Imbrogliata da mio marito
by tototritolo
Che Rolando sia una sorgente di continue sorprese, gradite e non, è cosa ormai nota, ma quello che le sta preparando per quella serata certo Stella non lo immaginerebbe mai!
“Stasera ho voglia di sesso” – le dice con fare molto diretto – “e voglio che tu lo faccia lasciandoti bendare gli occhi, così puoi già immedesimarti nella situazione di farlo con un altro uomo al posto mio!” Una proposta tanto “innocua” da non sollevare in lei alcun sospetto di intrigo o altro. Così quella sera, dopo essersi entrambi vestiti in modo particolare, lui da maggiordomo, lei da disinibita donna di spettacolo, ecco apparire la benda che non dovrà essere tolta dagli occhi per nessuna ragione, “solo io potrò farlo se e quando lo riterrò opportuno!” – ribadisce ancora una volta Rolando facendo trasparire un’insolita determinazione.
Così Stella si ritrova “guidata” dal suo uomo che la accompagna in una stanza, la fa sedere su una sedia e poi la lega saldamente dicendole di avere pazienza, poi uscito dalla stanza, chiude la porta a chiave e si allontana. Dopo un po’, dopo un bel po’, Stella ormai spazientita comincia a chiamare Rolando perché le dia una spiegazione di questo gioco, “tra l’altro mi si stanno informicolendo completamente le mani!” – conclude tra sé.
“Eccomi da te, donna inquieta!” – le dice slegandola, “e mi raccomando, ricorda di non tentare mai di levarti la benda dagli occhi!” “Si, si, stai tranquillo, se te l’ho promesso lo sai che mantengo sempre quello che dico, io…!” – “ecco seguimi così, attenta agli scalini, stiamo andando nel nostro boudoir, siamo arrivati, adesso siediti qui sulla poltroncina e fammi vedere come fai a sedurre il tuo maggiordomo!” – terminate quelle parole … ah se Stella subodorasse anche lontanamente ciò che sta per fare!
Quell’imbroglione di Rolando ha fatto in modo che adesso al posto suo ci sia … ma sì, ma sì: c’è proprio un altro uomo, un uomo peraltro molto bello con una fisionomia ed un’anatomia completamente diverse dalle sue, quasi glabro, al contrario” di lui che è ricoperto quasi dappertutto da una vera e propria “pelliccia, e soprattutto dotato di un sesso veramente grande e poderoso, molto, ma molto di più di ciò che la natura abbia donato al “perversone”!
È d’obbligo una descrizione sintetica della scena: Rolando, ovviamente dotato di telecamera, si è messo in posizione defilata, ma in modo tale da riuscire ad ingannare Stella sulla direzione da cui proviene la sua voce, Stella è morbidamente adagiata sulla poltroncina, mentre Piero, questo è il nome del “terzo”, sta in piedi appunto a fianco della poltroncina. “Battista, ho bisogno di un massaggio particolare” – sospira lei con voce melensa, “come comanda mia signora” – risponde Rolando, facendo contemporaneamente un cenno a Piero perché cominci ad “operare”.
Vinto un attimo d’iniziale imbarazzo, Piero comincia ad insinuare le sue mani attraverso i pochi vestiti indossati da Stella, le sbottona lentamente la camicetta con una mano, mentre con l’altra le percorre una coscia andando rapidamente ad incrociare un gancetto del reggicalze. “Mhnn ahhh, che bel massaggio, continua ti prego” – mugola ignara di quel che realmente sta accadendo.
Ormai i seni sono scoperti, la gonna benché ancora allacciata sembra non esserci, le mani di Piero esplorano quel corpo così caldo e voluttuoso dappertutto, prima palpando e massaggiando sapientemente i seni, poi pizzicando i capezzoli, infine aprendo quella fessura ormai fradicia con le dita. È la prima volta che gli capita di vedere una donna completamente depilata e la cosa provoca in lui un’eccitazione ancora più intensa, si piega su quel corpo e comincia a percorrerlo prima con una serie di baci, poi con morsetti calibrati nei punti più “strategici”, infine con la lingua aperta a bagnare tutta la pelle, dalle orecchie alla fica. “Cazzo, ho bisogno di cazzo, di tanto cazzo, vieni Battista fatti preparare adeguatamente!” – mugola ormai completamente ubriaca di libido.
È arrivato il momento tanto atteso da Rolando: Stella sta spogliando con una certa fretta Piero, convinta peraltro di avere a che fare con lui, in pochi secondi cadono pantaloni, mutande, giacca e camicia ed ecco che lei mostra di saper restituire con altrettanta qualità toccate e leccate. È tale in lei il grado di eccitazione che procede scatenata lungo quel corpo così caldo, senza che la sfiori il benché minimo dubbio di ciò che stia realmente accadendo; solo l’impatto con il sesso, davvero prepotente, la fa sobbalzare, si ferma un attimo, lo bacia lo tocca, lo odora, lo lecca e poi dopo una breve esitazione di poche decine di secondi prosegue e lo fa affondare dentro la bocca scatenandosi in un pompino davvero da premio! Ormai è chiaro che anche lei sa, e comunque ha deciso di gustarsi fino in fondo tutta quella delizia.
