STORY TITLE: Latte solare 
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Latte solare


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Latte solare

by Amantegentile
Viewed: 303 times Comments 0 Date: 29-06-2021 Language: Language

Limite ( def. ) : linea terminale o anche divisoria, valore dal quale risulta condizionata l'entità o l'estensione di un'attività, di un'azione, di un comportamento, di una prestazione o di una proprietà
Per Alessandra la definizione si poteva definire davvero calzante in molti aspetti della sua vita e, tra questi , ovviamente quello dei suoi rapporti personali.
Ferme restando poche semplici inderogabili regole da non transigere in alcun modo , per il resto la sua vita di relazione aveva presentato connotati spesso di ricerca dei propri limiti per superarli e farli diventare il trampolino per un nuovo tuffo oltre il loro livello.
La base era sempre stata un grande e profondo desiderio di esibire il suo stupendo corpo senza alcun pudore ed anzi ridendo dello “scandalo” che a volte riusciva a generare con la sua sola presenza. Ogni scollatura era sapientemente studiata per attirare lo sguardo voglioso degli uomini ed invidioso delle loro mogli , ogni suo vestito era di qualche centimetro più corto del normalmente consentito ed ogni suo gesto era profondamente calcolato per trasmettere la sensazione di una cerbiatta spaurita che , però , racchiudeva la forza di una leonessa e la grazia di una pantera.
Incedeva a passi felpati in ogni dove e la sua presenza non poteva assolutamente non generare che profondi turbamenti che scardinavano ogni freno inibitore dal profondo.
Ovviamente , questo suo stile , raggiungeva l’apice quando , in estate , lei era in vacanza in qualche deliziosa spiaggia delle nostre coste o dei lidi più affascinanti del mondo.
In quei contesti solo qualche vestitino lieve e frusciante avvolgeva il suo corpo sempre regolarmente spudoratamente senza intimo quando il tutto si riduceva solo un micro tanga che veniva indossato per scendere in spiaggia.
La si vedeva incedere lenta , sculettando , spalle aperte , seni all’insù , lungo stacco di coscia , sabot , cavigliera dorata che spiccava sulla sua carnagione ambrata , capelli sciolti lungo le spalle o legati con una lunga coda di cavallo alta chiusa da un fermaglio in tinta col micro fazzolettino di stoffa che copriva il suo sesso perfettamente depilato in ogni dove e che , per maggior femminile crudeltà , veniva a volte esaltato da una gonnellina cortissima e svolazzante che lei indossava solo fino a raggiungere il suo lettino.
La costa che aveva scelto per quei suoi giorni estivi era quella ovest della Sardegna , nella zona che da san Gavino scende fino al mare. Dune tra le più alte di Europa creano un paesaggio selvaggio che conduce l’animo verso un rapporto con la natura molto più fisico e carnale , si avverte l’esigenza di corpi , si desidera guardare ed essere guardati , una sorta di sensualità della natura che stimola una sensualità interiore col risultato che si vive in una sorta di perenne stato di eccitazione latente che attende solo la più piccola scintilla per esplodere in una sorta di enorme unica irrefrenabile orgia collettiva ove tutti i sensi più che stimolati sono colpiti violentemente , schiaffeggiati da emozioni travolgenti.
Alessandra prese la strada che , venendo giù dal paese , puntava verso il mare…più che una strada era , nel migliore dei casi , un tratturo scosceso da affrontare a passo d’uomo con estrema accortezza.
Faceva caldo in macchina , un caldo quasi palpabile e . dopo aver tirato giù i finestrini , per lenire il disagio si sfilò la maglietta che indossava lasciando che il suo corpo nudo risaltasse lucido di sudore nell’abitacolo della macchina calamitando gli sguardi di chi , con analoga lentezza , percorreva lo stesso itinerario al contrario .
Sorrideva , divertita , per la situazione eccitante mentre i suoi seni generosi sobbalzavano al ritmo degli scossoni dell’auto .
Una sorta di formicolio erotico si impossessò di lei e si trovò a guidare a gambe un filo più larghe mentre il suo sesso si era aperto abbracciando con le grandi labbra il francobollo di stoffa che inutilmente provava a coprirlo .
La stoffa si bagnò diventando ancor più trasparente ( si trattava di un modellino seetrough ) sia per il sudore che per il suo piacere che , intanto , aveva iniziato a gocciare da lei.
Finalmente giunse alla spiaggia e, giunta in fondo , girò verso la sinistra puntando ad una zona decisamente meno affollata.
Lasciò l’auto e scese…subito la brezza marina colpì il suo corpo nudo madido di sudore col risultato che un dolce brivido la percorse mentre i suoi capezzoli si inturgidivano per la sensazione estremamente sensuale.
Chiuse la macchina e , dopo aver messo in spalla uno zainetto , iniziò a camminare parallelamente alla costa addentrandosi in un modo quasi selvatico
Corpi distesi sulla sabbia iniziarono a divenire sempre meno numerosi fino a quando non le apparve una zona libera sulla quale puntò.
Arrivò fino alla riva ove aprì il telo che stava nello zainetto e , finalmente , si distese rilassandosi pronta a godersi quella giornata , già deliziosa di suo , con la speranza che diventasse davvero memorabile.
Alessandra era distesa , favolosamente nuda , le gambe piegate e leggermente aperte , il suo seno baciato dal sole ed un refolo di vento si insinuava attorno al suo corpo fino a richiamare sul suo sesso madido tutta la sua attenzione.
