammo peró l’impatto non fu dei migliori.
Come la volta precedente c’erano diverse coppie sparse qua e là tutte nude al sole e alcune di queste mostravano sfacciatamente i loro sessi ai singoli arrapati che guardandole si masturbavano come assatanati e un po’ questo dette fastidio a mia moglie che volle fermarsi in un posto meno affollato dove fermarci.
Anche se un po’ scettici e per non dare l’impressione di due imbranati assumemmo il ruolo di persone sgamate e con finta naturalezza stendemmo i nostri teli e non senza un po’ di vergogna almeno da parte mia visto che era la prima volta, ci spogliammo.
Ovviamente attirammo l’attenzione delle persone intorno perché essendo nuovi del posto suscitammo la loro curiosità e fummo presi di mira, ma questo non ci impedì di spogliarci e una volta nudi ci stendemmo al sole.
Il fatto di essere novizi del luogo attirò su di noi gli sguardi su noi, o per meglio dire su Renata le cui curve sapevo che avrebbero sortito quell’effetto e i singoli presero a girarci intorno cercando di capire che genere di coppia fossimo, se libertina o meno, ma noi non facemmo nulla e ci limitammo a starcene al sole.
Poco dopo peró anche se Renata non avesse fatto nulla per provocarli ma se ne stava tranquilla a pancia sotto a prendere il sole, due tipi al contrario degli altri ritornarono e fermi davanti a mia moglie contemplarono con piacere la sua siluette nuda con lo sguardo che scorreva dalle cosce al magnifico culo messo in bella vista e poco dopo uno dopo l’altro presero a toccarselo e a menarselo facendomi tirare il cazzo dall’eccitazione che stessero facendolo per lei e m’indussero a chiederle di girarsi perché volevo che mostrasse loro la figa.
Amore perché non ti giri, non ti va di abbronzarti il viso dissi speranzoso che si voltasse e vedesse coi suoi occhi quei due che se lo stavano menando per lei.
Appena si fu voltata d’istinto chiuse le gambe, non si aspettava di vedere due uomini lì davanti a guardarla e a menarselo, ma fu una cosa momentanea perché con fare saputo inforcò gli occhiali da sole che le nascondevano gli occhi e appoggiatasi sui gomiti si mise a guardare i due che eccitati dal fatto che lei li guardasse presero a menarselo con più foga.
Dovete sapere che nonostante Renata abbia superato la cinquantina è ancora oggi una donna molto attraente con un corpo che farebbe invidia a molte giovani.
È una donna che ha ancora molto da dare e col fisico che si ritrova spesso e volentieri sento gli apprezzamenti velati sia di amici che di conoscenti, figuriamoci degli estranei che ora ammiravano il suo corpo nudo al sole e con le gambe che pian piano si aprivano sempre più.
Era chiaro che guardare i due menarselo per lei l’aveva eccitata, ero certo che se gliel’avessi toccata l’avrei trovata bagnata perché questa era una sua peculiarità.
Guardarla e vedere con quanta intensità si stesse godendo quel momento di trasgressione mi fece venire da pensare che magari avesse voglia di toccarli quei cazzi come alcune del luogo faceva e questo mi eccitò in maniera inverosimile.
Se solo penso che appena arrivati le aveva perfino dato fastidio vedere quei maschi girarle intorno mi veniva da sorridere visto che ora si stava godendo a cosce aperte la loro sega mentre uno dei due guardandola si leccava le labbra facendo vibrare la lingua come a dirle che l’avrebbe leccata tutta.
Non immaginavamo che sarebbe accaduto così in fretta pure a noi come alcune altre coppie intorno, ce n’era una che sdraiata affianco del proprio uomo se ne stava a gambe spalancate dinnanzi a due singoli che guardandola toccarsi se lo menava come se non ci fosse un domani, e quando vide che uno dei due era sul punto di venire gli fece il cenno di avvicinarsi. Quello lo fece e avvicinatosi si inginocchiò di fianco, lei gli parlò indicandogli il seno.
Da come lui si posizionò accanto mentre se lo menava toccandole col cazzo una mammella capii che gli avesse detto di sborrarle sulle tette e così fu perché eccitato come non mai quello iniziò a spruzzare e a ricoprirle il seno di sborra.
Il suo uomo non si perse nulla di tutto ciò ma anzi mentre quello si svuotava i coglioni sulle tette della propria donna, invitò pure l’altro ad avvicinarsi, quello lo fece e messosi dall’altra parte rispetto all’amico cominciò a picchiettare il cazzo sul seno fino a che iniziò anche lui a sborrare e a depositare il suo sperma su quello dell’altro facendo si che le tette furono letteralmente ricoperte fino a che entrambi non ebbero più nulla da dare e alzandosi salutarono e si allontanarono confabulando tra loro. Alcuni, finito lo spettacolo applaudirono facendo sorridere la coppia.
Vedere come fosse appagata quella donna dopo essersi fatta sborrare il seno da quai due che ora si mise pure a spalmarselo addosso come fosse crema col suo uomo che le scattava alcune foto col telefonino.
Quella cosa ci eccitò moltissimo, soprattutto a me che immaginai Renata al posto suo ricoperta di sborra da sconosciuti e l’eccitazione salì talmente che se non smettevo di toccare sarei venuto pure io.
Nel frattempo uno dei due si sollevò sulla punta dei piedi e iniziò a sborrare e mentre eiaculava si avvicinò ulteriormente che un paio di schizzi finirono per cadere sul piede di Renata che non fece nulla e rimase impassibile a guardarlo sborrare. Pure l’altro fece lo stesso, iniziò a schizzare e mia moglie allungò la gamba per ricevere qualche schizzo sul piede anche da lui che l’accontentò e si allontanò con l’amico.
Hai visto disse come se fosse sorpresa, mi sono venuti sul piede. Anche quella laggiù, hai visto che si è fatta venire addosso da tutti e due, è stato il marito a invitare l’altro a fare lo stesso.
Sì ho visto risposi, guarda dissi mostrandole il cazzo, mi sono eccitato di brutto vedere che hanno sborrato addosso pure a te e a quanto sarebbe stato bello se ti avessero sborrato sulle tette come hanno fatto a quella.
Ma sei scemo! Disse, ma non sembrò incazzata, secondo me l’aveva detto per pura prassi, voi uomini siete dei porci, siete tutti uguali.
Va beh, peró ammettilo non ti piacerebbe provare, guarda che ho visto come hai allungato la gamba per intercettare un po’ della loro sborra: non dire di no.
Si guardò i piedi e poi me come per dire “che potevo farci, mica è colpa mia.” Poi distolse gli occhi e con dei fazzolettini si ripulì.
Lo sapevo che sotto sotto è una maiala ed ero felice che avesse voluto provare a farsi sporcare dallo sperma dei due ed ero certo che la cosa l’avesse più che eccitata e per accertarmene passai con la mano sotto alla coscia e toccandole la figa ne ebbi conferma: era bagnata di brutto e non reclamò che gliela toccassi anzi, aveva una voglia pazzesca e facendo in modo che non la vedessero mi prese il cazzo e lo strinse. Fossimo stati soli mi sarebbe saltata addosso e si sarebbe impalata da sola.
Stronzo disse, adesso mi hai fatto venir voglia.
Anche a me è venuta, pensarti al posto di quella e vederti riempire di sborra da quei due m’ha eccitato talmente che mi viene voglia di sborrati sulle tette pensando che sia un altro a farlo.
Ma tu davvero non sei normale, come puoi pensare una cosa simile. No guarda tu hai bisogno di uno psicanalista credimi, devi avere qualche rotella fuori posto.
Ovviamente lasciai cadere il discorso lasciando che nella sua testolina ripensasse con calma a quello che le avevo detto e non mi sbagliai perché poco dopo iniziò ad accarezzarmi la schiena, segno questo che aveva rimuginato la cosa scoprendo forse che non le avrebbe poi fatto così schifo come pensava.
Sai dissi, dovresti essere meno tesa, e quando qualche maschio ci viene vicino per guardarti dovresti lasciarti andare e essere te stessa, non devi nasconderla ma fargliela vedere come fanno le altre, che aprono le gambe, li guardano mentre se lo menano, vengono e si allontanano contenti.
Mm fece lei seria, non lo so, vedremo.
Non dovetti attendere molto perché poco dopo vedemmo un tipo venire nella nostra direzione e dissi a Renata di non essere reticente e di mostrarsi per vedere se quello si eccitava a guardarla e si metteva a menarselo: magari lo vedi pure godere non ti andrebbe?
Non rispose e prima che quello ci venisse vicino si appoggiò sui gomiti e sollevate le ginocchia le aprì facendo in modo che il tipo potesse guardargliela e pensai che lei l’avesse fatto per vedere che reazione avrebbe avuto, e comunque ero certo che l’avesse fatto perché era eccitata, altrimenti sono certo che non si sarebbe messa così. Il tipo s’avvicinò, ci fece pure un cenno di saluto che noi contraccambiammo e stese l’asciugamani proprio difronte a quello di Renata e sedutole dinnanzi si mise a mangiarsela con occhi pieni di desiderio e prese a toccarsi il cazzo che subito gli venne duro.
Essendo noi neofiti del posto e non sapendo che fare in quel frangente facemmo finta come se lui non ci fosse rimanendo io sdraiato e lei davanti a lui a gambe aperte a guardarlo menarsi il cazzo con su gli occhiali a specchio.
Il fatto che avesse avuto il coraggio di aprire le cosce e mostrare la figa a uno sconosciuto la diceva lunga sulla libidine che doveva avere dentro, fossimo stati soli sicuramente avrebbe voluto che la montassi. Ogni tanto si voltava a guardarmi e sorrideva nel vedere come anch’io l’avessi duro, poi tornava a guardare l’altro mettendosi a chiudere e ad aprire le gambe per meglio mostrargliela fino a che quello in procinto di venire si mise sulle ginocchia e sporgendo il bacino verso di lei che iniziò a spruzzare fiotti di sborra tanto vicini ai piedi di mia moglie che non li ritrasse neanche di un millimetro e così un paio di quei schizzi le finirono su un piede.
Quello stava ancora venendo quando ne arrivò un altro che vedendo la scena anche lui si mise vicino a Renata iniziando a menarselo come un forsennato mentre si riempiva gli occhi della figa di mia moglie.
Mentre l’altro una volta alzatosi coprì col piede il suo sperma, si allontanò, e l’altro approfittandone si mise dov’era lui e fattosi ancora più vicino mentre se lo menava allungò la mano e toccò un ginocchio a Renata non volendo lo spostò.
Anche questo poco dopo iniziò a sborrare, e vedendo il piede già sporco di sperma pensando che a lei piacesse, indirizzo i getti sul piede di lei che rimase imperterrita e si fece ricoprire il piede di sborra. Quello le mandò un bacetto, si alzò e si allontanò pure lui.
A quel punto ci guardammo e vidi sul suo viso quanta porcaggine avesse dentro, mi alzai col cazzo durissimo e presa la bottiglia d’acqua dallo zaino le ripulii il piede dalla sborra che aveva su.
