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E SE CAPITASSE ANCHE A TE?


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E SE CAPITASSE ANCHE A TE?

by Passion65
Gesehen: 109 Mal Kommentare 0 Date: 13-03-2011 Sprache: Language

Leggete cosa mi confessò un amico in chat.......Com’era già capitato altre volte, mi ero appartato con una mia dolce e disponibile collega. Il luogo dell’incontro era sempre lo stesso, un boschetto fuori città, lontano da occhi indiscreti e frequentato soltanto da coppie in cerca di privacy. Giunto sul posto, giusto il tempo di spegnere il motore, che la mia dolce amica si tolse dal posto di guida e rapidamente passo’ insieme con me nello spazioso sedile posteriore della sua monovolume. Presi dalla situazione, c’isolammo completamente dal mondo esterno, fu un bellissimo rapporto amoroso, Anna fu arrapantissima, una vera porcellona. Dopo questo caldissimo incontro amoroso, me ne stavo tranquillamente rilassato a fumare una sigaretta, quando mi resi conto che a pochi metri dalla nostra macchina, c’era un fuoristrada che mi sembrava di conoscere. Certo, n’ero sicuro, era il jeeppone del maestro di ballo latino- americano, della palestra che frequentavo con mia moglie. Si trattava del muscoloso e bello Manuel, il cubano era l’oscuro oggetto del desiderio delle donne della palestra, sia per il fisico bellissimo e sia per le voci, messe in giro da alcuni maschietti - che avevano avuto la possibilità di vederlo nudo negli spogliatoi - relative al suo enorme pisellone, siccome il vederlo in costume adamitico era capitato anche a me, devo affermare che un cazzo cosi lungo, grosso e ciccione non mi era mai capitato di vedere, da far crepare d’invidia anche un somaro! A questo punto la curiosità di cercare di capire chi fosse la porcellina che faceva coppia con Manuel fu tanta, anche Anna che conosceva il maestro fu curiosa. S’intravedevano due corpi nel jeeppone, pero’ Manuel stando sopra non lasciava vedere completamente la figura femminile, poi ad un tratto si alzo’, arretrando con il corpo verso il vetro anteriore, a quel punto la figura femminile si tiro’ su e con fare rapido si mise a pecorina. Il pezzetto di corpo femminile che si vedeva, non bastava per capire di chi fosse, speravo tanto che si alzasse soltanto un poco anche con la testa, per vedere di quale troiona si trattasse e soprattutto se la conoscessi. Di lei si riusciva ad intravedere soltanto una piccola parte delle chiappe. Da come Manuel armeggio’ a lungo e con difficoltà prima di entrare dentro, mi resi conto che stava per metterglielo in culo, e ridacchiando pensai, che con quella bestia di cazzo sicuramente glielo avrebbe sconquassato! Manuel la stava inculando furiosamente quando ad un tratto la tiro’ a se con foga, a quel punto tutto il culo della donna fu ben in vista, ci manco’ poco che mi prendesse un colpo.La donna aveva sulla chiappa destra, un tatuaggio che sapevo essere unico ed a me conosciutissimo….”tre grandi cerchi - rosso/verde/rosso”! Quello strano tatuaggio lo aveva soltanto il culo di mia moglie! Ne ero certissimo, ultrasicuro! Barbara (mia moglie) maniaca dei tatuaggi, si era fatta tatuare in modo assai appariscente ”tre grandi cerchi - rosso/verde/rosso” sulla chiappa destra (simbolo africano della buona sorte), Lei voleva avere un tatoo unico e che nessuna altra avesse.Mascherai con disinvoltura il mio stupore a Anna, ero trasecolato. Ma come Monica, sempre cosi severa nei confronti del sesso: no il culo no! Sei pazzo? – E cosi intransigente sulla gelosia, mi stava tradendo e si stava facendo rompere il culo da Manuel? Certo io non sono uno stinco di Santo (l’avevo cornificata abbastanza) pero’ vedere propria moglie inculata da un altro mi faceva effetto. Con una scusa dissi a Anna che