Consapevole del suo ruolo di cornuto
by pennabiancaGesehen: 1426 Mal Kommentare 3 Date: 20-11-2020 Sprache:
Sono disteso nella penombra della camera. Osservo mia moglie Marisa che dorme, è stanca, sfinita. Due maschi poderosi l'hanno posseduta per più di tre ore riempendole tutti i buchi di sborra, l'hanno chiavata e sfondata senza pietà. Ha goduto, tanto. Ha gridato il suo piacere mentre io l'osservavo estasiato. Per me è stato un vero momento di puro piacere, sentire che godeva, mentre i due stalloni la sfondavano, le infilavano i loro cazzi durissimi dentro il culo o la fica, io la guardavo, e mi segavo godendo molto.
«Ehi … Cornuto! … Guarda come gode la vacca di tua moglie! ... Sei capace di fare di più?»
E giù a ridere mentre le pompavano in corpo tutta la lunghezza dei loro membri.
«Chi lui?... Ma se ha appena un misero cazzetto! Non è certo con quello che riesce a soddisfare una troia così!»
Li ho guardati godersi ogni buco, ogni sospiro di piacere di mia moglie. Poi sfiniti e soddisfatti se ne sono andati. Lei si è addormentata felice, appagata mentre dai suoi slabbrati buchi continuava colare ogni fluido, prodotto sia da lei che dai loro cazzi. Non si è fatta nemmeno la doccia, restare così pregna dei succhi di chi l'ha scopata è un piacere che non se ne priva quando può. All'alba sentirà ancora il sapore e l'odore dei maschi che l'hanno scopata e questo le piace molto. L'amo da impazzire. Sono fiero di lei, della sua insaziabile voglia di cazzo. I momenti che mi regala quando mi permette di assistere alle sue scopate furiose, o in cambio, quando il maschio non vuole la mia presenza, del piacere che mi regala permettendomi di leccare i suoi buchi colmi della semenza che il maschio le ha lasciato dentro. Sono venti sei anni che siamo sposati, e da sempre è stato così. Quando, l'ho conosciuta avevo un bel bar nel centro, lei era la fidanzata, di Luca un mio dipendente. Avevo ventotto anni e lei quasi diciotto, mentre Luca ne aveva ventidue. Erano molto innamorati, era decisamente una bellezza molto appariscente che tutti ammiravano quando passava. Ancora oggi fa la sua porca figura. Alta uno e ottanta capelli e occhi nerissimi, culo bello sodo e ben modellato, cosce lunghe e labbra carnose, forse il seno, una terza non è il suo massimo, anche se è bello tondo. All'epoca viveva con la madre e suo zio Carlo, mentre il padre era sempre via con le navi della Marina. La madre era una bella donna sui trentanove anni, ben portati, molto fine ed elegante era una donna molto riservata e dai ferrei principi specie se si trattava di immagine da mostrare alla gente. Mai un capello fuori posto, mai un gesto o una parola sconveniente, passava per una irreprensibile signora, che lavora nella tabaccheria del cognato, che era molto più giovane, infatti Carlo aveva appena ventisei anni ed era molto legato alla nipote, che lo considerava a tutti gli effetti un padre. Spesso Carlo veniva nel mio bar, e sapeva che segretamente ero innamorato di Marisa, ma essendo fidanzata io non mi azzardavo a fare nulla.
«Certo che mia nipote ti piace vero? Che faresti se fosse tua moglie?»
Mi chiedeva ogni volta che lei entrava nel bar, io gli rispondevo con occhi pieni di desiderio.
«Sarei l'uomo più felice di questa terra La tratterei come una principessa, non le farei mancare nulla, le lascerei tutta la libertà del mondo.»
