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Come tutto ebbe inizio


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Come tutto ebbe inizio

by cp58mi
Gesehen: 1230 Mal Kommentare 10 Date: 15-03-2023 Sprache: Language

COME TUTTO EBBE INIZIO

A giugno, come l’anno precedente con le prime giornate assolate tornammo sulle rive del fiume Ticino dove l’anno prima trovammo un posto dove poter praticare naturismo.
Era una località vicino a Malpensa dove coppie e singoli potevano mettersi nudi a prendere il sole e non solo… ma questo lo scoprimmo poi frequentando il luogo.
Era da un po’ che pensavamo di provare anche noi a fare naturismo e avendo trovato dove farlo un giorno ci andammo senza sapere che questa sarebbe stata la causa scatenante per tutto ciò che accadde successivamente.
La prima volta che ci andammo l’impatto non fu dei migliori, c’erano coppie nude sparse qua e la al sole e alcune di queste non si limitavano solo a questo ma giocavano tra loro attorniati da singoli che le guardandoli si masturbavano.
Seppur scettici, per non farci vedere imbranati assumemmo il fare di una coppia sgamata e abituata a certe cose e muovendoci con finta naturalezza trovammo un posto dove stendere i nostri teli, ci mettemmo nudi e ci stendemmo nudi al sole.
Sarà che eravamo nuovi del luogo o forse perché era lei ad attirare gli sguardi, fatto sta che poco dopo ci ritrovammo attorniati da maschi allupati che guardandola si masturbavano dinnanzi a noi.
Renata nonostante abbia 50 anni Renata è ancora un gran bel pezzo di gnocca e con il culo e le tette che si ritrova è una donna molto attraente e tutt’ora sprigiona una notevole carica erotica che i maschi recepiscono e gli fa venir voglia di possederla.
Ad ogni modo vederci attorniati a quel modo ci dette fastidio. Se ne stavano intorno e si toccavano. Era pur vero che tutto questo era lo status quo di quell’ambiente, ma per noi che era la prima volta dovevamo ancora adattarci.
Guardandoci in giro e vedendo altre coppie nelle nostre stesse condizioni ci adeguammo e nonostante tutto ci rilassammo.
C’erano perfino donne che per eccitare ulteriormente i singoli segaioli si toccavano anche loro per più eccitarli e vederli finalmente venire, si beavano di questo e pensai che mi sarebbe piaciuto se anche mia moglie facesse altrettanto e solo pensarlo mi venne il cazzo duro.
Renata sdraiata a pancia sotto col mento appoggiato sulle braccia intrecciate non si perdeva niente di quanto accadeva e sottovoce commenta ogni singola cosa.
Ogni tanto sollevava la testa per vedere cos’accadeva intorno soffermandosi per lo più sui cazzi di uomini ben dotati, era la prima volta che ne vedeva di così svariati e forse dentro di sé stava facendo delle scelte per chi avesse il cazzo più interessante e quando si accorgeva che c’era qualcuno in procinto di godere gli puntava addosso gli occhi fina a che schizzavano sulla sabbia dinnanzi a loro.
Guarda questo come se lo mena disse in un sussurro, hai visto che grosso? Non è che adesso viene e ci sporca i teli di sperma.
Era un tizio magro con un ventre da bevitore di birra, appena aveva visto Renata si era avvicinato col cappellino calato sugli occhi si era messo a menarselo di gusto guardandola e leccandosi le labbra. Renata ripresasi dal momento di defaiance prese l’olio solare e si mise a spalmarselo sulle gambe e nel farlo le aprì in modo che potesse vedere la figa e consapevole di avere il suo sguardo tra le gambe si eccitò tanto che non resistette e se la toccò eccitando ulteriormente il tipo che ora se lo menava con alacrità.
Con lo sguardo fisso tra le gambe di lei le si fece più vicino menandoselo alacremente con Renata che a sua volta senza smettere di toccarsi non distoglieva lo sguardo da lui che eccitato nel vederla interessata aumentò il ritmo fino a che sporse il bacino e con dei versi cominciò a sborrare sulla sabbia. Uno schizzo incontrollato finì sul piede di mia moglie che eccitata guardò senza ritrarlo, quello si scrollò il cazzo dai rimasugli di sperma e si allontanò senza neanche un cenno.
Ma hai visto cos’ha fatto sto cretino disse seriosa, mi è venuto sul piede e non ha chiesto neanche scusa disse sollevando il piede sporco di sperma perché vedessi: neanche un cammello viene in quel modo!
Ma sì non prendertela dissi per rasserenarla, vieni qui che ti pulisco io. Presi dei fazzolettini di carta e la ripulii.
Hai visto che grosso l’aveva? Io di così grossi non ne avevo mai visti, com’è possibile che ce ne siano di così.
Amore quelli sono i cazzi che le donne prediligono di più: a te no?
E questo che centra, cosa vuoi dire che il tuo non mi va bene, guarda che io non sono una di quelle a cui non basta mai, è solo che non ne avevo mai visti così e se quello non fosse stato il buzzurro che era forse mi sarebbe anche piaciuto.
Si ma ho anche visto che lo guardavi con molto interesse, dev’esserti piaciuto vederlo masturbarsi per te. Mi sono eccitato un casino a vedere come lo guardavi e avrei voluto che fossi tu a menarlo e a farlo venire e le mostrai quanto l’avessi duro solo a pensarlo.
Ma che ti prende! Ma che sei scemo? Rispose risentita. Guarda che tu devi avere qualche rotella fuori posto, sarà bene che ti faccia vedere da qualcuno bravo… Ma da quando ti ecciti a pensare a una cosa simile, sei un pervertito? Perché solo un pervertito può eccitarsi pensando alla moglie che sega cazzi di altri.
Ma dai guardati in giro risposi, non vedi che è quello che fanno tutte, in fondo ti sei eccitata no? Dai dimmi che non è vero se hai coraggio.
Non mi rispose, ma si alzò e mi disse che era ora d’andare.
Lungo il tragitto per casa le chiesi cosa ne pensasse del pomeriggio trascorso in quel posto e le chiesi se le sarebbe piaciuto tornarci.
Mi rispose serenamente e non essendo più irritata mi disse che inizialmente a vedere quello che accadeva era rimasta come scioccata, un conto era sapere di trovare gente nuda al sole e un’altra era vedere uomini che a cielo aperto se lo menavano davanti a donne che avevano il marito o il compagno al proprio fianco e questo per lei era stato un colpo perché non immaginava una cosa simile. Inoltre vedere alcune di queste incitate dai propri mariti a toccarsi per eccitarli ulteriormente per vederli venire era. stato il colmo. Disse che avrebbe mai pensato di vedere una cosa del genere e quasi le era venuta voglia di dirmi di andarcene.
E come mai invece hai deciso di restare?
Perché dopo tutto quel camminare per trovare quel posto ero stanca.
Non è che invece eri curiosa e sei voluta restare per vedere se qualcuno si masturbasse per te come poi è successo?
Non mi è neanche passata per la mente una cosa simile.
Ma ti sei eccitata quando hai visto quello menarselo guardando te.