Sei stata fantastica le dissi, è così che ti voglio come una zoccola che le piace farsi sborrare addosso da sconosciuti: è piaciuto anche a te non è vero?
La sua risposta fu farmi la linguaccia, era eccitata, lo si vedeva lontano un miglio.
Hai visto disse, il primo mi è venuto sul piede per sbaglio, l’altro invece ha fatto apposta a farlo: hai visto, me l’ha ricoperto disse ridendo.
Certo che ho visto, ti è piaciuto eh?
Non mi rispose, inclinò la testa guardandomi e mi sorrise.
Sono venuti tutti e due solo a guardarmi e mi sono eccitata, ho tutta la patatina bagnata.
Sei la mia troia, è così che ti voglio. Ho così tanta voglia che ti scoperei qui davanti a tutti per fargli vedere quanto troia sei.
Mi piace quando mi dai della troia: non sarà che lo sono davvero!
Fosse vero ne sarei solo felice.
Mi guardò e sorrise: che vuoi, non credevo che mi piacesse vedere dei maschi menarselo per me, non era mai successo fino ad ora.
Sì e farsi sborrare su un piede è stato ancora meglio.
Cercando di non attirare l’attenzione mi feci vicino e da sotto la coscia le misi la mano tra le cosce e non fece niente per fermarmi e toccandole la figa mi resi conto di quanto fosse eccitata: era un lago tra le gambe.
Senti che troia di mogliettina che ho, sei bagnata come non mai: vuoi che ti scopi? Basta andare nel boschetto dissi arrapato come un mandrillo.
Non fare lo scemo! Ma appena torniamo a casa ci facciamo una bella trombata disse vogliosa: non vedo l’ora.
Mi sa dissi io che qui ci torneremo spesso e lo dissi convinto. Lei non rispose ma fece invece un sorriso così malizioso che la diceva lunga.
Chi è dei due che ti è piaciuto di più chiesi curioso: il primo quello giovane oppure l’altro.
Sicuramente quello giovane, era molto carino, peccato che l’avesse piccolo, avesse avuto lui il cazzo del buzzurro che mi è venuto sul piede l’avrei più apprezzato.
Sì ho visto come gli guardavi il cazzo, ne eri attratta eh? Non è un segreto che a tutte piacciono i grossi cazzi: non è una novità.
Guarda che quello non era un fuori misura, i cazzi grossi sono ben altro, lui l’aveva solo più grosso di quel ragazzo ma non era di quelli eccezionali.
Allora se ti sei eccitata per un cazzo così chissà cosa faresti se ti capitasse un bel cazzone, mi piacerebbe vederti prenderglielo in mano e magari menarlo tu stessa e farlo venire con le tue belle manine: non ti piacerebbe provarci. E aver detto quelle parole mi tornò duro da farmi male e lei se ne accorse compiaciuta.
Tu non solo sei un porco, sei pure un pervertito. Però non hai tutti i torti, se non fosse che ce troppa gente se mi capitasse potrebbe anche essere che proverei a farlo con uno giusto, poi vorrei proprio vedere la tua reazione se davvero lo facessi.
Guarda, se davvero lo facessi mi faresti felice, non immagini cime mi ecciterebbe vedertelo fare perché è una perversione che molti mariti hanno ma non hanno il coraggio di confessarlo alle proprie mogli perché sono delle bacchettone. Sai come mi ha eccitato vedere quella farsi venire sul seno da quei due, il solo pensare che ci fossi tu al posto di quella me l’ha fatto tirare da morire.
Non mi rispose e passammo un’altra oretta a vedere coppie che facevano porcate fino a che si fece tardi e decidemmo di rientrare.
Lungo il tragitto volli chiederle cosa intendeva dire quando al fiume aveva detto che se non ci fosse stata così tanta gente e avesse trovato uno di suo gusto avrebbe magari e quelle persone non se la sarebbe mai sentita di farlo. Le misi la mano tra le cosce e sentii quanto ancora fosse bagnata.
Wow feci allora toccandogliela, meno male che hai sotto l’asciugamani sennò m’inzuppavi il sedile.
Cretino! Rispose piccata dandomi un leggero buffetto dietro la nuca, non sono bagnata, fa caldo e sono solo sudata disse con le guance che si fecero rosse.
Seee feci io ridendo. E per questo rimediai un’altra sberla sulla nuca, questa volta un po’ più forte di quella prima.
Quella sera il letto fu testimone della maniera in cui facemmo sesso, era evidente che il pomeriggio trascorso aveva lasciato in noi una voglia incontenibile tanto che volle che glielo mettessi anche in culo e che le venissi dentro. E così nel momento in cui stava per venire le chiesi se non le sarebbe piaciuto essere lei al posto di quella a cui avevano sborrato sul seno e mentre l’orgasmo la raggiunse rispose sii e che le sarebbe piaciuto essere lei quella che i due avevano riempito di sborra. Emise un lungo sospiro e poi gridò all’orgasmo che la raggiunse perentorio come uno tsunami che la lasciò tremante incapace di fermare le gambe che tremavano manco avesse le convulsioni fino a che pian piano si riprese.
L’accarezzai con dolcezza e la riempii di baci dicendole quanto l’amavo e allo stesso tempo mi arrapava pensare che davvero provasse a farlo e lei non rispose lasciandomi la speranza che potesse farlo e fu così.
Con le ulteriori uscite al fiume l’esperienza crebbe e il nostro modo di approcciarci all’ambiente cambiò rendendoci meno imbranati e più disponibili verso quei guardoni a cui piaceva smanettarsi per Renata.
A lei però tutto questo la stancò, a Renata non piaceva avere troppa gente in giro perché non si sentiva a suo agio, in caso contrario mi disse che forse si sarebbe spinta un pochino di più ma in mezzo a tutte quelle persone non se la sentiva di farlo e per questo chiesi ad alcune coppie con le quali facemmo conoscenza se sapevano di posti meno affollati e più tranquilli. Fu così che venimmo a sapere di un posto sul fiume Sesia in provincia di Vercelli, dove sul suo lungo greto era possibile trovare posti che si prestano al naturismo, posti così ampi che il Ticino gli faceva un baffo, e così un sabato dedicammo e andammo a dare un’occhiata.
Il luogo ci colpì subito favorevolmente, c’erano un sacco di piccole oasi di verde con folti cespugli nati sulla soffice sabbia circondate da vegetazione con alberi selvatici che permettono un’assoluta privacy dove volendo si può fare tranquillamente sesso senza paura di essere visti da chissà chi.
Ce n’era un sacco di posti, il greto era così ampio che dava molte scelte, ma ovviamente anche lì non si era soli, anche lì c’erano coppie e singoli, ma essendo un posto enorme sembrava ci fossero meno persone che non al Ticino, e girando trovammo un posto adatto a noi, era in macchia di verde poco distante dal fiume e decidemmo di fermarci. La postazione doveva già essere stata occupata da altri in precedenza perché la zona era delineata da sassi messi ben disposti a recinto dell’area.
Eravamo euforici del posto e eccitati a pensare che potesse arrivare qualche singolo a cui esibire Renata, ero curioso di vedere fin dove si sarebbe spinta in quel posto dove c’eravamo solo noi e senza gente intorno che potesse vedere ciò che faceva.
Era già passata un’oretta e ancora non si era visto nessuno e la cosa ci aveva scoraggiati perché l’avevo portata lì con la voglia di vedere cos’avrebbe potuto fare senza gente in giro, Dio che desiderio avevo di vederla provocare un singolo assumendo pose provocanti che lo portassero a masturbarsi e per questo, stanco di attendere, decisi di alzarmi e guardarmi in giro. Uscii dal verde che ci attorniava e andai a bagnarmi al fiume, e intanto ebbi la scusa per guardarmi in giro e vedere se ci fosse qualcuno nei paraggi, lo vidi e lui vide me.
Era un giovane, stava camminando in riva al fiume e veniva nella nostra direzione e per fargli capire che non ero solo mi misi a parlare con Renata.
Purtroppo però non fu sufficiente perché non se ne accorse e quando arrivò nei nostri pressi sentimmo i suoi passi oltre il verde allontanarsi e per attirare la sua attenzione e fargli capire che lì dietro c’era pure una donna dissi a Renata di mettersi a ridere in modo da farsi sentire e tutti e due ci mettemmo a ridere.
Aguzzando le orecchie sentimmo i passi prima fermarsi e poi tornare indietro, li sentimmo poi dietro il verde dove stavamo fino a che una volta superati ci vide.
Fu come sorpreso di vedere che figa provocante ci fosse lì stesa a pancia in giù nuda e con due chiappe fantastiche in bella vista, mi salutò e ricambiai.
Anche Renata simulando sorpresa si voltò, e quando i loro sguardi s’incrociarono si scambiarono un cenno di saluto col capo per poi tornare a rimettersi giù a prendere il sole.
Con la scusa di assestarsi sopra l’asciugamani, mosse il culo per attirare la sua attenzione e vi riuscì perché quello non spostò più gli occhi dalla visione che gli veniva mostrata e guardandosi intorno per vedere dove mettersi, decise che il posto migliore era proprio quello in cui era e chiese a me se non desse fastidio se si metteva lì.
Invece di rispondergli chiesi a mia moglie se a lei desse fastidio, e lei voltandosi lo guardò e gli disse che poteva mettersi dove voleva che per lei era indifferente e con nonchalance si ridistese al sole.
Bene risposi, se non dai fastidio a lei puoi rimanere.
Ci ringraziò e appoggiò lo zaino a pochi metri da noi, stese la sua salvietta e si tolse i pantaloncini e rimasto nudo pure lui si stese a pancia sotto a prendere il sole.
Io e Renata ci scambiammo un’occhiata complice, sembrava contenta del tipo e mi sorrise maliziosamente facendomi capire che la cosa l’intrigava e al solo pensarlo mi venne duro e la vidi aprire un po’ le gambe in modo da offrire al ragazzo una visione senza ostacoli della magnifica figa depilatissima per vedere che reazione avrebbe avuto.
Cazzo pensai, se incomincia così chissà cosa combinerà tra un po’. Era questa l’atmosfera che voleva, sola e senza qualcuno intorno che potessero giudicarla la faceva sentire libera e di conseguenza faceva quello che voleva senza tema.
Si accorse che avevo il cazzo duro e sorridendo maliziosamente mi fece pensare a quanto fosse troia e sperai di vederla con quel cazzone giovane in mano.
Giovane relativamente, doveva avere una trentina d’anni, era snello con una abbronzatura integrale da fare invidia a un Marocchino, era evidente che fosse un assiduo frequentatore di posti simili dove poter prendere il sole integrale.
Inforcai i miei occhiali a specchio che mi avrebbero permesso di guardare ciò che accadeva senza dare l’impressione di guardarlo direttamente, era una pratica che con mia moglie facevamo anche al Ticino e che funzionava.