Una terribile domenica avvenne un fatto tremendo. Luca con tre amici erano andati al nord per vedere una partita delle loro squadra, al ritorno erano finiti in un banco di fittissima nebbia e un tamponamento a catena l'aveva ucciso. Dopo quel fatto erano passati tre mesi, io avevo chiesto Carlo di mettere una parola buona con Marisa che era diventata apatica, triste e sembrava non voler più vivere. Lentamente ero riuscito far si che lei si interessasse di me, ma la madre che non voleva pettegolezzi decise che dovevo frequentare sua figlia solo in casa, sotto il, loro diretto controllo. Accettai. La sera mi trovavo a cena da loro, lei era dolcissima, anche se non si andava oltre qualche bacetto, mentre sembrava essere un buona confidenza con lo zio a cui spesso dedicava abbracci e baci anche davanti alla madre. Una volta mi era diventato duro, noi seduti in poltrona stavamo facendoci delle coccole, lei se ne accorta, mi ha fatto le occhiatacce, dicendo che se ne accorgeva la madre erano dolori.
«Dai che quando saremo sposati ti darò tutto.»
Mi sussurrava all'orecchio.
Ero ovviamente impaziente di sposarla. Due mesi dopo erano in vacanza al mare, una domenica io sono andato a trovarli. Mi sarei aspettato di passare una bella giornata con la mia fidanzata, ma loro non ci hanno mollato un momento. Vederla solo in costume, molto esiguo, che non lasciava molto all'immaginazione mi è venuto duro. Lei se ne accorta, io per calmarmi sono entrato in acqua, mi sono masturbato lentamente, poi sono uscito. Appena fuori Carlo e arrivato dicendo che aveva noleggiato un pedalò.
«Dai Marisa vieni che andiamo al largo a fare il bagno.»
Senza aggiungere altro l'ha presa per mano e sono andati via.
Io li volevo seguire, ma sono stato bloccato da mia suocera.
«Non vorrai lasciarmi qui da sola, è sconveniente, poi tu il bagno l'hai già fatto, dai spalmami la crema sulle spalle.»
Mi detto facendomi girare verso di lei.
Averi voluto almeno seguirli con lo sguardo, ma quando mi sono girato verso il mare erano spariti confusi con altri pedalò tutti molto lontani dalla spiaggia, non sono riuscito a capire quale fosse il loro. Dopo due ore son o tornati ridendo e scherzando. Marisa era molto felice, e questo mi ha dato molto sollievo. Nel pomeriggio, mentre le donne riposavano con Carlo ci siamo messi parlare del matrimonio. Lui era molto favorevole, ma voleva delle garanzie per la nipote. Io l'ho rassicurato che mi sarei preso la massima cura di lei, che ero disposto a darle tutta la libertà che voleva, specie se doveva passare dei momenti con loro, che in fondo erano tutta la sua famiglia. Un mese dopo eravamo sposati. Quel giorno lo ricordo bene, mia suocera mi ha accompagnato all'altare poi che non ho i genitori, mentre Carlo lo ha fatto con Marisa. La sera alla fine del pranzo ero quasi ubriaco, molti invitati prima di andarsene mi facevano bere un brindisi di buon augurio. Alla fine siamo andati a letto. Lei era bellissima, si è spogliata, poi io l'ho abbracciata, e riempita di baci, le sono subito entrato dentro, ma ero troppo eccitato, così appena tre colpetti, sono venuto. Lei mi ha baciato e sorriso.
«Amore sei stroppo stanco, vedrai che domani sera andrà meglio, ora dormiamo.»
La sua voce appena un sussurro, mentre si stingeva a me. Mi sono subito addormentato. Dopo circa due ore di sonno mi sono svegliato, mi sono ritrovato solo nel letto. Mi sono alzato ho vagato un momento per casa di mia suocera, e passando davanti alla sua camera, ho visto una cosa per un momento mi ha lasciato sbigottito. Nuda fra le braccia di Carlo c'era Marisa, che stava godendo impalata su di lui. Dopo un momento di puro sbigottimento, mi sono messo a guardare la scena. Lei era bellissima. Le pompava dentro, dal basso, il suo cazzo che era di notevoli proporzioni, sicuramente doppio e forse anche più del mio. Lei godeva, il suo viso era estasiato, la sua bocca sia apriva ma non emetteva un suono dal tanto godere. Subito mi è venuto durissimo. Vedere godere mia moglie mi eccitava tantissimo. Istintivamente mi sono tirato fuori il cazzo, mi sono messo a segarmi, senza staccare lo sguardo da quella bellissima scena. Era fantastico, lei godeva, lui le spingeva sempre più dentro il suo palo, che mi sembrava sempre più grosso e lucido, bagnato dai suoi umori, che sgorgavano sempre più copiosi dal suo ventre.
