STORY TITLE: La sostituzione - finale 
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La sostituzione - finale


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La sostituzione - finale

by ablacar68
Viewed: 613 times Comments 1 Date: 12-01-2022 Language: Language

Eravamo arrivati all’epilogo. L’esperienza con me stava per concludersi e il marito sarebbe ritornato a casa. Si sarebbe chiusa questa storia della sostituzione nella quale io avevo sfogato i miei istinti, lei e il marito i loro. Eravamo a casa, io attendevo il caffè sul divano dopo aver mangiato. Quella mattina ci eravamo dedicati a fare foto di noi ma soprattutto di lei. I suoi piedi curatissimi, le mani adagiate sulla figa, lei seduta a ginocchia chiuse e piedi divaricati, di spalle in piedi con il culo prominente, la sua lingua che sfiora il capezzolo. Insomma foto erotiche, mai volgari. Nel pomeriggio avevamo deciso di fare una chat video pubblica nella quale raccontare l’esperienza. Avevo invitato anche il marito che non tardò ad arrivare. Puntuale si presentò a casa con quella voglia pruriginosa di interrogare la moglie e avere commenti e dettagli. Lei iniziò a raccontare e lui godeva nel sentire le sue esperienze con me.

Ad ogni dettaglio della signora, lui esclamava: ma bravi! era entusiasta e godeva nel sentire in quanti modi lei l’avesse preso. La storia con lo sconosciuto venditore di stoffe, eccitò molto la fantasia del marito.

“Brava la mia puttana!” disse “ti sei fatta riempire bene...sei una vera troia”.

E mentre lo diceva la sua patta si gonfiava. Così, per toglierlo dall’imbarazzo di trattenere l’eccitazione, gli dissi: “Dai slaccia i pantaloni, tiralo fuori, sentiti libero di godere del racconto della tua signora”.

Lui non se lo fece ripetere due volte e tirò fuori il suo cazzo duro con un glande rosso fuoco. Era ben armato e mentre con la mano destra si accarezzava l’uccello con la sinistra teneva il braccio della moglie e di tanto in tanto lo scuoteva chiedendogli: “spiegami bene, cosa hai provato? Cosa hai sentito mentre lui te lo metteva nel culo? Dimmi cara, quanto ti sei bagnata?”

Lei era un fiume in piena nel raccontare. Non gli risparmiava i dettagli. Sul volto aveva stampato un sorriso malizioso. Guardava lui e guadava me. Giocava con gli sguardi sentendosi al centro dell’attenzione. Da una parte il marito che si segava lentamente il cazzo, dall’altra io che li osservavo. A un certo punto, si chino davanti alle cosce del marito e con il dito indice iniziò a toccargli il buco del culo. Un leggero massaggio prostatico mentre lui ansimava di piace.

“Ti piace il mio racconto?” chiese lei al marito. E lui eccitato, spingendo il culo sul dito di lei, esclamò: molto amore mio!
Io rimasi a osservare la scena, ma devo ammettere che quella situazione iniziò a eccitarmi. Le accovacciata davanti a lui con la gonna su a mezza coscia che lasciava intravedere il perizoma minuscolo che a stento le copriva il pelo. Lui con le cosce aperte e il cazzo dritto. Lei che adagiava le sue dita sul buco del culo di lui. Lui che ansimava dal piacere. Lei che raccontava i nostri dettagli.

Così all’improvviso mi alzai e mi avvicinai alla poltrona dove lui era seduto. Portai la mia patta all’altezza della sua testa, continuando a guardare la sua mano che si menava piano il cazzo. Slacciai la cintura dei pantaloni, tirai giù la cerniera, infilai la mano sinistra nella patta e con il pollice abbassai l’elastico delle mutande. Il cazzo spuntò fuori come un ponte levatoio e puntò verso la bocca di lui. Lui si girò di scatto, mi fece un rapido sguardo di complicità, e poi, prima il glande e poi l’intero cazzo sparirono nella sua bocca. Iniziò a succhiarmi con avidità tenendomi le palle alte con la mano destra. Io chiusi gli occhi, afferrati con entrambe le mani la sua testa e inizia a spingerla su e giù.

