STORY TITLE: In balia di un bull dominante 
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In balia di un bull dominante


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In balia di un bull dominante

by cukcorn
Viewed: 1880 times Comments 8 Date: 31-07-2013 Language: Language

Era una serata come tante già trascorse, il programma era di andare in un noto locale a Milano frequentato anche da gay e travestiti, ci eravamo già stati diverse volte, trovando il più delle volte situazioni carine, con molti singoli che si davano il cambio per godere delle ‘grazie’ di mia moglie, che venivano elargite abbondantemente, lasciando a mè il piacere sottile di guardarla all’opera con altri maschi.
Ci siamo poi preparati per uscire, ovviamente lei si è vestita in maniera molto provocante, con un abitino che lasciava veramente poco all’immaginazione e senza slip e alle 11 circa siamo entrati nel locale.
Normalmente, prima di recarsi nella zona dei prive’, mia moglie ama sedersi sul divano difronte al bancone del bar, per adocchiare se tra gli avventori c’è qualcuno di suo gradimento, quando lo identifica, tra occhiate e ammiccamenti riesce in genere a fare in modo che il tipo ci segua quando ci alziamo per entrare nella parte a luci rosse.
Mentre eravamo seduti, sorseggiando un drink, le si è seduto accanto un tizio di mezza età, piuttosto distinto e deciso, che probabilmente ha un innata capacità ne riconoscere le coppie con lui cuck e senza tanti indugi, ha cominciato ad accarezzare le cosce di mia moglie prima in maniera soft col dorso della mano, poi visto che lei ci stava, in maniera più decisa, risalendo la parte interna della coscia fino alla figa, che ha cominciato a pastrugnare senza ritegno, Laura lo lasciava fare così mentre la masturbava davanti a tutti si è portato vicino all’orecchio di mia moglie sussurrandole per alcuni minuti qualcosa, io non potevo sentire per la musica ad alto volume. Lei lo ha ascoltato e poi ha annuito sorridendo, a quel punto il tipo mi ha rivoltola parola dicendomi: vieni con mé cornuto.
Io ero perplesso e impreparato, ma mia moglie mi ha detto, vai pure, lui ha una sorpresa in serbo per tè. Così mi sono alzato e ho seguito Mario (più tardi ho appreso il suo nome) che mi ha portato nei bagni del locale e lì mi ha ordinato, sempre appellandomi col termine di ‘cornuto’, di togliermi i pantaloni e le calze, quindi ha estratto dalle tasche un paio di calze da donna autoreggenti velate e una gonnellina cortissima, ordinandomi di indossare il tutto, ero titubante ma anche eccitato e curioso e quindi, non senza difficoltà mi sono infilato le calze e la gonna, poi mi ha ordinato di levare anche le mutande e di infilarmi sul cazzo, un anello di metallo molto stretto, che mi è entrato a fatica col cazzo molle, sono rimasto così con il culo e l’uccello che si intravvedevano da sotto la gonna. A quel punto pensavo che Mario si fosse già divertito abbastanza nell’agghindarmi in quel modo e che magari avrebbe chiamato Laura per farmi ammirare così conciato, invece il bello doveva ancora venire. Mario mi ha detto le testuali parole: questa sera la tua donna sarà solo mia e me la godrò come meglio credo e tu cornuto sarai la mia troietta e farai tutto quello che ti ordinerò e per farti capire da subito chi comanda e cosa ti aspetta adesso ti piscerò in faccia e in bocca, così marchierò il cornuto con l’odore del maschio dominante!
