ERZÄHLUNG TITEL: Parte 29 - Tutto iniziò così (racconto vero) 
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Parte 29 - Tutto iniziò così (racconto vero)


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Parte 29 - Tutto iniziò così (racconto vero)

by Andreacp32
Gesehen: 374 Mal Kommentare 6 Date: 05-11-2021 Sprache: Language

Attendemmo la chiamata di Anna in trepida attesa sperando che la telefonata si concludesse con un invito per il capodanno. Finalmente arrivò la chiamata e Anna pretese che sentissimo entrambi. Ci spiegò che i loro amici sarebbero stati anche disponibili a incontrarci ma che dovevamo capire le regole per bene. Intanto ci spiegò che Giovanni e Katia erano sui 50 anni e che avevano molta esperienza. Che non amavano ripensamenti o situazioni di imbarazzo. Con loro valeva tutto e precisò “tutto”. Allo stesso tempo ci spiegò che Katia raggiungeva l’orgasmo con difficoltà ma che non si poteva concludere il gioco senza che lei venisse. Una volta era accaduto e quasi la loro amicizia si stava per interrompere. Ci spiegò anche che era una bella donna, così come Giovanni, ma che i 50 anni si vedevano e che quindi non si poteva escluderli dai giochi solo perché ci sarebbe stato qualcuno di più appetibile. Ribadì questi concetti più volte e volle delle nostre risposte decise. Ovviamente acconsentimmo a tutto ma lei ci disse, anzi ci ordinò, di chiudere la telefonata, di masturbarci (singolarmente e da soli) senza immaginazioni e fantasie e poi di pensare alle sue parole. Bastava poi un sms di conferma e potevamo ritenerci invitati. Chiudemmo la conversazione ed eravamo entrambi eccitati ma facemmo quello che ci aveva chiesto. Mi segai ad occhi chiusi e sentii Silvia toccarsi vicino a me. Venimmo entrambi in pochi minuti e poi ci guardammo.
Io: ho una voglia matta di andare a quel capodanno
Lei: anche io e voglio divertirmi da pazza
Scrivemmo il nostro si e quasi immediatamente arrivò la chiamata di Anna. La voce era decisa e ferma. Ci richiese se eravamo pronti a rispettare le regole e a fare tutto. Noi ribadimmo il nostro si.
Anna: ragazzi in sei è una cosa molto differente e bisogna anche accettare di stare in disparte se viene richiesto. Non ci sono ruoli ma chi ha più anni e più esperienza dirige il gioco
Noi: va bene ci stiamo
La nostra amica cambiò tono e ci disse
Anna: non vedo l’ora di vedervi. Vi aspettiamo qui per le 8. Uomini in giacca e cravatta. Donne in lungo
Poi precisò
Anna: io sotto non porto nulla ma Silvia fai come credi
Silvia: io seguo la maestra
Ridemmo e ci salutammo e Silvia iniziò a pensare a come vestirsi. Andò a casa sua per prendere alcuni vestiti e poi decidere. Io per fortuna avevo un vestito da sera e quindi ero già a posto. La attesi e tornò con un borsone pieno di vestiti e con un altro pieno di scarpe. L’eccitazione e la voglia di andare al capodanno mi fecero essere ancor più ben disposto ad aiutare Silvia nella scelta. Adoravo vederla mettersi i vestiti senza nulla sotto. Scartammo quelli che la facevano sembrare esageratamente troia e quelli che la facevano sembrare esageratamente brava ragazza. Optammo per un vestito rosso, lungo quasi ai piedi con una bella scollatura sulla schiena. Davanti metteva in mostra il seno di Silvia e in certi movimenti, pur essendo morbido, si accostava alla sua figa mostrandone il taglietto e questa cosa mi mandava in visibilio.
Visto il viaggio che ci attendeva, cercammo di capire con Anna se potevamo arrivare vestiti casual e poi cambiarci. Ci spiegò che i loro amici arrivavano alle 7 e che quindi sarebbe stato meglio se fossimo arrivati già pronti così da fare subito una bella impressione. Chiese anche a Silvia di non mettersi trucchi in viso perché, vista la serata che ci attendeva, era meglio essere acqua e sapone.