Non passò molto che si mise a sedere e facendolo potei notare anche se di sfuggita che la dotazione doveva essere di quelle importanti, mi sdraiai vicino a Renata e sussurrando glielo dissi. Allora mi chiese di passarle gli occhiali perché era curiosa anche lei di vedere come fosse dotato, e una volta indossati si voltò verso lui e si sedette difronte a gambe incrociate a guardarlo senza un che di vergogna.
I due si guardarono reciprocamente senza che nessuno dei due distogliesse lo sguardo dall’altro. Lui allora con un gesto che sembrava di sfida si mise in modo che lei potesse vedergli il cazzo che nonostante fosse barzotto era un gran esemplare di cazzo e lui sapendolo lo mise in bella mostra a lei perché potesse giudicarlo.
Era chiarissimo che fosse un tipo sgamato e che di quelle situazioni doveva averne il callo. Ma anche mia moglie sorprendendomi si mise a carezzarsi le gambe dinnanzi a lui e facendolo le aprì mostrandole la figa.
Avevo il cazzo che mi faceva male da quanto era duro e non feci nulla perché lui non lo vedesse, volevo che capisse quanto quella situazione mi eccitasse e mostrandomi era come spingerlo a osare.
Col figone sotto ben rasato e il solo triangolo di pelo sul monte di venere anch’esso ben curato Renata era uno schianto di donna e con fare da troia iniziò a carezzarsi il pelo e scendere a carezzarsela senza mai distogliere gli occhi da lui e da quel cazzo che ormai cresciuto pareva un obelisco e fummo entrambi consapevoli di essere di fronte a un cazzo di quelli che ce n’era ben pochi come quello, lungo e soprattutto grosso in circonferenza: di quelli per cui lei ne va matta e gli piacciono da morire.
Facendolo catturò ancora di più il suo sguardo che era perso tra le gambe di lei e eccitato iniziò a far scorrere la mano su e giù lentamente sul suo cazzo ormai svettante.
Dopo essersi eccitati a vicenda in quel gioco di sguardi perversi, Renata mi chiese di passarle la boccetta di olio solare e gliela diedi.
Si spruzzò il seno con un po’ d’olio e prese a spalmarlo con una lentezza esasperante, coi capezzoli che sollecitati dai palpeggiamenti si fecero lunghi e duri e lei accarezzandosi sollevava il seno come volesse offrirglielo.
Lui allora essendo evidentemente pratico di queste cose le disse stringendosi in mano il cazzo che era una donna magnifica e che se voleva era disponibilissimo a spalmarla lui d’olio.
Buona idea dissi io prendendo la palla al balzo, perché no dissi rivolgendomi a lei che rispose con un’alzata di spalle acconsentendo. Si sdraiò sulla schiena e attese che lui si avvicinasse.
Quello allora prese l’asciugamani e lo stese accanto a quello di mia moglie che non gli staccava gli occhi di dosso: doveva piacergli di brutto quel giovane che messosi in ginocchio accanto a lei prese la boccetta dell’olio e dopo averne spruzzato un po’ sul seno già unto ne spruzzò un po’ sul ventre e untosi le mani prese a spalmare.
Arrapato come non mai me ne stavo dall’altro lato col cazzo durissimo in mano a guardare quanto mia moglie apprezzasse sentire le mani di lui sul corpo che la palpavano procurandole un piacere perverso mai provato prima: e non era che il preludio a ciò che sarebbe a breve avvenuto perché era da molto che lei sognava questo momento e ora voleva goderne ogni attimo.
Vidi che il giovanotto era molto attratto dai capezzoli di lei che ogni volta quando le mani di lui passavano oltre questi scattavano come molle e lei li guardava compiaciuta sorridendo a lui che man mano prendeva sempre più confidenza vedendo quanto lei apprezzasse le sue attenzioni, e per questo scese a spalmarle d’olio il ventre scendendo fino a toccarle il monte di venere ricoperto dal pelo che divenne lucido quando le mani unte di lui lo accarezzarono con lei che fremette nel sentire i polpastrelli sfiorarle il clitoride.
Lui se ne accorse e la guardò e vedendola sorridente si sentì come autorizzato a osare: prese ancora la boccetta d’olio e le unse entrambe le cosce e quando lei le aprì lui le sorrise complice e prese a frizionarle. Man mano i tocchi si fecero sempre più audaci e le mani risalivano sempre più fino a sfiorarle la figa, lei eccitata del contatto, a ogni passaggio allargava le gambe sempre di più e questo per lui fu come un invito perché gliela toccasse e lo fece.
Mi guardò come a chiedermi il permesso, ma vedendo quanto fossi eccitato capì che non era il caso di preoccuparsi e tornò a dare le sue attenzioni a lei. In un attimo la sua mano calò sulla figa impossessandosene e lei a occhi chiusi poté provare l’emozione di farsi toccare la figa da uno sconosciuto.
Era talmente persa da quella perversione mai provata prima che quando lui con le dita iniziò a preme sulle labbra queste, bagnate com’erano di umori si aprirono come un fiore al sole permettendo a lui di penetrarla. Dalle labbra di lei scaturì un gemito di piacere ed io che ero eccitato come non mai mi ritrovai a sborrare senza che lo volessi e a causa di questo o forse perché avevo fatto dei versi, lei se ne accorse e vedendomi si lasciò andare anche lei e ebbe un orgasmo che la fece squirtare o almeno lo pensai visto che poi vidi come aveva bagnato l’asciugamani.
Mentre tremante aspettava che il tremore passasse, con un gesto allontanò la mano di lui perché smettesse di masturbarla, segno che aveva avuto un orgasmo intenso e quando l’aveva voleva per un po’ essere lasciata in pace per avere il tempo di riprendersi, e ora era quello che stava facendo. Quando aprendo gli occhi se lo ritrovò accanto col cazzo in piedi svettante di voglia, lei con gesto naturale allungò la mano e glielo accarezzo come si fa con un bambino e sapendo che non era venuto prese a menarglielo.
Incredibile! Ero appena venuto che il cazzo mi tornò subito duro, vederla prendergli in mano il cazzo con così tanta naturalezza mi eccitò in maniera pazzesca, era la prima volta che faceva una cosa simile e per questo mi eccitai come un mandrillo.
Col cazzo che sembrava un totem nella sua mano, che saltavano agli occhi erano le vene gonfie che correvano lungo tutta l’asta facendolo sembrare un bastone di legno nodoso con lei che scorrendoci sopra con la mano si godeva quella sensazione mai provata fino a ora e menandolo lo guardava con desiderio. Mai avrei creduto che potesse essere così facile per lei farlo e questo mi fece pensare che forse avrebbe anche potuto spingersi oltre. Solo a pensarlo il cuore prese a battermi a mille dall’eccitazione.
Glielo stava menando e il suo sguardo era tra il meravigliato e il voglioso, pareva volesse mangiarselo con gli occhi e pensai che dovessi darle un aiutino: le misi la mano sulla nuca e feci una leggera pressione perché capisse cosa volevo che facesse e come se fosse un sogno la vidi abbassare il capo aprire le labbra e tirata fuori la lingua iniziò dapprima a leccargli la cappella tutto intorno per poi spalancare la bocca e prenderla in bocca per quanto poteva e quello che finora era stato per me un sogno, ora era diventata realtà.
Scomoda per la posizione in cui era smise di succhiarglielo e gli disse di mettersi giù, si mise accanto semisdraiata su di lui dandogli la schiena e preso di nuovo il grosso cazzo la guardò per pochi attimi per poi chinarsi sopra e riprendere da brava pompinara quale è a dargli piacere con la bocca vogliosa di quel cazzo.
Ero meravigliato dal modo in cui glielo stava facendo, sembrava avere per quel ragazzo delle attenzioni che a me non dava e pensai a ragione che fosse il suo cazzo che faceva la differenza e lo teneva in bocca senza bisogno di tenerlo in mano perché a differenza del mio quello se ne stava in piedi senza bisogno di sorreggerlo.
Cé da dire che a Renata è sempre piaciuto fare i pompini, ne è portata e se capita l’occasione è capace di farmeli anche mentre viaggiamo in autostrada e si diverte un sacco quando godo e le vengo in bocca e non ce stata una volta che mi abbia sporcato perché beve e ingoia come una professionista. Vedere però con quanto impegno lo stesse facendo a lui m’impressionò, più volte aveva provato a ficcarselo in gola senza riuscirci e facendolo il più delle volte le venivano i conati e doveva sollevarsi da sopra perché le passassero, poi riprendeva con più accanimento di prima perché voleva che anche lui godesse.
Glielo stava succhiando di gusto quando sentì che il cazzo iniziò a vibrare e lei allora senza staccare la bocca glielo prese in mano e oltre a succiargli la cappella iniziò a menarglielo lentamente sapendo che anche per lui era giunto il momento di arrendersi e io mi avvicinai per non perdermi niente di quello che sarebbe tra pochi istanti accaduto.
Lui iniziò a dare segni d’impazienza alzando a scatti il bacino con lei che tenendoglielo in bocca glielo succhiava ingorda.
Il primo schizzo la sorprese e lo ricevette in bocca, poi allontanò la testa dal cazzo e diresse gli altri spruzzi sul suo seno che a breve fu ricoperto di crema bianca, lei si allora si sollevò e guardò lo sperma ancora caldo scendere e depositarsi sul suo ventre.
Contenta e certa d’averlo prosciugato si voltò verso me e guardandomi sorniona indicò lo sperma che aveva addosso e alzò le spalle come a dire: “che potevo fare.”
Lui rimase disteso e appagato, lei invece si alzò e disse che andava al fiume a sciacquarsi e ripulirsi dello sperma che sembrava le si fosse incollato addosso.
Allora che ne dici, ti è piaciuto è stata brava? Gli chiesi una volta rimasti soli.
Altro che brava, è incredibile rispose, sono stato fortunato a incontrare una coppia come voi su queste rive: tua moglie è una vera dea.
Bene, sono contento perché anche tu devi essergli piaciuto, è la prima volta che si lascia avvicinare da uno sconosciuto e che abbia fatto quello che ha fatto.
Sentendo quelle parole il giovane sgranò gli occhi incredulo: come? Davvero? Wow fece, allora mi reputo ancor più fortunato per essere stato il primo a farla trasgredire, sei un cuckold?
Non lo so risposi, so solo che mi eccita vederla giocare con altri maschi ma dovemmo smettere di chiacchierare perché lei tornò e si sdraiò al sole. Guardandola non potei non pensare a che bella figa fosse, e pure a quanto fosse troia, con quel corpo magnifico chissà quanti se la sarebbero voluta scopare, solo a guardarla faceva venir voglia di farlo.
Ma seppur contento che finalmente si fosse lasciata andare e si fosse finalmente tolto lo sfizio di toccare il cazzo di un estraneo, ero sorpreso, non credevo che finisse per prenderglielo in bocca, io credevo che volesse soddisfare la sua fantasia che era quella di farsi sborrare addosso, non credevo che glielo prendesse in bocca e invece…
Questo però mi portò a chiedermi: non era questo che volevo? Bene, e allora eccomi servito, e visto quanto successo non mi sarei meravigliato se oltre a quello ora non volesse anche farsi scopare e provare cosa vuol dire farsi chiavare da un cazzo così.
