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Istanbul

by corallium
Gesehen: 1869 Mal Kommentare 15 Date: 16-04-2020 Sprache: Language

Uno degli utenti del sito ci ha chiesto come era Istanbul (visto che ci siamo stati un po’ di tempo fa), e che cosa ci fosse di trasgressivo in città.
Non penso in generale che sia una città trasgressiva per i turisti, probabilmente lo è per la gente locale, penso infatti, che ci sia anche qui una sorta di scambismo, ma molto celata sotto una appariscenza casta.
Noi, da buoni giocherelloni, di trasgressivo abbiamo fatto qualcosa solo in hotel.
Abbiamo scelto un hotel abbastanza vicino al centro, anche per poterci spostare comodamente a piedi. Il grande problema di queste strutture è che l’isolamento acustico delle stanze non è proprio il massimo….molto spesso in centro Istanbul si vedono case di legno e quindi forse non ritengono che sia utile migliorare la cosa.
Essendo italiani e forse un po’ maliziosi, non siamo passati inosservati: il personale, quasi tutto maschile, mi squadrava in un modo un po’ troppo lascivo, al limite dell’imbarazzo.
Io sono fondamentalmente molto timida e quindi mi sentivo un po’ a disagio. Marco mi dice sempre che “emano sesso” come se fossero onde elettromagnetiche invisibili ma presenti…. e che i maschietti mi percepiscono come femmina ancora prima di vedermi.
Anche se l’hotel non era grande, almeno 3 uomini di servizio li avevo notati.
Noi non siamo abituati ad osservare molto il personale degli hotel dove andiamo, e Marco ancor meno, visto che lui gira molto per lavoro, ma per me era diverso…. E poi l’hotel non sembrava molto affollato…o meglio non avevamo incontrato altri clienti.
Alla reception ci comunicano che è possibile accedere al bagno turco presente all’interno della struttura, previa prenotazione. Visto che erano le 16 chiediamo se fosse stato possibile già nel pomeriggio e l’addetto ci dice che non era un problema.
Abituati ai bagni turchi in Italia, che hanno poco a che vedere con quelli del paese di origine, ci siamo trovati in questa stanza spoglia realizzata completamente in marmo grigio chiaro.
La stanza sarà stata 5 metri per 3 con una panca in marmo che scorreva lungo le pareti.
Vi erano tre contenitori in marmo con sopra i rubinetti dell`acqua calda e fredda.
Capito che bisognava fare uscire l`acqua calda e che sarebbe stata questa a generare il vapore abbiamo iniziato a bagnarci.
I miei capezzoli, al primo contatto con l`acqua calda, si sono inturgiditi, e sono diventati ben visibili a Marco attraverso il costume bagnato.
Mi si avvicina ed inizia a toccarmeli, mi conosce bene….sa che quello è il mio tallone di Achille, sono talmete sensibile sui capezzoli che riesco ad avere orgasmi anche solo dopo qualche strizzatina.
Dopo un po` di coccole acquatiche, visto che non c`era nessuno abbiamo iniziato a spogliarci. Io ero titubante, avevo paura che qualcuno potesse entrare, ma dopo qualche carezza e strizzatine varie, ho iniziato a scaldarmi e allora via la parte sopra del costume e poi quella sotto.
Marco mi accarezzava la fica penetrandomi con un dito, mentre con l’altra mano mi strizzava i capezzoli come solo lui sa fare.
Mi ha appoggiato le mani sulle spalle spingendomele leggermente verso il basso: l’invito non aveva bisogno di parole, inginocchiandomi davanti a lui mi ritrovai la sua verga puntata al mio viso.
Con una mano afferrai la sua asta turgida mentre con l’altra gli massaggiavo i testicoli.
Dischiusi la bocca appoggiando le labbra a quel glande paonazzo carico di sangue che pulsava desiderio.
Iniziai a far scorrere la lingua sul prepuzio scorrendo il suo enorme cazzo fino ai testicoli, per poi risalire….non volevo ingoiarlo subito, mi piaceva quella sensazione di potere e di dedizione verso qualcosa che mi piace in modo particolare.
Risalivo sulla cappella e quando dischiusi leggermente le labbra sentii la sua mano appoggiarsi dietro la testa….non era un invito ora le mani dietro la nuca erano due e con forza mi spinse ad ingoiare il suo cazzo fino alla radice.