dovevamo rientrare in città, cosa che facemmo rapidamente. Era mia intenzione ritornare sbrigativamente al boschetto per cercare di capire meglio. Salii un momento nel mio studio, presi il binocolo di precisione (sono ingegnere) e le chiavi di una macchina aziendale e mi precipitai per le scale. Guidando come un pazzo, tornai prestissimo sul luogo, il jeeppone per fortuna era ancora li. Mi misi in un punto da dove potevo osservare tutto dall’alto, senza essere scorto. Inforcai il binocolo e misi a fuoco, Manuel insieme alla morettina stavano fumando una sigaretta, si adesso ero proprio certo la morettina era Monica! Una stranissima sensazione pervase il mio animo, ero stupito ma allo stesso tempo eccitato, che mi stava accadendo? Mia moglie che scopa con un altro e io quasi provo piacere? Molte volte avevo fantasticato sui giochi sessuali da fare anche con estranei, pero’ Barbara mi bloccava, non mi sembrava il tipo per certe cose. Finirono di fumare e vidi che Manuel era pronto per farsi fare un bel pompino, cosa che accadde un momento dopo, dopo un lungo pompino Barbara monto’ a cavalcioni sul pisellone nero e comincio’ una focosa cavalcata. Dopo il maestro la fece rimettere a pecorina e la inculo’ di nuovo (con il binocolo vidi bene tutto – era proprio nel culo -) sempre con molta foga, conoscendo le dimensioni quell’enorme cazzo, non riuscivo a capire come Barbara riusciva ha prenderlo tutto nel culo! Calcolando che erano lì prima di me, erano oltre due ore e mezzo che scopavano! Accidenti ma non si stancano? E a quella troia non gli brucia neanche un po’ il culo? Finita l’inculata, cominciarono a ricomporsi, e poco dopo andarono via. Cosa che feci anche io, mentro tornavo in ufficio, mille pensieri mi balenavano in mente. Il primo fu quello di telefonare a Barbara per sentire la sua voce e per ascoltare quanto fosse bugiarda (come me del resto!).Chiamai, dopo due squilli rispose: Ciao cara dove sei? - Sono in macchina con una mia amica (!!) stiamo tornando da quelle prove speciali che dovevo fare per il brevetto da sub, ricordi? - Certo, le prove, e com’ è andata? - L’istruttore ha affermato che apprendo molto bene (risatina) e che un’altra prova cosi’, mi fa idonea per il secondo corso; - Brava, e stato difficile? - Sì all’inizio ero un po’ tesa, ma poi l’istruttore mi ha rassicurata, tranquillizzata e tutto è filato liscio (risatina); - Ti sento particolarmente contenta; - Si sono contentissima, sai per una novizia e inesperta come me, ricevere i complimenti dell’allenatore è il massimo; - Brava, stasera poi mi racconti tutto; - Stasera anche se stanchissima, ti racconterò tutto; - A dopo allora ciao; - Ciao ciao. In un solo pomeriggio avevo scoperto più segreti di mia moglie, che in tutti gli otto anni di matrimonio. Avevo capito di quanto fosse: troia, puttana, bugiarda ed infedele. Centomila pensieri affollavano la mia mente, un milione di sensazioni rendeva inquieto il mio animo, un miliardo di cose da fare e da dire vorticavano nella mia testa. Tornai in ufficio, sbrigai rapidamente alcune pratiche e vista che si era fatta l’ora di chiusura, intrapresi la strada del ritorno a casa. Mentre guidavo pensavo al come mi sarei comportato vedendo Barbara, pensa che ti ripensa ero giunto nel garage. Salii la rampa di scale, con passo svelto, appena entrai feci lì solito fischio, Barbara con il suo accappatoio mi venne incontro. Mi saluto’ con il solito trasporto, pero’ notai nei suoi occhi una strana luce, era radiosa. Ci sedemmo sul divano e lei mi racconto’ un mucchio di frottole su come aveva trascorso il pomeriggio. Più raccontava (io sapevo la verità) ed io più mi eccitavo al pensiero di quanto fosse troia. Comincia a baciarla appassionatamente, in un baleno eravamo nudi sul nostro lettone. Iniziammo