Il ragazzo era di una felicità incolmabile e tutte le sue attenzioni erano per lei. Si alzò per andare anche lui a bagnarsi al fiume e passandole accanto le fece l’occhiolino e così ne approfittai per poter parlare con lei.
Cazzo! Dissi facendo finta di fare il risentito. Credevo che volessi provare a farti venire addosso, non che gli facessi un pompino. E dovevi proprio farti venire in bocca? Guarda che t’ho vista, non l’hai neanche sputata: era buona almeno?
Dai amore, lo sai che quando mi eccito non capisco più niente, non so cosa m’ha preso, non so neanch’io come ho fatto, me lo sono ritrovato in bocca senza quasi accorgermene ed ero così presa che non me ne sono accorta e mi sono presa uno schizzo in bocca, ma non ti arrabbiare, in fondo non è successo niente no? E poi, hai visto che cazzo che ha, è bellissimo, e come ce l’ha duro!
Beh allora se ti piace così tanto perché non te lo scopi, a questo punto hai fatto trenta potresti anche fare trentuno. A meno che visto che è venuto non decida di andarsene.
See, non credo proprio che quello se ne vada, quello è giovane e di cartucce ne ha in abbondanza credimi. A proposito: hai visto come è lungo a venire, tu alla sua età saresti venuto come minimo tre volte rispetto a lui.
E va bé, mica siamo tutti uguali risposi, e allora adesso che farai?
Non lo so, vediamo, non sei contento che mi sia sbloccata, non ti basta?
Per me puoi anche fartelo osai dirle, e se vuoi ho pure dei preservativi.
M’hai preso per una puttana rispose risentita. E poi, come mai hai dei preservativi visto che non li usiamo? Sai bene che l’olio lubrificante mi crea allergia.
Per fortuna lui stava tornando e abbandonammo il discorso.
Il ragazzo nonostante l’acqua fredda camminava verso noi col cazzo che pareva un pendolo tra le gambe e non poteva nulla per nasconderlo: ma mica se ne vergognava, anzi! L’aveva ancora lungo e gonfio e sembrava felice che Renata glielo guardasse mentre gli si stendeva accanto.
Sei meravigliosa e mi sento fortunato d’avervi incontrato.
Si anche noi rispose lei. Sei tranquillo ora che h ai placato i bollenti spiriti chiese lei con aria compiaciuta.
Con una donna come te ci vuole ben altro perché un uomo possa sentirsi appagato. Mi ribolle il sangue solo a guardarti. È la prima volta che frequentate queste rive? Non mi pare d’avervi mai visto da queste parti.
È vero, è la prima volta che veniamo qui ed è anche la prima volta che permetto a uno sconosciuto di fare quello che hai fatto tu, dovresti esserne contento?
Eccome! Rispose lui. Non posso non esserlo. Sei davvero brava oltre che a essere una magnifica donna e mi sento lusingato per questo. Ma le vostre cosa sono, sono delle fantasie che avevate ancora da provare o cosa chiese avendo notato che non eravamo cosi sgamati come volevamo far credere.
Sì risposi io rispondendo al posto di Renata. Per un po’ abbiamo frequentato un posto sul Ticino dove diverse coppie giocavano tra loro e vedendole è venuta anche a noi la voglia di provare, solo che lì c’era troppa gente e essendo neofiti lei non se la sentiva. Qui con meno gente intorno, mia moglie senza occhi addosso si è lasciata andare e il risultato l’hai potuto constatare tu stesso.
Sono felice che sia capitato a me perché difficilmente vengo in questo posto, qui solitamente è frequentato da coppie un po’ troppo navigate e a me non piace fare il tappabuchi. Sono coppie alle quali non interessa la persona che gli si avvicina, vengono solo con uno scopo che non è il mio. Vedendovi però ho capito subito che voi eravate tutt’altro ed è stato questo il motivo perché vi ho chiesto il permesso di fermarmi qui da voi. È rivolto a me chiese se mi eccitasse vedere mia moglie essere toccata da un altro uomo.
Si risposi, è una fantasia che isto che è evidente che piaci pure a lei.
Capisco, e penso vorresti anche altro da lei non è vero?
Certo che lo vorrei, ma è una cosa che spetta a lei decidere se farlo e con chi. A me piacerebbe moltissimo e sarebbe il top della trasgressione. Ma tu questo lo saprai già perché chissà le volte che l’avrai fatto: sbaglio?
Sì, spesso mi è capitato, ma non molto. Non sono molte le donne con le quali ho giocato. Come dicevo non sono come tanti che cercano solo un buco, a me la donna deve piacere e quelle troppo navigate non mi eccitano.
Invece con una come lei? Dissi indicando Renata.
Lei non ha nulla a che vedere con quelle di cui parlavo, per lei farei carte false per averla disse guardandola con occhi pieni di voglia a stento trattenuta.
Ne state parlando come se fossi un pezzo di carne su un bancone di vendita disse lei intervenendo. Possibile che nessuno di voi due chiede il mio parere?
E cosa vuoi che ti chieda, se ti andrebbe di farti scopare da lui risposi trafelato non sapendo dove trovai il coraggio di dirglielo.
Addirittura! Tu come al solito metti sempre il carro davanti ai buoi arrivando subito a pensare a quello. Sono io che dovrei decidere se farlo o meno, non ho bisogno di suggerimenti: da te poi… Rispose piccata.
Non era quello che intendevo: ci mancherebbe.
Ma il fatto che lei stessa aveva tirato in ballo il discorso di scopare la diceva lunga e fui contento di sentire lui intervenire.
È assurdo parlare di questo. Se dovesse accadere sarà una cosa che deve avvenire spontanea, non è una cosa da pianificare perché allora sarebbe solo una cosa che potrebbe anche non piacere ed è importante che sia un gesto spontaneo voluto da entrambi. Anche questa è parte della vostra fantasia?
Sì risposi io anticipando lei, ma sarà lei a doverlo decidere se e con chi farlo e se le andrà, per me sarà il più bel regalo che lei potrà farmi. Capisco anche le sue titubanze, ma sono certo che anche lei nel suo io abbia pensato a questa eventualità e non mi spiacerebbe che fossi tu quello con cui soddisfare quel desiderio.
Il fatto che lei fosse rimasta in silenzio senza aggredirmi per quello che avevo appena detto mi fece capire che forse una speranza che se lo potesse fare c’era e questo mi eccitò non poco.
Ma perché possa accadere dovrà essere lei a deciderlo se non si vuole poi avere strascichi nel rapporto di coppia disse lui. Sono cose delicate e ci vuol poco che un pizzico di sale rovini la minestra siete d’accordo? E comunque sarei felicissimo se dovessi essere io nel caso decidesse, sei così bella che sarebbe un sogno per me se scegliessi me per soddisfare la tua curiosità.
Ha ha ha ha ha fece lei con una risata cristallina. Sei davvero gentile fece lei, chissà continuò guardandolo sorniona: la speranza è l’ultima a morire no?
Poi come a ringraziarlo per le gentili parole ricevute gli accarezzò il petto e scendendo adagio gli accarezzò il ventre e scendendo ancora giunse al cazzo che prese a carezzare con dolcezza manco fosse il viso paffuto di un bambino.
Il cazzo allora prese vita e si allungò gonfiandosi e prese a sobbalzare nella sua mano facendo scaturire dalla bocca di Renata una nuova e gioiosa risata.
Poi il suo sguardo venne attratto dalla velocità con cui il cazzo s’indurì, era bastato che lo toccasse per farglielo venire di nuovo duro e fu felice di essere stata lei a fargli quell’effetto.
Mamma mia disse guardandomi, è bastato che lo toccassi per risvegliarlo: beata gioventù.
Il modo semplice col quale si esprimeva mi sorprese. È vero, avevano già rotto il ghiaccio, ma vederla così a suo agio con il cazzo di lui in mano come fosse una cosa sua mi istigò la voglia di vederglielo prendere in figa sperando che accadesse.
Mi venne quindi spontaneo pensare che sul Ticino a frenarla dovevano essere state le molte persone presenti perché qui non avendo che lui la cosa era cambiata: eccome se era cambiata, ora sembrava quasi una cacciatrice di cazzi seriale e per non sciupare il loro momento lasciai che continuasse a godersi quel ragazzo sperando si facesse montare davanti a me che avrei assistito da bravo marito felice e cornuto quale speravo vivamente di diventare.
Vederla parlare con lui tenendogli in mano il cazzo era per me qualcosa di bellissimo e glielo accarezzava come fosse un bambino facendomi ben sperare…, forse dovevo escogitare qualcosa io per vedere di spingerli a farlo e alla fine un modo lo trovai.
Azz…, oggi il sole non perdona dissi come se parlassi tra me e me, e Renata che è in grado di leggermi nel pensiero e perfino dal tono di voce capì che avevo qualcosa in mente e mi guardò.
Io vado a fare un bagnetto dissi, voi che fate venite pure voi? Dissi alzandomi per andare in riva al fiume e li vidi alzarsi.
Appena in acqua Renata prese a schizzarci addosso l’acqua, e noi per non essere da meno iniziammo a spruzzare lei che si girò mettendosi di schiena piegata per evitare che le bagnassimo il viso, ma vedendo il suo fondoschiena messo così in bella mostra continuammo ancora mentre lei rideva a squarciagola come una matta. Era bello vedere con quanta semplicità si mostrava a lui che preso dalla visione del suo deretano gli si fece vicino e con la scusa di non farsi gettare l’acqua addosso le brancò le braccia e la tirò a sé tenendola stretta e facendolo le poggiò il cazzo tra le natiche e lei rimase ferma nel sentirselo appoggiare.
A quel punto io uscii e rimasi a guardarli dalla riva. In giro non c’era anima viva e sapendolo lei si sentì libera di fare ciò che voleva, si voltò tra le sue braccia e dopo averlo stretto a sé le offrì le sue labbra da baciare. Ci fosse stato qualcuno a vederli avrebbe pensato che fosse una donna di una certa età insoddisfatta che cercava piacere da un giovane aitante e pensarlo mi piacque.
Uscirono anche loro per andare a stendersi al sole e vederli mentre si avvicinavano col corpo bagnato luccicante al sole, mia moglie sembrava la fata del lago delle fiabe. Si tenevano perfino per mano con lui che camminando faceva dondolare il suo cazzo barzotto di qua e di là e questo mi fece venir voglia ancora una volta di vederglielo sparire tra le cosce di mia moglie e il cazzo mi venne ancora duro.
Renata vedendolo dondolare si mise a ridere e glielo prese in mano tirandoselo dietro ridendo fino a che raggiunti gli asciugamani lo lasciò e si stesero al sole.
Non faccio in tempo a toccarglielo che gli diventa duro, guarda che roba” disse indicandomelo.