Inizio un lento scopaggio orale, mi soffocava ogni volta e iniziarono a sgorgare le lacrime le secrezioni filamentose colavano dalla cappella ogni volta che me lo sfilava, meno male che non ero truccata: quando lo sono, il mio viso diventa una maschera bianca e nera.
Quando allentò la presa forzosa fui io a spingermelo fino in gola…. Non volevo rinunciare a quella sensazione di soffocamento che mi eccitava. Intanto sentivo la mia fica bagnata colare sul pavimento di marmo nudo tutti i suoi umori. Era diventato anche il suo membro di marmo e quindi per evitare di venire mi staccò la presa.
Mi fece sedere sulla panca allargandomi le cosce e appoggiandomele sulle sue spalle.
Ero tutta bagnata, e dopo il secondo orgasmo ho iniziato a squirtare con schizzi potenti. Il problema era che non riuscivo a trattenermi dall’urlare il mio piacere. Per un attimo ho pensato se le mia urla potevano raggiungere l’addetto al bagno turco.
Il piacere era così forte che stavo affogando Marco: lui faceva il possibile per berne quanto più poteva ma i getti erano così copiosi da impedirne un totale ingerimento.
Riempitosi la bocca del mio succo risalì, mi spalancò la bocca reclinandomi la testa e mi fece bere il mio nettare, che ingoiai sommessamente.
Non era un posto comodissimo e le panche non si prestavano molto ad acrobazie, ma da quella posizione il suo uccello puntava all’imbocco della mia vulva. Visto che non c’era molto bisogno di lubrificazione, con un colpo ben assestato mi penetrò in tutta la sua lunghezza.
Ho iniziato a godere come una maialina cercando la sua bocca al fine di attenuare il rumore delle mie sempre più forti urla.
Era bello poter schizzare senza porsi il problema di dover assorbire tutti quei miei liquidi usando asciugamani o traverse….mi sentivo finalmente libera di lasciarmi andare….
Dopo un bel andare su e giù Marco si sfila e mi porta la cappella vicino alle labbra, d’istinto ho spalancato la bocca e lui è esploso in una fontana di sperma che copiosa mi colava anche dalle labbra fino al mento e sul seno. Ci siamo scambiati quello che mi era rimasto in bocca con un lungo e tenero bacio.
Uscendo dalla zona spa nel mio accappatoio, notai l’attenzione interessata dell’addetto al bagno turco, che con i suoi occhi furtivi mi lanciava sguardi languidi.
Quella sera stessa siamo usciti a cena e abbiamo fatto chiamare un taxi, il tizio si è subito prestato ad aprirmi la portiera per farmi salire, e un po’ vacca, salendo, ho divaricato le gambe quel tanto che basta per fargli intravedere le cosce bianche in contrasto con il pizzo degli autoreggenti. Penso che la lingua gli sia caduta per terra….
Al ritorno una volta nella nostra stanza, che devo dire era molto carina, spaziosa e ben arredata, anche se un po’ classicheggiante, ci siamo rilassati sul divanetto per poi fiondarci sul letto…ancora affamati di noi.
Iniziamo a scaldarci ed io inizio a partire di testa…Marco mi ferma e mi dice di aspettare un attimo. Sfila dalla valigia una benda e mi copre gli occhi scopro che si è portato dietro anche le manette (quelle in velcro).
Mi piazza sul letto a quattro zampe e li lega i polsi dietro la schiena.
Quel mattacchione di Marco si era portato dietro l’intera attrezzatura, per cui …poteva mancare il frustino? Naturalmente no…
Inizia a scuotermi i glutei a suon di scudisciate ed io ad ogni colpo emetto un lamento…che è un misto di dolore e piacere….per cui non posso dire che erano lamenti….anche perché iniziavo a gocciolare dalla fica il mio evidente piacere.
Mi lascia lì un attimo e inizia a infilare la lingua dentro il mio buchino….quanto mi piace…..mi sento avvolta da ondate di calore e i miei mugugniti si fanno più intensi…mentre eravamo in questa condizione sentiamo un leggero scricchiolio alle spalle….che sembrava provenire dalla porta di ingresso della stanza, lì per lì non ci ho fatto caso, ero troppo intenta a godermi la sua lingua che mi scavava nell’intestino. Dopo non troppo tempo ne abbiamo avvertito un secondo…..io al solito ero talmente in palla che non riuscivo a connettere ..figurati se sto attenta a queste cose….ma Marco lo aveva percepito bene. Sento Marco che mi prende per il bacino e mi ruota e capisco che mi ha spostato in quella posa oscena proprio in direzione della porta. Avete presente quelle porte di un tempo con la chiave grossa ed il buco della serratura classico….ecco, ho scoperto solo dopo che eravamo in quella condizione).