una scopata memorabile, lei era caldissima e vogliosa, anche io non ero da meno. Non le dissi niente, pero’ trovai la sua fica ribollente! Ripensando all’inculata che pocanzi si era fatta, le chiesi di mettersi a pecorina, lei cerco’ di trovare mille scuse per non mettersi in quella posizione, ma alla fine dovette cedere. Soltanto quando mi trovai il suo culo davanti in bellavista, capii la sua ritrosia, aveva il buco del culo rossofuoco! Ebbi pietà del suo culo, e continuai a scoparla a pecorina, quando improvvisamente ebbi lampo di genio: Ti devo raccontare una cosa che mi è accaduta oggi: - Dimmi dimmi; - Oggi ero andato nel bosco delle betulle, sai quello dove si appartano le coppiette, per fare alcune misurazioni geografiche; - Quando a che ora? (voce preoccupata) - Nel pomeriggio; - Scusa, perché ti interessa quando? - No no niente, curiosità; - Aspetta, la curiosità ti verra’ dopo che sentirai di quello che ho visto; - Dimmi, dimmi (la sua voce lasciava intendere un senso di paura, io feci finta di non accorgermene); - Sai non volendo, mi sono reso conto che c’era il jeeppone di Manuel nel boschetto e da come si muoveva capii che si stava scopando qualcuna, la scena mi colpi e rimasi a guardare; - E sei riuscito a vedere chi era lei? (la sua voce era sempre più tremolante); - No assolutamente, si vedeva un corpo femminile ma assolutamente non sono riuscito a capire di chi si trattasse; - Ah, peccato (sentii la sua voce ed il suo corpo rilassarsi, le chiappe da contratte si rilassarono) - Devo confessarti che sono rimasto diversi minuti ad osservare la scena, era piacevole; - Davvero? Ti piaceva guardare? Ti eccitava? - Si, era la prima volta che facevo il guardone (risata di entrambi); - Dai, raccontami cosa hai visto; - Devo dire che la puledra che aveva sotto Manuel era una che ci sapeva fare; - Perché cosa faceva? - Da come si muoveva e da come se lo scopava, era sicuramente una grande troiona, esperta e vogliosa; - Siii? - Certamente, ti ricordi quando ti raccontai dell’enorme cazzo di Manuel? - Sì me lo ricordo benissimo; - Ebbene, pensa che quella porcellona se l’ho è fatto mettere tutto in culo; - Caspita, doveva essere una veramente esperta e porcellona, Ma sei proprio sicuro che era nel culetto? (la sua fica grondava letteralmente) - Certissimo, non posso essermi sbagliato, la cosa più sconvolgente sai quale era? Era che mi ero eccitato da pazzi; - Davvero? Ti eri eccitato? Sai che quello che mi stai raccontando eccita anche me? - Cosa ti eccita a te del racconto? - Mi eccita la “situazione”, due che scopano ed uno che guarda di nascosto; - Barbara, lo sai che la “situazione” piace da pazzi anche a me? - Si, l’ho capito, da come ansimi nel raccontarlo, si capisce; - Pensi che anche noi due potremmo fare una cosa del genere? - Si, perché no? Volendo potremmo iniziare quei giochi di sesso che tanto ti piacciono; - Brava, cosi mi piaci, dolce e porcellina;- (dopo una lunga pausa di silenzio, Barbara sempre più eccitata mi disse:)- Luca, tu lo faresti di spiarmi mentre mi scopo un altro? (la sua voce trasudava porcaggine nel dirmelo); - Si, certamente, e non farei nient’altro di quello che ho fatto oggi; - Come sarebbe a dire? Spiegati meglio; - Barbara, dai so tutto, con il binocolo sono riuscito a vedere che con Manuel c’eri tu, eri tu che ti facevi scopare ed inculare ed io a vedervi mi sono eccitato da morire; - (dopo un lungo silenzio fatto anche di sguardi intriganti) - Davvero non sei arrabbiato? Davvero vedermi scopata da Manuel ti ha eccitato? - Sì te lo giuro. Dopo queste confessioni, ci siamo a lungo chiariti, lei mi ha fatto presente che fino ad oggi lei era stata frenata dal fatto che mi conosceva fin da ragazzina, e quindi si vergognava da morire di confessarmi le sue voglie