In Grecia
by WifegirlsViewed: 5903 times Comments 66 Date: 16-10-2022 Language:
Giunse l'Estate, Io e Valeria avevamo scelto la Grecia come meta estiva, forti della promessa di poter trovare qualcuno che potesse esaudire il desiderio di farlo in tre.
Questo pensiero ci balenava da tempo ormai, forse stufi delle solite storielle o forse, molto più semplicemente, perché quella era la tappa obbligatoria per due come noi.
Giunti a Mykonos (e dove se non li?), arrivammo in albergo e, in pochi istanti, eravamo già in costume pronti per recarci sulla spiaggetta.
Lei, ovviamente, doveva attirare quanti più ragazzi arrapati con in vista tutta la sua merce: reggiseno a balconcino, e tanga rosso minuscolo e striminzito.
ah bene, iniziamo subito eh?
le dissi con aria compiaciuta.
certo amore, dobbiamo iniziare la ricerca di quello che mi dovrà scopare assieme a te
Devo essere sincero: avevo un po’ di timore, lei era molto decisa.
Giunti in spiaggia, Valeria si tolse il reggiseno lasciando libere le sue tette.
oh che cazzo, cosi, senza nemmeno chiedermi se mi andasse bene?
dai su mamma mia…non vedi che stanno tutte con le tette da fuori?
anche questo era vero.
Facemmo un bagnetto veloce e ci stendemmo sulla sabbia a prendere il sole.
amore, guarda quei ragazzi laggiù
mi girai e vidi un gruppetto di ragazzi intenti a giocare a calcio.
guarda quel moro con quel tatuaggio sul braccio, che ne pensi?
non avevo dubbi sul fatto che potesse piacerle.
Il ragazzo in questione aveva un fisico scolpito, abbronzato e diversi tatuaggi sul corpo. Dai lineamenti mi sembrava uno spagnolo.
dai andiamo anche noi li con la scusa di giocare con loro
si va bene ma almeno mettiti il reggiseno, non mi va di farmi ridere addosso
Sebbene decisamente contrariata, si infilò il reggiseno.
Andammo vicino i ragazzi, ci presentammo e, entusiasti, ci accolsero a giocare con loro a beach volley. La sorpresa? Italianissimi, anzi romanissimi.
Valeria tra un palleggio ed un altro iniziò a flirtare con Gabriele, questo il nome della preda prescelta.
Sfiniti ci tuffammo tutti in acqua. Lei sempre più addosso a Gabriele il quale non disdegnava di toccarla tutta. Dopo poco ci salutammo e ci dirigemmo verso la nostra camera.
allora? che ne pensi?
mi chiese.
che dirti, è come piace a te
si amore secondo me deve avercelo davvero grosso, hai visto che bozzo dal costume?
effettivamente sembrava davvero dotato Gabriele.
La sera, uscimmo per le strade della città, ma, di Gabriele e dei ragazzi nemmeno l'ombra.
Tornammo in albergo con Valeria decisamente delusa, ci scappò una scopata veloce senza particolare coinvolgimento.
L'indomani, Valeria dormiva ancora, cosi decisi di andare a prendermi un caffè. Al bar incontrai Gabriele. Ci salutammo, e ci prendemmo un caffè insieme.
Più lo guardavo e più pensavo, effettivamente, a quanto fosse il suo tipo.
Parlammo del più e del meno.
Nel frattempo, Valeria si era svegliata e con un messaggio mi chiese dove fossi. Le risposi che stavo con la sua prossima preda e che avrei fatto di tutto per portarlo in camera.
magari amoreeee...mi vado a lavare e mi faccio trovare in costume. Sei la mia vita
si la tua vita, un cazzo.
Gabriele parlava tantissimo, io ascoltavo. MI parlava della sua vita a Roma, che era in vacanza a Mykonos in cerca di qualche puttanella che gli facesse dimenticare l'ex con cui da poco si erano lasciati. Dovevo cogliere la palla al balzo.
ascoltami, ma che tipo di donna vorresti scoparti?
non ho proprio un tipo. Ma vorrei trovare una bella troia.
ahahahah insomma come la mia ragazza
.
Si fermò e sorrise e si accese una sigaretta.
non scherzavo Gabriele, ti piacerebbe una troia come la mia donna?
credo tu stia scherzando vero? ripose sbigottito.
No caro. Noi siamo in vacanza e vogliamo divertirci, in ogni modo. Sarò schietto e spero tu non ne faccia parola con i tuoi amici. Vorremo farti scopare con noi. Le piaci e non poco e ti assicuro che è una gran troia a letto
Gabriele abbassò lo sguardo, tirò un'altra boccata alla sua sigaretta.
Intanto avevo il cuore a palla. Mi ero ridotto a cercare l'amante alla mia fidanzata.
e tu non ho capito, vuoi scoparti la tua donna con me? o vuoi che io la scopi da solo?
a me piacerebbe partecipare...se non è un problema…
no...cioè preso cosi alla sprovvista, nemmeno ci conosciamo, e mi chiedi di fotterti la ragazza, capirai che suona strano?
.
allora vieni con me
Lo presi per un braccio, e ci avviammo verso la stanza.