Il giorno della partenza optammo per metterci qualcosa di comodo e di facile da togliere così da poterci vestire poco prima di arrivare dai nostri amici. Ovviamente Silvia era facilitata visto che si mise un vestitino di lana e null’altro, tenendoci a precisarmi che sotto non si metteva nulla. Feci il viaggio con il cazzo duro e continuando a sollevarle quel vestitino per vederle la figa che di lì a poco avrei visto sotto i colpi di altri due uccelli oltre al mio. Usciti dall’autostrada ci fermammo in una via apparentemente poco frequentata e iniziammo il cambio di abiti. Iniziai a spogliarmi e rimasto in mutande mostrai a Silvia il mio cazzo duro implorandola di salirmi sopra. Rimase perentoria nel non farlo per non rischiare di arrivare e di fare brutta figura visto che non avrebbe potuto pulirsi ecc. Io le dissi che volevo venire e che tanto dopo avrei preso la pillolina e non avrei avuto problemi. Mi fece una brevissima sega e poi vidi nei suoi occhi quella luce che la illumina quando si sente troia. Uscì dalla macchina e nonostante il freddo si tolse tutto e fece un giro della macchina arrivando al finestrino, me lo fece abbassare e finì la sega in pochi secondi facendomi sborrare pure il volante. Rientrò e mi fece mettere al massimo il riscaldamento e dopo essersi pulita la mano si vestì per la serata. Mentre ci vestivamo passarono due macchine e io pensai a quanto sarebbe stato eccitante se fossero passate quando Silvia era culo all’aria appoggiata al finestrino. Notai anche che con un fazzolettino si asciugava la figa e le chiesi
Io: sei già bagnata?
Lei: si ma con questo vestito rischio che si veda e sembra che mi sia fatta la pipì addosso
L’aria calda della macchina ci permise di acclimatarci, soprattutto la mia puttanella e finalmente arrivammo a casa di Anna e Filippo. Parcheggiammo la macchina in giardino e questa volta i saluti furono più formali rispetto alla volta precedente. Dei semplici baci sulle guance. Poi ci presentarono i lori amici. Giovanni, capelli bianchi, fisico asciutto e molto alto. Un bell’uomo con un sorriso contagioso. Katia, leggermente più giovane, mora con un vestitino nero di pizzo che le fasciava il corpo. Non perfetto ma comunque in forma. Il viso dimostrava la sua età ma rimaneva pur sempre una bella donna e immaginai che da giovane probabilmente fosse stata una che di cazzi ne aveva fatti tirare. La prima frase fu di Katia che disse “mamma mia come siete giovani e belli”. I nostri amici erano anche loro elegantissimi, Anna aveva un vestito bianco e verde petrolio a tubino morbido sui fianchi. Sui fianchi era quasi trasparente e ad occhio attento si notava la mancanza di intimo. Cercai di capire se anche Katia ne fosse sprovvista ma il vestito non faceva trasparire nulla. Dopo le presentazioni iniziammo a chiacchierare dividendo involontariamente il gruppo tra uomini e donne. Io cercai di prendere Filippo da solo per chiedergli la pillolina ma mi disse che dovevo ancora attendere perché la serata era lunga. Non replicai e gli dissi solo di non dimenticarsi di me e della mia pillola. Per la serata, era stato disposto un tavolo di vetro in sala, addobbato in maniera fine ed elegante con sopra i segnaposto con i nomi dei commensali. Il tavolo era disposto al centro della stanza che essendo grande lasciava comunque ampio movimento. Era un tavolo tondo e dopo poco ci sedemmo per gli antipasti ed eravamo disposti così: io, Katia, Filippo, Silvia, Giovanni ed Anna. In pratica io ero tra Katia ed Anna e Silvia tra Giovanni e Filippo. La cena andò avanti in maniera soft senza alcun tipo di riferimento sessuale. Io e Silvia stavamo attenti a cosa dire e cosa non dire ma ci limitammo a rispondere alle domande degli altri e a raccontare un po’ di noi. Erano circa le dieci e fui contento del fatto di essermi fatto segare da Silvia perché almeno il mio cazzo non richiamava attenzioni. Prima del dolce si iniziò anche a toccare l’argomento sesso ma sempre senza far riferimento al fatto che dopo ci saremmo scopati per tutta la notte. Giovanni ad un certo punto entrò, credo volutamente, a gamba tesa.
Giovanni: Anna prima di portare il dolce facciamo un giochino vieni qui a sederti.
Gli occhi miei e di Silvia si incrociarono per cercare di capire cosa stesse per accadere. Io guardai anche Filippo come per chiedergli il cialis ma lui mi fece segno di stare tranquillo.
Giovanni: faccio una scommessa. Chi delle tre donne ha le mutandine, resti seduta, le altre salgano sul divano dandoci le spalle.
Anna si alzò ed andò verso il divano seguita da Silvia. Katia restò seduta. Anna si mise a quattro zampe sul divano e venne imitata da Silvia.
Giovanni: Katia vai a tirare su i vestiti
Katia si alzò e tirò su prima quello di Anna e poi quello di Silvia. Avevamo i loro culi di fronte che mostravano le loro fighe belle lisce e depilate.
Giovanni a quel punto disse
Giovanni: Katia toglile anche tu ma facci vedere mentre lo fai.
I due culi di Anna e Silvia e Katia con il vestito tirato su che toglieva un intimo nero di pizzo mostrando una peluria curata ma che copriva bene il pube: questo era lo spettacolo che avevamo di fronte. Giovanni si alzò e diede due schiaffetti sul culo di Anna, poi uno a Silvia guardando la mia espressione che era di totale tranquillità e poi una pacca sul culo di Katia.
Giovanni: Filo vai a verificare chi delle tre è più vogliosa. Solo una verifica e nulla di più.
Filippo si alzò e partì mettendo un dito dentro Anna che quasi fece un sussulto di dolore. Poi fece lo stesso con Silvia e alla fine con Katia che era in piedi.
Giovanni: classifica?
Filippo: Silvia prima, Anna seconda e Katia terza ma di poco.
Giovanni: non mettere le mutandine aiuta ad eccitarsi. Katia per penitenza servici il dolce ma con il vestito tenuto su così e vediamo se ti ecciti di più.
Silvia ed Anna si rimisero a sedere con Giovanni che espresse tutti i suoi complimenti per i loro culi e diede un bacio sul collo ad Anna che gli si sedeva a fianco (il tavolo era appunto tondo). Dopo poco arrivò Katia con i piattini con sopra il mascarpone e servì tutti.
Giovanni: prima di sederti fai sentire al nostro amico se ti sei un po’ scaldata.
L’amico ero io e infilai un dito nella figa di Katia che sentii bagnata ma che comunque mi fece resistenza ad entrare.
Giovanni: com’è?
Io: bagnata
Giovanni: più della tua o meno?
Io: eh non saprei
Ero certo che Silvia fosse più bagnata ma non volevo creare problemi o imbarazzi in Katia e quindi dissi quelle parole. Vidi Giovanni intrufolarsi tra le gambe di Silvia, seduta al suo fianco e poi guardarmi con le dita umide. Da lì capì che ne aveva infilate due
Giovanni: fammi vedere le tue dita?
Mostrai il dito che era entrato nella figa di Katia che non era molto bagnato.
Giovanni: vince ancora Silvia anche se non ho provato Anna
L’altra sua mano si intrufolò tra le gambe di Anna e mentre era dentro disse
Giovanni: eh eh qui è un pareggio
In effetti le due dita che uscirono da Anna erano belle bagnate.
