ERZÄHLUNG TITEL: Fantasia o realtà? … parte 6 
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Fantasia o realtà? … parte 6


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Fantasia o realtà? … parte 6

by Ellie
Gesehen: 368 Mal Kommentare 2 Date: 02-08-2023 Sprache: Language

Black
anche io inizio ad essere incazzato.... pensavo che ti stancassi subito di quel fighettino senza palle di Matteo, ma evidentemente devi essere in astinenza e il suo bel cazzone ti sta proprio piacendo....
… e ora stai ondeggiando in modo così sensuale che non riesco a non guardarti, mi rendo conto di quanto vorrei essere al posto di Matteo, ti ho spinto io da lui… ora me ne pento.
Non voglio che te ne accorga , anche se ormai credo sia troppo tardi, smetto di segarmi e continuo a fissarti, senza dire nulla per ancora due minuti....

poi sbotto:

la signorina Castelli è nella stanza accanto, sbaglio?  la biondina responsabile delle risorse umane


non rispondi, sei troppo presa a cercare il tuo piacere e a cavalcartii Matteo, che sta per esplodere per la quarta volta.... hai rivoli del suo seme che colano sulle cosce....

in genere preferisco corpi e menti più mature, li trovo più eccitanti ed appaganti. ma vedo che non siamo dello stesso avviso, dottoressa. Vorrà dire che mi accontenterò del culetto da ventenne della Castelli. Credo che si ricordi ancora bene l'ultima volta che ci siamo incontrati.... da allora ha smesso di scoparsi Matteo, sarà per quello che lui s'è preso la sbandata per lei.



mi alzo, ed inizio a tirare su i boxer e i pantaloni

Ellie
Stiamo venendo assieme, io e Matteo.
Sto godendo così tanto che per un momento tutto si ferma e il mio corpo trema.
Povero Matteo questa volta è esausto, lo sento ansimare.
Riapro gli occhi per cercarti , sento che stai parlando ma non capisco cosa dici, colgo solo Castelli ( che cazzo c’entra quella stronza ) Matteo (ha fatto cosa? ) e vedo che ti tiri su i pantaloni.
Sono ancora in preda agli spasmi, si era un po’ che non venivo così intensamente , ma mi alzo in piedi comunque.
Matteo sembra sollevato di non essere più al centro delle mie attenzioni.
In due passi sono da te
“L”avevo sopravvalutata credevo volesse insegnarmi a giocare “
Mentre lo dico sento ancora uno spasmo e allungo la mano sul tuo petto per reggermi in piedi.

Sono ancora aggrappata alla tua camicia , ho il battito accelerato e cerco di regolare il respiro, la gonna è scesa sui fianchi e la camicetta mi copre parzialmente una spalla. I capelli sciolti nascondono il seno, ma sono deliziosamente arruffati . Noto che sotto i tuoi slip stai pulsando e la tua erezione fa capolino..
Il tuo sguardo è di pura lussuria.

Drin drin. il tuo cellulare squilla , lo guardi e , no non ci credo , rispondi.

Spalanco gli occhi e ti fisso sbalordita, ti stai sistemando in fretta e furia i pantaloni e mi fai segno che è una telefonata molto importante e devi uscire .mi fai l’occhiolino e indichi la porta con l’indice cone uno starter che dà la partenza.

In un attimo sei fuori.

Mentre mi ricompongo non riesco nemmeno a capire come mi sento più incazzata o scioccata. mi giro e vedo Matteo. Lo guardo e lo caccio via , non sopporto possa commentare l’ultima scena.

Mi ricompongo e ripenso alla tua uscita, ho avuto l’impressione di averti già visto ma non riuscivo a collegarti a nulla, fino a che non mi hai fatto l’occhiolino e quel cenno con le dita .

Si! Ora ho capito! Tu sei quell’arrogante dell’M5 blu con le strisce bianche che l’estate scorda mi ha sfidato ogni giovedi! 

La prima volta credo ti sia capitato per caso, mi hai trovato sull’A4 all’altezza di Grisignano che sfanalavo al solito imbecile che stava in terza corsia pur essendoci le due libere affianco solo perché ha il suv e lo deve far vedere. Ho buttato l’occhio sullo specchietto e ti ho visto arrivare come un missile sfanalando come non ci fosse un domani. Il rover si è spostato e tu… mi hai sfanalato convinto ti potessi intralciare. Non aspettavo altro, davanti a me c’era un tratto dritto e libero dal traffico, accelero così forte che ti ho lasciato lì come uno stoccafisso. Model s vs M5 in accelerazione non c’è storia.  Arrivata ai 200 mollo e tu mi sei arrivato subito dietro.

Credo che in questo momento tu ti sia accorto che ero una donna e allora mi hai affiancato e mi fai hai fatto segno di fare di nuovo a gara … ho guardato avanti, era ancora libero quindi ti ho fatto un cenno di assenso con il capo e tu dopo aver contato con le dita 3,2,1 e hai dato il via con l’indice … di nuovo ti ho fregato in accelerazione.

Ho rallentato giusto in tempo per uscire a Vicenza est e tu hai tirato dritto.

La volta successiva mi sei sfrecciato dì fianco uscendo dal telepass mentre stavo sistemandomi i guanti. Ti ho raggiunto e la scena si è ripetuta.
Le altre volte ho avuto quasi l’impressione che tu mi aspettassi passare per gareggiare.
D’altronde ogni giovedì passai sempre alla stessa ora.

Mi viene il dubbio che non sia un caso che tu sia qui, ma poi ricordo che la macchina non è intesta a a me … ma sembra proprio strana come coincidenza.
La mia mente viaggia velocissima e mentre penso a tutto ciò rivedo anche il tempo appena trascorso.
Sono seduta sul divano completamente vestita e sistemata, e ti sento parlare ancora al telefono fuori dalla porta , ma ti stai congedando.

la porta si apre….

Continua

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