STORY TITLE: L'Estate bollente. 
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L'Estate bollente.


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L'Estate bollente.

by Camaleonte
Viewed: 527 times Comments 0 Date: 17-10-2020 Language: Language

RACCONTO SCRITTO E RITROVATO DOPO TANTI ANNI (PURTROPPO IL PRIMO NEI BAGNI DELL’AUTOGRILL E’ ANDATO DEFINITIVAMENTE PERSO)


Questo che ho scritto è il racconto del secondo e ben più proficuo incontro avuto con quella splendida creatura, bestia da monta, che è Lucia e finalmente anche col suo degno compagno Matteo, un CUCK di notevole caratura.
Ma partiamo dall'inizio.
Dopo che ci eravamo lasciati con un bacio lanciato dal finestrino della sua auto in quell'Autogrill i contatti non si erano interrotti perché evidentemente entrambi volevamo rivederci per saggiare quanto, in quei pochi minuti precedenti, avevamo avuto modo solo di pregustare per quello che sarebbe potuto succedere con maggiore tempo e più ampia comodità.
Volevamo avere la possibilità di godere fisicamente e molto più cerebralmente, prima che le meritate ferie ci impedissero di rivederci almeno per un mese.
La logistica del periodo ci costringeva a svicolare tra i milioni di persone che in quel periodo, a ridosso immediato della vacanze agostane, erano presenti nella riviera romagnola e perciò una prima ipotesi di giochi all'aperto fu purtroppo scartata. Ci saremmo dovuti accontentare del più banale incontro in qualche camera di hotel o simile; però.....banale? Sapevo già che la location non avrebbe certamente potuto far si che l'incontro tra due animali da sesso come eravamo noi potesse minimamente risultare ordinario.
Gli SMS (a quel tempo Whatsapp & C. non si sapeva neanche potessero nascere) tra me, lei e lui nei giorni e nelle ore precedenti furono di un tono tutt'altro che collegiale e seminaristico. Avevamo voglia di provocarci e mandare a bollore la temperatura tra noi.
La sera prima Matteo mi aveva scritto che Lucia lo aveva precettato per farsi curare con la massima attenzione in vista del nostro incontro all'indomani. Lo aveva voluto impegnatissimo a farle un accurato servizio di beauty alla sua splendida FICA ed all'ingresso secondario (ma non in ordina di importanza) del paradiso di godimento, il suo CULO. Doveva e voleva essere liscia come non mai per presentarsi al suo nuovo BULL in tutto lo splendore che poteva...e vi garantisco che c’era da rifarsi gli occhi per guardarla tutta.
Giorni prima avevo ordinato a Matteo che avrebbe dovuto farmi trovare la SWEET bendata, legata in camera e con accanto a lei, sopra il letto, l'armamentario di giocattoli che normalmente Lucia usa per darsi piacere, da sola o procurato da altri. Volevo vedere l'armeria per rendermi conto con l'ispezione alla scatola dei giochi quanto realmente lei fosse incline a certe pratiche o meno.
Cosa gradiva insomma.
Ci eravamo accordati alla fine per un residence che faceva al caso nostro per la privacy che poteva offrire e Matteo mi disse che a seconda della posizione dell'appartamento, luogo che già loro conoscevano, si poteva sviluppare anche un gioco che lo avrebbe fatto molto felice e coinvolto a livello psicologico più di quanto non fosse già la cosa così organizzata.
Arrivai a prendere la chiave dell'appartamento al bureau dove un gentilissimo portinaio di indicò la strada per raggiungere il residence che era distante un po' da dove era l'ufficio.
Uscii e trovai Lucia ad aspettarmi in auto nel parcheggio antistante per prendere la chiave e consegnarmi una busta con le memory card da inserire nella mia fotocamera. Fotocamera che sarebbe stata utilizzata per gli scatti fotografici per immortalare gli attimi bollenti che sarebbero scorsi poco dopo. La consegna della chiave era anche dovuta al fatto che Matteo mi avrebbe dovuto far trovare la SWEET preparata come gli avevo chiesto ed andarsene dall'appartamento lasciandomi la porta socchiusa. Lasciandomi con sua moglie in totale balia della mie azioni.
