STORY TITLE: L'amica che gioca da sola 
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L'amica che gioca da sola


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L'amica che gioca da sola

by Snake66
Viewed: 686 times Comments 5 Date: 17-05-2023 Language: Language

Premessa: inizio con questo primo racconto il narrare delle storie realmente accadute in questi anni, sia da solo che in coppia con mia moglie.
Se leggendoli li troverete interessanti ed eccitanti, non esitate a lasciarmi i vostri commenti. Grazie

4 anni fa circa, non ricordo bene come, su Skype conosco un tizio, che comincia a raccontarmi le sue avventure sessuali con questa focosa quarantenne milanese. Racconta oggi, racconta domani, un giorno in chat arriva anche lei....Paola (in realtà si chiama diversamente, ma ancora oggi per me è Paola).
Quattro parole, una battuta che tira l'altra, anche lei decisamente diretta su quello che le piace fare a letto e non solo a letto. Fatto sta, che passano 2 settimane senza che non senta più nessuno. Vabbè, succede a volte che arrivi qualcuno, ti racconta e si fa raccontare situazioni o storie per eccitarsi. Tra me penso.....I soliti racconta palle.
Invece.....Dopo 2 settimane ricevo un messaggio sul cellulare. Io avevo lasciato il numero a lui. Ma è lei che mi scrive. Mi dice che trova intrigante parlare con me, mi racconta del marito e dei diversi ragazzi che ha tra Milano e Madrid (una volta al mese per lavoro vi si reca). Di come lei ami fare sesso, che non le basta mai, pur avendo un marito super attivo (e anche un bell'uomo).
Parla e riparla, mi chiede se per caso qualche volta sono a Milano. Io rispondo che a Milano ci sono sovente per lavoro e per studio (in quel periodo frequentavo un corso di progettazione). Mi dice che avrebbe piacere così, di prendere un caffè insieme e fare 2 parole. Passano 3 settimane circa e io vado a Milano per lavoro. Glielo comunico, e lei subito mi da appuntamento ad una fermata della Metro. Vado a Milano a fare i miei sopralluoghi, prendo la metro (la viola, allora appena aperta) e scendo alla stazione che lei mi aveva indicato. Periferia di Milano, zona semi deserta, comincio a pensare che qualcuna/o si sia divertito a tirarmi un bidone. Aspetto 10 minuti, 15 minuti....Dopo 20 minuti mi si affianca sul marciapiede dove ero fermo come un birillo una Passat familiare.
Scende il finestrino lato passeggero, e vedo allungarsi dal posto guida un viso sorridente incorniciato da un paio di occhiali da sole. E mi dice: ciao Gio, che aspetti a salire? Guardingo scruto a dx e a sx, ci sono solo io sul marciapiede, quindi quello che vuol far salire in macchina sono sicuramente io.
Salgo in macchina, e mi accoglie questa bella donna, formosa, estremamente sorridente, che come prima cosa, mettendomi una mano sulla coscia mi fa:

finalmente ci conosciamo di persona e non solo via chat

. E mentre dice questo la sua mano palpa e stringe la mia gamba. Dimenticavo .... siamo in primavera inoltrata, forse i primi di giugno. Cmq temperatura esterna molto piacevole. Lei vestita con gonna nera, corta per mettere in risalto le sue cosce, camicetta bianca o panna, non ricordo esattamente. Ma ricordo benissimo le tette: da sotto la camicetta faceva bella figura un reggiseno bianco di pizzo che a fatica conteneva una 5 abbondante.
Ovviamente i miei occhi si alternano fra le cosce e le tette, in un susseguirsi che lei nota immediatamente (e aveva sempre la sua mano sulla mia coscia) e sorridendo mi chiede se la mercanzia che vedo è di mio gradimento. E così dicendo sbottona un bottone della camicetta. Io a fatica deglutisco e rispondo che è ampiamente meglio di quel che mi aspettavo.
Siccome è abbastanza stronza (ora dopo qualche anno che la conosco lo posso dire tranquillamente, e sovente glielo faccio notare) mi guarda e mi risponde:

