ERZÄHLUNG TITEL: Nuove perversioni_4 
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Nuove perversioni_4


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Nuove perversioni_4

by giocoacappella
Gesehen: 301 Mal Kommentare 2 Date: 03-04-2024 Sprache: Language

Quarta parte. Ispirata dalle fantasie più perverse stimolate da
Velata e XANMLE.
Un pensiero peccaminoso ad Alessandraslut69 che mi manca.
....Parte 4
camminiamo per una comoda mezz'ora su e giù per i larghi corridoi del centro commerciale, ad ogni vetrina davanti alla quale ci fermiamo ti giri verso di me e mi fissi con sguardo interrogativo. Nella tua mente frulla il pensiero di cosa può succedere da un momento all'altro. Mentre la tua mente macina il tuo sesso pulsa dall'emozione.
Sei senza mutandine e la tua fighetta continua a colare dopo l'orgasmo di poco prima. Ad ogni passo senti le tue labbra penzolanti fregare contro le tue cosce e questo ti crea un desiderio irrefrenabile.
Nelle tue orecchie rimbombano le mie parole non è finita qui che ti ho sussurrato poco prima. Parole dette subito dopo averti baciato ed aver condiviso con te il sapore di quel maschio che ti ha riempito la gola di seme.
Quel sentimento che nasce dal tuo pensiero di voler scoprire cosa ho preparato per te accresce quel desiderio perverso che è sbocciato proprio dal primo giochino che ti ho proposto ed al quale ti sei sottomessa.
L'attesa ti