Com’è che appena te lo tocco ti viene duro nonostante l’acqua fredda gli chiese.
L’acqua non può niente con una donna come te accanto rispose lui certo che quel complimento le sarebbe piaciuto.
E infatti lei si voltò verso me felice di sentire quelle parole, lo guardò e sporgendosi lo baciò nuovamente sulla bocca e questo mi spronò a intervenire.
Si sta facendo tardi dissi, se non fai qualcosa questo povero ragazzo andrà via con le palle che gli scoppiano dalla voglia che gli hai fatto venire, non pensi che dovresti fare qualcosa per rimediare, in ondo è colpa tua se è in questo stato.
È davvero così? Chiese lei. Guarda che ho ancora la mandibola indolenzita da prima, cosa dovrei fare per poterlo accontentarlo disse guardandogli il cazzo con aria furbesca.
Beh risposi pronto, la bocca l’avrai indolenzita, ma ci sono molti modi per placarlo no? E mostrai a entrambi un preservativo.
E quello dove l’ha preso visto che noi non li usiamo. Anche volendo non potrei neanche visto che sono allergica al lubrificante che c’è sopra: non ti ricordi? Disse seriosa.
Visto che non le rispondevo continuò dicendo che avremmo fatto i conti una volta a casa e voltatasi verso lui gli disse che per oggi era già tanto quanto successo e che poteva bastare aggiungendo che se voleva il sabato successivo ci avrebbe potuto raggiungere perché saremmo tornati.
Ovviamente rimasi muto, la sgridata sarebbe avvenuta una volta soli, ma il fatto che gli avesse detto che il sabato dopo ci avrebbe potuto trovare ancora lì mi fece pensare che il gesto del preservativo avrebbe sortito solo una sgridata di rito e nulla più.
Di quanto successo quel pomeriggio ne parlammo ogni volta che si andava a letto e parlandone ci eccitavamo e scopavamo arrapati come due amanti, non era amore ma sesso sfrenato e sia io che lei ci scambiavamo epiteti indicibili con lei che sovente mi dava del cornuto contento e io che a mia volta le rispondevo dandole della troia succhiacazzi e questo non faceva altro che abbreviare la scopata facendola diventare una sveltina che però soddisfava pienamente entrambi perché pensare all’accaduto ci eccitava in modo indicibile facendoci godere come porci: fu una settimana di puro sesso animale.
Ogni volta ero io che mentre la palpavo le chiedevo cos’avesse provato a sbocchinare la grossa mazza e se le fosse piaciuto sentire il suo schizzo di sborra in bocca e cosa aveva provato nel sentirsi ricoprire il seno dalla sua sborra e ogni volta bagnandosi come mai mi rispondeva che era stato bellissimo far venire un cazzo del genere e non vedeva l’ora che arrivasse sabato per poterlo fare di nuovo.
Allora eccitata come non mai senza aggiungere altro mi saliva sopra, mi prendeva il cazzo e una volta puntato si sedeva sopra e incominciava a muoversi e a mugolare forse pensando a quanto fosse bello sedersi sull’altro di cazzo e questo la spronava e iniziava a muoversi e a saltarmi sopra come un’ossessa. Ancora di più quando le dicevo che sabato avrebbe potuto provare a prendersi il suo, sedervisi sopra e provare finalmente cosa volesse dire farsi sfondare la figa da un vero cazzo.
Lei a quelle parole andava in brodo di giuggiole e s’infervoriva ancora di più iniziando a godere così tanto che i suoi fluidi parevano piscio da quanto godeva e una volta finito restavamo esausti sul letto pensando al futuro sabato e a cosa sarebbe potuto accadere.
E il sabato finalmente arrivò. Parcheggiammo nella radura adiacente il fiume, il nostro pensiero era che lui si facesse vivo o addirittura che fosse già lì a aspettarci, non ne avevamo parlato ma ero certo che questo fosse anche un suo desiderio perché ero sicuro che le avesse lasciato il segno.
Ma una volta raggiunto il posto della volta precedente ci restammo male, lui non c’era e sperammo che venisse. Nessuno dei due disse nulla ma sul viso di lei potei leggerci la delusione per non averlo trovato ad attenderci.
Mi spiaceva così tanto vederla demoralizzata che avrei pagato pur di vederla sorridere come il sabato prima con lui. Il desiderio di vederla presa da lui era incontenibile perché sapevo che prima o poi sarebbe successo e se non succedeva con lui sarebbe certamente successo con qualcun altro.
Stavo pensando a questo quando in lontananza vidi la sua sagoma venirci incontro e il cuore mi si aprì dalla contentezza e lo dissi a Renata il cui volto di colpo s’illuminò e rasserenata si stese a pancia sotto col culo in bella vista in attesa che lui ci raggiungesse.
Sentimmo i suoi passi avvicinarsi fino a che superò il verde che ci attorniava e vedendoci ci salutò con un sorriso a tutto denti, poggiò lo zaino e la prima cosa che fece andò a dare un bacetto a mia moglie che sembrava sciogliersi dalla contentezza, diede la mano a me in segno di saluto e tiró fuori l’asciugamani e lei gli disse di mettere accanto al suo, e una volta fatto si tolse il pantaloncino e finalmente Renata poté posare gli occhi su quel cazzo che tanto aveva pensato durante la settimana, sembrava una terza gamba tra le altre due ma poco cresciuta.
Vidi mia moglie che seppur celando la contentezza di averlo finalmente vicino, faceva fatica a non guardargli il cazzo: doveva davvero averne una voglia matta e la capivo visto le tante eccitanti scopate ci aveva fatto fare per tutta settimana pensando a lui, sembrava una bimba alla quale avevano promesso in regalo una bambola. Si mise seduta e appoggiatasi all’indietro sui gomiti si mise a parlare con lui come avrebbero fatto due amici di vecchia data parlando di come fosse trascorsa la loro settimana…
Mentre parlavano anche lui non le staccava gli occhi di dosso e iniziando forse a eccitarsi, ogni tanto si prendeva il cazzo e lo sistemava visto che si era fatto barzotto.
Mhmm fece lei guardandogli il cazzo che s’ingrossava, vedo che sei già carico disse sorniona e allungando la mano glielo toccò mentre lui si sporse verso lei contento che gliel’avesse preso in mano e iniziò a palparla facendomi pensare che quello sarebbe stato un pomeriggio di fuoco ma non a causa del sole… E sentii il cazzo iniziare a pulsare.
Si vedeva lontano un miglio la voglia che aveva dentro e che la faceva fremere, e quando lui l’attirò a sé per poterla baciare e lei si diede a lui come se non vedesse l’ora di cacciargli la lingua in bocca.
Mentre la limonava lui si distese sul telo portandosela dietro e entrambi con le proprie mani andavano alla ricerca di ogni parte del corpo dell’altro fino a che raggiunte le parti intime presero a darsi piacere l’un l’altra fino a che la fece venire. Sollevò il bacino perché la penetrasse più a fondo con le dita e, prima con un lungo sospiro e subito dopo con dei gemiti che mi fecero venire la pelle di cappone da quanto mi eccitarono la vidi godere.
Forte del fatto di essere in grado di farla godere a quel modo, lui dovette sentirsi ulteriormente superiore a me e lo era e standole sdraiato affianco prese di nuovo a baciarla come fosse cosa sua fino a che lei si ridestò dall’intorpidimento dell’orgasmo e spintolo giù le si mise sopra a cavalcioni e iniziò a strusciarsi con la figa sulla grossa verga turgida che aveva sotto bagnandolo e rendendolo lucido dei suoi umori vaginali e questo mi fece sperare che sentendoselo contro potesse finalmente decidersi e prenderselo dentro ma non fu così.
Muovendosi sopra avanti e indietro per scorrere il palo con la propria vagina, facendolo iniziò a eccitarsi di brutto e i movimenti iniziarono a farsi più frenetici fino a che lui vedendola completamente persa la prese per i fianchi e cercò di posizionare la punta tra le labbra fradice di lei che si riprese come se fosse stata svegliata e lo fermò facendomi gelare il sangue dal dispiacere.
Lo vorrei anch’io gli sussurrò lei, ma non possiamo farlo così.
La volta scorsa hai detto che il preservativo ti porta irritazione no?
Infatti rispose lei scendendo da sopra. É per questo che non possiamo, ti conosco appena.
Certo rispose lui, e hai ragione a non fidarti: non si sa mai. Tiró a sé il suo zaino e dopo averci ravanato dentro tiró fuori da una busta un foglio che aprì e diede a lei da leggere.
Guarda disse lei allungandolo verso me dopo averlo letto, io lo guardai e vidi che era un esame per l’HUV con esito negativo intestato a lui che disse d’averlo ritirato una decina di giorni prima e che l’aveva fatto perché era stato all’estero e voleva sincerarsi di star bene.
Bene dissi entusiasta, questo rende tutto più semplice no? Dissi rivolto a Renata. È sicuramente meglio sapere di avere a che fare con una persona sana.
Gli ridiedi il foglio che rimise nella busta e che infilò nuovamente nella tasca dello zaino, poi gli si sdraiò nuovamente accanto e la invitò a salirci sopra come prima.
Lei si rimise sopra a cavalcioni e si piegò sopra per baciarlo mentre con la figa poggiata sulla sua nerchia muoveva il bacino per strusciarla contro godendo per ciò che provava facendolo.
Essendo più tranquilla dopo aver saputo di avere a che fare con una persona sana, il suo modo di fare ora era più sfrontato tanto che adesso con la figa bagnata di umori risaliva il cazzo fino a sentire tra le labbra la sua cappella e se lo teneva lì ogni volta di più prima di riprendere a scorrerci sopra fino a che diversamente da prima, questa volta si soffermò sopra parecchio e intanto che si baciavano muovendosi piano iniziò a spingersi su di lui fino a che la cappella sparì tra le labbra e rimase così continuando a baciarlo fino a che sollevò la testa guardandolo con voglia crescente iniziò a spingersi sopra fino a sentire il suo cazzo entrarle dentro e fu lì che la libidine prese il sopravvento alla ragione e vogliosa come non mai lei lasciò che lui completasse ciò che lei aveva iniziato e gliel’affondasse dentro fino ai coglioni.
Non ci crederete, ma quasi senza accorgermene sentii che stavo per venire e feci appena in tempo a spostarmi fuori dall’asciugamani altrimenti l’avrei impiastrato di sborra.
Lei sentendosi trafiggere per la prima volta da un cazzo simile, dapprima cercò di capire se fosse capace di gestire quelle dimensioni, e appurato che era in grado di farlo si lasciò andare alla libidine e iniziò a godere dei colpi che lui da sotto le dava fino a che col cazzo sempre dentro la prese e la girò facendola mettere giù di schiena, poi prese a stantuffarla facendola subito gridare di piacere.
Incrociai per un momento il mio sguardo con quello di lei che era ancora trasfigurato dall’orgasmo appena avuto ma sembrò contenta di vedermi sorriderle e con le labbra mimò un “ti amo”, e io contraccambiai dicendoglielo pure io.
