LEI di coppia, incontro dell’ottobre 2021 (parte 2/2)
by Johnny75Viewed: 505 times Comments 1 Date: 13-01-2022 Language:
Tenendomi per mano, sculetta davanti a me, si ferma alla prima porta, la apre a metà, e con la mano libera afferra due accappatoi, e me ne porge uno. Gli indossiamo, lei si allontana verso il divano, dove si distende con le gambe rannicchiate. Mi avvicino, e mi distendo appoggiando la schiena dalla parte opposta, in modo che i nostri piedi potessero toccarsi. “Ehy, guarda che in questa casa non si fuma”, mi dice tra il serio e il faceto, mentre io rimango interdetto con l’accendino in mano. Mi inebetisco, non capisco, rimango interdetto per alcuni secondi, quando ricevo un calcetto sul ginocchio, e la sua mano mi fa segno di cederle lo scettro e, indicandomi la porta della credenza alla mia sinistra, di allungare una mano per prendere una roba da bere. Inspira ed espira, e mentre lo fa si apre l’accappatoio, all’altezza del pube, e con le dita si accarezza la figa, aprendo le grandi labbra. Mi guarda, e sorride, riprendendo a fumare. Mi fa impazzire questa troia provocatrice. Conversiamo del più e del meno, qualche confidenza per alimentare la situazione erotica, quando senza alcun preavviso, si siede tra le mie gambe, appoggiando la schiena al mio petto, e distendendo le gambe. In questa posizione, dalla scollatura dell’accappatoio, riesco a scorgere parte delle sue tette, mentre le sue gambe sono in parte coperte, la figa è a semplice portata di mano, due lembi di cotone sono l’unico ostacolo per il suo paradiso.
Ci alterniamo nella fumata, ma preferisco sia lei a gustarsela di più, non vorrei rilassarmi troppo…mentre fuma le accarezzo le braccia, la pancia, la mia mano si intrufola sotto l’accappatoio per palparle le tette, piuttosto abbondanti, morbide, scorgo una grande areola, e sento i capezzoli turgidi, che stringo tra le dita. Le prendo il mento, e la invito a voltarsi, le accarezzo la bocca con la punta dell’indice, le socchiudo le labbra, mi lecca il dito, sposto la mano dietro al collo, mi inclino in avanti, e ci baciamo. Le nostre lingue fremono, si toccano, roteano una sull’altra, sento il suo desiderio, quella voglia che non aveva ancora rivelato. Si gira, e appoggiando la pancia al divano, si solleva sui gomiti, come a cercare la mia bocca, sento le sue labbra sul collo, le sue mani iniziano a toccare il mio corpo lungo i fianchi, il petto, la pancia, il pube, fino a scivolare tra le mie gambe, e cominciare ad accarezzare il mio cazzo, per poi stringerlo in mano, e iniziare un lento movimento verticale. Mi allento la cintura dell’accappatoio, così da agevolare l’evolversi della situazione, e inizio a sentire una piacevole sensazione di vita tra le mie gambe. Livello barzotto soddisfacente, visto che neanche 20 minuti prima avevo avuto il mio primo orgasmo.
Lei è veramente provocante ed eccitante. Non è bellissima, è un “tipo”, una donna con personalità, maledettamente femmina e non banale. Quella femminilità che non ti lascia scampo per quanto è inebriante, e che non avresti mai sospettato potesse avere: forse due messaggi whatsapp prima dell’incontro, mai una telefonata, due parole spiaccicate da quando sono entrato, e ora si mostra, si rivela femmina, calda, erotica, che traspira sesso. Continua ad accarezzarmi le gambe, prende il mio cazzo con due dita, lo solleva e lo fa ricadere di peso, per poi baciarmi dolcemente linguine, l’interno coscia, pube, e cazzo. Inizio ad eccitarmi, scivolo leggermente con il sedere verso avanti, e lei mi slaccia del tutto la cintura dell’accappatoio. Ne apre i due lembi come fosse un sipario, lo prende in mano, mi guarda negli occhi socchiusi dall’eccitazione, e inizia di nuovo a muoverlo su e giù, per poi abbassarsi, baciarne il glande, leccarlo lungo i bordi, ed infine avvolgerlo con le sue labbra, fino a spingerlo tutto in bocca. Lo succhia e lo lecca con piacere, sembra che il gusto sia di suo gradimento, non è sempre detto, come viceversa. Alterna la bocca, a delle segate pazzesche, sorridendomi e guardandomi compiaciuta della sua opera. Sento che inizio a riprendere una buona erezione, ma voglio eccitarmi sentirla ancora mia, un poco ancora, prima di provare a fare il passo successivo. La prendo sotto le ascelle, e la tiro verso l’alto, perché si distenda sul fianco destro, con il corpo e il viso rivolto verso me. Mi posiziono sul fianco sinistro, le bacio il collo, scendo verso le spalle, accarezzo i suoi seni, con il braccio destro l’avvolgo e con l’altra mano avvicino il suo viso al mio, per baciarla profondamente. Avverto come un leggero abbandono, i muscoli delle labbra sembrano più morbidi, e la mia mano destra comincia a scivolare lungo la sua schiena, per proseguire lungo i glutei, passando le dita nel solco delle sue chiappe, per poi risalire verso il seno, e scendere lungo il ventre, il fianco, e la gamba. Inizio a toccarle la figa, sento che è eccitata, con la mano sinistra inizio a stringerle un capezzolo, mentre spingo due dita della mano destra nella sua figa bagnata, e pronta a ricominciare i nostri giochi.