Senti rispose seriosa, non è che anche tu sei come quei mariti che godono nel vedere le proprie mogli mostrarsi a dei sconosciuti, perché se è così guarda che caschi male.
Ma che dici! Sei stata tu che con la scusa dell’olio solare hai aperto le gambe e gliel’hai messa sotto il naso. Non mi dire che non eri eccitata perché non ci credo: ho visto come ti toccavo. E senza attendere risposta le misi la mano tra le cosce e mi accorsi di quanto fosse bagnata: meno male che hai l’asciugamani sotto il culo dissi, sennò m’inzuppavi il sedile da quanto sei bagnata.
Cretino! Rispose piccata dandomi un buffetto sulla nuca, si toccò a sua volta e se ne venne fuori con una scusa dicendo: scemo, non sono bagnata, questo è sudore, fa un caldo boia oggi.
Si, si, risposi ridendo. E per questo rimediai un’altra pacca sulla nuca e si voltò dall’altra parte a guardare fuori dal finestrino.
Quella sera a letto mentre la toccavo intimamente e eccitandola le sussurrai all’orecchio chiedendole quale fosse il cazzo che più le era piaciuto tra i tanti visti quel pomeriggio e senza dar segno di fastidio per la domanda disse: quello più bello era sicuramente quello del buzzurro, hai capito chi? Quello che mi è venuto sul piede. Peccato però, se quell’uccello l’avesse avuto quel bel ragazzo con i RayBan allora sì che mi sarebbe piaciuto e chissà, forse un pensierino ce l’avrei anche fatto, ma l’aveva proprio minuscolo disse sconsolata.
Quelle parole insieme agli umori che cominciavano a colarle dalla figa innescarono in entrambi una voglia di scopare che divenne bestiale e ci mettemmo a trombare come due amanti arrapati. Si eccitò come non mai quando chiavandola le dissi come sarebbe stato bello farsi chiavare da un cazzone grosso come quello di quel pomeriggio e questo bastò a farla venire in modo travolgente e io con lei.
Entrambi consapevoli che quell’eccitazione era figlia del pomeriggio trascorso sul fiume decidemmo di tornarci e lo facemmo così tante volte che decidemmo invece di passare le vacanze al mare le avremmo passate sul fiume. Ci intrigava talmente stare in mezzo a quella perversione che cominciammo anche noi ad avere voglia di fare qualcosa, non eravamo più due sprovveduti e con l’esperienza acquisita ora volevamo di più. Ne parlammo tra noi e Renata disse che se trovavamo in un posto più tranquillo non escludeva che si fosse lasciata un po' andare, ma non lì, lì c’era troppa gente e i singoli l’avrebbero attorniata come facevano con chiunque si dimostrasse propensa a giocare.
Preso atto di questo ci mettemmo con l’aiuto di internet a cercare posti adatti e ne trovammo diversi. Di alcuni di questi leggemmo le recensioni di gente che c’era stato e ne parlavano bene. Certo, anche lì c’erano singoli segatoli, ma non nella quantità che c’era sul Ticino. Anche lì era frequentato da coppie e singoli ma in minor quantità, c’erano coppie che ci andavano per fare naturismo e altre che ci andavano sia per questo che per fare esibizionismo a favore dei singoli, ed era ciò che interessava a noi che parlandone ormai senza più tabù ci scambiavamo le nostre fantasie eccitandoci entrambi.
Uno di questi posti era sul fiume Sesia in provincia di Vercelli dove il lungo greto si presta con le sue molte piccole oasi accanto alla riva che permettono di scegliere dove meglio mettersi per fare sia nudismo che altro essendo queste attorniate da siepi e alberi e sabbia che rende idoneo il posto per potersi stendersi al sole nascosti da sguardi indiscreti.
Anche lì ovviamente c’erano singoli in cerca di qualcosa per poter sfogare la loro libido, femmine nude da poter guardare e menarselo per loro ed era esattamente quello che volevamo, trovare qualcuno giusto per lei per poterci divertire: no si andava lì per questo? Speravo solo che ne arrivasse qualcuno che potesse darle la spinta giusta perché si lasciasse andare e quando capitava uno di suo gradimento allora sì che mi divertivo a vederla mostrare la propria intimità per eccitarlo, in caso contrario, se il tipo di turno non era di suo gradimento allora lei copriva le proprie nudità facendo capire al tipo che per lui non c’era trippa per gatti e quello a malincuore si allontanava alla ricerca di altre coppie.
Solitamente quando dopo aver visto godere ai propri piedi l’uomo di turno, quando questi si allontanava ormai appagato, diventavo io l’oggetto del suo piacere e mi saltava addosso perché l’appagassi della voglia accumulata scopando e godendo come due assatanati.
Nelle ultime due uscite però Renata trovò un nuovo ammiratore: capelli neri tagliati cortissimi e un fisico di uno che frequenta assiduamente la palestra.
A lei piacque da subito perché già da subito prima di stendere il proprio asciugamani ci chiese se non ci desse fastidio se si metteva poco distante da noi e fu mia moglie a rispondergli che per noi non faceva alcuna differenza.
Se ne stava sulle sue limitandosi a guardarla non come un assatanato ma con lo sguardo di chi sa apprezzare una bella donna senza mostrarsi maleducato e questo la intrigò maggiormente. Vidi subito che a Renata il tipo andava a genio e a lui andava a genio lei. Le donne hanno un sesto senso in queste cose e Renata capì subito di avere un ascendente su di lui e ne traeva piacere.
Scambiandoci un’occhiata complice capimmo che era quello giusto per poter instaurare qualcosa di più profondo e mai fatto, e contrariamente alle altre volte iniziamo a chiacchierare con lui facendo amicizia e a raccontarci le proprie fantasie evitando per quanto riguardava me di scendere nei particolari…
Vedevo che Renata si trovava a suo agio in sua presenza e mostrava con nonchalance le proprie grazie che, con la scusa di togliersi di dosso inesistenti granelli di sabbia faceva in modo che lui potesse guardarle il sesso in tutto il suo splendore aprendo le gambe e mostrandosi accarezzandosi non l’aveva fatto con un uomo così tanto vicino e questo eccitava tutti e due, e non solo. Anche lui tutto questo aveva un effetto dirompente e vedendola non riusciva a trattenere l’erezione che l’ingrossava da far paura, aveva un cazzo davvero imponente e vederlo così grosso e lungo Renata faceva fatica a staccargli gli occhi di dosso e a questo punto ero consapevole di quanto ne fosse attratta mentre lui non faceva niente per nasconderlo, anzi, lo agitava toccandosi e lo mostrava a lei come per dire “guarda come m’hai ridotto” felice lo guardasse sorridente e compiaciuta.
Trepidando nello sperare che qualcosa accadesse vista l’atmosfera che si era venuta a creare mi rivolsi a lui e additando la sua erezione dissi: vedo che anche su di te mia moglie ha un effetto benefico, è una bella donna, ti piace?
Molto rispose, come potrebbe essere altrimenti, è magnifica disse guardandola dritto negli occhi e vedendo che lei gli sorrideva, sperai che fosse davvero la volta buona e che si lasciasse andare.