Lei iniziò piani piano a spogliarsi. Alzò la gonna alla vita, allargò le cosce, scostò il perizoma dalla figa e iniziò a toccarsi. E mentre si trastullava il clitoride, chinò la testa sull’uccello del marito e iniziò a spompinarlo. I nostri cazzi erano duri e lucidi di saliva. La bocca di lui era vorace e la sua lingua si muoveva sulla mia cappella come un serpente.

Gli chiesi di alzarsi. Lui lo fece senza esitazione. Lei staccò la sua bocca dal cazzo di lui. Indietreggiò fino al divano difronte. Io e lui in piedi, con i nostri cazzi duri. Misi una mano sulla schiera di lui e lo avvicinai alla moglie. Poi gli dissi di chinarsi tra le cosce di lei. Io mi misi dietro di lui e poggiai il mio cazzo duro tra i glutei di lui. Lui sobbalzò

Non l’ho mai fatto! disse
Tranquillo, non ti farò male. Risposi
Bagnamelo bene, ti prego e entra piano. mi disse

Sputai sulle dita della mano destra e iniziai a massaggiargli l’ano, poi dissi a lei di venirgli a leccare il buco del culo. Lei si alzò dal divano e si chino dietro al marito. Lui si mise comodo a pecorina con le ginocchia sul divano. Avvicinai la punta del cazzo sul buco del culo, mentre la signora sputava saliva calda sul mio glande. Spinsi dapprima piano. Lui urlò di dolore a bocca chiusa. Lo tirai fuori, sputai ancora sulla punta del mio cazzo e riprovai. Questa volta più deciso e con forza. Il cazzo entrò senza esitazione.

lui: Ahi! mi fa male.
Io: Stai zitto, resisti

Il mio cazzo scomparve nel culo del marito, tra lo stupore della moglie che guardava la scena tra eccitazione e timore. Iniziai a fotterlo. Poggiai le mani sui suoi fianchi e iniziai a spingere. Lei si alzo in piedi e mi disse: baciami, ti prego! baciami in bocca

Le nostre lingue si rincorrevano affannate mentre io fottevo il culo del marito. Era la prima volta per me e la prima per lui. Sentivo il suo cazzo smosciato sbatacchiare a destra e sinistra e a ogni mio affondo sentivo le sue palle battere contro le mie. Lei si avvinghiò a me, intimorita, eccitata, ansimante. La sua figa grondava umori caldi, mentre il marito iniziava a godere sotto i miei colpi.

Mi fa male ma mi piace! diceva
Mi sento una zoccola con questo cazzo duro che mi riempie il culo! ripeteva
Fottimi bastardo, come hai fottuto lei! gridava

Le frasi del marito eccitarono la moglie quasi allo sfinimento. Oramai stantuffo nel culo di lui come una locomotiva in corsa. Con la mano destra schiaffeggiavo le sue natiche dure. Sempre più forte per attutire il dolore del cazzo che scorreva nel suo culo. Lui mugugnava di piacere e iniziò a sborrare a cazzo moscio. Sentivo il suo sperma cadermi sui piedi e nel mentre iniziò a piangere come una torretta sverginata. Piangeva e mi chiedeva scusa. Piangeva e si chiedeva: cosa m’è successo? Piangeva e mi chiedeva di continuare.

fottimi, fottimi, fottimi! urlava

All’improvviso, lo sfilai dal culo. Spinsi il marito sul divano. Afferrai la signora tra le braccia. La alzai in braccio, le infilai il cazzo nella figa. Era calda e bagnata. Il tempo di darle due colpi, e iniziai a schizzare aborra calda nella sua figa. Una sciar a di fuoco inondò la signora, prima di accasciare anche lei di fianco al marito.

Li guardai. Mi guardarono ebbri di piacere. Afferrai il mio cazzo tra le mani e senza chiedere niente iniziai a piacere sui loro corpi. Fu la mia benedizione, prima di salutarli e andare via per sempre.

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