STORY TITLE: Convegno in Brasile 
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Convegno in Brasile


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Convegno in Brasile

by thebigwillis
Viewed: 80 times Comments 1 Date: 07-01-2013 Language: Language

Convegno a Rio de Janeiro, partenza da Roma.
La classe business è scarsamente popolata.
Qualche poltrona più in lá noto una bella ragazza che, dai tratti somatici, immagino carioca.
Il volo é in orario, il cielo azzurro ma, dopo circa un quarto d'ora dal decollo, il comandante annuncia che c'è una perdita idraulica ed è necessario rientrare per alcuni controlli.
Sbigottimento generale, qualche rimostranza attenuata, ovviamente, dal bene comune della prudenza.
Sbarcati, la disavventura che ci ha accomunato ha facilitato la socializzazione e io, disinvoltamente, ho cominciato a intrattenere una conversazione con la ragazza brasiliana.
Di Rio, scoprii; in Italia per studio. Altezza media, occhi neri penetranti, fisico da.....brasiliana.
Purtroppo, era un rientro definitivo, aveva terminato il suo corso di studi e, nonostante la promessa di tornare in Italia, non sapeva quando sarebbe successo.
Dopo oltre tre ore, ci fu l'avviso di tornare a bordo.
Riprendemmo i nostri posti. Il sedile a fianco a me era vuoto, la ragazza allora assume l'iniziativa e prende posto accanto al mio, con il sorriso amichevole di chi vuole continuare la chiacchierata.
Ed è cosí, infatti.
L'aereo decolla nuovamente, ma ormai il cielo, prima azzurro, diventa rapidamente scuro all'imbrunire, per il ritardo e per la rotta a ovest che si nasconde al sole.
La conversazione, ora, invece di languire, modifica i contenuti..comiciano gli ammiccamenti, la ragazza è vivace, non si lascia sfuggire le mie malizie, accetta la tenzone verbale.
Ma le labbra, prima impegnate solo nella conversazione, ora si cercano approfittando della sonnolenza rarefatta della popolazione stanca della cabina ormai buia.
E le mani cominciano ad accarezzare, a frugare.
Lei è bagnata fradicia. La stimolo con la mano sotto i jeans, ora sbottonati per facilitare la manipolazione divenuta frenetica.
Devo impegnarle la bocca con la mano, che lei morde per evitare di emettere gemiti che sarebbero poco consoni in quell'ambiente pubblico.
Si lascia sfuggire un rantolo quando si contorce per l'orgasmo che la sconquassa.
La accarezzo mentre riprende fiato, le passo le mani fra i capelli...poi la afferro per la nuca.
È rapida nell'interpretare i miei gesti, non è difficile guidare la sua testa verso di me...lei sguscia sotto il sedile, inginocchiata.
I miei pantaloni sono già aperti, le sue mani calde hanno già estratto il mio membro violentemente eretto.
La sua bocca è calda, umida, accogliente. Gioca con la lingua e con le dita, è padrona del mio sesso, mi abbandono.
Devo solo controllare che nessuno possa vedere...solo in un istante la cheto afferrandole la testa, un'assistente di volo si era fugacemente affacciata dalla galley.
Poi lei riprende, è sempre più affamata, sembra che goda più lei di quanto non possa farlo io, con la testa frastormata dal piacere e dalla tensione di essere scoperti.
Il fiotto di sperma che le esplode in gola è accompagnato da un mio sospiro sonoro..non riesco ad evitarlo.

Il volo è atterrato nella mattinata solare di Rio.
Manuela (sarà davvero stato il suo nome?) mi ha dato appuntamento per la cena quella sera, ma questa è un'altra storia.
Ho durato fatica a seguire quel convegno...il sonno mi assaliva durante il giorno, e sapevo perchè

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