Nonostante non sia più una giovincella ha ancora una pelle liscia come una ragazzina dissi accarezzandole una coscia, senti anche tu dissi invitandolo a toccarla sperando in cuor mio che lei non si ritraesse: e non lo fece.
Lui si fece più vicino, allungò la mano e la posò dapprima sul suo ginocchio per poi risalire sulla coscia palpandola con le dita e facendolo le fece venire un brivido che lui non si lasciò sfuggire e neanch’io. Ero così eccitato dal fatto che si stesse facendo ancora toccare che quasi mi sentii venire.
Allora? È come dicevo io? Dissi col cuore che mi batteva a mille vedendo che lei continuava a lasciarsi accarezzare fino a farsi sfiorare l’inguine.
È meravigliosa rispose lui, sembra velluto tanto è liscia che è un vero piacere accarezzarla e si guardarono entrambi con gli occhi pieni di voglia.
Fu così che feci in modo da rompere il ghiaccio instaurando tra noi una complicità che eccitava tutti. Grazie a lui Renata aveva finalmente mollato i freni perché era la prima volta che permetteva a un estraneo di toccarla e lasciare che l’accarezzasse, aveva acquisito sicurezza in sé consapevole di essere lei a decidere cosa fare e si era lasciata andare alle sue carezze guardandogli il cazzo senza vergogna tanto che ero certo che prima o poi glielo avrebbe preso in mano, ma perché questo accadesse dovevo essere io a creare un’atmosfera giusta perché lo facesse perché lei non avrebbe mai preso l’iniziativa e lui men che meno per paura di rischiare un suo rifiuto e questo non lo voleva nessuno.
Il pomeriggio lo passammo così, ci furono altri sporadici palpeggiamenti ma niente che potesse dare una svolta decisiva.
Ma fu a casa che dopo aver scopato entrambi eccitati nel pensare a lui e a quanto accaduto, le dissi che sarebbe stato bellissimo se gliel’avesse preso in mano e magari spompinarlo per fargli vedere quanto è brava nell’arte del pompino. Non finii di pronunciare quelle parole che lei con un lungo siiiii venne come una fontana continuando con quel siiiii fino a che una volta pacata le chiesi il perché non lo facesse visto che ne aveva avuto voglia, e per rasserenarla le dissi che io non avevo niente in contrario nel caso avesse voluto farlo e che anzi ne avrei tratto piacere nel vederglielo fare.
Invece di rispondermi da incazzata come solitamente faceva quando le dicevo certe cose, mi rispose invece con una calma inaspettata e mi disse senza giri di parole che ne era stata tentata e se un giorno avesse deciso di farlo lo avrebbe fatto solo con un tipo come lui, che non si dava arie anche se ne avrebbe avuto motivo visto che oltre a essere carino e ben dotato rimaneva una persona semplice e gentile e a lei un’omo così dava fiducia.
Era questo che da sempre speravo dicesse e quelle parole mi resero talmente euforico che il cazzo mi venne di nuovo duro lasciandomi quella speranza che il mio sogno di vederla alle prese con un altro finalmente si avverasse, e visto che non escludeva la possibilità di farlo con uno come lui mi venne spontaneo pensare che era sarebbe accaduto in una situazione un po’ particolare e perché accadesse avrei potuto essere io a far sì che ciò avvenisse come avevo fatto quel pomeriggio facendo sì che lei gli permettesse di toccarla.
Il sabato successivo eravamo nel nostro posto al fiume stesi al sole ma lui non c’era, ma senza bisogno di dircelo speravamo entrambi in cuor nostro che arrivasse. Erano stati troppi i pensieri che durante la settimana mi attanagliavano e la voglia intima di vederla cedersi a lui mi stava facendo impazzire: sono certo che anche lei aveva continuato a pensarlo e sarebbe stato un peccato se non si fosse fatto vivo.
Ci stavamo rinfrescando al fiume quando lo vedemmo spuntare dal verde dei cespugli, sollevò il braccio e ci salutò.
Il sospiro di lei nel vederlo mi disse quanto ci tenesse che fosse arrivato e questo mi incoraggiò a mettere a mettere in atto un’idea che avevo elaborato e che avrebbe dovuto essere lo spunto per loro iniziale.
Lo raggiungemmo e stesi al sole parlammo di cose futili, cose di cui non fregava niente a nessuno di noi, ma dovevamo pur parlare di qualcosa no?
Ovviamente appena messo nudo lo sguardo di mia moglie si calamitò sul quel cazzo che aveva avuto in mente per tutta la settimana e che finalmente aveva a portata di mano e per rompere il ghiaccio le suggerii di proteggersi con l’olio solare per evitare di arrossarsi la pelle, presi la confezione e dopo essermelo messo io gliela passai.
In attesa che lei si cospargesse d’olio, lui si mise seduto difronte a lei con le gambe raccolte nella classica posizione di yoga e vedendola spalmarsi il seno si prese il cazzo e iniziò a toccarsi facendolo subito venir duro: era incredibile quanto fosse grosso.
Renata non aveva occhi che per lui e lo guardava senza un briciolo di vergogna.
Era neanche a un metro da lui quando aprì le gambe e iniziò a frizionarsi d’olio l’interno cosce e accarezzarsi con le lunghe dita affusolate la propria intimità. Fu lì che misi in atto l’idea che tanto avevo pensato e rivolto a lui gli chiesi se gli sarebbe piaciuto metterglielo lui l’olio in modo che sentisse ancora di più quanto fosse liscia la sua pelle.
Mia moglie mi guardò forse incredula che l’avessi detto, ma non replicò e lui fu felice di poter avere quell’occasione: si avvicinò a mia moglie e messosi in ginocchio dietro lei si unse le mani d’olio e iniziò a frizionarle la schiena.
Poco dopo, sentire le mani di lui che da dietro, con la scusa dell’olio, le stava palpando il seno, lei si eccitò per questo e senza neanche accorgersene iniziò a toccarsi tra le gambe e questo fu il preludio a quello che successe subito dopo. Finito di ungerle la schiena si mise difronte a lei per spalmarle d’olio le spalle e lei avendo quel grosso cazzo dinnanzi a lei lo guardava con una bramosia che pensai: ora glielo prende in mano. Ma non fu così. Nonostante le leggessi in viso la voglia di farlo non ne aveva il coraggio. Le piaceva un sacco quell’uomo tanto che sono sicuro che se non fossi stato lì se lo sarebbe fatto, dovevo escogitare qualcosa.
Amore perché non ti distendi, sareste entrambi più comodi e lui potrà meglio spalmarti d’olio anche le gambe.
Mi guardò come se volesse entrarmi nella mente per capire il mio fine e forse ci riuscì. Si distese sulla schiena e lui iniziò a spalmarla d’olio incominciando dal seno che palpò con una bravura e eccitazione tale che le fecero chiudere gli occhi e assaporare le sue mani che le davano piacere.
Una volta arrivato al basso ventre con mio sommo rammarico smise e si spostò e si mise davanti ai suoi piedi incominciando a spalmarle il dorso e allungandosi per risalire sopra alle ginocchia.
