STORY TITLE: A volte il lavoro (finale) 
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A volte il lavoro (finale)


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A volte il lavoro (finale)

by CoppiaITUKR
Viewed: 1454 times Comments 23 Date: 16-07-2021 Language: Language

Ormai ero in balia dei miei sensi che ribollivano dentro di me, la carezza sul suo sesso turgido mi stava, se possibile, eccitando ancora di più e avrei voluto tirarlo fuori per saggiare il calore che sicuramente emanava e, la durezza a pelle dovuta all'eccitazione, dopodiché nasconderlo nella mia bocca affamata per un succulento lavoro di bocca molto profondo e infine arrivare all’esplosione che avrei gustato senza perderne una goccia.
Per fortuna l’avvicinarsi del maitre rimise le cose in una situazione di quasi normalità ed i miei pensieri in stand by, ero però in una situazione davvero imbarazzante, i capezzoli si ergevano sotto il vestito , il viso molto rosso, e soprattutto il tanga pieno dei miei umori che rischiava di bagnare anche il vestito, dissi in un orecchio al “marito

che dovevo toglierlo ma che non avevo il cambio ma lui, con un sorriso angelico mi disse che mi avrebbe fatto un regalo se me lo fossi tolto li sotto il tavolo e dato a lui come ricordo della serata sottolineando, però, se ne avessi avuto il coraggio. Arrossii ancora di più ma, punta nell'orgoglio, accettai la sfida e con difficoltà iniziai la lotta per sfilarlo restando seduta e quando ormai era in fondo ai piedi mi rimase impigliato nel sandalo per cui dovetti piegarmi e farmi notare per toglierlo, mentre lui ridacchiava divertito, allora con un gesto di sfida, invece di darglielo con circospezione, glielo appoggiai sulla sua mano sorridendo e dicendogli….. amore volevi questo regalo per questa serata e allora eccolo….
Stavolta divenne rosso lui mentre il resto dei commensali rideva al mio gesto e lo esortava a sentirne il profumo, passato il primo momento di imbarazzo lui allora lo prese e avvicinò al viso aspirando forte e se ne uscì con un…. Profumo estasiante amore e umido al punto giusto…. Ci fu un attimo di silenzio e poi una risata generale, dopo la quale, il resto dei commensali, chiesero di poter odorare anche loro il mio tanga appena tolto, il “marito” allora con naturalezza e, senza porsi problemi, lo passò al più vicino che poi provvedette a farlo girare agli altri; io ero confusa ed eccitata e quando dopo il giro il tanga mi tornò in mano lo odorai anche io e poi lo rimisi in mano a chi lo aveva voluto.
Ormai la serata stava prendendo una piega che non avevo previsto e quindi iniziai a pensare a come non farla degenerare ma nel mentre ero intenta a questo, sentii la mano del ragazzo accanto a me risalire attraverso lo spacco del vestito verso l’inguine e il piede dell’altro farsi strada tra le mie gambe, sollecitando l’apertura, fino ad arrivare alle mie labbra vaginali, ero al punto di non ritorno perché, quando sono sollecitata così, il mio cervello si dilegua lasciandomi in balia dei miei istinti più primordiali.
Non potevamo più restare al tavolo con io, che ormai, stavo perdendo il senso di me stessa e iniziavo a emettere leggeri mugolii di piacere e le azioni sul mio corpo ormai quasi visibili agli altri; il “marito

