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l'inizio


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l'inizio

by monicacp70
Gesehen: 1168 Mal Kommentare 6 Date: 31-08-2021 Sprache: Language

Come molte coppie che si avvicinano al mondo della trasgressione, anche noi iniziammo con fantasticare a letto; in tali occasioni l’eccitazione di Monica raggiungeva il climax, mentre immaginava di essere pompata da un altro maschio. Lo vedete dalle foto, Monica è una donna mediterranea, mora, formosa, molto calda, capelli neri con carnagione bianca, labbra carnose, fianchi generosi e seni grossi pesanti naturali, da mungitura; figa larga, coronata di vello nero, pronta a bagnarsi alla minima stimolazione. La classica femmina da letto.
Per un po’ di tempo la trasgressione si fermò alle fantasie, anche se sempre più spinte, limitate come una parentesi irregolare alla normale vita coniugale. Dopo l’orgasmo, mancava l’occasione che, come una miccia, avrebbe fatto scaturire la vera natura maialesca di Monica.
E l’occasione venne.
Eravamo in vacanza in montagna, per un capodanno.
Atmosfera festaiola, anonimato (lì nessuno ci conosceva) e alcool furono gli ingredienti necessari al salto del fossato del lato oscuro della sessualità. Monica era vestita con un abitino nero intero, autoreggenti fumo di londra con balza alta e un completino di lingerie molto…piccante. Il tutto sostenuto da un paio di scarpe con un serio tacco.
L’ambiente spinse Monica a bere più del solito, sino a divenire decisamente brilla e di conseguenza abbassando i freni inibitori.
C’era alla festa un maestro di sci, un marpione furbetto, un bel tipo, esperto nel corteggiare le mogliettine in calore fuori sede. Non so come, ma afferrò al volo la situazione e, con molta sfacciataggine, si fece avanti, invitando Monica a ballare. La mogliettina, essendo brilla, barcollava e rideva come un’oca, anche quando il marpione, incurante della mia presenza, iniziò a toccare. L’incredibile era che Monica non si opponeva, anzi sembrava gradisse. Con la scusa di aiutarla a reggersi in piedi, il maestro di sci le passò un braccio attorno alle ascelle, ma con una mano le toccava palesemente una tetta. Non credevo ai miei occhi.
Dopo questa performance il marpione venne a sedersi al nostro tavolo, mentre Monica, con gli occhi lucidi di eccitazione, si strusciava come una gatta in calore, lui l’accarezzava sulla spalla e sulle ginocchia, come se io non esistessi. Dopo questi gradevoli preliminari, il marpione rivolgendosi a me mi chiese “Vuoi che vi accompagno in camera?” Ovviamente accettammo subito. Mentre ci dirigevamo in stanza salendo le scale, il porcello mise una mano sotto il vestito palpando decisamente il culo di Monica lasciato scoperto dalle autoreggenti, mentre io, seguendoli, mi godevo la prospettiva privilegiata da sotto.
Giunti in camera, lui si pose davanti a Monica, e, rivolgendosi a me, mi chiese: “Vuoi che l’aiuto a spogliarsi?”; io deglutii, ed annuì con la testa, mentre mi accasciavo sulla poltroncina difronte al letto matrimoniale. Senza un’altra parola, il maestro di sci sfilò l’abito di Monica lasciandola in slip, reggiseno ed autoreggenti, commentando con la frase “Mhh bella vacca”. Poi slacciò reggitette e tolse le mutandine, così che Monica restò nuda con soli autoreggenti e scarpe. L’esperto porcello iniziò a palpare da dietro le grosse mammelle di Monica, i cui capezzoli si inturgidirono subito, prova della sua evidente eccitazione; quindi lui passò a succhiarle le tette infoiate, mentre la mogliettina mugolava senza ritegno. Continuando a ciucciare i capezzoli turgidi, il maestro di sci le mise una mano sulla figa, introducendo un dito curioso nella fessura aperta. Monica era bagnata, come poco elegantemente lui fece subito notare, mentre la sditalinava con vigore. Quindi la fece distendere supina sul letto, a gambe larghe, mentre mostrava oscenamente la sua fregna fradicia; lui prese a leccargliela commentando volgarmente. A questo punto anche lui si spogliò, abbassando calzoni e slip, mentre dalla tasca estraeva un preservativo (per fortuna). Indossato il condom, il maestro di sci, senza tanti complimenti, si pose tra le cosce di mia moglie e glielo affondò in figa, con un colpo solo. L’entrata del cazzo nella vagina della mogliettina fu accompagnata da un grido di piacere di Monica, che, a cosce aperte, si preparava alla attesa scopata. Il maestro di sci iniziò a sbattere Monica, affondando il cazzo turgido nella figa fradicia di una moglie infedele. Era uno spettacolo irreale. Monica scopata senza ritegno da un semi sconosciuto, che si godeva la monta selvaggia grugnendo e grufolando. Ad ogni spinta di cazzo, Monica emetteva un urletto di piacere, mentre il giovane maestro di sci aumentava il ritmo, scandito dal suono della bagnato delle spinte della nerchia nella fregna. Ogni tanto il chiavatore a mezza voce pronunziava frasi tipo “godi puttana”, pompando costantemente la fregna. Monica era irriconoscibile dal piacere, il volto stravolto in una espressione di godimento; ad un certo punto lei lanciò quasi un rantolo, preannunciando l’imminente orgasmo che riempiva la stanza. Fu un orgasmo selvaggio, esplodente, pieno, mentre il maestro di sci continuava incurante la sua monta. Dopo poco anche lui scaricò il suo godimento, grugnendo come un porco eccitato. Senza proferire parola, lui si alzò, si sfilò il preservativo, abbandonandolo pieno di sperma sul comodino, si sistemò i calzoni ed uscì soddisfatto, dopo aver usato la moglie di un altro per il suo piacere, mancando di esprimere un ringraziamento o salutare. Per lui era stata una ennesima sveltina con una moglie troia.
Monica giaceva semi incosciente a letto con le cosce ancora larghe, cullata dal piacere che aveva provavo.
Iniziava così la nostra esperienza di marito cornuto.

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