STORY TITLE: il rituale

il rituale

by arcornuto

basterà osservarla nella scelta dei ricercati indumeni più intimi, ordinatamente disposti con cura meticolosa sul letto, per avere la nitida percezione dell’approssimarsi intenzionale dell’adulterio.
una sofisticata guepiere, a reggere velatissime calze in nylon che, unitamente alle scarpe dal tacco vertigionosamente elevato, andranno a conferirle quello statuario aspetto che sovente motiva altrui interessi ad ambire di poterne apprezzare la conoscenza non solo esteriore.
vederla uscire dalla doccia mentre, ancora avvolta nella propria integrale fragranza contenuta nell’accappatoio, estrae dall’astuccio in cui è ben custodito l’oggetto che diverrà per me oltraggiosa tortura, rendendomi dolorosamente impotente di fronte alla sua ostentata femminilità, ed alimentando ancor più la mia gelosia.
saperla mescolata tra altre persone, ignare di ciò che sta per compiere, coperta dal solo soprabito che diverrà un sipario da aprire di fronte all’unico spettatore a cui verrà elargita quella sua insospettabile rappresentazione scenica, non può che turbare ulteriormente il mio dover rimanere in spasmodica attesa che poi faccia ritorno.
non mi è mai dato sapere se doverla aspettare per poche ore od un intero fine settimana, come poca rilevanza ha la mia ineludibile sofferenza sapendola intenta a sedurre quel suo vecchio amico d’infanzia, apparentemente privo di alcuna attrattività fisica e che pur ha tuttavia stabilito di voler coinvolgere nel trasgressivo gioco attraverso il quale intende umiliarmi, punendo ogni mio eccesso di morbosa eccitazione.
impossibile non immaginare delle mani grassocce, di quel paffutello individuo, risalirle tra le cosce inguainate sino a raggiungerne l’impalpabile perizoma il cui orlo verrà scostato da tozze dita alla ricerca di un pertugio reso già umido di vibranti emozioni.
esplorata sulla clitoride turgida di passione, ad anestetizzarne ogni possibile resistenza, mentre lei stessa andrà a liberare dai pantaloni quella minimale consistenza genitale che tuttavia diverrà strumento di inimmaginabile coinvolgimento reciproco.
le sue labbra ne avvolgeranno la microscopica forma, facendolo erigere a baluardo utile a completare l’amplesso nell’unione di corpi così dissimili eppure pronti a sussultare cerebralmente anche nella eco che mi invade la mente per quell’orgasmo sottratto alla mia offesa virilità.
non mancherà, come al solito avviene, di raccontarmi nei minuziosi dettagli ogni aspetto di quel consumato convegno amoroso di cui sono stato, sebbene del tutto inerme, a mia volta consenziente fautore; e quando finalmente tornerò libero dalla imposta tortura, potrò masturbarmi ai suoi piedi venerandola come merita una dea di fronte alla quale rimane impossibile non elargire doveroso tributo.