Pensai che così facendo però non sarebbe andato da nessuna parte e stavo giusto pensando questo quando lui prese entrambe le caviglie le aprì le gambe per farsi spazio e mettersi in mezzo per poter mettere l’olio anche più su e lo fece.
Mia moglie a gambe aperte con lui in mezzo ad esse lo guardò provando quella sensazione che una donna prova quando apre le gambe dinnanzi all’uomo come se si prestasse a farsi montare e dal suo viso capii quanto le sarebbe piaciuto perché si vedeva quanto fosse presa da quell’uomo.
Lui iniziò a salire e a stendere l’olio sulle gambe fino a salire e arrivare a farlo sulle cosce. Sentendo le mani di lui salire sempre più e avvicinarsi al suo inguine automaticamente allargò di più le gambe per agevolarlo nei movimenti, ma facendolo diede a lui l’occasione e avendo più spazio tra le cosce si avvicinò talmente che se il cazzo non fosse stato così duro da rimanere dritto sarebbe finito sulla figa.
Mia moglie allora chiuse gli occhi e lui vedendola così arrendevole si voltò a guardarmi e io gli feci un cenno di assenso come a incitarlo ad andare avanti e non essendo uno sprovveduto non si fece pregare e con le dita iniziò a passarle sul suo inguine facendola sussultare da tanta era il piacere che quelle dita le stavano dando. La toccava tutt’intorno sfiorando solamente la sua intimità e così facendo le faceva aumentare la voglia che lo facesse. Era un bagno tra le gambe, i fluidi le bagnavano le labbra rendendo la sua figa lucida, lui se ne avvide e allungatosi su di lei per salire con le mani sul suo ventre si allungò sopra lei per ungerle il seno con le mani oliate e facendolo fece in modo che la punta del cazzo andasse a posarsi sulla figa.
Emise un sospiro quando con la punta le toccò la figa, non le sembrava vero di quanto le piacesse avercelo contro, lasciò che glielo strusciasse sopra per poco ma poi si riprese, aprì gli occhi e coprendosi la figa con la mano gli disse di fermarsi che poteva bastare. Lo seguì con lo sguardo quel cazzo che tanto le piaceva vedere grosso e duro e a vederla guardarlo in quel modo non resistevo più, avevo una tale voglia di spararmi una sega che non ce la facevo a resistere, ma non potevo, non perché lei mi vedesse anzi, sarebbe stato giusto che finalmente capisse quanto mi piacesse vederla con un altro, no, era di lui che mi vergognavo e non ne ebbi il coraggio.
Passammo tutto il pomeriggio con loro due che si mangiavano con gli occhi ma fino a che non ce ne andammo non successe altro e mi dovetti accontentare.
È stato bello vedere con quanta passione ti accarezzava le dissi una volta in auto, e mi ha letteralmente fatto impazzire quando involontariamente ti ha appoggiato quel suo grosso arnese tra le gambe.
Involontariamente? Stai scherzando, quello l’ha fatto apposta e me l’ha appoggiato per farmelo sentire, altro che storie.
Sì può darsi, ma a te è piaciuto no? Peccato non aver scattato delle foto, avresti potuto vedere che bello era, tutto duro appoggiato sulla figa.
Abbassò gli occhiali da sole e mi guardò come per capire cosa volessi che mi rispondesse, poi voltandosi a guardare fuori dal finestrino disse: e se ti dicessi che davvero mi è piaciuto?
Ne sarei felice per te, ma se fosse stato così perché fermarlo.
Ancora una volta non rispose e io non insistetti tanto quella conversazione l’avrei ripresa una volta a casa, a letto mentre la scopavo, con la voglia addosso sarebbe stato più facile per me farle dire la verità.
Ho avuto una scarica di adrenalina quando ti si è steso sopra per ungerti le spalle, dissi mentre standomi sopra mi cavalcava muovendosi sopra al cazzo. Vederlo mi era parso che stesse per chiavarti visto che gli stavi sotto a gambe aperte, ero convinto che ti saresti data a lui, pensa che roba sentirti penetrare da un cazzo come quello e quanto avresti goduto.
Non finii neanche di pronunciare quelle parole che come indemoniata cominciò a saltarmi sopra e a scoparmi come un’ossessa col viso stravolto da quanto l’avessero eccitata le mie parole e iniziò a mugolare e a gridare dei ripetuti e lunghi siiii. Ci volle niente perché subito dopo venisse e col corpo che tremava tutto ebbe un orgasmo che la lasciò senza fiato: era chiaro che fosse venuta pensando di avere il suo cazzo dentro, non il mio e quando si riprese continuai, dovevo sondarla e capire se l’idea di vederli insieme potesse funzionare o meno e glielo dissi.
Amore ma se ti va perché non provi, se godi così tanto con me chissà con lui visto che ha un cazzo il doppio del mio: davvero ci rinunceresti, guarda che è un’occasione imperdibile e tra noi non cambierebbe niente anzi, rafforzerebbe il nostro rapporto di coppia essendo complici in questo.
Mi guardò taciturna e con le mani sotto la nuca rimase pensosa a guardare il soffitto sicuramente pensando a quanto le avevo detto, poi si alzò e in silenzio andò a farsi la doccia.
Il fatto che non mi avesse mandato a quel paese nel sentirmi dire certe cose la diceva lunga, ero certo che nella mente stesse elaborando le mie parole e non doveva essere facile per lei prendere una decisione su due piedi visto che sarebbe la prima volta per lei concedersi a un altro che non fossi io, invece per me era un calvario l’attesa di sapere cosa ne pensasse: oddio, che avesse voglia di farlo non v’erano dubbi, ma metterlo in pratica era un’altra cosa perché non essendo volubile questo la frenava.
Fino ad allora era una cosa impensabile pensare a tutto questo, ma i fatti accaduti avevano portato entrambi a pensarlo e io non vedevo l’ora che accadesse e al solo pensarlo mi venne ancora duro nonostante avessimo appena finito di scopare.
Una volta ritornata in camera avvolta in un’asciugamani e vedendomi col cazzo duro in mano, si liberò dell’asciugamani, salì sul letto e stesosi accanto mi scostò la mano dal cazzo, lo prese e cominciò a leccarmelo e a succhiarlo divinamente: era sicuramente il pensiero di lui a tenerla ancora infoiata perché nonostante a lei piacesse un sacco fare i pompini, quella sera me lo fece con un trasporto tale che dovetti trattenermi dal venirle subito in bocca.
Mi stava distruggendo i coglioni da come li risucchiava in bocca e lo faceva con una voglia come mai aveva fatto finora. Dice che succhiarlo la fa sentire femmina e le piace sentire in quel momento quanto ascendente ha su di me, la fa sentire padrona della situazione e il più delle volte gode anche lei nel sentire la sborra colpirle il palato e riempirle la bocca. Mentre me lo faceva pensavo che lo facesse pensando di farlo a lui e questo mi portò un’eccitazione tale che non riuscii a tenerlo per me e le dissi che mi sarebbe piaciuto molto se lo facesse a lui perché immaginarla alle prese con quel super cazzo in bocca sarebbe piaciuto anche a lei: bastò questo a eccitarmi maggiormente tanto che non mi trattenni e sborrai.
