STORY TITLE: Puglia! 
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Puglia!


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Puglia!

by elledi
Viewed: 1033 times Comments 12 Date: 03-08-2021 Language: Language

Sono nata in Puglia…nella parte in basso del tacco ma mi sono trasferita a pochi mesi di vita a Torino.
Le mie estati però fino oltre i vent’anni le ho passate spesso proprio nel paese natio. Complice l’estate, il caldo, i vestiti striminziti, il costume da bagno, le prime esperienze sessuali le ho fatte proprio lì.
Si dai! Lo sapete come funziona… io poi sono stata lenta ed ho fatto le mie esperienze avanti negli anni. Tra i 16 ed i 18 anni mi sono limitata a qualche sega al mio fidanzatino che ricambiava con qualche maldestra sgrillettata o smanacciamento di tette. Crescendo le prime cotte, le uscite in auto e la discoteca. Allora sono arrivati i pompini con il passaggio dai semplici assaggi tipo leccata al cono gelato ai più elaborati rifrulli di lingua intorno alla cappella…a proposito mi dicono che ancora me la cavo. Il sesso completo solo anni dopo con mio Marito...e pensare che ora :)
Torniamo ad oggi. Quest’anno ferie low cost, solo io e i figli. Siamo tornati al mio paese natale a casa dei nonni in Puglia. Mio marito è rimasto a casa con il cane a lavorare.
La festa del santo patrono nei paesi del sud è sempre sentita e così in barba agli assembramenti ho re incontrato i vecchi amici. Una parte, come me, presenti per le vacanze poiché anche loro emigrati, altri invece rimasti al paese. Chi più, chi meno con figli, sposati, un lavoro.
E puntuale ecco anche G. Insieme a lui a 16 anni avevo scoperto il sesso, meglio dire il petting. Lui più grande di me di un paio di anni, si presentava ancora discretamente: i capelli ancora folti e scuri, un po’ di pancetta ma perdonabile. L’unica cosa che veramente stonava un paio di baffi anni 70. Grandi risate e prese in giro: ”con quei baffi sei un incrocio tra un terrorista ed il nonno della Moretti” lo canzonavo e lui di contro :“beh almeno a me qualcosa è cresciuto tu sei rimasta la solita bassetta”. Insomma, in meno di un ora in tutta la compagnia si era ritrovata la complicità di quegli anni.
I figli scorrazzavano nella villa del pease e noi seduti o in piedi intorno alla panchina a chiaccherare, ridere e ricordare. Pronta arriva la proposta di organizzare una cena: “… ma no dai che cena!?! organizziamoci con i figli e andiamo solo noi adulti a fare un falò in spiaggia!”.
Un paio di giorni dopo eccoci lì: un gruppetto di una decina di uomini e donne sui 40 ritornati ragazzi. La moglie di G era rimasta con il figlio e quindi non sarebbe venuta, mio marito a Torino. Musica, un piccolo falò, qualche panino, l’immancabile anguria, tanta sangria, risate e poi con il buio arriva l’ora del bagno in notturna.
G si spoglia nudo e ci sfida tutti a fare altrettanto non mi faccio pregare e mi denudo mettendo in mostra il mio fiocchetto sulla figa che attira gli sguardi di tutti e le battute pecorecce dei ragazzi ma anche delle ragazze alticce, alcune delle quali rimangono in costume. G non mi toglie gli occhi di dosso.
In acqua ridiamo e scherziamo. G si fa più audace con la scusa degli scherzi si avvicina mi prende, mi solleva e mi lancia in acqua alcune volte per poi abbracciarmi senza tanti complimenti. L’acqua all’altezza della vita non maschera la sua erezione e peraltro non si astiene dallo strusciarmi addosso la sua bella verga turgida. Anche io sono un po’ bevuta quindi anche se di fronte ad amici ed amiche che conoscono entrambi e che sanno siamo sposati, gli afferro il cazzo ed inizio a fargli una sega in acqua. Intorno a noi gli altri continuano con scherzi e schizzi ed anche io con nonchalance partecipo agli scherzi senza però interrompere la sega.
G non resiste più e mi solleva prendendomi dal culo, io avvinghio le gambe alla sua vita facendo scivolare il palo nella fica che non chiedeva di meglio, intorno a noi i compagni ci scherniscono qualche amica dice a me o a lui: “ma dai che fate!?!” siamo troppo presi e continuiamo a scopare. Gli amici si allontanano mentre G continua a pomparmi. Ci vuole poco nello stato di foja in cui siamo e mentre mi ficca la lingua in bocca veniamo all’unisono riempiendomi la fica della sua sborra.
Usciamo dall’acqua e nudi ci sdraiamo di fianco al falò. Gli amici ci guardano e come al solito io prendo dalle altre donne gli sguardi della troia mentre lui le pacche di ammirazione virtuale dagli altri uomini…chissene! mi piace sentirmi troia!
Stiamo un po’ vicino al falò per asciugarci sdraiati sull’asciugamano. Ogni tanto G mi accarezza la curva del fianco sotto il prendisole leggero e si avvicina per farmi sentire l’asta nuovamente in tiro, mentre gli altri sono sempre più ubriachi. Ci allontaniamo dal cono di luce del falò metto l’asciugamano per terra e come tanti anni prima mi inginocchio mentre lui rimane in piedi. Gli insalivo tutta l’asta mentre massaggio le palle. G è già in estasi per il trattamento “non mi ricordavo fossi così brava!”. A qual punto metto in bocca la cappella ed inizio a passare la lingua tutto intorno al glande mentre lui inizia a fremere di piacere spingendomi la testa ad ingoiare tutto il suo cazzo. Ne ho voglia quindi mi metto in posizione offrendogli la vista della mia fica e del mio culo lasciando a lui la scelta. Si inumidisce le dita ed inizia prima con uno poi con due dita a prepararmi il culo. Dopo poco sento le mani sui fianchi e la cappella puntare il mio orifizio e slargarlo dapprima con lentezza e poi con un colpo di reni mi pianta tutto il suo bel palo nel culo. Mugolo di piacere e dolore insieme. Si ferma un attimo da uomo di esperienza e poi inizia: prima lento poi più veloce mi delizia di una mega inculata. Con una mano mi sgrilletto e godo urlando fregandomene di chiunque ci senta. Lui mi incita: “…dai godi! Godi come una vacca!” io ubbidisco e squirto tutto il mio piacere sulle sue gambe. Prima che lui venga mi sfilo il cazzo dal culo e lo prendo in bocca…il sapore forte del suo cazzo e del mio culo mi inebriano, in pochi istanti ecco il fiotto del suo piacere nella mia bocca, sulla faccia e sulle tette. Ci accasciamo stanchi ed ansimanti ridendo andiamo a fare il bagno per lavarci dopodiché ci asciughiamo e continuiamo la festa con gli amici. Alcuni dormono, altri cantano, altri vomitano.
E' l'alba quando ci salutiamo, ancora un bacio la luce del giorno ha portato solo un velo di imbarazzo ci salutiamo:

tagliali quei baffi

e lui:

tu sei perfetta così...bassetta


Che bel tuffo nel passato…speriamo gli amici rispettino il vecchio patto: non raccontare mai nulla di ciò che accade in spiaggia al falò… Oppure speriamo siano tutti talmente sbronzi da non ricordarsene.

Elle

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