STORY TITLE: Volo Roma Londra 
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Volo Roma Londra


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Volo Roma Londra

by thebigwillis
Viewed: 73 times Comments 1 Date: 12-12-2012 Language: Language

Ci fu un tempo in cui la la mia fidanzata era inglese e io la andavo a trovare ogni fine settimana da roma.
Partivo ogni venerdì sera e tornavo il lunedì mattina. Una storia iniziata in italia e poi sfilacciata sull'asse roma londra. Ne ero abbastanza stufo e, alla fine anche lei.
Meditavo su questo ed altre congetture quando notai che, nel posto a fianco a me, dall'altra parte del corridoio, si era seduta una ragazza.
Fisico robusto, tailleur chiaro, bionda, occhi azzurri. Non una dea, ma una donna molto attraente.
L'attrazione divenne ancora più marcata quando ebbi il sospetto che, sotto la giacca del tailleur, non indossasse nulla.
Cominciai a distrarmi dal quotidiano che non riuscivo più a leggere, gli occhi che balzavano dentro la sua scollatura in cerca di conferme. Quando si chinò a raccogliere la borsa sotto il sedile il mio sguardo furtivo scattò un'istantanea di un capezzolo turgido..ebbi una piacevole scarica di testosterone!
La ragazza se ne accorse, ma non si dimostrò per nulla infastidita, anzi...si girò verso di me e le scappò un sorrisetto malizioso.
Cominciò un gioco di sguardi, lei tralasciò di coprirsi quando la gonna cominciò a scivolare scoprendo generosamente le cosce, godendosi la mia eccitazione nel catturare immagini del suo corpo caldo.
Il volo era serale, le luci si abbassarono dopo il servizio.
Fu allora che lei si voltò verso di me e mi rivolse un sorriso, chiuso dalla lingua che umettò le labbra mentre mi lanciava uno sguardo complice...
Si alzò dal posto e si diresse nel corridoio verso il fondo. I passeggeri intorno erano sprofondati nel torpore del dopo cena. Mi alzai e la seguii verso le lavatory posteriori.
Lei si infilò in quella di destra.
L'assistente di volo che era sullo strapuntino non badò alla cosa, le toilette posteriori erano due...
Io ero convinto di avere interpretato bene ciò che avevo letto nello sguardo della donna del tailleur...la toilette di destra non aveva la porta chiusa...
Quando entrai lei era vestita e in piedi, si aspettava la mia invadenza.
Quando mi girai a chiudere la porta lei era seduta, la giacca del tailleur aperta sul seno prosperoso e turgido.
Ebbi appena il tempo di sfoderare il mio palo già durissimo che lei lo aveva afferrato e senza una sola parola lo stava ingoiando con voluttà, quasi con ferocia. A malapena riuscivo ad afferrare i suoi seni provocanti, lei mi succhiava il membro con una avidità spregiudicata. Ebbi un orgasmo che mi sconquassò ma lei non lasciò nessuna traccia della mia eiaculazione.
Si alzò e dischiuse le labbra.
La baciai, sapeva di me.
Uscii, una persona stava aspettando e fu meravigliata che la porta si richiudesse dietro di me dall'interno.
Tornai al mio posto. All'arrivo a Londra scambiai con Sofia il numero di telefono (di casa a Roma, non c'erano i telefonini!) e andai ad annunciare alla mia fidanzata inglese che forse era meglio lasciarci.

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