capì la situazione e chiese di alzarsi e andare a bere qualcosa da un’altra parte e così facemmo, io mi alzai dopo di loro, speranzosa che si concludesse tutto lì ma, non appena in piedi la mano del ragazzo si appoggiò sul mio sedere, passando dallo spacco, permettendogli di saggiarne la consistenza con ampie palpate, lo lasciai fare per qualche secondo e poi mi mossi privandolo del piacevole tocco.
Mi appoggiai al “marito”, per attraversare la sala, perché le gambe non era stabili e all’altro fianco si posizionò il padre dei ragazzi che mi offri il braccio, che io presi ringraziando, ma nel fare questo mi accorsi che il seno stava strusciando sul suo braccio e sulla mano che aveva appoggiato sulla mia e che stava lentamente infilandosi nell’apertura laterale dello scollo.
Pensavo che ci saremmo fermati al bar ma, invece, ci dirigemmo verso l’ascensore per salire nella suite e questa cosa mi fece capire che il resto della serata e della notte sarebbe stata molto impegnativa, sussurrai i miei pensieri al cliente e lui mi disse che il disturbo sarebbe stato pagato lautamente, a dire la verità ormai avevo oltrepassato il limite dei miei freni e quindi lo avrei fatto in ogni caso.
Appena entrati in ascensore mi trovai le mani del padre sui miei seni, quelle del marito tra le gambe mentre le mie furono appoggiate sui cazzi dei ragazzi che constatai erano di ferro; per fortuna l’ascensore arrivò presto al piano perché, altrimenti, sarei uscita nuda da lì anche se già così avevo un seno fuori e la gonna sollevata sul sedere, mi ricomposi alla meno peggio e ci recammo nella suite con le mani dei miei uomini in ogni dove.
Non appena la porta si chiuse alle nostre spalle le mani sembrarono raddoppiare, le bocche ardenti si posavano sul mio corpo e sulla bocca eccitandomi oltremodo e le mie, senza più nessun ritegno, percorrevano i loro calzoni per saggiare la consistenza dei loro attributi, volevano spogliarmi ma io, con un gesto che mi sorprese, mi allontanai e dissi che mi sarei tolta, ormai il solo vestito, da sola e loro dovevano restare a guardare, il marito mise della musica suadente abbassò le luci e poi con gli altri 3 si mise sui divani, pronto ad ammirare lo spettacolo che avrei proposto.
Iniziai a muovermi al lento ritmo della musica mostrando ad ogni movimento parti del mio corpo sempre più esplicitamente, percorrendo come mie dita il mio sesso e i capezzoli ormai esplosivi per poi infilare il dito in bocca simulando una fellatio erotica; i miei uomini ormai erano ipnotozzati e l’unico movimento che facevano era quello di carezzarsi il sesso che doveva essere turgido come un sasso, con un ultimo movimento lasciai cadere il vestito ai miei piedi e con i soli sandali invitai il marito a ballare con me, non si fece pregare e corse ad avvinghiarmi, mi poggiò le mani sul sedere e iniziò a baciarmi in maniera spudorata, questa scena scatenò l’inferno e infatti dopo poco il signore maturo venne alle mie spalle prendendo il mio seno tra le mani e baciandomi sul collo, una cosa che tra l’altro mi fa' perdere la testa e, iniziammo un osceno ballo a tre.
Invitai al cambio dei cavalieri e allora nella stessa situazione mi trovai con i due giovani che, con ardore forse maggiore, si dedicarono a me portandomi al parossismo, ormai ero solo una sex machine pronta ad entrare in azione, la musica stava terminando e allora i due baldi giovani mi portarono sul divano dove già attendevano gli altri, mi posizionai in mezzo a loro e in un attimo mi trovai mani e bocca sul mio corpo bollente e voglioso; adesso però volevo sentire a pelle quelle aste rigide e allora con le mani iniziai ad aprire i pantaloni e poi dopo qualche carezza le feci uscire fuori in tutta la loro pienezza e consistenza, il “marito” aveva davvero un bel sesso mentre, il signore maturo, pur con una notevole erezione era più limitato ma, la sorpresa, fu quando lo tirarono fuori i ragazzi che avevo sentito e pensato ben dotati ma la visione complessiva superò le aspettative.
Ormai ero in ballo e allora mi dissi:balliamo! Scesi in basso e iniziai a gustare i loro sessi tra le labbra mentre gli altri due si avvicinarono per darmi i loro nelle mani, ero in precario equilibrio e allora mi sedetti sul divano e ripresi, con la bocca a suggere i ragazzi e con le mani a masturbare gli uomini, ero davvero in estasi e neanche quasi mi accorsi che il padre mi aveva sollevata per mettersi sotto di me per potere infilare il suo sesso dentro la mia vagina ridotta ad un lago dalla eccitazione, con un sospiro lo accolsi nel profondo e ripresi con passione la fellatio dei ragazzi; non capivo però dove fosse il cliente ma tra le gambe vidi che si stava toccando ammirando la scena che noi quattro offrivamo.
Mi sentivo davvero una porca ma la cosa mi piaceva eccome! Il sesso del padre mi faceva squirtare e godere e, mentre provavo queste sensazioni, il primo dei ragazzi con forti e potenti schizzi mi venne in bocca, stavo gustando il sapore quando anche il padre mi riempì di caldo seme, adesso ero al parossismo volevo gli altri 2 e allora mi alzai, girai appoggiandomi al divano e dissi all’altro ragazzo di prendermi il lato B, non se lo fece ripetere due volte e lentamente ma, con decisione, prese possesso dell’orifizio con pompate lunghe e profonde permettendomi di gustare tutta la consistenza in lunghezza, larghezza e durezza del suo sesso; chiamai il”marito” e dissi che lo volevo dentro di me insieme, lui si alzò dalla poltrona e venne al divano io, senza sfilarlo dal mio culotto lo feci mettere sotto di me e, appena posizionato, mi infilai il suo bellissimo pisello dentro fino a lasciare fuori solo i testicoli, ero piena e soddisfatta ma a quel punto il ragazzo che era già venuto ero di nuovo pronto e allora aprii la bocca e lo iniziai a pompare di nuovo; ecco era la perfezione tre sessi stupendi dentro di me che mi facevano godere senza sosta, stavo bagnando il divano squirtando come una fontana ma non me ne fregava nulla.
Dopo poco i ragazzi dissero che nel letto avremmo fatto tutto e meglio e allora mi caricarono e mi portarono in camera dove si scambiarono i ruoli più volte ed a loro, dopo essersi ripreso, si aggiunse anche il padre; adesso volevano, quello che pensavo, l’impossibile perché volevano entrare dentro di me tutti e 4 io ormai ero in balia dei sensi e non dissi di no alla loro richiesta, in un attimo uno dei due ragazzi che in quel momento avevo dentro il sedere si spostò in basso e premendo con decisione mi entrò assieme al fratello nella vagina,mi mancava il fiato ma stavo impazzendo dal godimento, il sedere lasciato libero fu riempito con decisione dal “marito” e, la bocca ansimante, dal padre, ero con tutti e 4 dentro di me e io, che pensavo che non fosse possibile, ne fui contenta e felice.
Dopo oltre 2 ore di sesso sfrenato i 4 iniziarono a dare segno di cedimento e si stesero sul letto privi si forza mentre io, anche se stanca e spossata dalle innumerevoli godute, avevo ancora voglia ma ormai i guerrieri erano vinti e allora mi posizionai sul volto del cliente e gli dissi di leccarmi per godere ancora, venni ancora un paio di volte e poi mi distesi accanto a loro.
La notte portò riposo a tutti e il sole ci svegliò donandomi alla vista la meravigliosa erezione dei loro sessi..
Ma questa è un’altra avventura e se piacerà la fine del racconto forse la scriveremo col marito.

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