Quando venivo, lei smetteva di succhiarmelo e con la lingua mi leccava mi torturava il frenulo sottostante facendomi godere come non mai, ha sempre tratto piacere nel farsi sborrare in bocca e il più delle volte gode anche lei a sentirmi eiacularle dentro e quella sera fu una di quelle perché anche lei si eccitò nel pensare di fare lo stesso con lui e questo la eccitò talmente che si toccò e venne ancora copiosamente.
Ormai era l’immaginazione a stimolare entrambi, è dalla mente che tutto passa e a noi l’immaginazione certo non mancava.
Passai tutta la settimana a non pensare ad altro certo che anche per lei fosse lo stesso e questo mi eccitava tanto che mentre faceva i mestieri di casa, passandole accanto le davo una palpatina e glielo appoggiavo ogni volta sul culo facendole sentire il cazzo semi duro fino a che mi chiese il motivo di tutto ciò e che cosa mi stesse accadendo: ma si può sapere cos’hai! È tutta settimana che sei così, non è che non vedi l’ora che arrivi sabato per andare al fiume?
Hm, hm, non vedo l’ora. Se solo penso a come gli tira guardandoti mi mette addosso una libidine pazzesca a pensarti con lui: a te no?
Sorrise sorniona, scosse il capo e riprese a spolverare i mobili.
Dio quant’era troia, sapeva che coi suoi modi di fare mi provocava e lo faceva apposta a farlo. Coi capelli raccolti a mo’ di ciuffo d’ananas in testa le dava quell’aria da sbarazzina un po' puttana che mi faceva rizzare il cazzo, con quel suo grembiulino corto e spartano che da sempre usava per le pulizie, coi bottoni frontali che teneva allacciati solo a metà, sembrava che al minimo movimento il seno le dovesse uscire e questo mi portava a eccitarmi pensando che se lui l’avesse vista in quel modo le sarebbe sicuramente saltato addosso ed era quel pensiero a portarmi eccitazione.
Il sabato mattina come sempre lo dedicò alla cura del proprio corpo, solo che questa volta ero certo che lo stesse facendo per fare più colpo su di lui, voleva che guardandola si eccitasse e sicuramente ci sarebbe riuscita.
Non ne ero certo ma qualcosa mi diceva che quel pomeriggio ci sarebbe stata una svolta significativa, era troppo presa e dal suo modo di fare traspariva l’impazienza d’incontrarlo. Forse era solo la mia immaginazione, ma il sesto senso mi diceva che qualcosa sarebbe accaduto.
Guarda sta arrivando le dissi mentre distesa a pancia sotto prendeva il sole sperando che venisse. Alzò la testa e appurato che stesse arrivando si riadagiò sul telo muovendo il culo tutta contenta.
Quando arrivò ci salutammo, mi diede la mano e posato il suo zaino si chinò verso mia moglie e le stampò un bacio sulla guancia, cosa che lei apprezzò notevolmente.
Bene, le cose si stavano già mettendo bene, il bacio di lui e il modo in cui lei l’aveva accettato lo dimostrava e per non perdere tempo in convenevoli di poco conto gli chiesi se non gli desse fastidio di metterglielo lui l’olio solare. Lei non ebbe nulla da ridire e se ne rimase sdraiata senza dire una parola, mentre lui mi fece un sorriso che andava da un orecchio all’altro dalla contentezza di poterlo fare, gli passai l’olio e mi sedetti lì vicino per non perdermi niente.
Sei d’accordo che lo faccia? Le chiese.
Sì grazie rispose lei, fosse per lui potrei pure arrostire al sole che non muoverebbe un dito.
Io e lui ci scambiammo un’occhiata complice e per meglio chiarire il desiderio che avevo di vederla presa da lui gli strizzai pure l’occhio in modo da indurlo ad agire senza remore nei miei confronti.
Ovviamente da uomo navigato qual era l’aveva già capito dal sabato prima che ero propenso a che lui osasse, e vedendo il modo in cui l’avevo chiaramente sollecitato si apprestò con sicurezza a farlo.
Renata a pancia sotto si godeva le sue mani che le accarezzavano la schiena, e il bastardo lo faceva davvero bene visto che con la scusa dell’olio la stava palpando mica da ridere e con movimenti studiati la stava facendo eccitare, lo capii da come lei rispondeva con il corpo al suo tocco, si muoveva sinuosamente godendo di quelle carezze. Pure lui se ne accorse perché ogni volta che le dita le accarezzavano l’interno delle cosce lei automaticamente sollevava un po' il culo come per meglio sentirle e lui mi guardò come a chiedermi se osare o meno e io senza pensarci un istante con il capo gli feci cenno di sì.
Continuò come prima a sfiorarla ma a ogni passaggio le si avvicinava sempre più fino a quando sentendo le dita di lui che la sfioravano, lei mosse il culo e fece in modo che gliela toccasse.
Per me fu un delirio, vedere mia moglie muovere il culo per farsela toccare mi eccitò all’inverosimile che quasi mi paralizzai alla scena. Ora a gambe spalancate si era offerta a lui in modo totale, voleva che gliela toccasse e forse non solo quello. A un certo punto lui le fece chiudere le gambe e si mise sopra lei a cavalcioni, appoggiò le natiche sulle cosce di lei e facendolo il suo cazzo andò a distendersi sul culo di lei che sembrò apprezzarne il contatto. Con le mani prese a frizionarle le chiappe e facendolo le apriva e le chiudeva facendo in modo che sentisse il cazzo scorrerle su e giù tra le natiche.
La scena era di quelle che mai potrò dimenticare, vedere la propria moglie stesa sotto un uomo che le frizionava il culo col proprio cazzo era il massimo che potessi sperare e questo fece volare la mia fantasia sperando che mia moglie potesse concedergli di più e così accadde. Mentre con una mano continuava a accarezzarle il fondo schiena con l’altra abbassò il cazzo facendo in modo da metterglielo tra le chiappe e tenendolo lo fece scivolare giù tra le cosce e scorrerlo sulla figa su e giù. La reazione di lei fu immediata, quando lo sentì a contatto con la figa sollevò il culo per meglio sentirlo e fece un sospiro talmente forte che sembrò un grido soffocato. Poco dopo lui smise e le disse di voltarsi. Con gli occhi pieni di voglia lei si girò sulla schiena e appena fatto lui le aprì le gambe che lei teneva con le ginocchia sollevate e gli si mise tra le cosce con quel suo cazzo mastodontico che lei guardava con molta ammirazione, poi untosi le mani prese come il sabato precedente a oliarle le cosce e con fare lento faceva in modo ancora di sfiorarle la figa facendole salire la voglia di sentire quelle dita toccarla intimamente. Con la figa leggermente dischiusa potevo ben vedere il luccichio degli umori che la bagnavano, umida e pronta a godere. Lui le stava frizionando il ventre e salendo per ungerle il seno come aveva fatto il sabato precedente fece in modo di allungarsi quanto bastava perché la turgida cappella lucida e violacea andasse a toccarle le labbra della figa dischiuse ebbe un fremito e sollevo la testa per guardare. Lui era serissimo, la guardò e le chiese se andasse bene e le gli rispose con un sì carico di voglia.