Poco dopo la partenza di Lucia vidi arrivarmi un suo SMS.
Diceva così: “Ho un paio di richieste da fare, niente lividi per quanto possibile ed uso incondizionato del preservativo”.
Le risposi che per i lividi non c'era problema in quanto pur se mi piace giocare anche duramente non mi piace il gioco cruento, ho sempre il massimo rispetto per le persone che mi stanno accanto e per il preservativo non era certamente un problema visto che la sicurezza sanitaria ha e deve avere sempre il sopravvento se si ha un po’ di sale in testa.
Anche se io donatore di sangue certificato da anni e loro entrambi lo stesso.
La posizione dei locali era risultata indicatissima e questa era la fantasia che lui voleva che gli realizzassi: poter osservare da lontano, da una stradina adiacente quello che succedeva all'interno della stanza e visto che la nostra posizione lo permetteva fare del sano esibizionismo.
Loro erano già saliti nell'appartamento ed io che avevo raggiunto il residence poco dopo salii al quarto piano aspettando che uscisse Matteo per consegnarmi la VACCA pronta ad essere usata come volevo, come voleva lui, come si aspettava di essere usata lei, usata ed abusata.
Gli altri condomini facevano su è giù per le scale entrando ed uscendo da casa ignari di quanto si stava preparando a fianco, sopra e sotto delle loro abitazioni, di quanto godimento sarebbe stato cosparso nell'aria da li a breve.
Dopo circa un quarto d'ora che aspettavo Matteo uscii dalla porta e venendomi incontro mi salutò molto cordialmente dandomi gli ultimi avvisi su quanto voleva vedere inizialmente dalla stradina laterale, lasciandomi poi campo libero per quello che la mia mente e le mie voglie volevano dalla sua sposa...la mia PUTTANA.
Lui se ne scese per le scale ed io entrai curioso di vedere come me l'aveva preparata.
Queste erano le due ore che avrebbero definitivamente suggellato la prosecuzione o lo stop dei nostri incontri. Potevo piacerle oppure no e lo stesso valeva per lei.
Quando entrai intravidi attraverso la porta la sua figura che mi aspettava, seduta su una sedia, legata e bendata. Era a gambe larghe ed aveva la FICA completamente rasata e con le labbra che sporgevano oscenamente come un fiore che si apre all'impollinazione, le mani allacciate a delle manette dietro la schiena e dietro lo schienale della sedia.
L'aveva preparata proprio bene, vestita con una guepiere di latex nera che lasciava scoperte le tette ma che comunque le guarniva con delle catenelle metalliche attaccate al collare e che scendevano ad incorniciare i capezzoli pronti per essere stuzzicati, succhiati, morsi, stretti da mollette.
Quando entrai lei avvertì la mia presenza pur se bendata e cominciai a guardarmi attorno.
Lei era li, così spudoratamente disponibile ai miei voleri e fantasie, una donna offerta dal proprio marito e che offre se stessa alle perversioni di un maschio a cui sente di voler sottostare per sentirsi completamente femmina.
Sul letto c'era una fiera di strumenti di dolce tortura e di piacere, c'erano tre dildo di diverse dimensioni ma comunque sempre di notevole caratura per lunghezza e larghezza con ventose per essere fissati, c'erano delle catene con moschettoni da utilizzare per incatenarla da qualche parte o bloccarle gli arti, c'era un dildo ad espansione pneumatica con il relativo tubo dell'aria e la pompa all'estremità, c'era un frustino rigido lungo circa 60cm con un terminale fatto a forma di piccola mano, c'era un tubetto intonso di lubrificante che sarebbe servito da li a poco.
Le tende della finestra erano aperte e guardando fuori vidi Matteo che relativamente lontano guardava attraverso i vetri per immaginare le mie parole rivolte alla moglie e per assistere allo scempio che avrei fatto da li a poco della sua sposa.
Mi avvicinai molto al volto di Lucia dicendole se era consapevole che sarebbe stata mia per un lungo tempo e che io avrei potuto fare di lei quello che volevo senza che lei si potesse opporre, nella condizione in cui era. Mi rispose con voce sommessa che si, era consapevole di questo, sarebbe stata quasi una mia schiava.