sessuali. Insomma da quel pomeriggio inizio’ una nuova felicissima vita sessuale. Acquistai un grazioso monolocale in un paesino vicino, dove non eravamo conosciuti. Grazie al mio lavoro d’ingegnere elettronico, trasformai la camera da letto, in una sofisticata camera di ripresa, creai un particolarissimo impianto luci, misi una serie di potenti microfoni sensibilissimi (captavano anche un sospiro), sistemai otto videocamere digitali (studiai attentamente tutte le prospettive di ripresa) tutte occultate dietro a speciali specchi, nell’armadio a muro che feci costruire ai piedi del letto, realizzai una piccola, ma ricercata ed insonorizzata regia video, il tutto sempre occultato alla perfezione. Comprai un lettone circolare a tre piazze spaziosissimo, che troneggiava al centro della camera. Barbara imparo’ molto velocemente la tecnica che doveva seguire per far sì che venissero delle riprese ottime. Finalmente tutto era pronto per girare il nostro primo video, mancavano soltanto gli attori. Lei mi confesso’ di essere morbosamente attratta da ragazzi di colore, e quindi la sua prima prova di pornoattrice voleva, se possibile, farlo con un negro. Nel nostro gioco, avevamo deciso che fossi io quello che sceglieva i partner, di volta in volta e decidevo se dovevano essere uno/due o di più, il fatto che fossi io il regista di tutto eccitava particolarmente Barbara, ed anche il non saper chi poi sì “trovasse” davanti l’arrapava. Mi rivolsi ad una agenzia specializzata in fotomodelli, parlando con il proprietario, gli spiegai la cosa “speciale” che mi serviva, volevo soltanto grandi scopatori, puliti, sani e riservatissimi e di colore, ovviamente non dissi niente delle riprese. Mi fu risposto, che erano già erano parecchi i modelli anche di colore che fornivano “certe prestazioni” e quindi non c’era nessun problema era soltanto una pura questione di soldi. Il lato economico non fu per me assolutamente un problema, conclusi il tutto, scelsi il modello più carino e dotato di un bel pisellone (le foto erano molto eloquenti) e fissai il giorno. Per sorprendere poi Barbara le dissi che questa volta doveva accontentarsi di uno non di colore, se no c’era d’aspettare diversi giorni, lei ovviamente se ne fece ragione, avendo pero’ rassicurazioni che il prossimo sarebbe stato esclusivamente un bel negro. L’appuntamento era per il mercoledì, noi due stavamo letteralmente morendo dalla voglia ed il tempo sembrava non passare mai, la cosa positivissima fu che nel frattempo ci facemmo delle scopate magnifiche. Giunto il gran giorno, Barbara volle recarsi nella casetta con largo anticipo, per curare gli ultimi dettagli. Scelse con cura, l’intimo da indossare (ne aveva comperato alcuni bellissimi), un trasparentissimo completino: perizoma e reggiseno color carne, una provocante vestaglia nera trasparente, controllo’ con attenzione particolare la depilazione (all’estetista aveva detto di volere “una fica sbarazzina” per piacere a mio marito”) parziale della fica (con una fica depilata durante le riprese si vede meglio), si improfumo’ tutta, mise nel cassetto del lettone il flacone dello speciale olio americano – oil anal – (mio regalino) che avrebbe usato per l’inculata, e poi finalmente cerco’ di darsi una calmata, era troppo eccitata, mi disse: ho la fica che mi gocciola! La mandai a farsi un bidè con acqua gelata! Oramai era giunta quasi l’ora dell’appuntamento, la salutai con passione dicendole che mi apprestavo a vivere alcune ore indimenticabili, lei mi sorrise dicendomi: ti faro’ morire, ti faro’ vivere emozioni da gran troia! Eravamo eccitati da pazzi! Entrai nella speciale porta segreta dell’armadio, presi posizione nella vano regia, dominavo tutta la scena, dalla mia posizione vedevo tutto ottimamente, accesi tutte le