Culo donato...
by ilmassaggiatoreGesehen: 305 Mal Kommentare 0 Date: 12-08-2017 Sprache:
Culo donatoStavo preparando le tazzine e lo zucchero per il caffè, Ali, con una delle sue canottierine trasparenti aveva indossato un tanga, il cui filo era stato inghiottito dalle chiappe, accese il fuoco sotto alla caffettiera, mi lanciò un occhiata e si leccò le labbra.Al che mi posi dietro di lei, sollevai i capelli e cominciai a sfiorarle i collo dietro la nuca con le labbra, “mmhhhm... ho ancora voglia di cazzo, del tuo però...”, posi le mani a coppa e me le riempii delle sue tette mentre la leccavo dietro l'orecchio sinistro, le poggiai nel solco tra le natiche, i 20 cm che già pulsavano, lei si sollevo sulla punta dei piedi e ci si spinse il culo indietro mugolando: “mhhhh quant'è duro, sentilo come palpita il cappellone, non vedo l'ora che mi svergini il culo, porcone mio”. Ci distolse il borbottio della moka, mentre prendavamo il caffè seduti di fronte, Ali, per tutto il tempo giocò con un piede nudo sui miei coglioni mentre l'altro, con la pianta, mi carezzava l'asta per tutta la lunghezza. Finito il caffè, pensai “OK FACCIAMOLO”, buttate le tazzine nel lavello e sparecchiata la tavola, la presi per i fianchi piantandole la lingua in bocca, me la succhio con avidità mentre le carezzavo i capezzoli con i polpastrelli, la giarai e la misi a 90° con i gomiti poggiati sul tavolo, allargò da sola le gambe, mi feci scivolare i boxer sino alle cavigle, le scostai il filo del perizoma e cominciai a carezzarle la figa con la minchia che diventava sempre più lucida e filante dei suoi umori, feci scendere la saliva tra i suoi glutei e lentamente la penetrai con il pollice, nel frattempo le avevo servito la nerchia nella figa sino alla radice delle palle: “mi fai morire, già mi sono sbrodata la figa, sento il piacere mi sta colando lungo le gambe gambe” , sfilai lentamente il cazzo ed il pollice, immersi nella figa il medio e l'anulare, era fradicia, mentre reintingevo la cappella le infilai con dolcezza nel culo le due dita e cominciai a ruotarle come se le stessi avvitando: “ssssssiiiiiii, aprilo bene, daiii, li voglio sentire tutti nel culo quei venti centimetri di cazzo”, le sputavo nel culo e la inculavo con le dita mentre mi lubrificavo la minchia nelle figa che continuava a colarle sulle gambe che gli cedettero un paio di volte, fortuna era poggiata al tavolo con gli avambracci.Mi sfilai dalla figa e reimmersi le due dita, contrariamente a ciò che immaginava lei, cioè che fosse mia intenzione continuare a lubrificarle il culo, poggiai la cappella nel buchetto già rilassato e spinsi: “aaahihiiiii che male!”, mi immobilizzai con la cappella che pulsava quasi stessi venendo, ma mi morsi le labbra e cominciai a muovermi lentamente spingendomi sempre più dentro, “coraggio siamo quasi a metà” le dissi, “fa male, ma mi piace, dai finisci di spaccarmiiiii” e si spinse indietro da sola con una botta, “hahhhaaaaa nel culo nel culo, siiii mi piace dai sfondami spaccami aprimelooooo”, mentre mi afferrò con un braccio all'indietro e cominciò a tirarmi a se, sentivo che stavo venendo, ma resistetti e cominciai a menre colpi sempre più violenti arretrando sino alla cappella e trapanandola sino in fondo, “haaa mio toro vengo sto venendo come una maiala alla monta, mhmhmmhhh”, si accorse che ce l'aveva tutto nel culo quando sentì le mie palle sbatterle sulla figa fradicia, “ccciaff ccciaff, ccccciaff” a quel punto non resistetti più e la riempii con non so quante schizzate di sborra, non finivano mai, mi partivano dal cervello e finivano dritte nel suo retto. “uhuuuh, mhhmhmh, siiiiiiiii, ho goduto come una scrofa, perchè sono la tua scrofa dimmelo dimmelo che sono la tua scrofa, vero?”, “mi monterai e mi farai godere solo tu, perchè Mirko non riesce”, continuai a pistonarla sino a che non mi si ammosciò del tutto, le presi una mano e gliela portai al buco del culo per farle sentire quanto era largo, “miodddio! Mi hai aperto una galleria, come farò adesso?”.“Tranquilla, è elastico, fra un po ti torna normale, su andiamo a fare la doccia che sono quasi le 12:10”, “...e comunque, Benvenuta nella mia mandria di scrofe”, la baciai ed andammo a fare la doccia (separati), dopo aver acceso il fuoco sotto la pentola...continua...