Capita la situazione Stella decide, senza peraltro darlo ad intendere, di assecondare il gioco perverso di Rolando che sta sicuramente guardando e riprendendo ogni attimo di quella serata. Si leva tutti i vestiti che ha ancora addosso, si alza in piedi e fa sedere Piero sulla poltroncina al suo posto, poi gli si mette davanti rimanendo in piedi a gambe divaricate, lentamente si china in avanti verso il basso fino a ritrovare quel cazzo meraviglioso per avvolgerlo nuovamente con le sue labbra in un lungo, morbido, perverso pompino. Visto da dietro lo spettacolo è davvero unico, Rolando lo sa e quindi si sdraia quasi a terra per poter riprendere al meglio quella meraviglia che mai gli era riuscito di vedere: davanti a lui, quasi sopra la testa, inguainate in un paio di calze velatissime nere, si slanciano le cosce di Stella che confluiscono in quel meraviglioso vertice dove si trovano buco del culo e fica, e che fica! Mai avrebbe immaginato che una fica potesse sborrare così copiosamente prima dell’orgasmo, infatti lunghi filamenti fuoriescono dalle grandi labbra aperte e imperlate, colando in dense gocce fino a terra, quasi sulla sua bocca! Poco più avanti ballonzolano liberamente le tette al lento ritmo del pompino, l’andirivieni della testa determina la corrispondente oscillazione delle tette; Stella sa che il suo uomo la sta osservando e sa bene cosa offrirgli! La telecamera sapientemente diretta, indugia a lungo con frequenti stacchi e zoomate su ogni particolare: il buco del culo, la fica, i filamenti di sborra, le tette, le labbra della bocca completamente deformate ad “ospitare” quella grossa, enorme banana che toglie quasi il respiro! Memorabili sono le riprese che Rolando realizza con lo zoom: un primo piano sulle tette così gonfie e voluminose con i capezzoli tesi e turgidi per l’eccitazione ormai fuori controllo, e tra quelle due “bocce” si intravedono con sufficiente definizione, il mento e le labbra inferiori di Stella deformate e avviluppate attorno al cazzo viscido di saliva; il tutto accompagnato da un suo sempre più insistente mugolio di piacere, anche in risposta alle incitazioni sempre più volgari che il suo uomo le rivolge. Gustate a “freddo” con l’uso del rallentatore, sembrano scene di una danza “rituale”: il dondolio delle tette che accompagna l’andirivieni della bocca lungo il cazzo e anche il mugolio emesso da Stella che potrebbe tranquillamente essere interpretato come la sinfonia di accompagnamento..!
Ancora pochi minuti di quel “trattamento” e.. Piero ormai completamente in estasi, le scarica in bocca una copiosa cascata di sperma, fresco fluido, buono, che odora di buono, al punto che Stella dopo avergli ripulito per bene il cazzo, si solleva in piedi girandosi lentamente, socchiude la bocca facendo fuoriuscire la lingua tutta imbiancata a raccogliere ogni minima goccia di sperma dalle labbra, e con una manovra repentina la richiude ingoiando tutto con il massimo piacere!
“E adesso inculami maiale, oggi voglio prendere il cazzo per bene e dappertutto, hai visto come sono troia oggi!” – e così dicendo ricomincia a spompinare quel membro per ridargli il vigore di prima. È a quel punto che Rolando le leva la benda dagli occhi, così dopo un’occhiata approfondita a quel partner “sconosciuto” sogghigna compiaciuta “avevo intuito che c’era qualcosa d’insolito, solo che non riuscivo a crederci fino a quando non ho assaggiato il tuo uccello. E che uccello, mai in vita mia mi era capitata tanta grazia! Finora ho sempre dovuto accontentarmi del cazzetto da finocchio di Rolando, ma oggi non intendo rinunciare a niente, voglio provare e gustare tutto, visto che è quello che quello che vuole quel porco!” – a questo punto ritorna il silenzio rotto solo dal mugolio di Stella che ha ricominciato il pompino interrotto e quando ritiene sufficiente la qualità dell’erezione si piega in avanti accovacciandosi sulla poltrona alla pecorina, offrendo il proprio culo a Piero – “ecco adesso inculami per bene, voglio che me lo infili fino in fondo, mi devi sverginare perché quel finocchio di mio marito non è mai riuscito a sfondarmi per bene il culo!”. Con un simile linguaggio osceno l’amplesso raggiunge in breve, livelli di perversione inaudita dove è quasi imbarazzante ripetere i dialoghi intercorsi.
Tutto procede tra le attente e puntuali riprese filmate di Rolando che si muove come un regista su un set di un film porno, le urla e imprecazioni di puro piacere dei due amanti, che smessa una posizione ne inventano una nuova e così per ore, variando tra fica e culo. Tale e tanto è stato il tempo trascorso, e tanto il sesso goduto che alla fine anche un perverso come Rolando ha perso il conto degli orgasmi avuti dai due amanti. Quando si abbandonano spossati al meritato riposo, nella stanza si respira un odore di sesso così intenso e avvolgente da essere avvertito anche dopo un lungo tempo di permanenza all’interno. “Adesso vieni qui e ripuliscimi la fica!” – ordina infine Stella con tono imperioso rivolgendosi ovviamente a Rolando, che dapprima dubbioso e titubante, esegue poi fedele come un cane…! L’affondare la lingua nel sesso della sua donna, così colmo di umori, di odori e di sapori diversi e strani, provoca in lui un’eccitazione mai provata che lo porta a ripulire in modo meticolosissimo ogni zona, anche la più recondita e nascosta, inghiottendo tutto, proprio come un servo, anzi per meglio dire, come uno schiavo fedele!