STORY TITLE: Eccitazione 
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Eccitazione


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Eccitazione

by wasabi40
Viewed: 648 times Comments 12 Date: 24-01-2024 Language: Language

Quando uscii di casa quella mattina ero già eccitato per l’acquisto che avrei fatto. Andai in uno di quei negozi anonimi, che vendono un po' di tutto, spesso a prezzi stracciati: dagli articoli per la casa al materiale elettrico e tante altre cose, come l’intimo da donna. Quando arrivai accanto allo scaffale, le altre persone non pensavano a me, indaffarate dagli acquisti. Di fronte a me c’erano calze di tutti i tipi, collant, autoreggenti, e mutandine da donna in pizzo, perizomi di tutti i colori. Sentivo l’eccitazione che saliva dalle parti basse e, in poco tempo, mi diventò duro nei pantaloni. Scelsi un paio di calze autoreggenti, di colore nero, molto velate e un perizoma in pizzo rosa. Andai alla cassa; il commesso mise quello che avevo scelto in una busta in plastica, pagai e uscii dal negozio. Il cuore mi batteva sempre più forte e lo sentivo quasi in gola, tanta era la mia eccitazione in quel momento. Misi i miei acquisti nello zaino e continuai la mattinata facendo una passeggiata.
Avevo sempre amato l’intimo da donna, le calze autoreggenti velate mi eccitavano tantissimo, quando a indossarle erano le donne; quel vedo/non vedo causato dal nylon mi faceva impazzire e da tanto avevo la fantasia di provare quell’intimo su di me. L’idea mi eccitava, ma non avevo mai avuto il coraggio di comprarle. Mentre passeggiavo per la strada, pregustavo il momento in cui avrei indossato quei capi intimi, pensavo a come mi sarei sentito, alle sensazioni che avrei provato. Sono sempre stata una persona molto aperta mentalmente, consapevole che il sesso è prima di tutto mentale, che una situazione, un pensiero erotico, possano portare a livelli di eccitazione enormi e non avevo mai giudicato nessuno per i gusti sessuali ed erotici; l’unica regola era non fare del male a nessuno.
Quando tornai a casa ero da solo e decisi di provare. Forse, una volta indossato tutto non avrei avuto nessuna reazione e la mia fantasia sarebbe stata appagata. Tirai fuori tutto dallo zaino e lo poggiai sul letto. Dentro di me un misto di eccitazione e paura. Mi spogliai nudo e aprii la confezione delle calze. Autoreggenti, molto velate, forse 20 den, con la balza in pizzo abbastanza grande. Dispiegai anche il perizoma e lo dispiegai sul letto. Misi la mano all’interno di una calza per aprirla meglio. Il momento era giunto dunque. Stavo per provare dell’intimo da donna. Infilai prima la gamba sinistra; feci scivolare lentamente sulla coscia la calza, facendola salire fin su, poi mi si l’altra e la sistemai per bene, sentendo il mio pene che cresceva mentre lo facevo. Presi il perizoma e lo infilai. A contatto con il tessuto in pizzo il mio pene diventò durissimo in un attimo. Quella piccola mutandina da donna, decisamente, non riusciva a contenere la mia erezione, divenuta in quel momento possente. Non avevo mai provato una sensazione così eccitante. Mi sdraiai sul letto e iniziai a guardarmi. Mi piacevo e mi sentivo eccitato come non mai. Mi eccitava il contatto di quel tessuto femminile sul mio corpo, lo stile elegante che avevo, che ricalcava quello di una donna.
Il perizoma era gonfio. Mi accarezzai le cosce, facendo scivolare la mano dai polpacci fin su dove c’era la balza in pizzo. Mi alzai a andai allo specchio per ammirarmi. Mi girai su me stesso. Il perizoma, infilato tra le natiche aveva prodotto un culetto niente male, quasi da donna, sodo e perfetto. Quella visione mi eccitò ancora di più, il mio pene stava quasi per esplodere. Tornai al letto e mi distesi, feci uscire il pene lateralmente. Era durissimo. Ricordo ancora la sensazione di quel momento. Strinsi la mano intorno all’asta dira e accennai una leggera masturbazione, ma non riuscii nemmeno a durare trenta secondi. Esplosi tutto il mio orgasmo nella mano. Eiaculai tantissimo, un orgasmo che, forse, non avevo mai provato prima di quel momento. Quando tutto si concluse e la mia eccitazione si era placata mi sentii un idiota, ma sapevo che era solo l’abbassamento della soglia di eccitazione. Tolsi tutto di dosso, velocemente, quasi come se non volessi più rifarlo. Nascosi tutto nel fondo di un cassetto, convinto che quell’intimo sarebbe rimasti lì per sempre.
Quando ebbi nuovamente l’occasione di restare solo in casa, dopo due settimane, indossai di nuovo l’intimo e, forse, la cosa mi eccitò più della prima volta, quindi ero tentato di provare di più. Entrai su un sito di video chat erotiche e accesi la webcam. Mi mostri dal busto in giù, con le autoreggenti e il perizoma in pizzo che, nemmeno a dirlo, non riusciva a contenere la mia erezione. Quasi subito fui contattato da un uomo che mi stava guardando, il quale esordì: “ciao, sei molto eccitante”; quelle parole mi colpirono come un pugno nello stomaco e sentii il mio pene reagire; iniziammo a chattare, fin quando, anche lui accese la webcam. Mi mostrò il suo pene duro, mi faceva complimenti, diceva che ero più sexy di una donna. In quel momento provai forse la più bella eccitazione della mia vita.
Iniziò a masturbarsi facendomi richieste. Mi chiese di vedere i miei piedi velati dalle calze, di accavallare le cosce come una vera donna, mi chiese di alzarmi in piedi per guardare il mio culetto nel perizoma. Tutto mi eccitava a dismisura; sentivo un piacevole dolore ai testicoli. Quando stava per concludere la sua masturbazione, mi chiese di distendermi, mostrargli bene le calze e abbassare lentamente il perizoma: lo feci. Lentamente il mio pene balzò fuori da quella fortezza in pizzo. Iniziarono a tremarmi le gambe. “sei bellissima”, mi disse, “adesso ti sborro tutta”.
Quando lo vidi eiaculare sentii un piacevole dolore alla base del pene, mi toccai per un secondo e venni anche io. Fu stupendo, estasiante, avevo eiaculato una quantità di seme enorme; forse l’orgasmo più bello della mia vita avuto con una masturbazione. Anche lui se ne accorse e scrisse: “hai sborrato come una troietta. Sei bellissima.”
Chiudemmo la conversazione. Il mio sperma era dappertutto. Tolsi l’intimo macchiato e lo buttai, pensando, da quel giorno, di rifarlo prima o poi.

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