Era quello che voleva. Lo voleva con tutta se stessa.
Presi in mano il frustino e saggiai sulla mia mano la consistenza.
Era bello nerboruto.
Sapevo cosa lei voleva e gli diedi quanto sognava.
Cominciai a darle dei colpetti sulle labbra della FICA col frustino schiaffeggiandole anche le tette così apertamente offerte ai miei giochi.
Ad ogni colpo dato alla FICA lei saltava sulla sedia e gemeva, un misto di piccolo dolore e piacere torvo.
Non pronunciava nessuna parola, solo gemiti mordendosi le labbra ogni tanto.
Dopo poco di questo trattamento persi il dildo che mi sembrava più idoneo a fare fare riscaldamento per un lavoro di bocca sul mio CAZZO che mi sarei gustato più tardi.
Ero a conoscenza della capacità di Lucia di praticare il deepthroat, il gola profonda ed allora cominciai a spingere quel dildo che già era di dimensioni notevoli all'interno della sua bocca e della sua gola.
Le profonde spinte le provocavano un piacere dovuto alla gola sentita così stuprata ed al contempo stesso dei rifiuti della stessa gola ad essere sfondata in quel modo. Doveva prendere abitudine a sentirsi un elemento tanto grande e lungo sprofondarle oltre l'ugola.
Intanto che praticavo questo riscaldamento guardavo fuori dalla finestra e vedevo Matteo che non aspettava altro che di vedere la sua sposa maltrattata come le stavo facendo, ma dalla posizione in cui stava se Lucia non si fosse alzata lui avrebbe visto solamente me e questo mi portò a tirar su la SWEET e metterla ammanettata e bendata davanti ai vetri della finestra per dare prova sua della sottomissione a me.
La feci alzare con fare deciso e la misi davanti alla finestra per mostrarla a lui ed a chiunque, passando sotto, avesse alzato lo sguardo mentre sfrecciava con l'auto sotto il palazzo.
Attaccai al vetro della finestra il dildo con la ventosa ponendolo all’altezza della sua bocca e continuai a farle fare l'osceno pompino al cazzo di gomma davanti alla finestra, bendata e non consapevole che chiunque avesse rivolto lo sguardo in quella direzione sopra la strada avrebbe una TROIA sbocchinare il cazzo di gomma con la saliva che le sbavava ai lati della bocca e spinta da dietro verso il vetro a farle ingoiare tutto il simulacro spinta dalle mie mani.
Dato che il lavoro di frustino alla FICA le aveva provocato un abbondante umidità alla tra le cosce decisi di farle assaggiare per la prima volta il mio CAZZO dentro di se mentre era costretta ad ingoiare qual simulacro di CAZZO mugolando sia per il piacere che per l’impossibilità di proferire nessuna parola ma solo emettere dei gemiti e grugniti.
Infilati rapidamente il condom e sentendomi appoggiare il CAZZO per entrare nella sua FICA fece un gesto per cercare di divincolarsi dalla mia morsa. Magari voleva provare a testare la mia decisione e dominazione ma alzandole la voce in modo fermo le feci capire che comandavo io il gioco e che mi avrebbe dovuto accogliere dentro di se senza nessuna possibilità di decidere nulla sul come e quando. Doveva sentire la mia presenza fisica dentro come atto di sottomissione della VACCA al suo TORO. Non oppose più resistenza e mi allargò il suo scrigno di carne inzuppata di umori.
La stavo montando davanti alla finestra del quinto piano con le tende aperte, il dildo sprofondato in gola dalle spinte che le mandavo avanti e indietro sempre più profondamente con le mani, le auto che passavano sotto in strada potendo vedere quel che succedeva e suo marito, sicuramente con il CAZZO duro nei pantaloni, che si gustava lo spettacolo dello stupro di sua moglie da lontano.
La stavo scopando quasi con rabbia tanto era riscaldata l'aria dentro quella stanza e lei, bendata, mugolava di piacere per quel trattamento che stava ricevendo.
Mandai un SMS al CUCK per comunicargli che ero entra nella FICA della sua donna, la mia TROIA e che me la stavo gustando alla grande............gran CORNUTO che era.