Marco, da gran po…o che è, mi sussurra, “comportati bene che se no il pubblico non si diverte”….li per lì non capivo cosa voleva dire…ma poi aggiunge “dietro la porta c’è qualcuno che ci sta guardando”, se non fai la brava apro la porta e lo faccio entrare.
A questa notizia mi si gela il sangue….. li per lì non so cosa pensare…. cosa fare una situazione imbarazzante, capisco di essere “esposta” come un oggetto o un animale in una fiera. Marco si sposta su un fianco in modo da non occludere la visione a quello o quelli che stavano dietro la porta… So di non essere nella condizione di poter far niente….Marco inizia a frustarmi sulle natiche ed io a poco a poco vengo distratta da quei pensieri perché il piacere prende il sopravvento, ogni tanto mi accarezza la fica che sbrodola sempre di più, e mi sussurra all’orecchio “pensa ai loro cazzi turgidi dietro quella porta, alle loro mani che scorrono sulle aste pensando di infilartele fino alla radice”…. Il maiale sapeva dove colpirmi sapeva che il mio cervello iniziava a correre…ero già sfinita ….avevo solo voglia di essere scopata….ma la tortura non poteva finire così velocemente. Prende dalla valigia un plug anale che mi aveva comprato per l’occasione e di cui non sapevo l’esistenza, ed inizia a solleticarmi la zona perianale fino ad appoggiarne la punta sul mio buchetto…piano, piano ma inesorabilmente inizia a spingerlo, sento il mio culetto che si dilata, ma il plug è grosso molto grosso, lo sfila e lo rinfila, dilatandomi il culo sempre di più, inizio a venire…una, due, tre volte…mi sta aprendo in due…sono abituata al suo uccello che è molto largo, ma questo è un oggetto che non si restringe durante la penetrazione.
I miei gemiti si fanno sempre più forti ed anche lo scricchiolio della porta sembra accentuarsi, o forse è solo la mia fantasia che corre. Fino ad arrivare alla fine…mi trovo dentro completamente quell’affare che mi allarga l’intestino.
Marco si sposta di lato in modo da far vedere bene l’oggetto dentro la mia pancia…mi accarezza la fica ed io inizio a squirtare… come una vacca….
Mi si è piazzato davanti in modo da riempirmi la bocca con il suo cazzo mentre muove il plug completamente immerso nel mio culo.
Io sono legata e non posso fare niente….. mi tiene su dal collo mentre mi sbatte sempre più in fondo il suo cazzo in gola… ad ogni spinta in gola sento una dilatazione del culo che non può aver sfogo toppato comè.
Mi sfila il plug dal culo e mostra il mio buco dilatato e per tutta risposta, sentiamo un altro scricchiolio. Marco si piazza dietro di me e con solo colpo mi penetra con il suo enorme cazzo facendomi sentire la sua cappella nell’intestino.
Inizia a pomparmi dandomi colpi potenti e profondi… io inizio a venire a raffica…non riesco neanche più a tener conto di quanti orgasmi ho…so che tutto è un bagno, anche da culo.
Tutte le volte Marco entra e poi lo sfila rialzandosi in modo da mostrarmi in quella posa oscena con il buco dilatato alla mercè dei guardoni nascosti dietro la porta.
Mi chiede più volte cosa sono…ed io rispondo con sentimento che sono una troia, perché è così che mi sento in quel momento, sopraffatta dalle sensazioni più forti dei continui orgasmi.
Sento che accelera la frequenza dei colpi e questi diventano sempre più forti, io inizio a vibrare tutta come una corda di violino nelle mani di un grande musicista. I colpi sono sempre più profondi e all’ennesima risposta si sfila dal culo, mi gira di peso e mo lo sbatte in bocca per riempirmela di sborra. Io ingoio tutto da brava porca che sono e gli lecco l’asta umida dei miei umori intestinali.
Come ero stravolta….mi sembrava che fossero anche quelli fuori a riempirmela…mi sono sentita una porca come non mai.

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