ERZÄHLUNG TITEL: A Veronica 
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A Veronica


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A Veronica

by Yanghui
Gesehen: 208 Mal Kommentare 10 Date: 10-11-2016 Sprache: Language

Ho sempre preferito viaggiare di notte, specialmente d’estate.La strada era sempre la stessa e dopo qualche chilometro, anche a causa di mancanza di stimoli visivi, ti lasciavi sopraffare dal sonno. I nostri viaggi erano molto lunghi ma amavo percorrere molte ore in macchina per averti accanto ed osservarti, ammirarti, a tratti anche spiarti stimolando la mia fantasia voyeuristica nei tuoi riguardi.C’era scabrosa malizia nel mio sguardo e, nonostante potessi averti quando volevo, amavo attendere il momento giusto per spiare un tuo inaspettato movimento che mi regalava l’erotismo di uno “scatto cerebrale”. Un momento che rimaneva a lungo impresso nella mia mente. Non ci facevi caso ma ero sempre presente al momento giusto: quando scendevi dall’auto e mostravi parte delle tue affusolatissime gambe o quando nostro figlio giocava sulle tue gambe e casualmente ti tirava su la gonna. Io ero lì a guardarti ma non solo. Ero lì anche per evitare che altri uomini, attenti come me ai dettagli erotici, potessero incuneare il loro sguardo tra le pieghe della tua gonna. Così mi frapponevo fisicamente tra chi eventualmente cercava lo stesso mio momento e le tue grazie. Ero geloso, geloso di quella meravigliosa femminilità che racchiudeva ogni tuo gesto. Ma non era molto diverso neppure in casa: il desiderio di “scrutarti” era pari a quello di possederti. Non importa se prima o dopo di fare o aver fatto l’amore. L’intensità con la quale traevo piacere era sempre la stessa, dentro o fuori le mura di casa. Non c’era mai una fine ne’ raggiungevo mai quel senso di sazietà del tuo corpo che avrebbe potuto trovare una spiegazione nel numero di volte che facevamo l’amore durante il giorno. E così aspettavo di vederti cambiare d’abito, di vederti spogliare per fare la doccia o anche solo per andare a dormire. Ed era una gioia fare shopping per vederti cambiare d’abito in un camerino. Gesti comuni per molti, non per me.Era uno dei soliti lunghi viaggi estivi, dovevamo attraversare per lungo l’Italia: 1300 km tra strade ed autostrade fino a raggiungere la meta. Sapevi che non amavo che tu indossassi i pantaloni ma eri ancora lontana dal regalarmi attimi di puro esibizionismo e così al massimo indossavi una gonna al di sotto del ginocchio e per tutto il viaggio, come fai ancora ora, te la aggiustavi come se qualcuno, oltre me, potesse sbirciare “impunemente” le cosce. Un atto di pudore il tuo che negli anni aveva amplificato il desiderio di “spiarti”. Per quel viaggio indossavi una gonna di stoffa leggera, quasi svolazzante. Come piacciono a me. Era di colore chiaro, stretta in vita così da fasciare fianchi, glutei e parte alta delle tue bellissime gambe ma larga al fondo da permettere al vento o a movimenti bruschi di scrutare le tue gambe. Una maglietta nera, stretta, che faceva intravedere le fattezze del tuo meraviglioso seno. Per te un vestito da viaggio, per me “l’erotismo”.Ero geloso, sono geloso, non ne ho mai fatto mistero. Quegli sguardi, insistenti sul tuo corpo ed in particolare sul tuo bellissimo volto, erano davvero irritanti. La tua sensualità era un elemento che mi apparteneva e che non volevo condividere con nessuno.Ma la mente Veronica, adesso lo sai, ha libero arbitrio. A nulla valgono l’etica, la morale e neppure il sentimento se tutto viene, con buon senso, contestualizzato.Ero lì, Veronica, al casello autostradale con le banconote in mano in attesa del resto, quando mi accorsi che il casellante menava il tempo in cerca di non so cosa ma con lo sguardo rivolto oltre la mia persona. Ma oltre me c’eri solo tu e stavi dormendo. Già, stavi dormendo ed anche profondamente. Nel sonno, probabilmente proprio a causa della fermata al casello, ti eri evidentemente girata e nel voltarti, sdraiata com’eri lungo il sedile completamente abbassato, la gonna che indossavi si era impigliata nelle pieghe stesse del sedile e mostravi le cosce fino ai glutei. La visibilità era favorita dalla luce di cortesia che avevo acceso per cercare il biglietto d’ingresso in autostrada. La visione era paradisiaca, il meglio che