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La Sweet si Sposa


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La Sweet si Sposa

by bulldiclasse
Gesehen: 418 Mal Kommentare 5 Date: 11-02-2013 Sprache: Language

Carla era la mia Sweet da due anni quando una sera, insieme a Luca, il suo fidanzato, mi disse che di lì a qualche mese si sarebbero sposati. Era marzo, il matrimonio si sarebbe celebrato a Maggio, con rito religioso per non scontentare i genitori di entrambi. Uniti da un amore inossidabile, raffinati e lussuriosi, in coro Luca e Carla aggiunsero: “ovviamente tu sei invitato alle nostre nozze”. Quella sera Luca era impegnato con la sua partita settimanale a calcetto e dopo un po’ andò via lasciandoci da soli. Il tema della serata erano le nozze e ci divertimmo a parlarne, seriamente e scherzosamente. Le chiesi un suggerimento per il regalo, ma Carla non mi prese sul serio, impegnata com’era ad immaginarsi nei panni della Signora, insospettabile e raffinatamente troia. Scopammo da matti, senza risparmiarci ed esausti, ci addormetammo quando ancora Luca non era rientrato. Era già accaduto altre volte che noi si rimaneva sul lettone, mentre Luca si accomodava sul divano del soggiorno, sicchè, anche quella sera, vedendoci dormire profondamente si distese sul sofà. La mattina Carla era solita svegliarlo strusciandogli la figa sulla bocca , sussurrandogli: “senti amore il sapore delle corna sulla mia figa, Io e Maurizio aspettiamo il caffè a letto.”. Preso il caffè, mi infilai nella doccia mentre Carla e Luca parlottavano divertiti, scherzando a proposito del regalo di nozze che avrei potuto fare loro. Carla, mentre mi rivestivo per andare al lavoro, mi disse che ci avrebbe pensato, insieme a Luca, in modo da trovare un regalo adeguato per “la tua adorata troia”. Dopo un paio di settimane arrivò una telefonata di Luca che mi chiedeva di verderci per prendere un caffè e mi annunciava che avevano trovato il regalo da chiedermi. Quella sera incontrai Luca che sorseggiando la sua tazzina mi disse: Maurizio, voglio le corna supreme per il mio matrimonio. Ne abbiamo parlato, io e Carla, e siamo spaventosamente eccitati all’idea. Dopo la funzione religiosa, quando Carla sarà mia Moglie, la scoperai mentre indosserà il suo abito bianco. L’idea era sconvolgente , una raffinatissima porcata che soltanto due esteti come Carla e Luca potevano ideare. Non ne parlammo più, non saremmo riusciti, infatti, a sostenere la carica di lussuria che quell’idea avrebbe generato. Il giorno del matrimonio arrivò in fretta. Carla era splendida con la pelle leggermente abbronzata ed i capelli raccolti. L’abito nuziale le stava da favola, segnandole i fianchi e slanciandola. Aveva un corpo statuario. Dopo la cerimonia religiosa i novelli sposi avevano in programma un passaggio da casa per rinfrescarsi mentre gli ospiti avrebbero atteso nel giardino del ristorante prescelto per il rinfresco. Come da accordi li raggiunsi a casa pochi minuti dopo il loro arrivo. Mi venne ad aprire Luca che mi accolse con un sorriso smagliante ed introducendomi nel soggiorno mi mostro la splendida moglie. Carla non perse tempo: cominciò a pomiciare con il marito mentre mi massaggiava il cazzo da sopra la patta dei pantaloni. Dopo un po’ si girò verso di me e mi disse: oggi mio marito che amo alla follia avrà le sue prime corna ed io sarò la sua amata moglie infedele. Lo spacco generoso dell’abito le permise di abbassarsi e di tirare fuori il mio cazzo dai pantaloni che Carla prese avidamente in bocca, succhiandolo con gusto. Si fermò un attimo per rivolgersi al marito: “la tua adorata mogliettina ti pianta le prime corna” mostrando la mano sinistra, adornata dalla fede luccicante, nel segno delle corna. Proseguì, dicendo, “Maurizio, il tempo è poco, adesso sbattimi” Rialzandosi si voltò dandomi le spalle e, sollevato il vestito, protese verso di me il suo magnifico culo. Cercò sostegno nel tavolo e, mentre mi avvicinavo a Lei, scostò con le dita il perizoma e continuò: “ti supplico, dammi il tuo cazzo”. Mi chinai per bagnarle la figa con la lingua, ma mi accorsi subito che era un lago. Sicchè mi rialzai, poggiai il mio cazzo sulla sua figa e con una piccola spinta lo feci scivolare dentro e cominciai a trombarla. La lussuria era alle stelle, la passione ci faceva ardere, l’esplosione arrivò presto. Per non sporcare i vestiti mi fece venire in bocca. Era bellissima con le labbra lucide della mia sborra. Con un sorriso magnifico cercò dapprima le le mie labbra per baciarmi furiosamente e, subito dopo, le labbra del marito per baciarlo dolcemente.

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