e questo è ancora niente rispetto a quello che potresti vedere dopo

.
Giriamo 5 minuti in macchina, alla ricerca di un bar, una caffetteria, un cazzo di baracchino dove io possa bere qualcosa per venire in soccorso alla mia gola secca .... Ma nulla. Non c'è assolutamente nulla. Allora mi propone di andare in un centro commerciale dove di solito fa la spesa, dicendomi che avremmo preso qualcosa lì, in un bar interno.
Ci dirigiamo verso il parcheggio interrato. Scendiamo di 2 piano, e con l'auto si dirige in un angolo dove il posto per parcheggiare ero tra 2 pareti. Quindi, da dx e da sx nessuno poteva affiancarsi. Spegne l'auto, mette il freno a mano, slaccia la cintura, si gira verso di me e mi chiede:

hai voglia di bere .... o hai voglia di altro?


Puoi capire ..... la sete mi è passata all'istante. La gola secca recriminava acqua, ma io non le davo retta. Per fortuna a portare un po'di sollievo alla gola, ci pensa lei, attaccandosi alle mie labbra e infilandomi la lingua in bocca.
Ricambio con piacere gli slinguazzamenti vari, e nel frattempo cerco di soppesare quelle 2 tette, che mi ci volevano 2 mani per tenerne una. Lei suggerisce di spostarci sul sedile posteriore. Mentre io scendo, per salire dietro, lei si sfila la gonna e passa dietro direttamente senza scendere dall'auto. Mi siedo dietro e me la ritrovo seduta su di me. Reggiseno bianco con le 2 tette che mi ballavano davanti al viso, e sotto slip bianco molto striminzito. E ricomincia con la lingua in bocca. Mentre ci baciamo le tolgo il reggiseno e vengo letteralmente schiaffeggiato da queste 2 mammelle enormi, ma sode sode, e con i capezzoli talmente duri e lunghi che non posso fare altro che prenderli in bocca alternativamente, succhiandoli fra le labbra e con la lingua che li titilla. I vetri della macchina si appannato in fretta (per fortuna).
Capisco che il mio dedicarsi alle sue tette e capezzoli è particolarmente gradito e quindi proseguo per un 10 minuti buoni. Le mi scompiglia i capelli con le mani, stringe e spinge il mio viso fra i suoi seni, e nel frattempo mi slaccia i pantaloni e me lo tira fuori. Ahhhhh...finalmente una boccata di ossigeno anche per lui, non ce la faceva più a stare soffocato nei pantaloni.
Con le mani è brava, sa come muovere e come toccarmelo. Parte dalle palle, le massaggia, per poi con l'altra mano scappellarmelo e trovandolo tutto lubrificato, ci passa con maestria un dito solo sulla cappella. Io sono in estasi, ho quasi timore di riversare tutto il mio piacere sulle mani a causa dell'eccitazione. Allora la blocco, la faccio scendere da cavalcioni e la distendo sulla schiena, per quel possibile visti gli spazi limitati.
Una volta distesa, le mie mani scendono dai seni ai fianchi. Lentamente le sfilò gli slip bianchi, e agli occhi si rivela una fighetta completamente depilata, ma proprio tutta tutta, con le grandi labbra sporgenti e carnose. Mi ci tuffo con tutto il viso, a inebriarmi del suo profumo e dei suoi umori. Inizio un lungo e preciso lavoro di labbra e di lingua. In questo sono decisamente bravo. E lei gradisce, oh se gradisce. Le mie mani si allungano a stringerle i seni, a tormentare i capezzoli duri e sporgenti, mentre la mia lingua si destreggia avanti e indietro su quella pelle morbida e vellutata.
Entro ed esco con la lingua dalla sua fighetta sempre più umida e bagnata. Lei mi spinge la testa fra le sue cosce, faccio fatica a respirare. Sembro un pescatore in apnea, ogni tanto forzo la sua pressione sulla mia testa per riemergere a prendere una boccata d'aria, per poi rituffarmi alla ricerca del suo piacere. Che non tarda ad arrivare. È come uno tsunami. Prima inizia a fremere tutta, si contorce sotto la mia lingua avida, mi incita a leccarle e succhiarle sempre più forte il clitoride, sino a quando con un gemito