La chiavò in quella posizione per un bel po’ prima di arrendersi, ma prima di venire la baciò e le sussurrò qualcosa all’orecchio che non capii. Lo vidi sfilarsi da dentro, lei si sollevò e si mise a pecora con lui dietro pronto a prenderla nuovamente. Davanti a una cosa così non potei non avvicinarmi, lo feci e lo vidi puntarglielo contro scorrerlo tra le labbra e poi spingere fino a farglielo sparire dentro iniziando a montarla come se non ci fosse un domani mentre lei ululava di godimento.
Più volte lo vidi fermarsi, e quando lo faceva era perché voleva ritardare il suo godimento e rimanendole dentro si metteva a baciarle il collo e le spalle fino a che superato il momento critico riprendeva a montarla facendola di nuovo impazzire di piacere perché essere presa in quella posizione per mia moglie per lei è sempre stata la posizione preferita e a pecora riusciva a raggiungere orgasmi multipli perché a pecora sentiva di più il cazzo scavarla dentro e per questo godeva come mai.
I suoi gridolini si fecero grida quando lui in procinto di venire prese a stantuffarla di brutto e lei quasi urlò tanto che pensai che le avesse fatto male, e infatti mise il palmo della mano sul ventre di lui con l’intenzione di fermarlo: fai piano, così mi fai male, mi vuoi sfondare l’utero?
Lui si scusò e riprese a chiavarla con più attenzione fino a che entrambi trovarono il giusto ritmo e lei iniziò nuovamente a godersi quel palo che la stava facendo provare un piacere mai provato prima, e come una troia lo istigava a chiavarla forte e a farla godere e tra un gridolino di dolore quando lui si spingeva dentro troppo e un altro di piacere, venne ancora gridando come una vera cagna in calore.
Ma tu non vieni mai gli disse ormai stanca.
Sì, sto per venire anch’io rispose lui, e tenendola per i fianchi affondava in lei la sua clava stando attento a non farle male. Si spinse dentro fino a toccarle l’utero e tenendola iniziò a contrarre i muscoli del culo a ogni spuzzo di sborra che il cazzo emetteva e sembrava non dovesse mai finire fino a che lo vidi rilassarsi e finito di sborrare si piegò sulla schiena di lei e prese a baciarla fino a che non si sfilò da dentro e dalla figa uscì un rigagnolo di liquido bianchissimo tanto denso che le rimase appeso alla figa.
Renata allora si tamponò con la mano e alzatasi a fatica si diresse al fiume per potersi lavare e liberare la figa dai residui di sperma che ancora aveva dentro facendomi pensare che fosse uno spreco, che avrebbe potuto raccoglierla e portarsela alla bocca per gustarne il sapore come faceva con me: sarebbe tato magnifico vederglielo fare.
Wow fece lei una volta tornata, gli mano in mano il cazzo e vedendo uscirne un piccolo residuo si abbassò e lo raccolse con un colpo di lingua, lo gustò e poi avvicinatasi mi baciò perché condividessi con lei il suo sapore.
Ho visto che praticate il sesso anale: ti piace? Disse rivolto a mia moglie.
E a te chi l’ha detto che facciamo sesso anale.
Beh nella posizione in cui eri ho avuto modo di guardarti e me ne sono accorto.
Ah, è così evidente?
Sì ma è normale, l’ano cambia aspetto quando viene abitualmente penetrato, ma non è una cosa negativa, anzi!
Beh effettivamente a noi è una pratica che piace a entrambi e quando ci va lo facciamo senza remore.
Siete fortunati a esservi trovati disse lui, non sono molti i mariti che vogliono farlo e il più delle volte: almeno per alcune che ho conosciuto, quelle mogli l’anno provato grazie all’amante del momento: sapete che ci sono uomini che neanche la leccano alla propria donna?
Beh questo non è il nostro caso, lui lo fa appena finito di scopare e guai se mi ripulisco prima che lo faccia perché è un vero porco disse guardandomi.
Ma allora se ti piace l’anale potremmo farlo disse speranzoso. E CI CREDO! Pensai, un culo così chi è che non se lo farebbe.
Scordatelo rispose lei, con quell’affare mi apriresti in due: non sono mica matta!
Esagerata intervenni io. Basterebbe solo un po’ di lubrificante, per te che sei abituata sarebbe come quando l’hai fatto con me la prima volta, al massimo sentiresti un dolorino insignificante. Potresti sempre provare e se dovesse far male si smette.
Mi guardò sorpresa che volessi che lo prendesse in culo da lui perché nelle nostre fantasie non l’avevamo mai contemplato dando per scontato che nel culo glielo mettessi solo io.
Perché non provi tu allora visto che per te è così normale.
Ma che centra risposi, ti ho suggerito di provare perché so quanto ti piace farlo analmente, godi più col culo che con la figa.
Il discorso venne abbandonato e il resto del pomeriggio lo passammo a conversare come vecchi amici con lui che quando le spalmava l’olio solare sulla schiena si eccitava come un riccio e il cazzo gli veniva dritto e duro con Renata che ridendo lo guardava gioiosa.
Quella sera il caldo era insopportabile e con la pelle ancora accaldata dal sole del pomeriggio ci liberammo delle lenzuola scalciandole. Era una dea, la sua nudità insieme a quanto era successo al fiume mi eccitarono ma lei non volle, disse che era stanca e si voltò dall’altra parte e io rimasi a contemplare quel magnifico culo sperando si facesse inculare dal giovane al fiume. Ma solo il pensiero che potesse farlo mi eccitò in maniera incredibile e non resistetti dall’appoggiarglielo tra le chiappe.
Appena sentì il cazzo tentare di farsi spazio tra le natiche sbuffò e si spostò, ma io dopo averle dato qualche attimo di tregua tornai alla carica, mi avvicinai e glielo poggiai di nuovo.
Ma vuoi lasciarmi stare o no, ti ho detto che sono stanca e non mi va.
Il fatto peró che fosse rimasta su un fianco col culo verso me e non si fosse allontanata come prima, m’indusse a riprovarci, e insalivata la cappella glielo appoggiai tra le chiappe con lei ferma che mi lasciava fare.
C’impiegai niente perché la figa si bagnasse e le facessi venire voglia, fu lei che muovendosi posizionò le labbra in modo che potessi entrarle dentro.
Avevo appena iniziato quando lei spostandosi me lo fece uscire e con la mano dietro prese il cazzo e se lo puntò sul culo perché la inculassi ed io fui ben felice di farlo e standole sdraiato dietro mi posizionai al meglio e glielo spinsi dentro con la solita facilità.
Mhmm che bel culo dissi arrapato come non mai, gliel’avevo messo dentro pensando che fosse lui a farlo e glielo dissi. Sembra fatto apposta per prendere cazzi questo bel culo. Pensa che bello se ci fosse lui a incularti al posto mio, chissà che goduta ti faresti.
Quelle parole sortirono l’effetto sperato e non feci in tempo a dirle che lei iniziò a vibrare come una corda di violino e con dei gemiti attutiti dalla sua mano raggiunse un meraviglioso orgasmo che fece venire anche me e scaricai la mia eccitazione nel suo meraviglioso e caldo e capiente culetto.
Dopo aver preso un asciugamani dal cassetto glielo misi sotto al culo perché non sporcasse le lenzuola, poi presi a baciarla e a coccolarla come piace a lei.
Meno male che non avevi voglia dissi.
Mhmm, sempre per colpa tua peró! É possibile che non posso starmene a letto senza dover sempre fare sesso.
Ti lamenti come sempre ma peró tè piaciuto. Ho visto come sei venuta quando ti ho detto che bello sarebbe stato se fosse stato lui a incularti.
Non è vero, sono venuta perché mi piaceva e basta.
Te l’ho messo nel culo senza neanche bisogno della vaselina, con lui basterebbe un po’ di quella e lo prenderesti nel culo senza problemi.
Sì, sì, tu sei sempre quello che sa tutto lui non è vero? Disse mentre si ripuliva il culo.
Quel sabato come al solito passò tutta la mattinata alla cura del corpo, sia per depilarsi che a passarsi la crema idratante sul corpo per renderla più vellutata di quanto non fosse già e non vedeva l’ora di salire in macchina e andare al Sesia perché da quando avevamo scoperto quel posto sul fiume quella era diventata la nostra meta preferita.
Al contrario dell’altra volta peró quando raggiungemmo il sito fummo felici di trovarlo già lì ad attenderci come del resto lo fu lui vedendoci arrivare. Renata gettò a terra il suo zainetto e lo abbracciò baciandolo sulle guance, e questo bastò a farmi pensare che quello sarebbe potuto diventare un altro pomeriggio di fuoco non a causa del sole. Accaldati per la camminata dall’auto fino a lì decidemmo di andare a bagnarci al fiume e nonostante l’acqua non fosse affatto fredda, i capezzoli di Renata si rizzarono e la pelle le si fece d’oca.
Brr… fece lei tremando e lui che ancora doveva bagnarsi con la scusa di scaldarla la prese tra le braccia.
Bastò questo perché poco dopo si mettessero a limonare, e subito dopo la mano di lei andò in cerca del suo cazzo che subito prese in mano per stringerlo: era una settimana che pensava a quel cazzo e finalmente ora l’aveva tutto per sé e lasciai soli me ne tornai al mio asciugamani.
Erano entrambi felici e ridevano mentre mano nella mano facevano ritorno anche loro per potersi stendere sui teli.
Lui fu molto premuroso verso lei e le chiese se volesse che le spalmasse un po’ di crema solare sulle spalle e lei acconsentì, a quel ragazzo quel pomeriggio ero certo che gli avrebbe acconsentito ogni cosa visto la voglia che aveva di lui.
Col cazzo in tiro prese a spalmarle la crema sulla schiena senza ovviamente trascurare il suoi magnifici e tonici glutei che nonostante l’età le erano rimasti sodi come quand’era giovane.
A quel punto arrapato com’ero di vedere entrambi eccitati l’uno dall’altra non ce la feci a resistere alla tentazione e dallo zaino tirai fuori il tubetto della vaselina che senza farmi vedere da lei che se ne stava sdraiata a pancia sotto, lo passai a lui che quando lo vide rimase per un attimo stupito e mi guardò sorpreso mentre io gli risposi facendogli un occhiolino complice che la diceva lunga su ciò che volevo facesse, lui annuì e svitò il tappo.
Renata che non sapeva cosa stavamo tramando stava giù godendo delle carezze che lui con una mano le faceva mentre con l’altra le palpava la figa facendola mugolare di piacere, Non se ne accorse nemmeno che le aveva spalmato l’ano di vaselina e sgamato qual era le disse di mettersi in ginocchio.