L’eccitazione latente di prima iniziò a diventare sempre più cosciente e , confidando in una location così appartata , si liberò del tanga ed iniziò a carezzarsi con una malizia naturale ed irresistibile.
Le sue dita correvano sulla sua fica che si schiudeva , poteva percepire le sue labbra che si aprivano ed il suo clitoride inturgidirsi sotto il tocco delle sue mani , prese a strizzarsi il seno ed a stringere alternativamente i suoi capezzoli tra le dita mentre con l’altra mano spingeva le sue dita in se lasciando che il pollice freneticamente corresse e stimolasse ferocemente la sua vilva , rese uno dei suoi seni e , con voracità , lo spinse verso il suo viso portando la sua bocca a succhiare dapprima ed a mordicchiare poi il capezzolo turgido a dismisura.
Oramai la sua eccitazione aveva raggiunto il parossismo , era un corpo che circondava un sesso e voleva , enormemente voleva solo scopare , sentirsi usata , dominata , sottomessa , rispettata eppure quasi schiava…allungò la mano nello zainetto e ne estrasse un plug anale che terminava con un gioiello incastonato in un tondeggiante alveo , portò il giocattolo alla bocca e mentre si masturbava con un ritmo parossistico che le donava orgasmi a raffica sempre più crescenti , portò il plug alla bolla, lo bagnò con la sua saliva e poi , con un gesto rapido se lo portò tra le chiappe e se li mise dentro senza concedersi alcun tentennamento , desiderosa , vogliosa , bramosa di una sodomia decisa , supplichevole di sesso che la squassasse , querente di cazzi , tanti cazzi , la sua mente era oramai dominata da figure maschili che usavano tutto il suo corpo per scaricare il loro piacere sbattendola con decisione in ogni dove.
Alessandra si girò su se stessa e si mise carponi poi , con una frenesia a****lesca prese a muovere forsennatamente il plug estraendolo quasi fino alla punta e risbattendoselo dentro con violenza godendo ogni volta per l’alternanza di sensazioni ora dolorose ora deliziosamente piacevoli in ogni caso , comunque , sempre perentoriamente forti.
Contemporaneamente la sua mano destra era nella sua fica fino a metà del palmo col pollice che surrogava un dildo in frenetico movimento sul suo clito
Era su questa figura di femmina godente carponi sulla spiaggia col culo all’aria ed il volto ben poggiato per terra che , d’improvviso calò una ombra dalla sagoma umana.
Alessandra aprì gli occhi e si trovò circondata da 4 uomini di colore che nel frattempo , dopo essersi goduta tutta le scenetta nascosti dalla macchia mediterranea ove si erano stesi per riposare un poco , l’avevano circondata ed in preda ad una eccitazione irrefrenabile si stavano segando .
I loro cazzi enormi e turgidi palpitavano sopra di lei mentre Alessandra , preda della loro caccia , continuava a sgrillettarsi godendo a raffica e mugolando per la duplice penetrazione che si stava regalando sia nella fica che nel culo.
I tizi erano eccitati , enormemente eccitati , i loro cazzi svettavano come tronchi d’ebano da quei corpi musscolosi , ormoni e feromoni a raffica saturavano l’aria mentre lei come vacca da monta continuava a godere reiteratamente ed i tipi si menavano con ritmo frenetico i loro cazzoni.
Vennero , quasi contemporaneamente i tizi vennero , fiotti di sborra come pioggia schizzarono sul corpo di Alessandra colpendola in ogni dove ed iniziando a colarle ovunque …viso , spalle , chiappe , gambe , braccia , gambe..ovunque sul suo corpo si formarono pozze di sperma che viscido e denso lentamente inizò a spandersi sulla sua pelle.
Anche lei ebbe un nuovo orgasmo..l’ultimo , forse quello più travolgente della sua vita col risultato che poi si accasciò distesa a terra ansimante con la mano schiacciata tra le sua fica ed il suolo mentre ad occhi chiusi il buio si aprì nella sua mente.
Un tempo indefinito trascorse ed Alessandra lentamente riacquisì percezione di quanto le stava attorno…schiuse lentamente gli occhi e , malgrado i grandi Ray Ban aviator avvertì forte la luce del sole attorno a lei .
Sulle prime non capì…non si rese conto..pensò ad un sogno , ad uno stupendo sogno ..poi , facendo per tirarsi su si accorse di un liquido denso che dalla spalla aveva preso a colare lungo il braccio fino al dorso della mano che poggiava a terra.
Avvicinò al volto la mano , era completamente coperta del piacere di quegli uomini…accostò le labbra e lentamente , delicatamente , senza fretta iniziò ad assaporare quel succo…sapeva di maschio , di sapido , era denso eppur piacevole da gustare , tirò fuori la lingua e con voluttà sorbì tutto ciò che trovò sentendosi diventare schiava di una totale troppo breve sensazione di totale appagamento.
Sollevando il volto dal suo sessuale pasto prese a spandersi il seme che aveva sul corpo in ogni dove , allargandolo su tutta la sua pelle e distendendosi al sole rilassandosi fino ad addormentarsi .
Quando si svegliò oramai il sole stava tramontando , si alzò , si avvolse nel pareo e si avviò alla macchina osservando con un sorriso carico di appagamento e di voluttà , quelle striature oramai asciutte che , biancastre , ornavano il suo corpo…
Salì in auto e s avviò verso casa…mentre lentamente puntava verso la civiltà si scoprì a pensare che forse , rientrando , quella sera non si sarebbe ristorata con una bella doccia ed avrebbe lasciato che quei tatuaggi di piacere le tenessero compagnia fino all’indomani..
…ma è risaputo…i tatuaggi , spesso , danno “dipendenza” ed il gusto , in fondo , è sempre quello di spostare il limite..un poco più in là…

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