STORY TITLE: 09 incontro con anaconda 
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09 incontro con anaconda


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09 incontro con anaconda

by lory1972
Viewed: 1084 times Comments 7 Date: 20-10-2020 Language: Language

La relazione con Piero si stava rivelando ogni giorno più coinvolgente, assorbente, completa. tutti i nostri desideri e le nostre fantasie trovavano libero sfogo. Senza nessun tabù o pregiudizio sia per me, quanto per lui raccontarci le fantasie era come guardarci allo specchio.
Nel mio intimo lo vedevo come l'unico capace di assecondare le mie fantasie sessuali e farmele vivere nel modo più intenso
Non mi ci volle molto tempo per capire che lui si divertiva più di me a soddisfare le mie perversioni. Che più mi dimostravo senza limiti, più voleva scoprire il mio limite.
Decidemmo di dedicarci ai giochi di ruolo. Ognuno di noi doveva lavorare di fantasia e metterla in pratica coinvolgendo l'altro a sua insaputa .
Oppure io o lui dovevamo raccontarci vicendevolmente ciò che l'altro avrebbe dovuto fare per il nostro piacere.
Ci impegnammo in un vero patto del sesso.
Senza limiti e senza possibilità di tirarsi indietro ci teneva più volte a ribadire Piero. Ma io volevo solo essere la puttana di quell'uomo e mi dichiarai pronta ad accettare qualsiasi suo desiderio. Gli precisai che io volevo solo godere e far godere lui e per fare quello ero disposta a tutto.
Purtroppo ebbi la debolezza di rispondere di getto ad una domanda con una risposta che non molto tempo dopo mi fece mordere la lingua per quello che accadde.
Piero mi chiede di indicargli una cosa che non avrei mai fatto per nessun motivo e un limite che ritenevo invalicabile. Il dolore gli risposi. escludi il dolore e poi usa il mio corpo come se fosse il tuo.
Unico ineguagliabile porco!!!! Non troppi anni dopo mi fece riflettere sulla domanda che mi aveva fatto, ma sopratutto sulla risposta che incoscientemente gli avevo dato.
Ma era quello che volevo, volevo essere la sua puttana. Non volevo essere la sua amante e basta. Trovavo una netta differenza tra i due ruoli. E io avevo chiaro in mente cosa mi dava piacere. Cosa mi legava a quell'uomo.
Quella stessa sera, mentre mi riempiva di coccole, di attenzioni, di baci, di cazzo, di insulti e di sborra...... mi dimostrò per l'ennesima volta che lei mie parole con lui non cadevano mai nel vuoto. Mi disse di tenermi pronta che per l'indomani pomeriggio un mio desiderio sarebbe diventato realtà, anzi per la verità di disse, due desideri in una volta sola.
Non mi disse niente di più mi disse solo che l'indomani avrei ricevuto un messaggio di invito. che avrei dovuto accettare l'invito senza chiedere nessuna spiegazione. Che avrei dovuto avvisarlo con un messaggio dopo che avevo accettato l'invito per rassicurarlo che tutto andasse secondo i suoi piani. Mi lasciò con quella curiosità senza lo straccio di un minimo indizio.
Lavorai tutta la mattina con il pensiero al messaggio in arrivo. Verso le 13

tlin tlin

messaggio whatsapp in arrivo. Prendo il telefono in preda all'eccitazione e curiosità. Ti aspetto alle 15 a casa mia in via... etc etc.
Come da consuetudine finito il turno di lavoro sarei dovuta andare da Piero. Ma seguendo le sue istruzioni gli mandai un messaggio dicendogli di non aspettarmi che non sarei andata da lui quel pomeriggio.
Non aggiunsi altro anche perché non potevo aggiungere altro, non avevo la minima idea di quale fosse il programma dalle 15 in avanti.
In preda all'ansia positiva che solo la curiosità e l'eccitazione sono in grado di regalarti andai comunque a casa mia, mia feci bella e puntuale suonai al campanello di quella villetta poco fuori città.
Senza ottenere risposta senti lo scatto di apertura del cancelletto e mi addentrai. percorsi qualche passo nel vialetto e senti anche lo scatto di apertura del portoncino di casa.
Entrai e percepii solo un voce che mi invitava a chiudere la porta.
Mi voltai e rimasi impietrita, vieni avanti tesoro mi disse. Una stangona nera di una bellezza disarmante.
In reggiseno, mutandine, tacchi altissimi, una specie di mantella trasparente che dalle spalle le scende al culo
Faccio per andare verso di lei, mi viene incontro e mi abbraccia. Piero mi ha detto tutto tesoro. Solo in quel momento, grazie a quella voce, realizzo tutto e capisco dove mi trovo è perché .
Piero sei uno schifoso bastardo penso tra me è me. Ecco le due fantasie realizzate insieme. Una bellissima Trans nera. Quante volte le avevo confessato della mia curiosità verso una trans e quante volte la voglia di provare un cazzo nero. Ma il cazzo nero non uno qualsiasi, quelli da leggenda. di quelli enormi impossibili da prendere.
Volli subito accertarmi se i requisiti erano quelli sperati. Mentre la mia nuova amica mi dava due bacini sulle guance per presentarsi io allungai la mano verso il pacco per constatare se le mie speranze erano ben riposte.
Fece un passo indietro e adagiandosi sul divano mi disse che Piero aveva spiegato bene cosa volevo e si tirò fuori l'attrezzo. Chiedendomi se lo desideravo come quello .
Nooooooooo. Gli risposi che non era così che lo immaginavo. Io volevo un cazzo, non un bastone fuori legge. Enorme da non crederci....
Menandosi quella specie di animale che aveva tra le gambe mi chiese di sedersi accanto a lei che dovevamo videochiamare Piero che stava aspettando la nostra telefonata.
Nemmeno il tempo di dire

pronto

e Piero si ritrovò sommerso da una serie di improperi a getto continuo. I più delicati furono, porco cornuto bastardo.
Flemmatico, caldo, dolce, deciso come sempre, mi rispose che la porca ero io e non lui e che adesso voleva godersi lo spettacolo.
Appoggiato il telefono ancora in chiamata in un apposito supporto davanti a noi, in maniera che garantisse la migliore inquadratura possibile, la Trans mi prende la testa e la conduce verso il suo cazzo.....
Imbocco la cappella......... che roba.!!!!! da non crederci. Guardavo sempre verso il telefono, volevo che Piero mi vedesse alle prese con quella cosa li. Volevo ingoiare. Ma riuscii a far sparire solo la cappella il resto del cazzo non poteva entrare.
Piero è sempre li in videochiamata che guarda, gli dico che è impossibile fare un pompino a quella bestia. posso solo leccarlo ma ingoiarlo e succhiarlo fino ai coglioni come mi piace fare è impossibile.
Piero cerca di tranquillizzarmi e farmi sentire perfettamente adeguata ma con una semplice considerazione riesce a demolirmi e mettermi i brividi di terrore.
Non devi preoccuparti di niente tesoro, tanto non sei li per fargli un pompino ma per fartelo mettere nel culoo!!!!!!
Quèsto è completamente pazzo. Questa cosa il mio culo non lo vede pensai mentre ancora cercavo di ingoiare sempre qualche centimetro in più di quella stecca nera.
Ma quanto era bella. mi piaceva come donna e come cazzo.
Sembra un controsenso ma è la pura verità!!!
Se la guardavo di schiena o dalla cintola in su era una venere, Bella da non credere. Voglia di accarezzarla, baciarle le tette, e leccarle la figa... poi scendendo con lo sguardo verso la fessura del piacere il mondo cambiava.!!!!! Che maschio!!!!!
Mi spoglio, così respiro un pò liberando la bocca da quella specie di divaricatore orale.
Mi solleva, mi invita a seguirla, prende telefonino e supporto e cambiamo stanza. Mi ferma in un piccolo disimpegno
mi poggia conto un mobile e da dietro mi fa sentire la sua voglia della mia figa.
La supplico di fare piano mi tranquillizza che la mia figa è un lago capace di tutto. io non perdo il mio buon umore e le dico: e tu che sei una gran troia dentro il lago ci voi mettere il mostro di Loch ness ?
Mi prende, mi riempie. mi sfonda, mi spacca. Mi sento vacca e piena. Sento e vedo Piero al telefono che ci incita e si diverte sparandosi una sega. Non è solo enorme la trans, ci sa anche fare con quel bastone e non solo. Mi sbatte, poi lo tira fuori. mi lecca la figa e me lo da in bocca, poi ricomincia a fottermi.
Io non mi muovo da quella posizione, mani sul mobile gambe divaricate completamente in balia di quella innaturale massima espressione di sesso e libidine.
Godevo di piacere assoluto e mi rilassavo sempre di più. La mia figa accoglieva il palo con sempre maggior naturalezza.
Non mi sentivo più spaccata, mi sentivo piena Nel mio lago era montata l'alta marea e tracimava.
Schifosamente mi pisciai le gambe vergognandomi come una ladra allagando il pavimento. Accadde quanto la Troia fottuta puttana mi spinse tutto il bastone dentro il buco del culo. L'ho preso tutto. pensai tra me e me, l'ho preso tutto in culo. è entrato,,,, mi piace......
guardai verso il telefono e lo dissi a Piero, gli comunicai che avevo quel meraviglioso cazzo tutto dentro il culo.
Non avevo bisogno di dirgli niente, vedeva bene proprio tutto e mi disse che bastava vedere la faccia da puttana che avevo per capire che il mio culo era più ingordo di quello che io stessa potessi immaginare.
E con piena e impensabile soddisfazione mi sono goduta quella devastante inculata. ho dato sfogo a tutto il mio essere troia fino a ricevere una quantità equina di sborra in bocca, in faccia sulle tette.
Solo ai saluti finali ho capito che si faceva chiamare Anaconda. Ma non ho avuto il bisogno di farmi spiegare il perché.
Non l'ho più incontrata ma è una di quelle cose che voglio ancora fare.

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