Col culo a novanta gradi Renata era uno spettacolo che lui rimiró tenendosi in mano il cazzo che vibrava tanta era la voglia di prenderla e vedendola già pronta iniziò a far scorrere il cazzo tra le labbra che subito si infracidó degli umori di lei che non vedeva l’ora di essere posseduta e quando sentí il cazzo scorrerle contro sporse il culo verso lui perché glielo mettesse dentro. Lui peró iniziò a penetrarla con la sola cappella, voleva accrescere la sua voglia e ci riusciva molto bene perché lei sollevava il culo con l’intento di farsi penetrare a fondo, ma lui si ritraeva facendola impazzire dalla voglia di essere presa. Vedendo quanta voglia le avesse fatto venire, con la cappella in figa le allargó le chiappe e le infiló nel culo il pollice che le entró senza fatica visto quanto fosse unto di vaselina.
A lei piacque tantissimo questa novitá e stava forse per dirgli qualcosa quando lui per paura che le dicesse di tirarlo fuori le cacció dentro il cazzo facendola urlare di piacere, e tenendole il pollice nel culo cominció a perticarla.
Neanche a dirlo mia moglie inizió a aumentare i gemiti finché con un urlo liberatorio ebbe il primo orgasmo della giornata.
Mentre la chiavava con il dito pollice infilato nel culo, quello si unse anche l’altro e subito dopo mia moglie si ritrovó con due pollici infilati nel culo. La cosa dovette piacerle mica poco perché inizió a muoversi col culo che era un piacere.
A un certo punto lui le tiró fuori le dita e pure il cazzo e lei subito gli disse che lo voleva, di non smettere. Invece lui tenendolo in mano inizió a farlo scorrere sul culo puntando di volta in volta l’ano come se glielo volesse mettere nel culo e lei lo capí, voltó la testa e lo guardó senza dirgli nulla. Lui allora le puntó il cazzo sull’ano e premette sopra perché capisse cosa avesse intenzione di fare.
No disse lei guardandolo, ma si capiva lontano un miglio che era un no di prassi, ho paura, è troppo grosso.
Proviamo rispose lui, e se senti male smetto va bene?
Va bene ma fai piano e se ti dico di fermarti fallo, non fare lo stronzo.
Trattenne il fiato quando sentì il cazzo premere sull’orifizio con la cappella che si faceva strada aprendole il culo come mai aveva provato. Solo quando la cappella forzó il muscolo interno all’ano sentí una fitta. “Mi disse in seguito che le piacque sentire quel poco dolore perché significava averlo preso senza poi molto dolore.
Stando loro accanto potei vedere mentre il cazzo le scivolava dentro piano ma inesorabilmente, e quando lei lo sentí tutto dentro fece un gemito liberatorio contenta di essere riuscita a prenderlo sentendo solo una piccola fitta e si rilassò, voltò il viso all’indietro, lo guardó e gli sorrise come a dire ok è andata, ma ora fai piano e non farmi male.
MALE? Ma tu guarda un pó sta troia! Era lí con la grossa trave messa intera nel culo e che aveva preso manco avesse il culo di burro e aveva perfino il coraggio di dirgli di non farle male: MA VAFFANCULO!!! Male, ma quale male mi veniva da dirle, sei solo una troia succhia cazzi, altro che palle, era questa mia moglie?
Lui intanto vista la facilitá con cui le aveva aperto il culo e visto quanto le era piaciuto, si mise a stantuffarla dapprima lentamente per essere certo che a lei stesse bene e sentendola gemere di piacere a ogni affondo prese pian piano a aumentare il ritmo fino a che prese a darle colpi che se non era perché la teneva per i fianchi chissá dove finiva.
A renata ovviamente doveva piacere non poco il fatto che lui la inculasse a raffica perché i suoi gemiti aumentarono progressivamente fino a diventare dei piccoli urli prolungati e spingendo il culo verso lui, infoiata gli disse di incularla forte che stava per venire: cosí, cosí sfondami il culo che sto venendo. E iniziando a tremare poggió il capo a terra e col culo per aria inizió a gridare all’orgasmo che la travolse.
Fu un’inculata epica sia per lei che per me che mai avrei pensato Renata prendere un cazzo di quelle dimensioni nel culo e godere anziché rifiutarlo.
Certo sapevo quanto le piacesse prenderlo in culo, fin dalla prima volta che lo facemmo le piacque immensamente. Quando da poco sposati espressi il desiderio di farle il culo lei non rifiutó come solitamente fa una donna che non l’ha mai fatto, invece lei curiosa accettó di buon grado di provare e le piacque cosí tanto che da allora per noi quella divenne una pratica solita da fare e godeva quasi di piú che non a prenderlo in figa, diceva che l’orgasmo anale era piú intenso tanto che il piú delle volte non voleva che usassi la vaselina o cose simili perché diceva che provare un pó di dolore la eccitava ancora di piú.
Ora peró vederla con quella trave nel culo e vederla godere come se avesse nel culo il mio era davvero una cosa unica e non so quante volte la sentii godere, era un continuo, con lui che sembrava avesse un pistone idraulico e la stantuffava senza tregua tenendola saldamente per i fianchi.
Mi accorsi che stavo per sborrare e misi una mano davanti accorgendomi incredibilmente di stare sborrando col cazzo moscio e mi spaventai perché non mi era mai successo.
Ma come pensai, era questa la fantasia che più mi arrapava, vedere mia moglie inculata da uno sconosciuto, quante seghe mi ero fatto pensando a questo, e ora che la fantasia si era avverata stavo sborrando col cazzo moscio.
Questo mi spaventó tanto che una volta a casa cercai su Google e mi tranquillizzó perché lessi che era una cosa abbastanza comune e che l’erezione serviva solo per la penetrazione per poter fecondare la donna.
Lui nel frattempo non si era fermato e continuava a montarla senza ritegno come se non ci fosse un domani e lei felice nel vedere quanto resisteva godeva incitandolo.
Quello era un vero toro da monta, doveva essere uno di quelli che viene chiamato il maschio alfa, mai avevo visto neanche sul Ticino maschi durare come lui che la stava facendo godere come neanche credevo che mia moglie potesse fare. L’aveva fatta godere come ogni donna avrebbe il diritto di provare almeno una volta nella vita e fu in quel momento che mi accorsi che stavo venendo sorprendendomi nel vedere che stavo godendo a cazzo moscio.
Fu il grido di lei che mi riportò alla realtà, stava di nuovo godendo ma a differenza delle altre volte questa volta sembrava non smettere, sembrava le fossero venute le convulsioni tanto le gambe le tremavano e continuando a mugugnare cose incomprensibili la vidi espellere galla vagina degli schizzi violenti che bagnarono l’asciugamani sottostante mentre lui da dietro la inculava imperterrito.
Basta ti prego, non ce la faccio piú, vieni dai vienimi dentro, fammi sentire la tua sborra dentro me.
Sentirla pregarlo di venirle nel culo mi fece scattare la molla e presi a darle della troia, della rotta in culo, e lei nel sentire le mie parole iniziò pure lei a dirsi da sola delle parole che mai avrei pensato di poterle sentir dire. Inizió a dire che sí, che era una puttana che viveva per il cazzo, che era contenta di essersi fatta rompere il culo da quel cazzone, e questo oltre a lasciarmi basito mi diede una sferzata e sentii il sangue affluire e il cazzo indurirsi.
CAZZO! Ma cos’era successo, non eravamo più noi. Non mi sembrava reale il modo repentino con cui lei si era trasformata e mi venne da pensare che non era possibile che tutta quella troiaggine fosse scaturita dal niente e che sicuramente l’aveva dentro fin da prima e solo ora su quella riva nascosta alla vista di sconosciuti che la potessero guardare e giudicare si era lasciata andare e aveva finalmente tirato fuori la porcaggine che forse senza saperlo si portava dentro.
Nel frattempo vidi da come si muoveva anche per lui era giunto il momento e pensai che stesse per venire pure lui. Ora le stava dando dei colpi che sembrava dovesse sfondarla e tenendola a sé glielo spingeva dentro a fondo coi coglioni risaliti e che ora stavano a parte della base dell’asta. Lo vidi inarcare la schiena e subito dopo emettere dei versi come se stesse piangendo e i glutei iniziarono a contrarsi: le stava riempiendo la pancia di calda sborra che lei sentí e lo incitó a svuotarsi in lei intanto che muoveva piano il culo per dargli piú piacere.
La mia erezione era al massimo, mi portai dinnanzi a lei e inginocchiato glielo porsi perché lo prendesse in bocca.
L’avevo cosí duro che mi chiesi come poteva essere visto che ero appena venuto, non capivo cosa mi stesse succedendo ma mi lasciai andare godendo del piacere che la sua bocca mi stava dando mentre di riflesso subivo i colpi che lui ancor le dava e venni in quella caverna calda che era la sua bocca e sfinito mi accasciai sull’asciugamani asciutto.
Lui dopo essersi svuotato le rimase dentro e svuotato si accasciò sopra lei sfinito.
Mia moglie voltò la testa per guardarlo e lui ne approfittó per baciarla. Le loro labbra si unirono in un bacio che suggelló la fine di quella epocale inculata e eravamo tutti e tre stanchi ma appagati.
Quando infine si sfiló da dentro mi sembró di vedere una anaconda uscirle dal culo tanto era lungo e grosso e gocciolante. Lei tamponandosi il culo con la mano si alzò e si spostó fuori dal telo per liberarsi il culo dallo sperma che inizió a colarle fuori non appena tolse la mano e standosene con le mani appoggiate sulle ginocchia e leggermente piegata attese che la sborra finisse di uscire. In quella posizione sembrava una puttana di mestiere che si stava liberando della sborra del cliente con dei rivoli che le colavano sulle cosce: “ma quanto cazzo ne aveva fatta!!!”
Poi come nulla fosse e senza neanche cagarmi di striscio lo prese per mano e insieme si diressero al fiume per darsi una lavata e per rinfrescarsi.
Perché mi sei venuto dentro la sentii chiedergli. Era solo una domanda di prassi perché il tono era dolce e non incazzata, ti sembra normale venirmi dentro cosí!
Credevo che averti fatto vedere il risultato delle analisi fosse stato sufficiente. Ti chiedo scusa ma pensavo che tu lo volessi rispose lui.
Lei allora si fermò, le si mise difronte e sollevandosi sulla punta dei piedi gli diede un bacetto sulle labbra, lo accarezzó e gli disse che aveva fatto bene: non preoccuparti disse, è stato bello e sei stato meraviglioso, non ho mai goduto così tanto come con te. Poi col braccio intorno alla vita lo tenne a sé fino a che non entrarono in acqua.
Sembrava una ragazzina accanto a lui e quando smisero di lavarsi lei venne da me e lui rimase in acqua forse per permetterci un pó di privaci.
Bagnata e col corpo lucido d’acqua sembrava una dea, si sedette accanto e mi baciò.
Allora? Disse guardandomi negli occhi, sarai contento che l’abbia fatto e che ti abbia accontentato, era questo che volevi no? Perché ti ho vesto quando sei venuto senza neanche menartelo, credevi che non me ne fossi accorta? Questo significa che ti piace di brutto vedermi scopare con un altro e ti piace vedermi troia, come ti piace sentirti cornuto, non è cosí?
