STORY TITLE: La mia segretaria 
Menu

La mia segretaria


Avatar Author

La mia segretaria

by thebigwillis
Viewed: 206 times Comments 2 Date: 10-12-2012 Language: Language

Anni fa la mia vecchia segretaria andó in pensione e organizzò una
festa di commiato in ufficio.
Durante quella festicciola una collega giovane di un altro dipartimento, che
conoscevo superficialmente, mi avvicinò chiedendomi un colloquio.
Si presentò al colloquio con un tailleur molto elegante, gonna appena
sopra il ginocchio, giacca scollata senza camicetta sotto, non scadendo per nulla nella
volgarità. Mi chiese se avessi giá pensato ad una sostituta e io risposi
che avevo qualche idea ma non avevo deciso ancora.
Lei avanzò la sua candidatura, declinandomi il suo precedente iter
professionale che conoscevo a grandi tratti mentre io, per parte mia, le
dissi che non mi era sufficiente una segretaria tradizionale,
piuttosto un'assistente che arrivasse agli obiettivi in autonomia,
rispondendo dei risultati.
Presi il mio tempo, riflettei e la confermai.
Debbo dire che il suo piglio e le informazioni che presi su di lei mi confortarono nella
decisione, ma anche il suo aspetto ebbe un'influenza importante.
Quando prese posto in segreteria, prima quasi timidamente, poi con
maggiore coraggio, il mattino bussava, entrava per salutarmi e chiedermi
come stava con le scarpe nuove, con i jeans neri, con l'abitino
leggero ecc.
Debbo riconoscere che questo "saluto", diventato abitudine, mi piaceva
particolarmente e cominciai ad apprezzarlo sempre di più fino al giorno in cui entrò
abbigliata con un vestitino corto e ampio, fece un movimento come la
"mossa" che lo fece oscillare fino a scoprire le cosce velate dalle
autoreggenti e io ebbi un sussulto.
Più tardi entrò di nuovo per un lavoro e si sedette di fronte a me; ora, quasi
sfrontatamente, accavallò le gambe lasciando ampio spazio alla nudità
sopra la balza delle autoreggenti ed ebbi una reazione ormonale.
Queste situazioni si affastellavano con una certa frequenza, fino a quando ci fu
un'altra occasione in cui entrò mentre io ero in piedi indaffarato
con dei documenti nell'armadio.
Lei aveva uno sguardo assassino: chiusi la porta, la spinsi nell'angolo, la strinsi alzandole la gonna e palpeggiandole le natiche la baciai furiosamente.
Lei non oppose resistenza, anzi, prese anche l'iniziativa.
Mi abbassò la zip dei pantaloni, mi sfilò il membro e con la voce roca disse solo una parola: "montami".
Si voltò piegandosi sulla scrivania e mi offrì le terga "coperte" da un minuscolo perizoma.
Non ebbi esitazioni e la penetrai con forza.
Da allora lei fu la mia segretaria "molto" personale

POSTED 2 COMMENTS: