STORY TITLE: Luna di miele 2 
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Luna di miele 2


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Luna di miele 2

by theanalyst
Viewed: 1071 times Comments 6 Date: 07-12-2020 Language: Language

Mentre mia moglie mi slegava, la porta si aprì. L’uomo sulla soglia sorrideva. Disse: Avevo detto che dovevi lasciarlo lì. Legato. Ora togliti di lì e vieni con me.Uscirono dalla porta.

Per le successive due settimane non avrei più rivisto mia moglie. Dopo qualche ora però mi telefonarono,
Solo per farmi sentire dei gemiti soffocati di donna e varie altre voci maschili.

Continuò così per tutto il giorno. Ogni tanto mi squillava il cellulare e sentivo questi gemiti, immaginai fossero di mia moglie.

Quella sera finalmente la sentii. Mi disse che era stanca, ma stava bene. Mi disse di non preoccuparmi
della sua salute, perché lei si stava godendo la luna di miele.

Restai da solo per le successive due settimane.

Fu una sequenza inimmaginabile di telefonate assurde…e di seghe.

La voce di mia moglie era sempre più eccitante ogni giorno che la sentivo.

Mi chiamò mentre scopava. Parlava con me tra i sospiri di goduria.

Altre volte mi descriveva il cazzo o i cazzi che aveva davanti, lunghezza, colore, odore, sapore, durezza.

Mi raccontò degli orgasmi che aveva provato in seguito a rapporti anali, dicendo che le piaceva godere con un cazzo in culo.

Mi raccontava tutto ed a volte veniva metre parlavamo. Oppure sentivo urla di uomini che dicevano:apri la bocca!; in tal caso la telefonata si concludeva mentre sentivo il rumore del cazzo che entrava ed usciva dalla bocca di mia moglie, fino all’urlo di un orgasmo maschile.

Mi disse che era felice e che mai avrebbe immaginato di ricevere da me un regalo così.

E così, giorno dopo giorno, io mi innamoravo sempre di più, la desideravo sempre di più.

La sognavo e la immaginavo al centro delle attenzioni di decine di uomini. Una situazione paradossale.

Passavo le mie giornate leggendo e godendomi il sole ed il mare (tra una sega ed una telefonata).

Dopo dieci giorni mi ritelefonò dandomi appuntamento in albergo per il giorno precedente la partenza. Non mi avrebbe più chiamato.

Quel giorno sembrò non arrivare mai. Quando mi presentai in albergo mi accolsero due persone che non conoscevo.

Mi dissero che mia moglie era una puttana. Entrai nella stanza che mi indicarono.

C’erano altre persone. Anche loro mi indicarono come il marito della troia. Poi risero e mi introdussero in un’altre stanza.

C’erano altri uomini, di tutte le razze e di tutte le età. Alcuni nudi. Mi fecero passare.

In mezzo a loro ancora pallida come il giorno delle nozze c’era mia moglie.

L’odore ed il sapore di sperma era fortissimo. Indossava il suo abito da sposa, anzi quello che ne restava.

Era stracciato in più punti. Lasciava scoperto il seno, il culo e la figa. Grondava letteralmente di sborra.

Faccia e capelli erano irriconoscibili. Completamente ricoperti di sborrate.

Mi dissero che negli ultimi tre giorni era stata al centro di una serie di festini in cui, vestita da sposina, aveva avuto rapporti di ogni tipo con innumerevoli uomini. Tutti avevano pagato per partecipare.

Le tariffe erano state fissate dall’omino che se l’era scopata col trans.

Pochi dollari per accedere al festino e via via salendo fino ad avere accesso completo a mia moglie (culo, figa, bocca, tutto insomma).

Lei non si accorse di me. Aveva il viso stravolto, il cazzo nero di un vecchio ciccione in bocca mentre altre persone si toccavano schizzandole addosso.

A terra sotto di lei c’era un giovane che se la stava scopando (inevitabilmente anche lui sporco di sborra), mentre dietro c’erano tre bestioni che si alternavano ad entrarle in culo. Uno di loro si voltò e disse guarda qui ed infilò in un solo colpo il suo palo nel culo di mia moglie. Continuando l’inculata a ritmi infernali, a turno con gli altri due superdotati.

Mia moglie non reagiva. Era completamente sopraffatta ed in balia di quegli uomini.

L’omino mi mostrò con un sorriso beffardo altri che sborravano dentro alcuni bicchieri. C’erano due contenitori pieni di sborra. Mi disse che glieli avrebbero fatti bere e che stavano aspettando me per farlo.

Disse che mia moglie era forse diventata la donna che aveva ingurgitato più sborra nella storia.

Mi fece sistemare di lato, prese uno dei contenitori, lo avvicinò a mia moglie che allargò meccanicamente le labbra.

Poi riversò le riversò in bocca il contenuto. Lei in parte ingoiò. Il resto le scivolò dalla faccia lungo il collo.

Con la faccia sempre sorridente, l’omino iniziò a versarle la sborra in testa e sul seno, finché il contenitore non si svuotò.

Poi riprese l’orgia.

Le persone che erano dentro uscirono insultando mia moglie. Altri ridevano e si davano di gomito guardandomi.

Entrarono altre persone che sostituirono quelle che uscivano. E così per non so quanto tempo.

Poi tutto ad un tratto mia moglie crollò addormentata. L’omino fermò il cronometro che segnava 11 ore e 17 minuti.

Appuntò su un foglietto e me lo diede. C’erano appuntati altri due numeri. 20 ore e 11 minuti e 35 ore e 7 minuti.

Poi aggiunse: Stavolta è durata poco; avrà bisogno di un lungo periodo di pausa. Ma tanto con te può permetterselo. Ora noi andiamo via,

Prendi questi soldi e restate qui quanto volete. Quando si risveglia prendete un taxi e tornatevene a casa.

Noi vi ricorderemo con piacere. Tornate quando volete.

Mi lasciarono solo. Il silenzio era irreale. Al centro di un lago di sborra c’era mia moglie svenuta.

Mi avvicinai a lei ed inizia a pulirle la faccia con il mio fazzoletto.

Lei aprì gli occhi, meccanicamente si mise carponi, aprì la bocca ancora ad occhi chiusi. Culo e figa erano arrossati e dilatati innaturalmente.

Restò lì alcuni secondi così. Disse: Sono pronta. Svuotatevi le palle nel mio culo sfondato. Riempitemi di cazzi in bocca.

Se volete scoparmi basta che me lo diciate. Io sono una puttana ninfomane in viaggio di nozze. Mio marito mi avrà solo quando tutti avrete fatto di me quello che vorrete.

Poi restò muta, in attesa che tutto ricominciasse.

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