Non lo so, io so solo che vederti aprire le gambe davanti a lui mi ha fatto impazzire, sí, forse mi piace saperti troia e io cornuto e non mi frega un cazzo se lo pensi anzi. Non hai la minima idea di cosa abbia provato a vederti inculare da un cazzo simile, è stato meraviglioso e non vedo l’ora che tu lo prenda di nuovo in culo. Ti ha dilaniato il culo e non hai fatto che un piccolo verso e se non l’avessi visto coi miei occhi non ci avrei mai creduto. Chissá se ora proverai ancora qualcosa quando ti inculeró io perché dopo averne preso uno cosí dubito che tu ossa ancora godere col mio. Forse non lo sentirai nemmeno, ma non fa niente, d’ora in poi voglio solo vederti prendere cazzi grossi come il suo, e se possibile anche più grossi.
Ah vedo ce c’hai preso gusto, ma se va bene a te figurati a me rispose. Solo che dovrei trovarmeli tu dei bei cazzoni, dove non lo so ma se vorrai vedermi sfondata dorai pensarci tu a trovarmeli. Del resto ora che so cosa si prova a farsi sbattere da cazzi simili del tuo non saprei che farne, ho sprecato anni di godimento con te e adesso voglio rifarmi.
Quel giorno decise quale dovesse essere il mio ruolo e fare il marito cuckold a me non dispiaceva anzi.
Col passare del tempo abbiamo scoperto che reperire stalloni arrapati, avevo letto su un sito di scambio che alcuni mariti portavano la propria consorte in aree di parcheggio per camionisti dove facilmente trovavano pane per i loro denti, e visto che a Renata non piacciono i locali di scambisti né cercare singoli su siti d’incontro, abbiamo optato anche noi per le aree di sosta sulle autostrade e ne abbiamo trovata una fantastica non lontano da casa che fa proprio al caso nostro. Si trova sulla MI/GE e una sera abbiamo deciso di provare e visto che a lei piace un sacco fare pompini quella sera che era un venerdí ci andammo in escursione.
Arriviamo all’area di sosta e vedemmo un paio di camion in sosta, parcheggiai la macchina poco distante in una zona semi buia e accendemmo la luce di cortesia che lessi era il segnale per far capire che quella era un’auto di una coppia libertina.
Passa che vediamo una persona venire verso noi fino a che arriva al finestrino e vede mia moglie a cosce aperte e col seno di fuori e io che le sto ravanando la figa.
Saltó subito all’occhio che quell’uomo di queste scene ne doveva aver viste giá parecchie perché vedendo cosa stavamo facendo tiró fuori il cazzo e toccandoselo lo mostró a mia moglie che fu felice di trovarlo della misura a lei consona: era un cazzo di tutto rispetto e non si ribelló quando dopo essermi guardato in giro e vedendo che non c’era nessun altro all’infuori di lui abbassai il finestrino dalla parte di lei come se lo autorizzassi a toccarla: cosa che subito lui fece iniziando con moderazione a palparle il seno con lei che non staccava gli occhi dal cazzo.
Passó poco che glielo prendesse in mano e incominciasse a menarglielo, era grosso e lungo come piacciono a lei e ci volle poco che aprisse la portiera e se lo infilasse in bocca gustandoselo come fosse una prelibatezza scoprendo quanto le piaccia fare pompini a sconosciuti e farsi sborrare sulle tette.
Una sera ha accontentato sei camionisti, li ha spompinati uno dopo l’altro e toccandosi è venuta un paio di volte.
A furia di frequentare quella piazzuola siamo diventati amici di alcuni camionisti coi quali ci siamo scambiati il numero di cellulare e quando sono in zona ci avvisano e noi alla sera andiamo a trovarli per il piacere di lei.
Ce né un paio coi quali Renata ha legato di piú e si diverte molto perché oltre a essere entrambi molto dotati sono anche duraturi proprio come piace a lei.
Da non molto ha accettato prima con uno e poi con l’altro l’invito a salire in cabina con la scusa che lì si sta più comodi e evitare cosí anche occhi indiscreti e a me non resta che attendere in auto che finiscano le loro porcate: alle volte me lo meno pure. L’ultima volta peró ho dovuto aspettare quasi un’ora prima che scendesse e da fuori potevo sentire i suoi gemiti per quanto godeva.
Vi starete chiedendo come può un pompino durare un’ora, me lo sono chiesto anch’io e quando è risalita in macchina gliel’ho chiesto. Mi ha risposto che mentre lo deliziava con la sua bocca lui le toccava la figa e le ha espresso il desiderio di leccarla.
Ero cosí eccitata che ho tolto la mutandina e mi sono sdraiata sulla brandina, ho aperto le gambe e quello si è fiondato in mezzo e ha preso a leccarmi come un indemoniato. È stato talmente bravo che non mi sono neanche accorta che aveva smesso e un attimo dopo me lo sono sentito dentro: mamma mia come mi ha scopata.
Ma come! Eravamo d’accordo che avresti fatto solo pompini, non farti chiavare. Almeno l’ha messo il preservativo?
Ma secondo te in quel momento vado a pensare se aveva indossato il preservativo. Te l’ho detto che non mi ero neanche accorta che me lo stava mettendo dentro e una volta fatto credi che pensassi se l’aveva oppure no? Me ne sono resa conto solo quando è venuto perché ho sentito i suoi schizzi riempirmi la figa e mi sono resa conto che me l’aveva messo a pelle,
Ma come, ti sei fatta venire dentro?
Mhmm e che ci potevo fare: ormai…
Ma santo Dio non hai paura di prenderti qualche malattia, sei impazzita?
Ma no amore è sposato, ha detto che oltre alla moglie io sono l’unica con cui l’ha fatto a pelle e l’ha fatto perché sa che non la do a nessuno e che faccio solo pompini: non preoccuparti.
Avevo così tanta voglia che appena usciti dall’area di sosta le misi la mano tra le cosce e sentii la figa bagnata sia di umori che di sperma, portai le dita al naso e sentii l’odore acre dello sperma e non so come né il perché ma volli sentirne il sapore, tirai fuori la lingua e mentre lei mi guardava mi leccai le dita accorgendomi di quanto mi eccitasse farlo e arrapato come mai decisi di fermarmi nella piazzola successiva che solitamente è vuota.
Che porco che sei disse, e perché ti fermi qui? Chiese quando misi la freccia e rallentai per entrare nella piazzola.
Perché ho voglia risposi. Parcheggiai l’auto e dopo aver spento il motore tirai indietro il suo sedile e abbassai lo schienale.
Ma che fai disse, guarda che non ho voglia di scopare, se vuoi ti faccio un pompino.
No risposi arrapato mentre mi posizionavo tra le sue gambe, non voglio chiavarti te la voglio leccare.
No disse lei toccandosi, sono sporca guarda disse mostrandomi le dita impiastricciate.
Non me ne frega niente risposi, lo sai che la tua figa mi fa impazzire: dai mettiti giú.
Vedendo la mia caparbietá mi assencondó e si adagió sul sedile, mi chinai tra le cosce e subito l’inebriante odore di sesso mi riempí le narici facendomi eccitare ancora di piú, le aprii le labbra e arrapato presi a leccargliela godendo dei suoi succhi.
Sentendo la sborra risalire, feci appena in tempo a tirarlo fuori che schizzai il mio piacere sul tappetino dell’auto impiastrandolo di sborra.
Vedendo com’ero combinato lei mi diede del porco e inizió a darmi del cornuto, del marito succube al quale piace ripulire la figa dal seme di un altro e mentre diceva quelle sconcerie toccandosi ebbe un orgasmo che io subito leccai e succhiai facendole aumentare il piacere.
Quando finimmo volle baciarmi, voleva sentire gli odori che io stesso avevo sentito e contenta si leccó le labbra e mi diede di nuovo del cornuto.
Com’he, ti è piaciuto sentire il suo sapore chiese curiosa.
Come? Non ho capito dissi non sapendo cosa risponderle.
Il sapore, il sapore della sua sborra, t’he piaciuto?
Ma dai, erano i tuoi umori quelli che ho leccato mica la sua sborra dissi con un pó di vergogna. Avevo voglia di sentire i tuoi di succhi non i suoi e l’ho fatto, tutto qui.
E no bello mio, non me la fai, sapevi bene che ero ancora sporca di lui visto che prima me l’hai toccata, ti sei perfino leccato le dita per sentire di cosa odorava e non dirmi che non è vero.
Puó darsi, non lo so, ma a te è spiaciuto che l’abbia fatto?
No, certo che no, rispose lei accarezzandomi la nuca, solo non ti facevo cosí porco. La prossima volta cercheró di trattenerla per vedere se riesci a leccarla tutta ma ti avviso: quello viene come un cammello.
Da allora ogni volta che le capita d’incontrare o l’uno o l’altro, preferisce salire in cabina, dice che si sente piú tranquilla e si sollazza col cazzo di turno. L’unica cosa che mi feci promettere era che il culo è solo mio e non deve darlo a loro, avró pur diritto ad avere un’esclusiva tutta per me no?
Purtroppo peró lei è pure diventata bugiarda, piú volte mi aveva detto scendendo dalla cabina che aveva dovuto faticare per non cedere alle sue avance perché le desse il culo, diceva che ne andava matto e ogni volta era un pregarla perché la accontentasse e una sera una sera, scesa dal camion mi disse di non abbassare lo schienale perché non c’è niente da leccare perché quella sera gli aveva solo fatto un pompino.
Sapevo che mi aveva mentito perché i gemiti che avevo fatto e che avevo sentito dicevano ben altro perché so riconoscerli perché quando la si prende a fondo i suoi urletti di piacere sono inconfondibili, cosí le toccai la figa e effettivamente, non trovai tracce di sperma: che si fosse fatta inculare e non aveva il coraggio di dirmelo?
Una volta a casa quando andó in bagno la spiai, la vidi sedersi sul bidet a da come si muoveva capii che stava liberando il culo dallo sperma che aveva dentro, finí di lavarsi e mentre si asciugava andai a sedermi sul divano facendo finta di niente.
Da allora le inculate si susseguono pure con l’altro, era stata lei a dire all’altro che se voleva il culo lei glielo dava e quello certo non sé fatto pregare.
Oggi, nonostante di acqua sotto i ponti ne sia passata parecchia, Renata spesso si ritrova a pensare con nostalgia al primo grosso cazzo estraneo che le aveva fatto provare per la prima volta cosa significasse davvero raggiungere apici di piacere, lui l’aveva davvero fatta sentire femmina e alle volte parlandone vorrebbe con tutta se stessa avere l’occasione di incontrarlo, ma purtroppo di lui abbiamo perso ogni traccia nonostante piú volte siamo tornati in quel luogo sul Sesia dispiaciuti di non averlo piú incontrato, le sarebbe piaciuto riprovare la sensazione di sentirsi dilaniare di nuovo il culo da lui.
Ma non tutto è perduto, chissà che qualche volta non capiti l’occasione di trovarne uno dotato come lui: per lei sarebbe festa, e per me anche.

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