Aprii delicatamente la porta e sul letto c'era Valeria, seduta, intenta ad allacciarsi il reggiseno, in pratica aveva ancora le tette da fuori.
no Vale non metterlo, non credo ti servirà
Gabriele la guardò, non poteva credere ai suoi occhi. Intanto gli squillò il cellulare.
no regà, avviatevi, c'ho da fare
parlava con i suoi amici mentre fissava Valeria che ricambiava lo sguardo.
allora, io me la scopo
mi disse fissandomi.
fai pure Gabri
Gabriele le si avvicinò. I due iniziarono a baciarsi e sfiorarsi con le mani. Valeria era entusiasta e si vedeva. Le sua mani scesero a toccare i glutei del ragazzo, poco a poco fece scendere il costumino. Io rimasi per il momento in disparte a guardarli. Anche Gabriele prese a toccarle le tette. Gliele strizzava, le palpava era già a suo agio.
Si stesero sul letto, ancora non riuscivo a vedere il cazzo di Gabriele ma le mani di Valeria erano già scese in quella direzione. La vedevo, da dietro, masturbarlo.
hai i preservativi?
mi chiese Gabriele mentre continuava a baciarsi con Lei.
si li ho, li vado a prendere
fai presto perchè non credo di resistere
Intanto Valeria e Gabriele si baciavamo.
Corsi a prendere un preservativo per lui. Nel frattempo che cercavo il preservativo e tornavo nella stanzetta, Valeria era inginocchiata davanti a Gabriele intenta a leccare quel grosso cazzo. Si, era decisamente grosso, venoso e scappellato. Glielo spingeva fino in gola. La sentivo mugolare come una gattina in calore.
Gli diedi il preservativo e sfilai anche il mio di costume. Ad essere sincero ero un po’ in imbarazzo rimasi con il cazzo da fuori quasi vicino la bocca di Valeria.
Lei se ne accorse e lo prese in mano dirigendoselo verso la bocca ancora occupata.
Spostò quello di Gabriele invitandolo a infilarsi il preservativo e iniziò a farmi un bel pompino.
L'iniziò mi piacque.
preferisci il culo o la fica?
chiesi, beffardo a Gabriele.
guarda fai tu, con tutto questo ben di dio...
Decido io se permettete.
rispose sorridendo Valeria.
Ci fece stendere sul letto, prese dell’olio all'interno del comodino, se lo spalmò sul buchetto dandocene una gradevole visione delle sue chiappe e ci raggiunse.
Si alzò e si impalò sul cazzo di Gabriele. Mi fece cenno di venirle dietro ma non subito, di attendere.
Cosi rimasi a godermi lo spettacolo con lei che zompettava sul cazzo di Gabriele ed io, cazzo alla mano, che mi toccavo morbosamente. Ogni tanto mi avvicinavo a la baciavo dopo che aveva baciato Gabriele. L'aria nella stanza era diventata pesante. I nostri odori iniziavano a farsi sentire.
Finalmente era giunto il mio turno. Fece alzare Gabriele e mentre glielo ficcavo nel culone, prese a spompinare Gabriele sempre più esaltato.
Potete parlare eh...non so dirmi qualche parolina
Gabriele non capì subito, io decisamente si.
Gabri vuole che la chiamiamo per quello che è ...una puttana
Cosi dicendo, spinsi la sua testa fino a infilarsi tutto il cazzo di Gabriele in bocca.
ahhhh dio mio…quanto è troia la tua donna. Fa dei pompini esagerati. Succhia puttanella
.
Cosi dicendo, ci alternammo con i nostri cazzi nella sua fica e nel suo culone. Ormai era rossa in viso, i buchi completamente otturati a dovere.
Il nostro ritmo si fece sempre più incalzante.
Guardai Gabriele e gli feci cenno di scoparcela insieme. Lui annuì.
che fate? oh non ci provate. Farà un male cane
zitta troia che sei completamente rotta
disse Gabriele schiaffeggiandola delicatamente in viso.
A dire il vero ci rimasi, ma chi se ne fregava, ormai stavamo scopando come maiali.
In pochi passi le eravamo dentro con i nostri cazzi. La sentivo urlare di dolore, prima e di piacere poi. Non voleva che ci staccassimo. Vero è che nel culo non entrai completamente, forse per paura di farle male mentre Gabriele le era completamente dentro mentre la limonava a dovere. Non resistetti a questo spettacolo sborrando copiosamente nel suo culo e, sfilando il mio uccello caddi in preda ad un fortissimo orgasmo sul letto.
I due andarono avanti per un bel po’, con me steso sul letto come uno spettatore qualsiasi.
Gabriele le sfondava il culone con una facilità esemplare.
Ad un certo punto, lui si alzò in piedi sul letto, l'afferrò per i capelli e avvicinò il suo uccello alla sua faccia.
posso sborrarle in faccia a questa puttana?
io e Valeria, ormai distrutta, ci guardammo in faccia. Annuimmo.
Pochi colpi di mano e tirò fuori tanta di quella sborra che inondò, in pochi secondi, il viso ed i capelli di Valeria. Le colava tutto lungo il viso fino a cadergli sulle tette. Poi, Valeria, da brava pompinara quale era, iniziò a pulirgli la cappella.
Ci stendemmo sul letto. Valeria tra di noi con i nostri cazzi ormai mosci tra le mani. Tra una parola ed un'altra, Gabriele e Valeria si baciavano appassionatamente. Io li lasciai fare.
beh adesso vi saluto, grazie davvero ragazzi, siete fantasistici. Io resto fino a Lunedi, magari se vi va...sapete come chiamarmi
rivestendosi, lasciò il biglietto con il numero sul comodino.
Si infilò la maglietta e per ultimo, si avvicinò a Valeria e la baciò.
Restammo il pomeriggio, sfatti, sul letto increduli a quello a cui eravamo appena stati protagonisti.
lo richiamiamo, domani?
le chiesi.
io direi proprio di si. Uno stallone, vero?
eh si...direi proprio di si