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inside her


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inside her

by arcornuto
Gesehen: 559 Mal Kommentare 2 Date: 03-04-2024 Sprache: Language

comunicandomi di essere pronta per dare un seguito compiuto a ciò che sino ad allora era stata solo la condivisione di fantasie erotiche, dove lei, così altamente sofisticata, la immaginavo nella condivisione di rapporti intimi con individui tra i più disparati, e senza preclusione alcuna, generò in me il dirompente effetto di farmi sentire incapace di accennare alcuna resistenza concreta di fronte a tale decisione.
aggiungendo che il predestinato, a cui concedere un simile privilegio, sarebbe stato proprio quel suo amico, per il quale aveva già posato innumerevoli altre volte, persino in maniera integrale, stimolando attraverso di ciò anche la morbosità delle mie più estreme fantasie, non fece altro che aumentare l’ulteriore apprensione a quanto si sarebbe verificato.
al solo immaginarmela tra le braccia di quell’obeso individuo, se da un lato avrebbe reso quell’episodio un po meglio condivisibile, che non se a possederla fosse stato un soggetto fisicamente ben più prestante, tuttavia non mitigava per nulla il fatto medesimo che la perfezione di quel suo corpo, da sempre così ambito, ed irraggiungibile traguardo, per molti, sarebbe stato profanato con tale facilità da una persona del genere.
l’apprensione nel vederla mentre si predisponeva con ricercata accuratezza, per quell’incontro adulterino di cui, sebbene fossi del tutto consenziente, non potevo eludere l’inevitabile gelosia, mi creava una incongruente miscellanea di apprensione e fremente timore, sebbene anche l’eccitazione non fosse del tutto sopita.
l’assenza e l’attesa di lei divennero angosciante frastuono invasivo nella mente, con il susseguirsi di elementi passionali la cui eco cerebrale non riusciva a farmi trattenere l’impulso di cedere ad una frenetica masturbazione.
venni repentinamente, non potendo ancora immaginare che quella sarebbe stata una delle ultime volte in cui ciò mi sarebbe stato permesso in tale maniera, prima di ritrovarmi in seguito a dover scontare quella mia follia in un rigido involucro contenitivo, perfidamente impostomi poi dalla mia stessa compagna.
al suo ritorno, pur dando per ovvio quanto fosse nel frattempo avvenuto, volevo conoscerne tuttavia l’esito nei più dolorose dettagli, lasciando che l’umiliazione raggiungesse i messimi vertici, frustrando la mia oltraggiata virilità.
spietatamente venni erudito del come quell’amico avesse colto con estremo compiacimento l’occasione che gli veniva elargita, gratificandosi in lei senza reticenza alcuna e persino eiaculandole nelle viscere la propria intera eruzione spermatica.
nessun baluardo era stato utilizzato a rendere almeno un po meno invasiva quella inseminagione, che neppure una accuratissima pulizia vaginale ne avrebbe potuto cancellare le scorie residue che, dalla mia mente, offuscata dal risentimento, vibravano senza tregua alcuna oltre ogni ragionevole accettazione dei ruoli che di fatto erano stati consenzientemente condivisi.
quasi non riuscivo a capacitarmi che si fosse realmente lasciata riempire il corpo da quell’essere divenuto improvvisamente per me un immondo figuro, e a non bastare lo aveva persino ulteriormente gratificato andandogli persino a lambire voluttuosamente la minuta protuberanza ancora grondante dell’umorale orgasmo appena consumato.
da quella volta in poi, proprio attraverso quella seminale eiaculazione spermatica, il mio destino era sancito, e non appena estraeva dal cassetto, dove teneva accuratamente riposti gli involucri attraverso i quali tenermi segregato nella più dolorosa castità, scegliondoli con palese soddisfazione per potermi castrare virilmente durante l’intera durata di una assenza ogni volta sempre più infinita, allora sapevo con certezza che avrebbe avuto luogo il nuovo passionale convegno.
non potendo fare altro che accettare la succube condizione di cui io stesso avevo più volte fantasticato, non mi restava che accettare una tale supremazia, lasciandomi mollemente imprigionare con docile assuefazione, ed attendendo con remissiva apprensività che alla fine tornasse per liberarmi.
cosa anche questa che, una volta avvenuta, mi poneva nell’obbligo di fornirle conferma della devozione totale a lei spettante da parte mia, masturbandomi ai suoi piedi quale riprova del fatto che mai più avrei potuto contrappormi ad ogni sua ulteriore insindacabile volontà, fatta di altre componenti eroticamente trasgressive.






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