avrei potuto auspicare in un viaggio noioso come quello. Ma tu, involontariamente, ti stavi mostrando come mai avevi fatto ad uno sconosciutissimo. Quel giovane, di cui non ricordo neppure le fattezze, non sa di aver rischiato molto grosso. Ero geloso, dannatamente geloso ma non ti avevo coperto. Con le mani tremanti che si stavano quasi staccando dal corpo per andare a strangolare il casellante, riuscii a farmi consegnare il resto e a riprendere la marcia. Quel culo, quelle gambe scoperte, quegli slip stropicciati in parte infilati nel solco delle natiche erano sconvolgenti. Non ti ho svegliata, non ti ho coperta, anzi. Non sono riuscito a fare a meno di tirarmi fuori il cazzo dai jeans e accarezzarmelo accompagnandomi con la fantasia e la visione scabrosa proprio perché pudica e involontaria. Godevo quasi più che scopare.Che cosa stava accadendo Veronica? Non me ne rendevo conto, seppure non fossi uno sprovveduto ancorché giovane. Ricordo solo che mi batteva forte il cuore, che il cazzo mi scoppiava nei pantaloni, che riuscivo a sentire il calore della tua figa e della tua pelle. Un effluvio che sentivo trapanarmi il cervello. Soprattutto, Veronica, ero riuscito a fare miei i pensieri di quel giovane casellante. E fu l’apoteosi, in quanto quel pensiero amplificava ogni sensazione che già sarebbe stata sufficiente per farmi avere un orgasmo indipendentemente dalla mia manipolazione. L’orgasmo cerebrale ha un tempo senza fine: neppure quello organico può esaurire la sua intensità.Lasciai che la gonna non coprisse il tuo culo. Le mutandine tra le natiche e le gambe flesse nella posizione “a cucchiaio”. Ma non mi bastò. Mi fermai a fare benzina e scesi dall’auto sapendo che altrimenti chi fosse venuto a fare rifornimento avrebbe potuto pensare che lo avevo fatto apposta.Non amo tuttora l’evidenza, la sessualità scontata e ordinaria senza l’aggiunta di dinamiche cerebrali che ne esaltino il valore aggiunto trasgressivo. L’erotismo è arte, è anche discrezione. L’ipocrisia o il moralismo è altra cosa. Vi è un’etica anche nel sesso che, privato dell’emotività trasgressiva, lo rende sterile e scontato. Anche di fronte alla capacità di esaudire tutte le posizioni del kamasutra o tantriche.Le trasgressioni sessuali sono fantasie, impulsi, comportamenti che possono offrire alla coppia la possibilità di sperimentare nuove esperienze, che in passato erano relegate esclusivamente al mondo dell’immaginario, lasciando grande libertà di decidere e scegliere se avventurarsi in tali percorsi, senza soprattutto divenire dipendenti da questi comportamenti sessuali. Se usati per uscire dalla routine, aumentare il desiderio e l’eccitazione nella coppia, essa, può trarne benefici; il desiderio non è immutabile, va difeso e nutrito, se la coppia è complice si crea nuova intimità.Oggi si ha la possibilità di agire comportamenti una volta solo fantasticati senza necessariamente diventarne schiavi ma, vivendoli come modalità alternative occasionali a quelle abituali; in questo senso la libertà dell'individuo è salvaguardata e valorizzata.Fui fortunato, era un ragazzo come lo eravamo noi. Forse uno studente con impiego temporaneo per racimolare qualche soldo per le vacanze. O così avevo voluto pensare che fosse. Si avvicinò alla nostra auto mentre io fingevo di sistemare nostro figlio che aveva pochi mesi e che dormiva beatamente sul sedile posteriore. Nel frattempo tu ti giravi su te stessa cercando una sistemazione più comoda e per nasconderti dalla luce artificiale del distributore. Eri assolutamente ignara di ciò che stava accadendo anche nella mia mente! I tuoi movimenti avevano abbassato, ma di poco, la gonna che era rimasta comunque ben oltre l’inguine. Gli dissi, senza guardarlo negli occhi, di fare il pieno ben sapendo che nel frattempo avrebbe pulito il parabrezza. Credo che siano stati tra i minuti più lunghi quanto eroticamente più intensi della mia vita. Erotismo alla stato puro. Quando gelosia, pudore, senso di colpa, diventa trasgressione.Quel ragazzo, che avrà avuto non più di 22 anni, nostro coetaneo all’epoca, era completamente immerso nel parabrezza dell’auto. Quasi in stato ipnotico. A quel tempo, alla fine degli anni 80, era insolito imbattersi in situazioni simili e le donne, a differenza di oggi, erano molto meno intraprendenti. Assistere