Decisi che era il tempo di divertirmi con lei in un altro modo e mi allontanai dalla finestra. Matteo non avrebbe potuto più vedere nulla, poteva solo immaginare come venisse abusata sua moglie.
Le dissi di seguirmi senza togliersi la banda e la portai in bagno. A questo punto chiusa la porta l tolsi la benda. Per la prima volta in quel pomeriggio la vidi in tutto il suo splendore, senza la parrucca che aveva indossato giorni prima all'Autogrill e con gli occhi lucidi dall'eccitazione fino a quel momento salita, quasi con fiatone. Mi sedetti su bidet e con il CAZZO durissimo tra le gambe, dopo aver sfilato il preservativo, le ordinai di inginocchiarsi e farmi un delicato lavaggio al CAZZO ed al CULO come una PUTTANA d'altri tempi che prepara il cliente alla marchetta.
Lei esegui con dedizione e maestria assaporando tra le dita tutto il turgore di quel CAZZO che avrebbe dovuto onorare ancora per un lungo tempo prima di uscire da quell'appartamento, massaggiandomi le palle con delicatezza e con altrettanta cura lavarmi il buco del CULO.
Tornammo in camera e lei senza benda ne manette adesso, era anche sicura dello spazio che la circondava, poteva muoversi agevolmente per scatenare tutta la sua sensualità di femmina dominata ed abusata, come voleva lei e come voleva il suo CUCK.
Appena di nuovo davanti al letto la sua figura vestita così, da oggetto da usare, si stagliò contro uno sfondo fatto di tutti quegli attrezzi di piacere che erano ancora disposti in un ordine quasi perfetto, come li aveva disposti il CORNUTO, allineati, pronti all'uso. All'uso di godimento della sua sposa.
Da li a poco il mio utilizzo li avrebbe sparsi in tutta la stanza.
Le ordinai di mettersi a pecorina sul letto con il suo CULO rivolto, proteso ed donato a me.
Era uno spettacolo guardarla così docile ed offerta.
Aveva trovato in quel pomeriggio chi la faceva sentire come voleva sentirsi e godeva nell'essere comandata senza tante premure.
Stava per cominciare lo “strazio” della sua FICA con l'uso dei dildo lasciati li sul letto appositamente e da li a poco per alcuni minuti, parecchi direi, mi sarei gustato lo sconquasso che il mio utilizzo di quei gran pezzi di gomma avrebbero dato a quella VACCA.
I tre dildo avevano caratteristiche diverse, uno bello lungo, un altro molto largo, il terzo diciamo che mediava tra i due e comunque tutti erano di notevoli dimensioni. Sintomo che la PUTTANA ama le belle dimensioni, anche equine.
Nel frattempo gli SMS del CORNUTO si susseguivano perché voleva sapere cosa stessi facendo alla sua sposa, ma non potevo fermarmi ogni minuto per rispondergli pur se ne avrebbe avuto il diritto di leggere come veniva usata sua moglie, la mia TROIA.
Alla fine vidi che nell'ultimo mi aveva scritto che era tornato sui suoi passi e stava aspettando fuori dalla porta dell'appartamento, come un bambino che aspetta il premio perché era stato bravo. Se ne stava li fuori con il CAZZO duro nascosto nei pantaloni immaginando cosa potessi fare a quello spettacolo di femmina che mi aveva regalato; così decisi che era tempo di fargli vedere con i suoi occhi quanto mi stavo divertendo a ridurgli il più possibile la sua donna un essere abusato nella sua intimità.
C'era anche un aspetto pratico nella cosa. Se io avessi continuato giustamente a dedicarmi a quegli stupendi buchi da stuprare chi si sarebbe occupato delle fotografie e video da dover fare per archiviare quanto succedeva? Lui...il CORNUTO era li per riprendere quanto facevo diventare sfatta la sua donna. Il suo ruolo era quello, guardare come gliela usavo e riprendere il tutto in modo tale da potersi masturbare nelle fredde sere d'inverno ripensando a quel fantastico pomeriggio d'estate, prima delle meritate ferie.