Vista la situazione pensai che come la volta precedente gli dicesse che poteva bastare, presi il cellulare e le dissi di non muoversi perché avrei scattato delle foto da guardarle una volta a casa. Era così tanta la voglia che non obbiettò e avvicinatomi presi a fare delle foto.
Amore con le dita tienila un po' aperta, e tu dissi rivolto a lui appoggiaglielo contro in modo da sembrare che stai per scoparla.
Era tutto così surreale che mi sembrò un sogno vederla toccarsi e aprire con le dita la magnifica figa come se fosse pronta a farsi chiavare, e ancora di più fu vedere lui avvicinarsi col bacino e appoggiarci sopra la grossa cappella che rimase parzialmente catturata dalle labbra esterne di lei che teneva aperte e così presi a scattare.
Fatti un po’ più sotto dissi rivolto a lui, vorrei che sembrasse una cosa vera, voglio che sembri come se stessi per penetrarla, a lei non credo dispiaccia.
Neanche mi guardò, se ne stava sdraiata con la testa sollevata a guardare il cazzo di lui che premeva sulla figa e il suo sguardo la diceva lunga sulla voglia che avesse di sentirlo entrare dentro.
Amore permettigli di infilarti almeno la punta così farei delle foto fantastiche dai!
Mi guardò con uno sguardo perso, poi quando guardò lui e quello capì al volo quanto desiderio lei avesse e senza darle il tempo di pensarci si spinse in avanti quel tanto che la cappella penetrasse dentro. Fu allora che lei sentendo la grossa cappella dentro di sé perse ogni ritegno e eccitata come non mai iniziò a muoversi e a spingersi verso lui fino a sentire la figa che si riempiva del grosso cazzo che le stava dando un piacere mai provato fino ad allora. Non ci volle molto perché lui si facesse intraprendente, prima mi guardò e vedendo la accondiscendenza lentamente si spinse contro e spingendo le entrò a fondo.
Renata col respiro affannoso lo vide sparire in lei e quando si sentì piena di lui si adagiò sul telo e sollevò le gambe per incitarlo a chiavarla.
Era talmente magnifica quella scena che rimasi inebetito dal fatto che gli avesse permesso di farlo: e non solo, mi stupì ancora di più vedere con quanta facilità l’avesse preso senza scomporsi più di tanto.
Gridava di goduria mia moglie e a ogni suo affondo sembrava come se stesse per svenire tanto era prepotente il modo in cui la stava prendendo e lei gemendo si dava a lui come se stesse soffrendo. Persi il conto delle volte che venne perché il suo era un continuo godere e a me non rimase che documentare tutto con il cellulare, lasciai perdere le foto e passai a fare il filmato di tutto: era troppo bello per non immortalare quel momento e non volevo perdermi l’occasione di rivederlo una volta a casa con lei.
L’ennesimo orgasmo arrivò prepotente anticipato dalle sue grida soffocate dal piacere che quell’uomo le stava facendo avere e che non era niente in confronto a come la facevo godere io e pensai che fosse giusto che anche lei avesse provato cosa significa scopare con un vero maschio “alfa”. Mi guardai il cazzo e mi venne da pensare che dopo aver provato una cosa simile tra noi come sarebbe andata? Avrebbe ancora gradito il mio cazzo dopo averne provato uno simile, che futuro ci aspettava?
Ma abbandonai quei pensieri e tornai alla realtà, quello era una macchina da sesso, era super in tutto e non solo per le sue misure, continuava imperterrito senza dar segno di essere in procinto di venire con lei sotto che gemendo cercava di contenere le sue spinte furiose che la lasciavano senza fiato e che comunque insisteva a incitarlo nonostante si vedesse che a lei sarebbe bastato.
Pur sapendo quanto fosse calda, mai avrei creduto che potesse toccare vette così alte di piacere, la prese in più posizioni, sia entrambi su un fianco che da dietro con lei sdraiata, ma quando la mise a pecora e incominciò a stantuffarla facendola gemere dal piacere di sentirlo ancora di più, anche per lui giunse il momento di arrendersi, diede degli ultimi colpi da sembrare come se volesse sfondarla facendola urlare e lo tirò fuori, lo prese in mano e menandolo incominciò a schizzare sborra come un cammello ricoprendole la schiena e il culo di schizzi biancastri che le arrivarono a lambire la nuca e io ripresi ogni attimo di quella venuta che mai dimenticherò.
Lasciò che finisse, attese che smettesse di picchiarle il cazzo sul culo e quando lui smise mia moglie si lasciò cadere sul telo sottostante esausta.
Misi via il cellulare e presi dei tovagliolini di carta per ripulirle la schiena, dovetti usarne un bel po' prima di riuscirci e ripassai il tutto con dei fazzolettini umidificati prima di farla alzare per andare a lavarsi in acqua.
Lui era già in acqua che si lavava il cazzo che nonostante tutto appariva era ancora esageratamente grosso per essere appena venuto e quando arrivammo da lui ci disse che doveva scappar via perché aveva una commissione urgente da fare e ci salutò.
Tornati a stenderci al sole non volli dire niente dell’accaduto perché volevo che lo facesse lei, ma evidentemente non se la sentiva e vi fece accenno, ne avremmo parlato una volta a casa dove: dopo averle mostrato il filmato sicuramente avremmo scopato come ricci.
Nel tragitto verso casa guardava fuori dal finestrino e sembrava assorbita dai suoi pensieri, era taciturna e non proferiva parola facendomi pensare che si fosse pentita d’averlo fatto e così volli essere io a rompere il ghiaccio.
Amore che ce, non avrai mica dei ripensamenti spero, guarda che è stato tutto magnifico ciò che è accaduto e per me è stato fantastico vederti godere così intensamente che ho goduto anch’io guardandoti. Non sembravi neanche tu da quanto godevi e questo mi ha reso davvero felice: a te no? Non vedo l’ora di farti vedere il filmino, vedrai coi tuoi occhi come è stato bello.
Il filmino? Hai fatto il filmino di tutto, ma non sei arrabbiato?
Arrabbiato? E perché mai, è stato bellissimo vederti cedere a lui, finalmente ti sei liberata dai pregiudizi e io ne sono felice, era tanto che lo desideravo e finalmente è accaduto: ma anche a te è piaciuto ho visto. Pensa, da oggi ogni volta che ti piacerà qualcuno lo potrai fare senza nessun patema d’animo e serena nell’animo.
Con questo cosa vorresti dire, il fatto che sia successo non vuol dire che adesso debba farlo con chiunque capiti: non sono mica una puttana rispose risentita.
Lasciò passare qualche istante poi con la sua testa appoggiata sulla mia spalla sentii la camicia inumidirsi dalle sue lacrime, la strinsi a me e accarezzandola le sussurrandole che l’amavo.
