ERZÄHLUNG TITEL: Mia madre ed il BULL Parte 1 
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Mia madre ed il BULL Parte 1


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Mia madre ed il BULL Parte 1

by vacanzieri
Gesehen: 229 Mal Kommentare 5 Date: 31-05-2024 Sprache: Language

Premessa: racconto di pura fantasia.
Non ho mai avuto desideri su mia madre con me e mai avrei pensato di averli pensandola con altri uomini. Da sposata, l’ho sempre considerata una bella donna, notavo uomini che la guardavano al supermercato, al centro commerciale, specie chi apprezzava la donna mediterranea, burrosa con curve generose, ma nulla di più. Poi, una volta diventata vedova, mi entrarono in testa pensieri e domande, curiosità e dubbi, inconsciamente prima e consapevolmente poi: ma vorrà ancora un uomo al suo fianco? Ma uno per la vita o solo che la scopi? Pensa ancora al sesso? Si farà ditalini? Ci saranno suoi colleghi o amici di mio padre che ci proveranno con lei e vorranno chiavarla?
Non era mai stata donna esibizionista o che si vestiva oscena e cmq non s’era lasciata andare; parrucchiere e shopping, estetista ed abiti; erano sicuramente segni positivi.
Poi, un primo pomeriggio, andai a casa sua a recuperare documenti dell’assicurazione, entrando silenzioso, immaginandola a riposare. Poco dopo sentii rumorini dalla sua camera da letto, mugolii appena accennati, suoni gutturali trattenuti. La porta era socchiusa e feci il giro, andando sul balcone. Le serrande abbassate ma non completamente, non tanto da non farmi intuire, capire ed intravedere che si stava masturbando. Stesa sul lettone, indossava il pigiama di sopra ma nuda sotto, le cosce aperte e la mano nel mezzo a farsi un ditalino. Non rimani molto a spiarla ma presi l’accaduto come una sorta di “autorizzazione” a segarmi, ad immaginarla scopata da sconosciuti. Iniziai a masturbarmi e le domande aumentavano: pensava di fare un bocchino? Immaginava di farsi scopare a pecorina? Ma mia madre si sarà fatta mai inculare? E che rapporto con lo sborra? La prende dentro, la ingoia, le piace farsi sborrare sul viso? Amerà il turpiloquio?
Le seghe continuavano ed anche in compagnia, su siti e chat, con amici, fantasticando assieme. Su questo meraviglioso sito conobbi un bull con il quale, più che con altri, ero entrato in confidenza ed affinità: maturo ed elegante, di fascino e simpatico, tanto serio quanto porco. In giro per l’Italia per lavoro. Ci sentivamo sul sito, in chat, poi al telefono ed infine ci vedemmo di persona. Gli avevo descritto mia madre e non mi aveva mai chiesto foto. All’incontro decisi di portarne alcune; erano piuttosto recenti e fatte durante una cerimonia di sera; non ci fu affatto imbarazzo nel vederci dal vivo, nemmeno i primi istanti; quasi subito gli mostrai le foto che avevo sul telefono: “è esattamente come me l’aspettavo e speravo, dammi l’occasione di conoscerla e mi scopo tua madre”.
Senza giri di parole, senza quei commenti osceni che amava fare al telefono, senza quei giudizi e complimenti volgari che amavo sentire. Acconsentii, era ora di osare. L’avrei accompagnata al centro commerciale per poi andar via. Lui sarebbe stato all’ingresso, confuso nel via vai e l’avrebbe vista. Si sarebbe avvicinato con una scusa, una battuta? Non so, il luogo era “sicuro”, pubblico, insomma, mi fidavo.
Arrivato a lavoro avevo il cuore a mille, non riuscivo a pensare a nulla, se non a mia madre vista dal Bull, da quell’uomo che tante volte aveva proferito oscenità su di lei.
Dopo circa un oretta mi arrivò un suo whatsapp: un numero telefonico ed una scritta “riconosci il numero?”.
Andai subito in bagno a segarmi, a svuotarmi, a liberarmi. Aveva ottenuto il telefono di mia madre! Cazzo, pensai, non sapevo cosa aspettarmi, cosa immaginare, cosa sarebbe accaduto; forse uno scambio di battute? Al massimo un caffè e basta? Mamma gli aveva dato il suo numero di telefono! Sborrai in bagno in pochissimi istanti; nella mente solo immagini non di sesso, non esplicite ma di mia madre che gli dettava il suo numero, magari guardandolo senza far trasparire troppo le sue emozioni. Lui, sapevo che voleva chiavarla e mamma, dandogli il numero, voleva lo stesso?
Gli aveva dato il suo contatto, ad un uomo andato lì apposta per chiavarla, a quell’uomo che, in preda all’eccitazione, chissà quante volte mi aveva già ansimato al telefono tutta la sua eccitazione e voglia di incularla o sborrarla sul viso; aveva dato a mia madre della cagna e troia, vaccona e puttana e poi, nel giro di pochi istanti, non so nemmeno come, l’aveva abbordata ed aveva il suo numero.
Ci rivedemmo nel pomeriggio; stavolta ero emozionato, molto emozionato. Lui sereno, tranquillo, come se avere il contatto di mia madre fosse stata routine, una ovvietà.
Posso essere chiaro ed esplicito? Mi chiese sorridendomi e pensai: sei sempre stato chiaro ed esplicito, mooooolto esplicito. Sussurrai di sì, non sapendo cosa aspettarmi ed iniziò: “tua madre non ce la fa più a stare senza cazzo, mi ha detto che sono il primo al quale da il suo numero da quando è vedova ed io le credo; però io ne voglio approfittare, non cerco la chiavatina e via lo sai, per te si tratta di farsi chiavare la madre, per me si tratta di approfittare di una affamata di cazzo, mi sento in dovere di chiederti il permesso perché, se tua madre ci sta, farò tutto quello di cui abbiamo parlato fantasticando”…ripensai alle nostre chattate e telefonate…alle oscenità che si eravamo detti quando si era eccitatissimi…cercò di “stimolarmi” e con un sorriso beffardo continuò “dammi retta che tua madre se la sta consumando la fica a forza di ditalini, la vuoi come sfondo del cellulare la foto della faccia di tua madre piena di sborra?”
Non esitai, sorrisi dandogli del porco, dandogli così il consenso ad andare avanti….

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