prolungato mi inonda. Un primo e lungo getto di piacere mi colpisce in viso, seguito a raffica da altri getti meno intensi, ma in successione continua. Ha gli occhi strabuzzati all'indietro, continua a spingermi il viso fra le sue cosce, e continua a squirtare in una folle esplosione. Non era una novità per me, alcune volte lo fa anche mia moglie, e lo faceva anche un'amica di giochi, ma mai con questa intensità e con questa abbondanza. Finalmente rialzo il viso, mi sento la faccia che prende fuoco, mentre il suo corpo sussulta ancora, ma molto lentamente.
Abbiamo fatto un disastro. I sedili sono zuppi del suo piacere. Io ho le gocce del suo liquido che mi scendono lungo le guance e le labbra ripiene del suo godimento. Proviamo a sederci, a prendere un attimo di respiro. Trenta secondi e me la ritrovo con la sua bocca sul mio cazzo. Tra me penso: questa mi distrugge ora. Se lo prende in bocca, ci gira con la lingua sulla cappella, se lo fa scivolare tutto in bocca sino ad arrivare alle palle (e qui il non averlo troppo lungo gioca a favore). Risale lentamente, tenendo le labbra serrate sulla mia asta, mentre con la lingua lo ripassa tutto.
Sono appoggiato al sedile, con la testa di lei fra le mie gambe, e mi sembra di sentire suonare l'inno alla gioia. E lei continua, sale e scende con quelle labbra avide, golose
come se non volesse più lasciarlo. Quando succhia mi sembra quasi che mi risucchi il midollo, da quanta foga ci mette. Io nel frattempo con una mano le muovo la testa su e giù (non che ce ne fosse bisogno....ma mi piace) e con l'altra mano le stuzzico il buchetto. Si irrigidisce, si ferma e mi dice: no. Li niente, né il marito né altri. Che peccato. Allora sposto la mano più in basso, trovandomi due labbra gonfie come dei salsicciotti, e un clitoride bello grosso con cui comincio a giocare. Lei riprende a leccarmelo, adesso da maiala se posso dire, con la lingua di fuori me lo percorre tutto, mentre con gli occhi mi guarda in viso per vedere il mio piacere. E poi riprende a chiudere le labbra attorno e a succhiarle. Le dico che non resisto, che si tolga. E lei guardandomi di nuovo negli occhi continua, imperterrita, con sempre più passione, sino a quando esplodo dentro la sua bocca. Uno, due, tre....sette, otto e nove schizzi di piacere mi travolgono.
Salto sul sedile da quanto il piacere è intenso. Ma lei non molla la presa. Mi guarda, sorridendo con gli occhi, e deglutisce. Senza che ne esca una sola goccia. Se lo tiene in bocca sino a quando perde consistenza, e poi lasciandomelo si lecca le labbra. Sono, siamo stravolti. La macchina è pregna di odore di sesso, il sedile dietro completamente bagnato dai suoi umori. Lei mi guarda e dice:

per oggi andiamo, devo portare la macchina a lavare prima di tornare a casa

.
Abbiamo ancora il tempo per un bacio appassionato e lungo, dove gli umori dell'uno si mescolano nella bocca dell'altra.
Ci rivestiamo, cerchiamo di darci una sistemata e ritorniamo sui sedili davanti. Mette in moto e mi riporta alla fermata della metro. Mi bacia ancora una volta prima di farmi scendere e mi dice:

tieniti pronto per quando ti chiamo, uno che me la lecca così non l'ho mai trovato


E infatti ogni tanto mi chiama....e io vado....e vengo.

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