I movimenti delle dita diventavano sempre più intensi, le nostre lingue si intrecciano in baci umidi, eccitanti e desiderosi di sesso, di carnalità, e di eccitazione. La mia bocca inizia a esplorare il suo corpo, la bacio sul collo, sulle spalle, sul petto, stringo i suoi capezzoli con le labbra per poi mordicchiarli. Trattengo un capezzolo tra pollice e indice, stringendolo, mentre le mie labbra le baciano l’ombelico, il pube, fino solleticarle il clitoride. Inizio a leccarla, le sollevo una gamba per aprirle la fighetta, e passare la lingua dal perineo al clitoride. Noto come una scossa, un brivido, come fosse stato un gesto inaspettato. Lei si accomoda meglio, distendendosi sul divano e appoggiando una gamba alla spalliera, mentre prendo l’altra gamba all’altezza della caviglia, per mantenerle divaricate. In questa posizione posso godere di una visione fantastica, le sue tette procaci sono a portata di mano, la sua figa completamente aperta e rasata, perfetta per essere leccata dal clitoride fino a scendere al suo buchetto, che riesco a raggiungere spingendo leggermente sulla gamba che trattengo. Sento che le piace, quel lento scivolare dal basso verso l’alto, e dall’alto verso il basso, in poco tempo inizia a bagnarsi. Sento un gusto diverso, passo un dito tra le grandi labbra, e i miei occhi brillano nel vedere quel filetto di bava che corona la sua fighetta. È un sapore nuovo, e voglio farmi schizzare in faccia tutto il suo piacere. Sento la sua mano che cerca il mio cazzo, ma sono in una posizione che non potrà mai raggiungerlo, ma lo voglio, voglio ancora sentire il contatto con la sua calda mano, con le sue labbra, voglio darle ciò che cerca, lei è la regina, è lei che deve avere quello che vuole.
Prima di sollevarmi, continuo a leccarla mentre gioco con due dita nella sua patatina. Mi avvino, e continuo il gioco con le dita, così da farle raggiungere il mio cazzo. Lo prende con entrambe le mani, e inizia un favoloso pompino, con le mie due dita dentro la figa. Siamo eccitati entrambi, le succhia con gran voluttà, io continuo quel movimento che mantiene alta l’eccitazione. Con la coda dell’occhio, nella penombra del soggiorno, seduto su una sedia in disparte, vedo lui con i pantaloni abbassati a metà gamba, che si masturba. Non dice una parola, sembra che neppure respiri da quanto poco rumore fa, quasi timoroso di disturbare. Lei si accorge della mia distrazione, e a bassa voce mi chiede qualcosa come “è arrivato?”, mentre annuisco e sussurro un sì. Vedo che abbassa la gamba appoggiata alla spalliera del divano, abbandona il mio cazzo, e si mette in ginocchio con il viso rivolto verso il suo cornutello.
Appoggio il mio cazzo nudo al suo culo, tintinno il suo culetto, e solletico le grandi labbra, pronte ad avvolgere il mio desiderio. Indosso un preservativo, sento un po’ di tensione nell’aria, è il momento. Quell’istante in cui senti di possedere la donna di un altro, quel momento in cui senti di aver espropriato il marito dal suo ruolo naturale, quel frangente in cui senti che lei è di tua proprietà. Mi avvicino, le faccio avvertire un’ultima volta il mio cazzo incappucciato che la strofina dal clitoride al perineo, per poi accomodarmi tra le sue cosce e penetrarla a pecorina. Inio a pompare, gli affondi sono lenti, le stringo e allargo i glutei, le accarezzo il clitoride da sotto, le stringo le tette. Sento i suoi ansimi, il suo godimento, e la schiena perfettamente inarcata perché aveva iniziato a guardare il suo lui, mentre la scopavo da dietro. Una sculacciata, e qualche affondo. La mano si abbassa ancora sul gluteo arrossato, e ancora qualche pompata. Stimolo il suo buchetto, ben lubricato dalle sue voglie e dalla mia lingua, con il polpastrello del pollice, ed entrambi iniziamo un ritmo sempre più intenso, guardando il suo lui negli occhi, mentre si gingilla il cazzetto. Mi fermo, spingo il cazzo fino alla radice e, abbassandomi sulla sua schiena, gliela bacio con desiderio.