Lasciai che i giorni scorressero senza mai parlare dell’accaduto, neanche quando avevamo fatto sesso perché volevo essere certo che avesse metabolizzato il fatto e se lo fosse messo alle spalle. Solo il venerdì accennai alla cosa visto che mi ero reso conto che tra noi era tornata la normalità, solo allora alla sera volli tastare il terreno per sondare il suo stato d’animo e sapere se il giorno dopo sarebbe voluta tornare al fiume e visto che il meteo per il giorno dopo dava una giornata con sole pieno glielo dissi.
Come? Vuoi andare ancora al fiume?
Bè ma che discorsi, ma certo che voglio andarci, perché me lo chiedi?
Mah così. Se ti va andiamoci pure, per me va bene rispose.
Forse non era certa delle mie rassicurazioni e credeva invece che me la fossi presa e per questo pensava che non avrei più voluto tornarci al fiume.
Il mattino dopo come suo solito nella doccia si depilò accuratamente e guardando nello specchio mentre mi sbarbavo vidi con quanta accortezza lo stesse facendo passando sopra la mano insaponata per accertarsi che il lavoro fosse venuto nel migliore dei modi: i nostri sguardi s’incrociarono e lei mi sorrise serena e soddisfatta.
Come la volta precedente lui era già lì, ci vide e ci venne incontro e per alleggerirla dal peso dello zaino lo prese in carico lui. Ci scambiammo i tradizionali saluti e dopo averle dato un bacio sulla guancia andammo a raggiungere la postazione.
Vedere con quanta gioia mia moglie stese il suo telo accanto a quello di lui e il mio al suo lato mi fece già ben sperare in un pomeriggio di fuoco.
Erano solo le 14,30 e il sole ci stava abbrustolendo la pelle e così alternavamo ai bagni di sole con quelli nel fiume per cercare refrigerio.
Verso le 17,30 quando il sole cominciò a nascondersi dietro agli alberi regalandoci un po’ d’ombra pensai che fosse giunto il momento e per non lasciare che la mia presenza potesse ostacolarli dissi loro che sarei andato a fare un giro per vedere i dintorni.
Ovviamente tutte e due capirono che era solo un pretesto per lasciarli soli, annuirono e io mi allontanai.
Avevo notato sulla riva proprio di fronte a noi che c’era una fitta macchia di vegetazione e pensai che fosse il posto adatto dove stare per vedere ciò che avrebbero fatto e guadando il fiume a monte in modo che non mi vedessero m’incamminai nel verde e raggiunsi il punto individuato: ero esattamente dinnanzi a loro completamente nascosto fra gli arbusti verdi dove loro non potevano vedermi.
Lui gli si era già messo tra le sue gambe e le stava già leccando la figa con lei che immobile lasciava che lo facesse.
Non credevo che spiare la propria moglie alle prese con un altro fosse così arrapante, avevo il cazzo che quasi mi doleva tanto era duro nel vedere quella scena pensando che questo era il preliminare prima di poterglielo mettere dentro: al solo pensare che tra poco gli avesse permesso di penetrarla quasi venivo e dovetti smettere di toccarmi.
Mi dispiaceva non essere lì con loro ma l’avevo fatto per farla sentire più libera di farlo, avevo paura che con la mia presenza in qualche modo si sentisse meno libera, avrei comunque rivisto il tutto una volta a casa visto che avevo nascosto una spy cam tra gli arbusti che riprendeva ogni cosa facevano.
Anche da lì potei sentirla, l’aveva fatta venire solo leccandogliela figuriamoci dopo…
Si alzò e andò a stendersi al suo fianco, si baciarono per un po' fino a che lei si sollevò e spostatasi si avvicinò al cazzo e prese a lavorarglielo di bocca: Dio che bello vederla succhiare quel grosso cazzo che a fatica teneva in mano perché viste le dimensioni immaginai quanta fatica dovesse fare per riuscire nell’intento, e vederla così impegnata a dare piacere a un altro non fece altro che aumentare l’adrenalina già in circolo che aumentava a mille le pulsazioni.
Poi lui accarezzandole la schiena le disse qualcosa e mia moglie si staccò e la vidi salirgli sopra e con la mano messa tra le gambe immaginai stesse prendendo il cazzo per posizionarselo sotto e iniziare a farsi montare e così fu: la mano risalì e appoggiandosi sopra il petto di lui con entrambe le mani iniziò a scendere fino a che con un gemito fu seduta letteralmente sopra lui. Immaginandola con quel grosso cazzo dentro non resistetti e anche se non volevo ebbi una copiosa sborrata tanto intensa che le gambe quasi mi cedettero, ero così arrapato che mi portai alla bocca la mano sporca di sborra e la leccai per sentirne il sapore: non l’avevo mai fatto fino ad allora.
Stesa sopra lui gemeva come una pazza mentre lui da sotto la stantuffava senza darle tregua, era davvero bravo e sapeva come far godere una donna e sentii perfettamente l’incitamento di lei a scoparla dicendogli che stava per venire e un suo urlo soffocato mi disse che aveva avuto un altro orgasmo forse il più intenso fino ad ora perché vedi le sue gambe tremare incontrollate fino a che il momento passò e le si sollevò da lui e si stese a pancia sotto per farsi prendere da dietro. Era la posizione che più prediligeva perché in quella posizione non poteva opporsi all’uomo che tenendola per i fianchi la chiavava come si monta un animale e a lei piaceva sentire il cazzo entrarle prepotentemente a fondo senza che lei potesse far nulla per evitarlo: non che lo volesse ovviamente.
Muoveva i fianchi e assecondando i suoi colpi si godeva la grossa pertica che tanto piacere le stava dando gridando in libertà il piacere che provava.
Un suo grido mi disse che stava godendo di nuovo e infatti col corpo iniziò a spingersi verso lui per sentirlo dentro a fondo, poi col culo che muoveva piano e la testa bassa gemette così forte che anche gli uccellini smisero di cantare e col cazzo semiduro in mano la vidi godere ancora una volta.
Eccitato come mai quello prese a scoparla di brutto, era ovvio che voleva venire anche lui e sarebbe stato più che giusto visto che erano già dieci minuti buoni che ci dava dentro. La fece ben posizionare a pecora e tenendola per i fianchi perché non cadesse per i colpi iniziò a perticarla come un ossesso facendola gemere a ogni suo colpo fino a che sentii perfettamente che l’avvisò che stava per venire e lei tenendosi su una mano con l’altra gliela mise su un’anca e lo esortò a venirle dentro: quello certo non si fece pregare e dopo altri due o tre colpi si spinse in lei a fondo e muovendo appena il culo incominciò a svuotarsi in lei. Manco mi accorsi di come l’avevo duro e mi ritrovai con la mano zuppa di sborra: Cristo, ero venuto un’altra volta!
Attesi che glielo tirasse fuori curioso di vedere come mia moglie si sarebbe liberata dello sperma che aveva ricevuto e non dovetti attendere molto: si alzò tenendosi la figa con una mano in modo che non sporcasse l’asciugamani, si spostò sulla sabbia e allontanatasi di qualche passo aprì le gambe, tolse la mano e piegatasi attese che lo sperma uscisse da dentro finendo a terra sulla sabbia mentre lui da dietro guardava la scena mentre si ripuliva il cazzo con dei fazzolettini.
