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tutto può succedere


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tutto può succedere

by collant68
Gesehen: 417 Mal Kommentare 3 Date: 22-01-2025 Sprache: Language

Era passato qualche anno dall’ultimo incontro con la coppia Alice e Paolo, la mia vita era cambiata ora mi accompagnavo con Giada, la donna più bella e particolare che avessi mai conosciuto, ero presissimo da lei tanto che le altre mi erano quasi indifferenti, però conservavo un bellissimo ricordo di Alice, del suo corpo, dei suoi capelli morbidi dietro l’orecchio, dei suoi profumi sofisticati del suo modo autoritario e dolce di far l’amore.
Navigando un pò in rete mi sono imbattuto, per caso o forse no sul suo profilo di coppia, le foto erano nuove tranne una, in una era stesa su una chaise longue le corbusier in intimo dal colore neutro di seta con i capelli raccolti come sapeva fare lei lasciando qualche ciocca libera, in un'altra era di schiena, aveva una schiena sempre bellissima e definita, con una rosa in mano.
La mia fantasia cominciò a galoppare e immediatamente mi sentii eccitato nei pantaloni, ricordavo le sue carezze, le sue “torture”, il suo corpo in mio possesso e il mio completamente assoggettato a lei.
La sera a cena parlai di Alice con Giada, con lei potevo parlare di tutto, non era gelosa del mio passato, anzi voleva sapere, voleva sapere tutto.
Non fui molto particolareggiato ma una volta a casa le diedi i fogli dove c’erano i miei racconti sugli incontri con Alice, divorò quelle pagine in pochi minuti, in silenzio, io la guardavo, guardavo il suo volto, la sua espressione, notai che di tanto in tanto si mordeva un labbro forse nei punti con più eros.
Quando finì di leggere mi guardò e mi chiese, “hai scritto così anche di me di noi?”
“certamente” gli risposi “è il mio modo per non perdere la memoria, il mio modo di ricordare e fissare i momenti salienti della mia vita, attualmente tu sei il momento più importante che abbia vissuto e non posso non scrivere di te”.
Mi guardò con fare indagatorio, “li voglio leggere”, “ora non è il momento”, la attirai a me e la baciai si lasciò andare a quel bacio, aprì la bocca e intrecciò la lingua con la mia, le carezzai il collo, le baciai i capelli dietro l’orecchio, le presi la nuca tra le mani e la adagiai sul divano, le slacciai la camicetta, non aveva reggiseno la baciai sul petto , giocherellai co la lingua e isui capezzoli, chiuse gli occhi e si lasciò andare alle mie carezze, le aprii i jeans e glieli abbassai, notai che aveva appena depilato la sua fica, baciai il tatuaggio a forma di merletto che aveva sul monte di venere, con le labbra presi a baciare la sua clitoride, lei inarcò la schiena affondò le sue unghie curate di color ciliegia nella mia testa per non farmi muovere ed esplose in un orgasmo squassante.
Si rialzò mi fece sedere sul divano, mi abbassò i pantaloni e salì a cavalcioni su di me, mi prese dentro e mi baciò, assaporò il suo sapore che avevo sulla barba e sulle labbra, senttì il sapore della sua bocca fresca, la sua saliva si mischiò ai suoi umori, ero di marmo, muoveva il bacino su di me ritmicamente facendo delle pause quando ero nel punto più profondo della sua fica, all’improvviso si staccò da me e mi inchiodò al divano con le mani sulle spalle, ricominciò a muoversi guardandomi negli occhi come se volesse sfidarmi a duello, ma era lei che controllava la mia spada, feci uno sforzo e la catapultai di schiena sul divano, usciì grondante di umori dalla sua fica, la girai e le assestai un ceffone sul culo perfetto, sussultò e fece per alzarsi, la bloccai con una mano dietro al collo e le leccai la schiena tirata, lo presi con una mano e lo appoggiai al suo culo, le si strinse ma insistetti nella spinta, agevolato dai suoi umori e dalla sua voglia di sesso la presi li entri con dolcezza, sembrò non provare dolore, cedette quasi all’istante e cominciò a gemere, il ritmo aumentò leggermente, le lasci il collo e la presi per i fianchi, le mi spingeva contro, sentivo che voleva il mio piacere dentro di lei e cominciai a muovermi con più decisione, cominciò a mordere un cuscino per non alzare il volume dei suoi gemiti fin quando non le esplosi dentro, rimasi fermo qualche secondo, le si rilassò mollo il cuscino e scivolò supina sul divano, mi stesi accanto a lei la abbracciai, le presi un lobo tra le labbra e le strinsi i seni, si appiattì su di me.
Restammo in quella posizione per qualche minuto, si girò e disse “è così che scopavi Alice?”
La guardai e capii che i miei racconti la avevano eccitata.
Continuava a guardarmi “perché non la ricontatti e me la presenti, voglio proprio vedere se hai descritto bene la tua storia con lei”, rimasi un attimo perplesso ma eccitato da quella richiesta, avevo scoperto un lato di Giada che non conoscevo, pensai io Giada e Alice, mi ritornò l’erezione, lo vide mi prese il cazzo con la mano e disse” non l’hai proprio dimenticata, oppure ti eccita quello che potremmo fare con lei e il marito”, aveva piantato il seme dell’eccitazione, “scriviamole ora disse”, glissai e le promisi che lo avrei fatto con lei l’indomani dopo il lavoro doveva essere fatto per bene non sull’onda dell’eccitazione, avemmo dovuto entrargli nella testa prima che nel corpo, Alice era molto celebrale, si nutriva di situazioni prima che di sesso, di atmosfere di profumi, di corteggiamento.
Però questa è un'altra storia Io, Giada e Alice.

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