a scene erotiche outdoor era più che una rarità. Si andava al cinema per sbirciare tra le gonne di attrici oramai dimenticate e un film come Emmanuelle riuscì a far implodere una intera generazione di erotomani. Oggi, quel film, farebbe sorridere. Un giovane ragazzo non ha necessità di corteggiare una donna, viene scelto… catturato e portato a letto. Una serata in compagnia degli amici a bere birra è avvincente più che impegnarsi in un corteggiamento erotico. I ruoli si sono capovolti e l’erotismo è merce rara. Lo sappiamo bene io e te, Veronica. Non ho mai più avuto un parabrezza così pulito. Quando terminò di fare rifornimento continuò ad indugiare il suo sguardo sul tuo corpo, quasi incurante della mia presenza. Risalii in macchina e fuggii letteralmente da quella situazione così eccitante ed imbarazzante allo stesso tempo. Mi ricomposi mentalmente volendo rimuovere quel sottile piacere che era stato farti possedere visivamente. Ti coprii con un affettuoso gesto della mia mano. Ti accarezzai le gambe e cercai di allontanare da me il desiderio di metterti nuovamente in mostra. La mia mente, però, tornò a quel ragazzo. Certo che la sua esperienza, di cui eri stata involontaria protagonista, lo avrebbe segnato per molto tempo. Immaginavo si stesse masturbando nel bagno dell’area d servizio pensando di possedere in quella posizione, in quel preciso istante. All’epoca non esistevano i cellulari e l’uso di internet era riservato allo studio o a casa ma per pochi che come me avevano la passione per l’informatica. Strumento divenuto da lì a poco di dominio domestico e che consentì di approfondire “universi” prima solo sfiorati. Non te ne parlai, come avrei potuto farlo! Quell’estate fu piuttosto calda. Facevamo l’amore spesso, come sempre, ma la mia mente subiva raffiche di input che non riuscivo ad allontanare. Sono sempre stato un perfezionista, oltremodo curioso e dotato di buon senso, razionale al punto giusto, specie per salvaguardare la tua persona e la nostra bellissima storia insieme. Il desiderio di apprendere e di comprendere e soprattutto di comprendermi mi portarono a fare alcune ricerche nel campo delle dinamiche sessuali. Da ragazzo avevo letto un libro, consigliato dal comitato femminista di un istituto scolastico di cui peraltro facevo parte come coadiutore nell’ambito del consiglio degli studenti, che si intitolava “trasgredire con amore”. Quel libro aveva aperto la mente a molte persone e portato ad avere una visione meno fondamentalista nei confronti delle fantasie sessuali. In sintesi, secondo gli scrittori, le fantasie sessuali sarebbero potute tranquillamente tramutarsi in realtà purché condivise in un rapporto di coppia consolidato e pronto a mettersi in gioco. Questa mia precoce visione libertina del rapporto andava a cozzarsi irrimediabilmente contro una visione più “pudica” della tua sessualità, secondo il tuo acerbo punto di vista. Ma eri dannatamente, splendidamente, curiosa e questo esaltava la tua intelligenza. Non fu semplice neppure per me comprendere il motivo per il quale un uomo votato alla famiglia, profondamente innamorato e geloso potesse amplificare la propria sessualità immaginandoti tra le braccia di un altro. Fu davvero complicato e lo è ancora oggi per fortuna, nonostante tutto.Le trasgressioni sessuali senza la complicità del partner creano un rapporto senza anima, portando all’alienazione e alla perdita di intimità. Fingere di gradire qualcosa che ci ripugna o ci è anche solo indifferente genera senso di estraneità e risentimento, emozioni che uccidono l’eccitazione e il desiderio. Spesso si considera il sesso come un bene di consumo e non il figlio dell’incontro tra due intimità, così ognuno, in nome del liberalismo sessuale, si aspetta di poter proporre, sperimentare e consumare in modo diretto una sessualità fuori dalla norma, alla “moda”.Nella felicità di coppia, oggi, la compatibilità sessuale non è un accessorio all’amore, ma un pilastro fondamentale.L’innamoramento non è il carburante dell’attrazione, anche se spesso film, libri e riviste sembrano raccontare il contrario, il desiderio non è il figlio dell’amore: si può amare una persona e smettere di desiderarla; si può desiderare una persona senza amarla. Amore e desiderio sono due sfere che possono viaggiare in modo