«... eccomi …sto per sborrare! ... si …sono la limite!»
«… No! … no dentro! Ti voglio in bocca! ... Si fammi sentire ancora la tua sborra in gola! … ora dai …»
Dopo pochi altri colpi lui l'ha fatta scendere, poi si è presentato con il cazzo in mano, davanti alle sue meravigliose labbra, scaricandole tutto il suo seme. Il primo schizzo è finito un poco fra i capelli, mentre gli altri, tutti in bocca. L'ho vista bere, ingoiare e leccare tutto, mentre io mi sono sentito la mia sborra in mano, ero venuto nel vedere come mia moglie aveva spremuto e munto a dovere quel cazzo. Silenziosamente sono rientrato in camera, e poco dopo lei è venuta a letto. Ho finto di dormire, anche lei, stanca e appagata, si è subito addormentata. Ho sentito forte l'odore di sesso, di maschio, di sborra mista ai suoi umori copiosi, che emanava il suo corpo nudo vicino a me, era bellissimo. Mi sono impresso nella mente quel inebriante profumo, ho annusato, come un cane sente l'odore della cagna in calore. Me ne sono ubriacato, drogato, impregnando ogni cellula del mio essere. La nostra luna di miele è durata solo una settimana, poi siamo tornati, io consapevole, che nei giorni passati non ero stato in grado di farla godere, ho lasciato, che lei passasse il pomeriggio, e la sera con Carlo e mia suocera. La sera e tornata, che io ero già a letto. Appena dentro le coperte, ho sentito subito lo stesso odore. Si sentiva che aveva goduto, che il suo piacere era mischiato all'odore di maschio. L'ho stretta a me, baciata, poi ho cercato di toccarla, ma lei mi ha detto che era stanca morta, allora ho deciso di mettere in chiaro alcune cose.
«Amore, sono contento che tu abbia passato una bella serata con tua madre e tuo zio, credo che con lui sia stato anche meglio. Sono al corrente che ti scopa, non mi dispiace, ma vorrei mettere in chiaro una cosa, vorrei essere presente anch'io, oppure dopo che ci hai scopato come questa sera mi lasci leccare la tua micetta piena dei suoi umori, e della sua sborra.»
Le ho detto guardandola diritto negli occhi.
Lei è rimasta un poco in silenzio, poi mi ha sorriso, aprendo le cosce.
«Accomodati pure.»
Sono impazzito di piacere. L'ho leccata e succhiato ogni singola goccia e ho assaporato anche la sborra di suo zio. Dopo alcuni mesi mi ha permesso di essere presente mentre scopava con Carlo. Mi sono segato e una volta le ho pure sborrato in bocca, ma poi lui lo ha ritenuto non adeguato, preferisce che lei beva solo il suo, quindi non mi ha fatto partecipare più, ma poi ho sempre leccato regolarmente la sua passera piena. Allo scadere del primo anno di matrimonio, lei a smesso di usare delle precauzioni, e lui l'ha ingravidata. Da quel momento non ho avuto più nessun contatto con Marisa, che alla fine della gestazione ha pure passato gli ultimi tre mesi in casa di Carlo e sua madre. Dopo la nascita di Sara, lei ha ripreso e intensificato le sue scopate, allargando anche ad altri le sue cosce sempre rispettando il patto che intercorre fra noi. A volte ha scopato anche con dei maschi stranieri, specie quelli di colore che hanno un seme più saporito. Nostra figlia oggi, è sposta e vive all'estero, cornifica il consapevole marito che spesso assiste anche lui alle gang della moglie, mentre io ricordo bene quella che ho faticosamente organizzato per il nostro venticinquesimo di matrimonio. Una gang fantastica con circa quindici maschi tutti ben mesi, che l'hanno distrutta, è rimasta tre giorni a letto per riprendersi. La guardo, assaporo il profumo di sesso e sborra che emana il suo corpo stanco, fuori albeggia, mentre sta sorgendo un nuovo giorno in cui lei proverà a godere con altri maschi, io già pregusto il piacere che questo mi darà. Grazie amore.