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La prima volta in pubblico


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La prima volta in pubblico

by rikisemplice
Gesehen: 837 Mal Kommentare 5 Date: 09-04-2013 Sprache: Language

Era un pomeriggio d’estate e, come altre volte, decidemmo di fare una passeggiata al parco della Pellerina.
Aveva 18 anni e io qualcuno di più. Indossava una mini nera e una camicetta. La mini aveva una lunghezza normale: copriva tutto ciò che doveva essere coperto e sotto indossava un perizoma bianco, niente reggiseno.
Passeggiavamo senza badare a chi c’era in giro..chiacchieravamo, ci baciavamo e mentre passeggiavamo io le accarezzavo dolcemente il culo facendo scivolare la stoffa della gonna contro la sua pelle. C’era abbastanza movimento nel parco: ragazzi che giocavano a pallone, coppie sedute sul prato e molti che correvano e facevano sport.
Ci fermammo davanti allo stagno a guardare i cigni: io mi voltai verso di lei, l’abbracciai e iniziai a baciarla. La baciavo e le accarezzavo il culo, quando mi accorsi che un anziano si era fermato a 5 o 6 metri da noi e, facendo finta di nulla, ci guardava. Ovviamente solo io ero nella posizione di vederlo, in quanto lei era di spalle.
Altre volte mi era capitato di notare qualcuno che la guardava, magari al mare in topless e la cosa sapevo che mi eccitava, ma era la prima volta che mi capitava di intuire che qualcuno si fermasse apposta, probabilmente nella speranza di vedere qualcosa di più di una coppia che si baciava!
Così, mentre eravamo abbracciati, scivolai con una mano più in basso, sulla sua coscia scoperta e poi risalii accarezzandola fino al gluteo, lasciando parzialmente scoperto il suo culo.
Notai che la manovra era stata apprezzata dal nostro discreto ammiratore, così, approfittando del fatto che in quel momento non passava nessuno, le sollevai la mini, lasciandola completamente scoperta. Ci baciavamo avidamente, lei era eccitata: con una mano tenevo su la gonna e con l’altra avevo spostato il perizoma e le stavo toccando la figa bagnata; il suo respiro si faceva sempre più affannato.
Il nostro “amico”, nel frattempo, compresa la mia complicità, se lo stava menando ormai in modo esplicito.
Decisi che era ora di sfilarle il perizoma: non dissi nulla, ma facendo scivolare le mani dalla schiena, giù lungo i glutei glielo feci scendere sulle cosce, poi fu lei a sollevare una gamba in modo da agevolare l’operazione … cadde e lo lasciammo lì, appoggiato su una caviglia. Lei era in piedi con le gambe leggermente divaricate per permettermi di infilare le mie dita completamente dentro la figa … evitavo solo di farla venire perché avevo deciso che il gioco non sarebbe finito così.
Mentre ansimava le sussurrai in un orecchio:” Ti devo dire una cosa”
“Cosa?”- chiese, facendo quasi fatica a pronunciare la parola.
“Da quando siamo fermi qui, c’è uno che ci guarda e ora si sta masturbando guardando il tuo culo”
Trasalì un istante, ma non si voltò dalla parte dell’uomo, poi mi chiese:” E a te da fastidio?”
“No…mi eccita”
“E allora continua!”- concluse lei spingendomi la mano contro la figa sempre più bagnata; io spingevo con le dita e lei mi assecondava muovendo leggermente i fianchi … ormai pensava solo più a godere. La feci voltare lentamente fino ad appoggiare la schiena contro la staccionata del laghetto, così da trovarsi l’uomo di fronte e mostrargli la figa aperta. Non oppose alcuna resistenza, alzò lo sguardo verso di lui, vide che si stava masturbando e, senza che io le chiedessi nulla, prese i lembi della sua gonna e li arrotolò in modo da restare ancora più scoperta.
“Visto che ti piace farti guardare, apri la camicetta e mostragli bene le tette … poi ti faccio godere”. Non feci in tempo a finire la frase che aveva già le dita sui bottoni, ma non si limitò ad aprirsi un po’: la slacciò completamente e sotto non aveva nulla … era praticamente nuda.
Ormai non badava più a nulla e io, tra l’altro, speravo non passasse nessuna nonnina con nipotini al seguito, perché sarebbero stati guai!!!
In ogni caso non potevamo fermarci ora, ma non ci volle nemmeno molto per farla venire …. in quella posizione, praticamente nuda e super eccitata, la toccai ancora pochi secondi e fu una vera esplosione … stava godendo come forse non l’avevo mai vista godere … mi inondò la mano e il braccio; le sue cosce grondavano …”Basta … non resisto più … non ce la faccio …” non finì la frase che un fiume di pipì iniziò a scendere fin dentro le sue scarpe …. trovò solo più il fiato per dire”… te l’avevo detto …”
Nel frattempo venne anche il nostro spettatore, che ormai era a non più di un metro da noi; io le sborrai direttamente addosso.
Dopo qualche attimo per riprenderci, tentammo di ricomporci … non avevamo previsto tutto questo e non trovammo nemmeno un fazzoletto per asciugarci, ma anche questo fece parte del gioco … mentre tornavamo verso l’auto le guardavo la gonna chiazzata e le cosce bagnate … ormai congedato il nostro ammiratore, avevo ancora troppa voglia di possederla … così ci appartammo dietro una siepe, la feci chinare in avanti e la presi … un po’ scomodi, ma che bella scopata!
Chissà perché questo ricordo mi è tornato alla memoria proprio oggi … del resto questo gioco, dopo oltre 25 anni, rimane ancora uno dei più eccitanti che ci piace ripetere di tanto in tanto e, pur dispiacendoci per gli “amici” di LMO, spesso lo facciamo proprio così … senza appuntamenti con nessuno, senza “last”, senza foto, senza nulla di nulla, salvo la voglia di giocare, di improvvisare e di cogliere qualcuno di sorpresa!


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