STORY TITLE: L’Amico di Lavoro parte II 
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L’Amico di Lavoro parte II

by booocooo
Viewed: 16 times Comments 0 Date: 06-08-2025 Language: Language

La Degustazione



Lui si alzò di scatto, la voce rotta dall’impazienza.

«Basta fingere.»

Con un gesto deciso, spinse la mia poltrona all’indietro, facendo avanzare lei ancora inginocchiata, le labbra strette attorno al mio cazzo come se temesse di perderlo. Un filo di saliva le collegava la bocca alla punta, luccicante nella luce calda dell’ufficio.

Non le diede il tempo di rialzarsi.

Afferrò l’orlo della sua gonna e la sfilò con un solo gesto, lasciandola in nient’altro che la camicetta di seta e gli slip di pizzo. Bianchi. Già macchiati di umido.

«Guarda come trema» mormorò lui, mentre le sbottonava la camicetta da dietro, rivelando centimetro dopo centimetro quella pelle vellutata, il seno generoso che finalmente si liberò, i capezzoli duri e rosa, desiderosi di essere toccati.

Non resistetti.

Affondai le mani nelle sue curve, palpeggiando quel seno che si offriva con un’arresa tremante. Le mie dita strinsero i capezzoli, tirandoli delicatamente, mentre lei gemeva contro la mia coscia, il respiro affannoso.

«Dio, sei bagnatissima» ringhiò lui, abbassandosi per strapparle via gli slip.

L’odore la tradiva prima ancora che potessi vederla: un profumo dolce, muschiato, di donna eccitata fino alla follia. Lui non perse tempo.

Si mise in ginocchio dietro di lei, le mani che le spalancavano le cosce, e affondò la lingua in quel nettare.

«Oh, cazzo!» urlò lei, le dita che si aggrapparono alle mie ginocchia mentre lui la divorava con un’avidità da lupo affamato.

Era uno spettacolo osceno.

Lui leccava, succhiava, preparandola—non con delicatezza, ma con la determinazione di un uomo che conosceva ogni suo punto debole. Le dita le scivolavano dentro, poi fuori, poi di nuovo dentro, il suono umido che riempiva l’ufficio insieme ai suoi gemiti.

«Ti piace, vero?» gli sussurrai, mentre osservavo lei perdere il controllo. «Vederla così, impazzita di piacere… mentre un altro uomo la riempie?»

Lui alzò gli occhi su di me, la bocca ancora premuta contro la sua fica.

«Voglio vederla urlare con il tuo cazzo dentro» ringhiò.

E io non avevo intenzione di deluderlo.

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