Mangiammo il dolce e tutto rientrò nei ranghi, come se non fosse accaduto nulla e cercai anche di capire se Katia fosse in difficoltà, le accarezzai la spalla e le spostai anche i capelli in segno di gentilezza e sentii la sua mano sulla mia coscia che mi sfiorava. Ci guardammo e lei in tono molto basso mi disse
Katia: è tutto un gioco e non c’è cattiveria. Non ti fare impressionare
Le presi la mano e le feci sentire il mio cazzo duro e sorridendole, le dissi
Io: sei bellissima
Non volevo fare nulla di affrettato e quindi le lasciai subito la mano e tornai a chiacchierare con gli altri. L’alcol ormai la faceva da padrone fino a quando Giovanni non invitò i maschietti a fumare una sigaretta. Già mi era simpatico, in più anche lui fumava. Quindi avevo sicuramente trovato il compagno con cui andare in giardino al freddo a sfumacchiare durante la serata. In giardino ci disse che ormai le donne erano pronte e che dovevamo andare di sopra a metterci le vestaglie. Intuì che oltre alle vestaglie avremmo anche preso la pillolina. Fece alcune proposte sul come far mettere le donne e concordammo sul fatto di lasciarle, per il momento, con quei vestiti e di farci attendere con tutte e tre a pecorina e con i vestiti tirati su a mostrare il culo. Giovanni diede gli ordini. Le donne sparecchiarono in fretta e noi le aiutammo a spingere il tavolo verso una parete e poi ci dirigemmo al piano superiore. Entrammo nella camera di Filippo e ci spogliammo. Giovanni vide il mio cazzo barzotto e fece anche apprezzamenti per la dimensione. Il suo era quasi come il mio, almeno da moscio. Ci infilammo le vestaglie. La mia era l’unica più normale: scoprii che Giovanni e Katia avevano le loro personali in casa di Filippo ed Anna e notai con piacere la presenza dei preservativi nelle tasche. Prendemmo la pillolina con alcune spiegazioni di Giovanni che nemmeno ascoltai e scendemmo. Dalle scale si vedevano i visi delle tre donne appoggiate alla spalliera del divano e potei notare una picevole complicità tra loro. Ci dirigemmo dal lato dei loro culi per guardare quello spettacolo. Silvia, Anna e Katia: questa la disposizione. Giovanni proseguì con l’idea dei giochini anche perché, nonostante la vista, i nostri cazzi non si erano ancora induriti.
Giovanni: vediamo chi ha il culo più usato
Si avvicinò al culo di sua moglie che lo tirò su come fosse una cavalla e le mise il dito indice in bocca per farselo insalivare e poi lo inserì senza preamboli
Giovanni: questo lo conosco e si sente che è usato
Passò ad Anna
Giovanni: questo è un po’ più strettino ma secondo me solo perché è più giovane come culo
Poi fu il turno di Silvia
Giovanni: ah le nuove generazioni! Questo ragazzi è quello più aperto.
Ci invitò a fare lo stesso gioco di inserimento e tutti confermammo la classifica. A quel punto ci trovavamo io di fronte a Katia, Filippo davanti a Silvia e Giovanni davanti ad Anna.
Giovanni: dai rimettetevi a posto e venite qui a succhiarcelo. Iniziarono tutte e tre prendendo i nostri cazzi mezzi duri. Silvia, per quanto riuscissi a vedere ci dava di impegno, Anna era più soft mentre Katia me lo prendeva tutto in bocca senza scappellarlo, come a mangiarmelo. Il mio cazzo non si induriva mentre quello degli altri due sembrava prendere la forma della durezza ma mi era difficile capirlo con le teste delle donne. Giovanni, poi, propose un cambio e mi ritrovai a farmelo succhiare da Anna mentre Filippo era da Katia. Silvia aveva iniziato a succhiarlo a Giovanni che mi guardava ridacchiando e dicendo frasi del tipo “è una ragazza portata per succhiare, complimenti” e poi a Filippo “questa è una bella scoperta amico mio”. Nel frattempo vedevo i loro cazzi indurirsi ed il mio rimaneva in quella semi durezza che non mi avrebbe permesso di scopare. Giovanni, ormai era chiaro, dirigeva il gioco ed ordinò alle donne di alzarsi e baciarci. Sentii la lingua di Anna sulla mia e la sua mano che massaggiava il mio cazzo per farlo indurire. Katia si stava baciando con Filippo e sembrava presa da un amore folle, tenendolo per la testa e mangiandolo con le sue labbra. Silvia era invece mangiata dalla bocca di Giovanni che sembrava quasi non darle respiro. Ad un Certo punto Giovanni si stacco e guardò la mia donna
Giovanni: guardatela com’è vogliosa. Cosa ti è successo al vestito?