A quel punto ero pronto anch’io a tornare e lo feci dopo essermi a mia volta dato una lavata di cazzo.
Se ne stavano tutt’e due nell’acqua a rinfrescarsi, mi videro e mi chiamarono.
Ma dov’eri finito disse mia moglie quando arrivai.
Ho risalito la sponda dissi, ci sono un sacco di bei posti dove mettersi, ma qui è più comodo arrivarci. E voi che avete fatto?
In tua assenza ci siamo fatti un po' di bagni disse lei mentendomi spudoratamente.
Eh capisco risposi, col caldo di oggi non si può esimersi dal farlo. Ti sei fatta mettere un po' d’olio? Perché con sto sole ce né davvero bisogno.
A quelle parole mi guardò per capire se per caso sapessi o avessi visto, e per evitare di passare per bugiarda fece l’ammissione.
Sì mi ha messo l’olio dappertutto disse, proprio come piace a te, e guardandomi dritto negli occhi per vedere la mia reazione alla sua ammissione e vedendomi sorridere scosse la testa e mi disse che oramai ero inguaribile.
Sarà piaciuto anche a te metterglielo no? Chiesi a lui con la domanda a doppio senso e lui non sapendo se dire la verità a meno visto che lei si era astenuta dal farlo, impacciato mi chiese cosa intendessi con quella domanda e sentendosi in difficoltà lo disse guardando mia moglie per chiederle un aiuto: e lei glielo diede rispondendo lei in vece sua con una frase a doppio senso dicendomi che era ovvio che gli fosse piaciuto metterglielo e che la mia era una domanda stupida e quella sua risposta mi tacitò in quanto non ebbi altro da dire.
Passammo un po' di tempo a chiacchierare di cose futili giusto per passare il tempo e prendere un po' di sole, ma io non pago di quanto avevano fatto perché da lontano non era vederli come da vicino e il pensiero di vederla chiavare con lui davanti a me aumentava ogni momento di più fino a che guardandola sdraiata con le gambe semi aperte con la figa al sole le dissi che era così bella nuda che le avrei fatto delle foto.
Ancora! Ma che ti piace così tanto a fotografarmi?
Sì un sacco se le faccio con lui vicino a te: ti spiace o mi accontenti.
Uff… se proprio ci tieni facciamolo.
Mi rivolsi a lui e gli chiesi se gli andava che gli scattassi le foto insieme a mia moglie, gli dissi che volevo riprenderlo tra le cosce di lei e fare alcune foto osè senza ritrarlo in viso e lui accettò.
Renata con fare scocciato come se lo facesse solo per accontentare me sollevò le ginocchia e aprì le gambe in modo che lui potesse posizionarsi in mezzo, e quando lo fece io con fare da regista gli dissi di farsi sotto e a lei che era semi sdraiata appoggiata sui gomiti gli dissi di prenderglielo in mano che ero pronto a scattare.
Ovviamente lo fece, lo prese in mano e io iniziai a scattare foto.
Sei capace di farglielo venir duro? Dissi rivolto a mia moglie, verrebbero molto meglio le foto no?
Mi guardò sapendo dove volevo andare a parare e il suo sorrisetto sardonico mi disse che l’avrebbe fatto più che volentieri: si mise seduta e accarezzandogli i coglioni si mise a menarglielo con vero piacere.
Ci volle poco che a quello gli si indurisse, e lei felice d’averlo tutto per sé avvicinò la testa e iniziò a leccarlo ovunque con la sua linguetta vogliosa di quel cazzo fino a che se lo mise in bocca a iniziò un pompino da manuale.
Basta ora dai, mettiti giù che voglio farvi delle foto con lui che te lo punta contro.
Entrambi muti e felici di accontentarmi si apprestarono a farlo, lei si sdraiò sulla schiena e quando lui si fece sotto per poggiarglielo sulla figa lei gli si mise sotto e aprendo con le mani la figa già sbrodolosa di voglia attese che lui glielo appoggiasse contro.
Iniziai a scattare foto che successivamente vedemmo insieme io e lei e che ci fecero eccitare come non mai, non mi toccò neanche spronarli a farlo perché erano così presi dai loro corpi accaldati e non solo dal sole che lei sollevando il bacino faceva in modo che il cazzo le penetrasse a ogni suo movimento sempre più dentro fino a quando non resistendo oltre lo afferrò per i fianchi e lo tirò a sé per averlo dentro e lui lo fece. La penetrò a fondo mentre io col cazzo in tiro continuavo a scattare foto col cellulare fino a che lo misi via e avvicinatomi mi misi in ginocchio affianco a lei e le porsi il cazzo da succhiare e fu fantastico il fatto che lo prese e se lo affondò in bocca tenendomi per le chiappe in modo da tenermi fermo e succhiandomelo si accorse che il cazzo si inturgidì ulteriormente e che stavo per venire, ma non si staccò, era talmente vogliosa e godeva così tanto che accolse la mia sborra godendo e succhiando fino a che mi lasciò libero di staccarmi da lei: non mi degnò di uno sguardo quando lo feci perché era troppo presa nel sentire il cazzo di lui che la sventrava.
Venne un’infinità di volte prima che anche lui si arrendesse e anche questa volta seppur senza preservativo si fece venire dentro godendo nel sentire lui svuotarsi in lei.
È inutile che vi dica che nonostante oramai sia passato del tempo da allora, i loro incontri continuano tutt’ora e il loro affiatamento è tale che più volte è capitato che venendoci a trovare a casa lei ha sempre insistito perché si fermasse e passasse la notte da noi: ovviamente quello che poi passava la notte sul divano ero io.
Questo è ora il nostro rapporto di coppia, io servo unicamente a smorzarle il desiderio quando pensando a lui lei si eccita e tocca a me raffreddarle il fuoco che ha dentro ma non mi permette più di chiavarla o se lo fa è perché ha proprio bisogno del cazzo anche se oramai è solo il suo quello che vuole, è diventata cazzo dipendente da lui mentre a me riserva solo la sua bocca che a me basta e avanza e a volte si concede di culo giusto per tenerlo in allenamento per lui.
E’ anche chiaro che quest’andazzo sono stato io a volerlo, in caso contrario sono sicuro che se dicessi che ne ho abbastanza lei non sarebbe in grado di farne a meno e ne soffrirebbe e comunque non lo accetterebbe e sarebbe capace di farlo alle mie spalle inventando sotterfugi e rischiando che la scopra e minare così il nostro rapporto cosa che assolutamente non voglio e quindi ben venga che lo faccia col mio consenso, anche perché in questo modo mi sento coinvolto nella loro tresca e ne traggo piacere. Ora mi permettono pure di assistere alle loro performance dove ogni volta guardandoli mi faccio seghe celestiali che appagano totalmente il mio desiderio e quando lui alle volte decide di farle il culo godo in modo pazzesco nel sentire le sue urla sia di piacere che di dolore e mi piace poi coccolarla mentre le spalmo l’ano indolenzito con della pomata lenitiva e questo per me è motivo d’orgoglio.

Saremmo grati di ricevere vostri commenti
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