strazia

, lo sai e lo senti che qualcosa di sempre più perverso ti aspetta.
Dopo più di un'ora che girovaghiamo per il centro commerciale il tuo sesso è in fiamme dall'attesa.
Vuoi sentirti al centro delle attenzioni e protagonista delle mie perversioni.
Entriamo in una cartoleria, acquisto due matite, una confezione di elastici di quelli larghi da ufficio e una confezione di elastici fini e più piccoli.
Mentre li prendo dallo scaffale, mentre li metto sul rullo della cassa, mentre li pago, mentre li metto nella busta mi guardi e scruti il materiale.
Ti senti già grondare la fighetta perché sai che di lì a poco sarai sottoposta ad un'altra sessione e ti chiedi a cosa può servire quanto appena acquistato.
Usciamo dalla cartoleria e ci incamminiamo senza una meta apparente, pensi e sei distratta, sei immersa nel tuo mondo fantastico...sogni.
Dopo qualche minuto, mentre un tuo braccio avvolge i miei fianchi, ti guido in un negozio di abbigliamento femminile. Ci avviciniamo ad un espositore dove sono appesi una fila di pantaloni di similpelle. Cerco la tua taglia, una 42, è impossibile sbagliare, e ci dirigiamo verso il camerino.
A pochi passi dal salottino prova ti fermi e mi baci intensamente, nel tuo abbraccio e nel tuo bacio ci sono un vortice di emozioni. Ti appoggi con il viso sul mio collo, annusi profondamente il mio odore maschio e sussurri all'orecchio ti amo , grazie amore mio. In quelle parole c'è tutto il desiderio di sentirti nuovamente come ti sei sentita poco prima: troia.
Vuoi godere ma soprattutto vuoi godere sentendoti la protagonista delle mie più profonde perversioni.
Scosti la tenda del camerino, entri ed appendi la gruccia dei pantaloni sull'apposito gancio. Io rimango all'esterno e chiudo la tenda per consentirti di rimanere nella tua intimità. Nel camerino prendi fiato, sospiri, quell'emozione non ti abbandona e sembra quasi asfissiante ma godi nel sentirla addosso. Abbassi la gonnellina e mentre lo fai ti ricordi di essere senza mutandine. Tutta sola li dentro allunghi una mano e con le dita tasti il tuo sesso. Le labbra penzolano e gonfie e ti ricordano che hanno goduto intensamente poco prima e le dita fradice ti ricordano che stai continuando a godere, il tuo sesso non ha tregua. Non ti è mai successo. Hai sempre avuto il controllo di te stessa ma dal momento in cui ti sei lasciata andare per la prima volta in quel centro commerciale non hai smesso un secondo di godere e di desiderare di godere ancora più intensamente.
Tolta la gonnellina e finito di tastare la tua fighetta togli i pantaloni dalle pinze della gruccia e li indossi. Sono stretti ed aderenti. Ti specchi e noti che essendo senza mutandine fanno un evidente cameltoe tra le tue cosce. Sfiori con una mano le due gobbette ed un fremito ti avvolge. Sei eccitata ed il pantalone a livello delle due gobbette disegnate dal tuo sesso si inumidisce. Pensi a cosa sta per succedere, chiudi gli occhi e ti strizzi le tettone. Io sono fuori dal camerino ma da una piccola fessura lasciata dalla tenda vedo quello che stai facendo. Mi piace vedere che sei eccitata. Che sei vogliosa. Hai la mente in panne e vederti così mi fa venire un'erezione mostruosa. Ho voglia di godere anch'io.
Scosto la tenda del camerino ed entro. Ti riprendi dal massaggio alle tettone che ti stavi facendo e mi guardi con aria interrogativa.
In maniera decisa afferro la tua camicetta, la sbottono, la tolgo e la butto sullo sgabello nell'angolo della stanzetta. Ti cingo con le braccia ed in pochi secondi anche il tuo reggiseno è sopra lo sgabello. Sei lì, davanti a me indossando solamente il pantalone e le scarpe con tacco. Le tettone al vento svettano ed i capezzoli in pochi secondi sono diventati gonfi e turgidi. La tua figa si infiamma, capisci che è arrivato il momento. Pensi a cosa sta per succedere.
Afferro la gruccia dove erano appesi i pantaloni, avvicino leggermente tra loro le pinze che si usano per bloccare gli indumenti, afferro una delle tue mammellone, la soppeso, la palpo avidamente, la strizzo e con due dita pizzico con forza il capezzolo e lo tiro allungandolo. Avvicino la pinzetta della gruccia al capezzolo e lo imprigiono tra i suoi due becchi. Un dolore passa per la tua mammella ma si trasforma subito in eccitazione. La fighetta stretta nel pantalone si gonfia e si inonda d'eccitazione.
Prendo l'altra mammella ed il suo capezzolo lo intrappolo nella pinzetta rimasta libera.
Stai godendo.
In quel momento vorresti sentire un manico duro penetrarti la fighetta. Le tue mammelle così addobbate, pinzate da un gruccia, sono decisamente intriganti ed inizio a giocarci muovendo la gruccia su e giù. Le tue mammelle sembrano appese, tiro bene la gruccia e poi la faccio cadere. Ad ogni movimento hai la sensazione che i tuoi capezzoloni ormai diventati oscenamente duri si allunghino. Afferro il gancio della gruccia, raccolgo un elastico dalla busta della cartoleria. L'elastico è di quelli più larghi e lunghi, lo aggancio alla gruccia e lo allungo fino all'appendiabiti del camerino. Le tue mammelle sottoposte a quella tensione si allungano e con loro anche i capezzoloni che continuano ad essere strizzati dalle pinze della gruccia.
Per allentare la tensione ti avvicini al muro e ti metti in punta di piedi ma ti afferro per i fianchi da dietro, ti spingo verso il basso e ti tiro indietro. La tensione è massima, senti le tue mammelle tirare. Sei eccitatissima, quel misto dolore godimento ti rapisce la mente e vuoi godere di più. Abbassi leggermente il busto per aumentare la tensione. Godi, senti la figa in fiamme, allunghi una mano e la tasti. Il pantalone ora è fradicio. Da dietro tiro fuori il mio cazzo esplosivo. Vederti così

appesa

mi fa impazzire ed ho una voglia matta di godere. Lo tengo in mano e lo faccio indurire per bene fregandomi la cappella colante di umori. Dopo pochi secondi lo infilo tra le tue cosce da dietro. Sento la stoffa del pantalone fradicio fregare la mia cappella gonfia. Mi muovo avanti e indietro strofinando la tua fighetta con in mezzo il pantalone. Sto scopando le tue cosce e questa situazione ti sta facendo godere. Sentire le tue mammelle in tensione che ad ogni mio colpo da dietro si allenta e poi torna a tirare, i capezzoli ti stanno esplodendo. Chiudi gli occhi e ti immagini di essere la spettatrice. Immagini di vedere quella scena dall'esterno e pensi