parallelo in una coppia, ma sono proprietà diverse che incidono diversamente sull’unione della coppia e la scelta del partner.Quando ebbi il coraggio di raccontarti quali erano le mie fantasie la parola “condivisione” non faceva ancora parte del nostro vocabolario affettivo/sessuale. Di lì a poco, anche grazie alla tua curiosità e fiducia, si aprì un mondo fatto di momenti esaltanti sebbene limitato alle parole, alle pseudo situazioni reali in cui nulla accadeva ma che elettrizzava ogni nostro intimo momento. Trascorsero 20 anni, forse più, nel corso dei quali la nostra sessualità è rimasta al centro della nostra passione. Immutata nel tempo, sempre vivida e passionale. Una vita sessuale splendidamente condivisa anche nelle fantasie, mai però andate oltre le semplici parole. L’avvento dell’informatica favorì l’interazione con altre persone, seppure virtuali.Scontato pensare che io stessi per diventare un cuckold tout court, ma non è andata così. Il cuckoldismo, infatti, pur contenendo dinamiche sessuali diverse tra loro ha una componente intrinseca che ritengo sia l’essenza del cuckoldismo stesso: ipotizzando l’esistenza del cuckold attivo e del cuckold passivo entrambe le dinamiche cuckoldiane prevedono una sorte di sottomissione al Bull o alla Sweet. Esistono anche altre fattispecie, numerose varianti e variabili ma tutte hanno lo stesso comune denominatore e tutti i singoli si approcciano alla coppia con metodologie piuttosto simili non lasciando alcuno spazio ad altri orizzonti sessuali seppur confinati nel triangolo. Noi, invece, consideriamo la sottomissione una trasgressione parallela che pur formando il cuckoldismo contempla altre dinamiche soggettive che necessitano aspetti del partner “sweet” dominante o pseudo tale. Il Bull, tuttavia, pare recitare una parte ma il suo fine ultimo è quello di farsi una scopata anche, e in alcuni casi soprattutto, se di una donna di altri. Che poi lo si voglia chiamare Bull, singolo, terzo o complice a lui poco importa, recita semplicemente la sua parte a volte a memoria e con molta poca enfasi perché, intanto, la coppia è solo concentrata sul numero degli orgasmi femminili e sul suo “totem”. Se caratterialmente è anche dominante, un master, una tipica coppia cuckold diventa una vera leccornia e l’incontro è quasi perfetto. Non sono un cuckold. Adoro condividere con te il tuo piacere anche arrivando a “concederti” ad un’altra persona, uomo o donna che sia. Ma questo non avrebbe fatto di noi la coppia che siamo se tu non avessi scoperto di NON essere una Sweet perché al centro dell’attenzione non poni te stessa e le tue esigenze sessuali ma la nostra sessualità condivisa.Tutto questo, però, come lo spieghi al singolo che crede che tu sia una insaziabile mangia uomini, una puttana multiorgasmica che si sazia solo dopo molteplici amplessi e che io sia un cornuto segaiolo incapace di soddisfarti? Come spiegare ad un singolo che egli è, per noi, un amplificatore del nostro piacere e non un “mustang” da palestra. Che non importa se non riesce a farti avere il tuo unico orgasmo, non è chiamato a soddisfare te… ma la coppia nelle sue molteplici caratteristiche e dinamiche erotico/cerebrali. Come lo spieghi al singolo che cerchiamo una persona che adora rapportarsi con una coppia ritenendola il fulcro della sua fantasia e non il transito obbligatorio per farsi una scopata senza compromessi.E che dire di quei singoli che si rivolgono solo alla donna nella convinzione che il cuckold sia solo un’appendice del rapporto mentre, invece, quella coppia non esisterebbe senza i componenti essenziali e, tra questi, il cuckold è la ragione dell’esistenza di una simile coppia. Questa riflessione esigerebbe un minimo di rispetto per i ruolo di una coppia, cuckold o non cuckold, che decide di inserire nel loro menagè un singolo.Sono trascorsi 32 anni e la nostra vita sessuale continua ad essere passionale, attiva, condivisa, ricercata. Parlarci, confrontarci, comprendere con amore i propri bisogni sessuali ci ha reso una coppia aperta ed ancora più unita. Siamo entrambi consapevoli di voler raggiungere l’apoteosi della “condivisione cerebrale” di ciò che chiamiamo “gioco” ma ci manca il terzo consapevole, capace di confrontarsi con parole come “coppia”.

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