Era successo quello che avevamo previsto nel caso di viaggio in macchina: Silvia aveva bagnato di umori il vestito rosso. Giovanni lo fece notare a tutti e la invitò a toglierlo. La mia ragazza era nuda e venne fatta inginocchiare ed iniziò a succhiare i cazzi degli altri due che si erano messi di fianco alla sua bocca. Io mi dilettavo sul divano a baciare prima Anna e poi Katia sentendo le loro mani che giocavano con il mio cazzo nell’attesa che si indurisse per bene. Avevo voglia e non avevo nessuna tensione ma il cazzo più di così non si induriva. Dopo un po’ Giovanni invitò Filippo a mettersi dietro a Silvia. Mentre Filippo si infilava il preservativo, Giovanni mi disse
Giovanni: se non ti da fastidio iniziamo a scaldarla un po’ questa bella puledrina.
Io annui e non feci alcun commento.
Giovanni: poi se non ci riesci puoi sempre guardare. Noi andremo avanti per un po’. Alla cavalla piace.
La sua risata quasi mi infastidì ma il mio cazzo sembrava non potersi indurire più di così. Mi gustai la scena di Silvia che succhiava il cazzo a Giovanni e veniva presa da dietro da Filippo. Mi sarebbe piaciuto andare lì da lei e mettere anche il mio cazzo nella sua bocca ma non ero nella condizione giusta. Mi stavo comunque divertendo e venivo coccolato dalle due donne che mi sembravano eccitate dal vedere Silvia scopata dai loro uomini.
Mentre guardavamo la scena e mi lasciavo sedurre e toccare dalle due donne, Anna mi si avvicinò all’orecchio e mi disse di stare tranquillo che la serata sarebbe stata lunga e che mi sarei rifatto con tutti gli interessi. La guardai e le feci capire che stavo solo attendendo il momento che il mio cazzo partisse.
Anna: Katy vedrai dopo che ne vale la pena aspettare
Katia: è un toro?
Anna: ha un cazzo che vale la pena provare
Fui lusingato dall’aiuto di Anna ma sentivo il cazzo come al suo massimo solo che era barzotto. A quel punto invitai le due donne a giocare tra loro e le lascia sul divano a baciarsi e toccarsi. Uscii per fumarmi una sigaretta. Dalla finestra del giardino potevo gustarmi la scena di Anna e di Katia che si toccavano fino a quando non vidi che si tolsero anche loro i vestiti e Anna passò a leccare Katia che restava sul divano a gambe aperte. I nostri occhi si unirono in uno sguardo e il mio cazzo ebbe un piccolo sussulto. Katia mi guardava e vedevo la voglia che cresceva in lei. Mi dava l’impressione di essere eccitata nel farsi vedere da me così a gambe aperte sotto i colpi della lingua di Anna e forse, questa fu una mia completa idea, di provare il mio cazzo.
Non vedevo Silvia ma la sentivo gemere e sentivo qualche parola confusa dei due uomini. Finita la sigaretta con il cazzo che sembrava già più duro rientrai e vidi che i tre si erano spostati verso la parete laterale e Silvia era appoggiata al tavolo di vetro dove avevamo mangiato. Giovanni la stava scopando e ci metteva una forza incredibile, vedevo le chiappe sode di Silvia muoversi sotto i suoi colpi. Intanto Filippo alternava baci e cazzo senza preservativo nella sua bocca. Giovanni mi vide rientrare e mi disse
Giovanni: ancora nulla? Dobbiamo fare tutto noi qui?
