ERZÄHLUNG TITEL: l'attesa 
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l'attesa


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l'attesa

by arcornuto
Gesehen: 332 Mal Kommentare 2 Date: 19-02-2023 Sprache: Language

lei stessa mi faceva capire, annunciandomelo, che era giunto il momento per me di sottostare alla sua insindacabile decisione di recarsi ad incontrare quell’amico d’infanzia divenuto ormai fonte del mio ineludibile turbamento.
al tempo stesso già sapevo quello che dovevo fare, iniziando a spogliarmi di fronte a lei, permettendole di rinchiudere la mia virilità nell’involucro scelto anche in quella particolare occasione, e che tanto mi avrebbe procurato ulteriore sofferenza, così rattrappito, immaginandomela in amplesso con quell’individuo grassoccio che aveva eletto quale idoneo complice a mortificare la mia intera mascolinità.
quando lo avevo visto per la prima volta stentai a credere che gli avrebbe concesso per davvero il privilegio di trasferire le nostre più intime fantasie in quella che era divenuta tangibile realtà.
eppure sarebbe stato proprio lui a percorrerne la perfezione delle intime labbra, rese ancora più appetibili da quel curatissimo vello dorato che ne esaltava ancor più la magnificenza e che molti altri avrebbero sperato inutilmente di poter visitare.
infilandomi la lingua in bocca, in un voluttuoso bacio d’addio, preludio di ciò che egualmente avrebbe fatto assieme all’amico, mi abbandonò ai mie pensieri, impossibilitato a cancellare dalla memoria quanto già era stato tra loro, e confessatomi apertamente come fosse un fatto assodato.
l’aspetto più doloroso, rammentatomi saldamente nella costrizione ottenuta con un lucchetto, a mantenere sotto chiave ogni mia ulteriore possibilità di incongruente eccitazione, era dovuta all’idea che, il minuscolo pene di quell’individuo, si sarebbe interamente svuotato nelle viscere di lei, colmandogliele del proprio seme, ad ulteriore oltraggio alla mia impotente repressione.
confessandomi, con doviziosa malignità, come la prima volta tra di loro si fosse consumato l’amplesso, non aveva esitato ad aggiungere, altrettanto perversamente, quanto avesse contribuito a farle raggiungere l’orgasmo il fatto medesimo che l’amante non fosse riuscito a trattenersi dallo sfogarle in corpo tutta la propria dirompente eccitazione.
anzi, il pensiero che se ne fosse persino scusato, le aveva fatto ulteriormente apprezzare quella congiunzione carnale, tanto dal sollecitarlo lei stessa a ripetersi ancora nell’inseminazione quale suggello perfetto al raggiunto piacere.
rassegnarsi alle circostanze aveva ormai preso il sopravvento su qualsiasi altra considerazione, idealizzando caparbiamente, attraverso le primarie fantasie, l’evoluzione conseguente ad un morboso desiderio di saperla desiderata dalla moltitudine di persone che avrebbero voluto condividerne a loro volta analoghe passioni.
il ritorno, preceduto dall’interminabile periodo dell’attesa, era ogni volta fonte di contrastanti sensazioni emotive, in una miscellanea tra rabbia, gelosia, turbamento, vergogna, adorazione, in un turbinio di ambigue attività cerebrali, che solo una volta liberato dal giogo restrittivo di quella gabbietta, avrebbero potuto culminare in erosione mentale derivante dalla manualità attraverso la quale le avrei manifestato l’assoluto consenso per ciò che avevo dovuto sopportare.
il suo sguardo non era certo di compatimento, mentre il mio corpo, svuotandosi al cospetto di lei, celebrava il rituale del consenziente adulterio, avvenuto secondo il codice che tacitamente ci eravamo dati ed al quale ci saremmo sempre attenuti, rafforzando il nostro essere senza alcuna altra forma di pregiudizievole impedimento.





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