che troia

. Senti il mio ritmo aumentare e non resisti più facendo sfociare tutto il godimento in un orgasmo che inonda il tuo sesso. I pantaloni bagnatissimi inumidiscono la mia cappella che dopo qualche colpo viene sputando copiosi fiotti di sperma che cadono e colano sui pantaloni.
Mi metto a fianco a te, allungo una mano e do qualche sberletta alle tue mammelle in tensione e poi stacco l'elastico dall'attaccapanni sul muro e tolgo le pinze dai tuoi capezzoloni ormai allungati .
Afferri il mio cazzo che sta ancora gocciolando, ti chini e prendi la cappella in bocca. Con la lingua pulisci e lucidi la punta che si sta rigonfiando. Ti senti proprio troia e vuoi dimostrarmelo fino in fondo.
Ti sfili i pantaloni cerchi le colate di sperma e le lecchi mentre mi fissi con lo sguardo da troia che in quel momento ti senti. Dopo aver pulito per bene i pantaloni li appendi alla gruccia fermandoli nelle pinze che fino a poco prima strizzavano i tuoi capezzoli.
Dalla tua borsetta prendi un fazzoletto che passi sulla tua fighetta dalle labbra penzolanti e la asciughi per bene non tralasciando l'asciugatura delle cosce.
Indossi la tua gonnellina e la sistemi per bene. Raccogli il reggiseno appoggiato sullo sgabello e mentre lo stai per indossare ti blocco. Prendo il reggiseno e lo infilo nella busta della cartoleria dove raccolgo due elastici uguali a quello che è ancora appeso al gancio della gruccia. Allungo le mani ed afferro una tua tettona. Con pollice ed indice la circondò alla base verso il petto così da vedere la tua tetta diventare una splendida palla. Avvolgo la base della tetta con uno degli elastici che faccio doppio così da stringere per bene la base della tua mammella. La tua tetta sembra esplodere, è gonfia ed esageratamente dura. Il capezzolo sembra un razzo sulla rampa di lancio. Qualche attimo ed anche la seconda tetta è splendidamente avvolta e costretta da un elastico. Sono splendide le tue tettone. Prendo anche il terzo elastico e lo faccio passare attorno alle mammelle avvolgendole entrambe incrociandolo in mezzo a loro. Mi guardi stranita, quella situazione ti sta eccitando da morire ma non capisci a fondo cosa ho in mente. Ti porgo la camicetta, la indossi senza reggiseno e la allacci fino a quasi l'ultimo bottone. Ti guardo, allungo le mani e slaccio due bottoni aprendo bene i due lati della camicetta. Facendo così si notano in maniera evidente gli elastici alla base delle tue tettone.i capezzoli svettano sotto la stoffa della camicetta.
Usciamo dal camerino, prendi la gruccia con i pantaloni e ci dirigiamo alla cassa. Il commesso allunga subito l'occhio verso la tua scollatura e non può non notare come hai le tette. Ti rivolge un sorrisino malizioso e ti fa un complimento. In quella situazione senti un sentimento di godimento misto vergogna. Quell'umiliazione ti eccita e vorresti che il commesso allungasse le mani e ti strizzasse le mammelle gonfie. Gli porgi il pantalone e mentre lo fai ti senti proprio troia, lui lo prende e sistemandolo per metterlo in una busta nota l'evidente umidità sul cavallo. Prende la stoffa e l'avvicina al naso. Ti guarda e dice

signora l'ha provato proprio bene il pantalone

. Il sentimento di umiliazione continua e la fighetta inizia a pulsare sempre più forte. Il ragazzo mi guarda e dice

li avete provati bene? Siete sicuri della taglia? Se volete vi do qualche consiglio, venite

. Esce da dietro il bancone, ti afferra un braccio e si dirige verso una porta...

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