Io: ragazzi con calma che poi arrivo
Giovanni: qui siamo noi che fra un po’ veniamo. Vero amore?
Disse così tirando per i capelli Silvia che rispose in modo affermativo. Poi si bloccò dentro di lei e la prese per le gambe e la fece salire sul tavolo di vetro, sdraiata a pancia in giù. Filippo si mise da un lato su una sedia del tavolo e si inarcava per darle il cazzo in bocca e Giovanni aveva ripreso a scoparla dopo essere salito anche lui su una sedia.
Giovanni: dai vieni qui sotto
Mi chiamò e mi fece segno di mettermi sotto al tavolo. Obbedii e mi misi sotto, vedevo le tette schiacciate di Silvia e il cazzo di Giovanni che la penetrava. Era una visuale strana, attraverso il vetro vedevo tutto.
Iniziai a masturbarmi guardando l’effetto del cazzo nella figa di Silvia.
Giovanni: bravo segati
Filippo: cornuto segati
Giovanni: ah gli piace se gli diamo del cornuto?!
Filippo: gli piace, gli piace
Giovanni: dai cavallina diglielo anche tu
Silvia non si faceva certamente pregare per dirmelo ma era presa in contemporanea e per di più potevo sentire dai suoi versi gutturali che il piacere le stava salendo.
Dopo poco vidi uscire dalla sua bocca il cazzo di Filippo ed alcune gocce cadere sul tavolo. Ebbe giusto il tempo di godere anche lei che Giovanni le prese la testa e le fece leccare la sborra sul tavolo, mi guardava mentre ripuliva il tavolo e con cadenza fissa si sentiva Giovanni che diceva
Giovanni: diglielo dai
Le tirò su la testa e le ordinò di dirmelo
Silvia: segati che non sei nient’altro che un cornuto
Il mio cazzo iniziò ad animarsi ma non credo fosse per effetto delle parole, probabilmente iniziava l’effetto dopante. Vidi Giovanni tirare fuori il cazzo, togliersi il preservativo e sborrarle la schiena. Mi guardavo con Silvia dal basso verso l’alto mentre Giovanni le innaffiava la schiena. Quando anche Giovanni scese dalla sedia intervenne Filippo.
Filippo: guardalo ha il durello
Giovanni rideva e Filippo mi invitò a salire e leccare la figa di Silvia. Leccavo e Giovanni faceva i complimenti a Filippo per me e per Silvia e notando il mio cazzo fece ulteriori apprezzamenti indirizzando anche qualche battutina alle due dame che nel frattempo stavano godendosi la scena alternando qualche leggera carezza l’una con l’altra. Ero eccitato e senza preservativo infilai il cazzo nella figa di Silvia ed iniziai a scoparla forte. Sentivo il cazzo gonfiarsi sempre di più mi sembrava si ingrandisse ad ogni colpo.
Giovanni: katy questo stasera ti fa divertire
Silvia: tesoro lo sento enorme
Non ero certamente lì per scoparmi la mia donna ma mi piaceva mi guardassero e quindi decisi di far capire che non avevo alcun taboo. Mi chinai sulla schiena di Silvia, leccai la sborra che ancora non si era incrostata e poi andai a baciarla. Giovanni partì con un applauso e chiese all’indirizzo di Anna “ma dove li avete trovati”. A quel punto con il cazzo effettivamente più grosso del solito mi diressi verso le due donne, con Filippo che mi seguiva anche lui a cazzo duro. Non mi resi conto che Giovanni si stava spostando con Silvia perché vidi Katia che aprì le gambe e mi invitò verso di lei. Iniziava la mia serata e speravo che il cialis mi facesse durare tanto e senza sosta. Ero curioso di vedere che effetto avrebbe avuto il mio cazzo dopato su Anna e anche come sarebbe stato scoparmi una donna di 50 anni. La festa ebbe inizio

Continuo?

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