telecamere, controllai che tutto funzionasse alla perfezione, provai i vari zoom, potevo fare dei primissimi piani spaventosi, il tutto illuminato in maniera ottima, il sonoro era favoloso (in cuffia riuscivo per fino a sentire il fruscio delle lenzuola). Con una precisione da orologio svizzero, suono’ il citofono, Barbara rispose, era Mark, misi in funzione tutto l’apparato di ripresa, volevo registrare tutto, la prima cosa che mi fece arrapare fu l’espressione di sorpresa di Barbara alla vista del bel giovanotto negro, lei che si aspettava un modello non di colore. La porcellona dopo averlo visto era raggiante, gli offri da bere, si conobbero un pochino, era un ragazzone americano di 25 anni, studente universitario, dopo i convenevoli lui chiese di andare al bagno, fece una rapida doccia, parzialmente asciugato entro’ in camera. Aveva un corpo molto atletico (buon giocatore di basket), era alto, con un sorriso smagliante, il suo pisellone a riposo era di notevoli dimensioni. Barbara, non mostro assolutamente nessun imbarazzo, prese subito le redini del gioco. Mark si distese nudo sul letto, la baciava con passione sul collo, lentamente denudo’ Barbara, con le mani l’accarezzava tutta, poi pian piano andò verso fica, la massaggio’ con fare esperto, poi con un dito birichino esploro’ anche il buco del culo. Dopo un lungo 69, fece salire Barbara sul cazzo a smorzacandela, io feci dei primi piani della fica strepitosi, il suo pisellone era molto grosso (di circonferenza), la riempiva tutta. Dopo, la mise a pecorina, ed anche quella fu una scopata furiosa, Barbara era già venuta almeno tre volte. La vista del culo (Barbara ha un culo strepitoso) eccito’ Mark più del dovuto, voleva entrare subito dentro, Lei gli disse che voleva mettere prima un lubrificante, lui le rispose che non ce ne era bisogno, le lecco’, il culetto con rara maestria, lo insalivo’ tutto, poi si mise in posizione e comincio’ a spingere, la cappella entro’ quasi subito, ma il resto del cazzone aveva difficoltà ad entrare, fece vari tentativi ma il cazzone non scivolava dentro . A quel punto Barbara, volle per forza il lubrificante, lui obbedì ed olio’ il buco del culo con cura, poi mise l’olio anche su tutto il pisellone. Si rimise in posizione, fece entrare la cappella e con un colpo secco mise in culo tutto insieme! Barbara lancio’ un urlo di godimento/dolore, lui si fermo’ un istante, chiese se doveva toglierlo, la porcellina gli disse con fare arrabbiato/divertita: - ma che sei pazzo? Dai spingi con forza fammelo sentire tutto! Percepivo chiaramente i “rumorini dell’inculata”, stavo morendo dal gusto. Fecero una strepitosa inculata, la stantuffo’ per oltre mezz’ora, ci manco’ poco che le mettesse dentro anche le palle!! Questo primo incontro duro’ oltre tre ore e mezza, pompini, scopate, 69, inculate in tutti i modi, fu veramente un incontro stupendo. Mark, torno’ altre volte, varie volte venne da solo altre insieme a due/tre o quattro amici tutti sempre di colore, insomma Mark divenne il “procacciatore d’affari” di Barbara, mi ricordo ancora che una volta insistette parecchio per portare un amico brutto ma “particolare”, dopo tanta insistenza Barbara curiosa di sapere di che “particolarità’” si trattasse acconsenti.Il ragazzo era veramente bruttino, il suo “particolare” tanto decantato era il suo cazzo: mostruoso – DISUMANO – ANIMALESCO, un coso che non si può descrivere (sicuramente da guinness dei primati), vi dico soltanto Barbara lo volle in culo lo stesso, e nonostante che il suo culo fosse “allenato” da cazzi super, dopo dovette poi farsi mettere due punti di sutura con relativa ramanzina dalla dottoressa, (la sua migliore amica – grossa mignottona – era ginecologa) sua intima amica.

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