Mi ha quindi fatto chinare con il viso all’altezza del water e sfilato il cazzo dai pantaloni, già barzotto per l’eccitazione ha iniziato ad orinare copiosamente, dirigendo la mia testa verso il fiotto caldo ordinandomi di aprire anche la bocca, verso la quale ha diretto poi il getto riempiendomela di piscio e costringendomi a berne una parte, poi finito ha preteso che gli asciugassi sempre con la bocca il cazzo dalle ultime goccioline. Ero sconvolto, il sapore aspro del piscio mi pervadeva la gola, ma confesso che intimamente ero inebriato da quel trattamento così autoritario, il cazzo mi si era gonfiato, ma l’anello di metallo che ero stato costretto ad infilarmi, mi stringeva forte la base dell’uccello e non riuscivo neanche a scappellarmelo per masturbarmi. Sei stata brava troietta, adesso asciugati la faccia e andiamo di là che mi voglio occupare di tua moglie, mi disse Mario.
Ero ormai soggiogato e pur vergognandomi l’ho seguito fino al bar dove mia moglie ci stava aspettando, sotto lo sguardo divertito dei presenti e anche dei sorrisini di scherno di mia moglie che non mi aveva mai visto conciato in quel modo.
Mario ha quindi preso per mano Laura e l’ha condotta nella zona dei prive’, mentre io li seguivo, lui ne ha scelto uno di quelli con il letto e la porta e si è chiuso dentro con mia moglie, dicendomi: cornuto per adesso puoi solo guardarci da fuori, infatti questi prive’ hanno una finestrina, da dove si può vedere cosa accade all’interno, io ero affacciato alla finestra, praticamente con il culo scoperto mentre dentro, Mario, aveva cominciato la monta di mia moglie non senza esserselo prima fatto succhiare per bene, la scopava alla pecorina dandole dei colpi forti, come piace a lei, facendola ansimare e rantolare dal piacere, mentre io da fuori mi cercavo di masturbarmi, inutilmente perché l’anello mi martoriava l’uccello gonfio a dismisura, dovendo anche subire qualche palpata sul culo e commenti pesanti da parte di chi assisteva alla scena. Poi finalmente mi è stato concesso di entrare con loro mia moglie mi ha detto ad alta voce: adesso puoi entrare cornuto e mi ha ordinato di tenerle larghe le gambe per sentire meglio fino in fondo il cazzo di Mario che la fotteva alla missionaria, facendola venire ancora una volta, poi, come se l’avessero già concordato, mi hanno fatto inginocchiare davanti a loro e mentre Laura lo slinguava e gli mordicchiava i capezzoli, lo segava tenendo quel bel cazzone gonfio davanti alla mia faccia , fino a quando un eruzione di sborra non ha cominciato a inondare il mio viso e incitato da Mario che mi diceva: dai cornuto, troietta, succhiati bene questa sborra che ti piace, non ho aperto la bocca e ho finito per succhiargli di nuovo il cazzo per ripulirlo questa volta dallo sperma.
Finalmente, dopo che loro avevano goduto copiosamente, mi è stato concesso di rivestirmi e ripulirmi, mentre la sborra che avevo ingoiato, mi si era come fermata in gola e avevo bisogno di bere per togliermi quella strana sensazione.
Abbiamo bevuto qualcosa al bar, sentivo gli sguardi di tutti su di mè e più di uno aveva stampato in faccia un sorrisino inequivocabile su cosa pensassero del sottoscritto.
Abbiamo salutato il nostro ‘amico’ e siamo usciti per rientrare a casa.
Mia moglie era ancora incredula di quello che ci era successo e di quello che ero stato capace di subire, ma comunque si era anche divertita, tanto che poi una volta giunti a casa mi ha preso in mano il cazzo e menandomelo mi ha detto: cornuto ti è piaciuto essere stato umiliato pubblicamente da un altro maschio, sei proprio un gran becco! facendomi venire subito.
Non so augurarmi se ripetere una tale esperienza o catalogarla tra i ricordi unici.
Certo per un po’ di tempo non andremo più in quel locale per evitare di incontrare ancora Mario, che mi ha detto nei bagni prima di uscire: ricordati che sei sempre la mia ‘trioetta’ cornuto, la prossima volta ti farò il culo.

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