Ci voltiamo, mi distendo sul divano, e lei sale a cavallo di una gamba. Si strofina le grandi labbra bagnate dei suoi umori, mentre stringo i suoi capezzoli tra le dita. Si abbassa, e con una mano si guida tutto il mio membro dentro di sé. Rimane un attimo ferma, per poi cominciare un movimento verticale, aiutato dalle mie mani che le avvolgono le sue prosperose tette. Le mie mani scorrono su tutto il suo corpo, gambe, schiena, tette, glutei…le stringo il viso, quando appoggia la pianta del piede sul divano per sollevarsi leggermente, e pompare a suo piacimento il mio cazzo. Cazzo dentro, raddrizza la schiena, guarda il suo lui negli occhi, gli fa il segno delle corna per ricordarli la sua condizione di inferiorità, e comincia a pomparmi il cazzo come più le piace, al suo ritmo, con le mie mani che le strizzano le tette, i capezzoli, e l’aiutano sostenendo i glutei. Sono quasi al limite, sento le mie palle bagnate dalla sua voglia e questo mi eccita ancora di più, la fermo con il mio cazzo dentro, e prendendola per i fianchi la avvicino per giocare con le nostre lingue. Le chiedo dove vuole che venga, dove vorrebbe ricevere il mio orgasmo.
Ci giriamo, le salgo sopra per scoparla alla missionaria. Sollevo entrambe le sue gambe, la sua figa è aperta, eccitata e pronta per l’ultima posizione, di questo trasgressivo pomeriggio. Glielo metto dentro, la guardo negli occhi, ora è solo per me, il suo lui non può vedere la sua faccia di godimento, le prendo entrambe le tette, e inizio a pomparla, su e giù, sento il mio cazzo pulsare dentro di lei. I nostri sospiri, ansimi si fanno sempre più intensi, così come qualche spasmo. Alzo la testa, lui continua a masturbarsi sempre più velocemente, e lo fisso negli occhi, come per dirgli: guarda cornuto come stiamo scopando, guarda come godiamo, guarda mi sono impossessato di lei, guardala come si lascia accudire dal suo uomo.
Arriva…arriva il momento magico….sento quel brivido sulla schiena che mi avverte che il punto di non ritorno è stato superato, aumento l’intensità e la velocità dei miei affondi, l’avverto “sto per venire…sborro….”, le ultime spinte, e vengo con un’abbondante sborrata sulle sue tette, così come la voleva, la sto inondando tutta del mio sperma.
Rimane ferma per un momento, è ancora scossa dal piacere, le nostre contrazioni sono ancora visibili. Con un dito ferma un rivolo di sborra che stava scivolando dal suo seno, e lo appoggia provocatoriamente tra le sue labbra. Io sono seduto sulle ginocchia, tra le sue gambe, il mio respiro è affannoso, e un sorriso di godimento compare sul mio viso. Mi avvicino, la bacio sulle labbra, e le chiedo se fosse tutto a posto. Mi sorride per tranquillizzarmi, ed a bassa voce mi dice che è stato bellissimo. I superlativi mi lasciano sempre il dubbio di quanta vera sia l’affermazione, ma anche fosse stato solamente “bene”, e considerato che si trattava del primo incontro, sarebbe stato comunque un successo. Lei rimane distesa sul divano, noto che non si è pulita completamente il seno, e capisco che forse il mio momento è finito, che forse dovrei andarmene. E infatti, dopo pochi secondi, mi dice “sei stato meraviglioso, ma ora è meglio se vai…”. Capisco, o forse no, ma non importa…lei mi ha detto che il gioco è finito, e in questi casi è importante rispettare il proprio ruolo…
Il giorno dopo ho ricevuto un suo messaggio:” Grazie per ieri, è stato tutto molto piacevole, il tuo rispetto e la tua educazione hanno reso tutto molto facile, il tuo massaggio indimenticabile”. Sono passati tre mesi da quell’incontro, ci sentiamo sporadicamente, con la promessa di festeggiare l’inizio del nuovo anno con un altro trasgressivo pomeriggio.