Entrando in camera da letto poté vederla a pecorina sul letto, vestita sempre da SCHIAVA maso, che aspettava quello per cui stava li e quello che come femmina si aspettava dal maschio, essere presa con forza, con foga, e anche con un po' di violenza al punto giusto per sentirsi alla mercé dell'attuale TORO dominante.
Guardando sua moglie in quella posizione vidi nei suoi occhi una luce di soddisfazione e rivolgendo lo sguardo a me mi fece un cenno di compiacimento e ringraziamento per il mio lavoro fin li fatto.
Il CORNUTO era soddisfatto ma ancora non aveva visto nulla.
Sua moglie era rimasta a pecorina sul letto aspettando quello che voleva: essere usata anche alla presenza del maritino. Cominciai così a praticarle un po' di SPANKING, tanto per aumentarle il bollore tra le cosce. La sculacciai piuttosto rudemente visto che sapevo dalle confidenze fatte precedentemente che lei gradiva particolarmente questo trattamento.
Ne avevo avuto la prova poco prima, quando le avevo scudisciato le LABBRA della FICA col FRUSTINO sentendola fremere, gemere, bagnandosi e muovendosi sinuosamente come una gatta in calore.
Oltre allo SPANKING le mie parole “forti” non si fermarono per la presenza del CORNUTO, anzi vederlo li vicino a me che ormai si era spogliato e col CAZZO in mano segandosi per lo stupendo spettacolo che gli regalavo della visione della sua sposa, trattata da VACCA, faceva da catalizzatore.
Non avevo certo timore di chiamarla come meritava: PUTTANA, VACCA, TROIA, BALDRACCA, SUCCHIACAZZI, ecc.
Piaceva a tutti.
Piaceva a me che ero autorizzato nel farlo sentendo dei sottili miagolii di Lucia mentre la chiamavo in quei modi, piaceva al CUCK che sentiva la sua sposa apostrofata in quel modo crudo e piaceva a lei perché si sentiva apprezzata come femmina da letto senza alcuna remora.
Il CORNUTO aveva preso possesso degli strumenti di memorizzazione, fotocamera e videocamera, per riprendere quanto succedeva e mentre mi divertivo con sua moglie sentivo dei click e ripetizione segno che la sua eccitazione per quello che succedeva era a dir poco alta. Voleva perdere il meno possibile di quegli attimi sublimi.
Poco dopo lo SPANKING avevo cominciato ad infilarle in fica uno dietro l'altro i DILDO per aprirla sempre di più e facendo appena un po' di fatica all'inizio, con poco di lubrificante ed una certa forza non fu difficile infilarle tutte le dimensioni dei cazzi di gomma fino in fondo e cominciare a fotterla in FICA sempre più velocemente e con affondi secchi che la riempivano di goduriosa libidine. Nessuno dei tre finti cazzi ebbe il disonore di non riuscire ad entrare dentro di lei fino alle palle ed ogni volta che ne tiravo fuori uno per mettercene un altro la sue labbra rimanevano sempre più aperte e la FICA slabbrata......
CHE SPETTACOLO !!!
Ora, visto che ormai esternamente era aperta decisi di allargarla per bene anche dentro ed iniziai ad usare il DILDO ad espansione pneumatica.
Glielo misi dentro, naturalmente sgonfio ed iniziai a pompare per farlo crescere di dimensioni esagerate nella sua intimità; ad ogni pompata sentivo il rumore dell'aria che riempiva sempre più quella specie di CAZZO/DIRIGIBILE. Accidenti, le avevo infilato nella fica lo ZEPPELIN ed i mugolii che emetteva mi facevano capire che l'espansione le faceva effetto......eccome se le faceva effetto.
Un'idea fulminante mi balenò in mente, incularla mentre quel “coso” era al massimo della possibile espansione dentro la sua FICA per farla sentire assolutamente piena, in FICA ed in CULO. Ancora però volevo giocare in quel modo per dilatarla finché si poteva e renderla con i suoi buchi di una morbidezza ed una apertura anormale.
Continuai così per un po' e poi passai, visto che ormai era abbastanza dilatata, a praticarle quello che considero un gran bel gioco di sottomissione, il FISTING.
Mi lubrificai la mano quanto serviva e cominciai a sondare il suo caldo ventre, dapprima con qualche dito.....due, tre, quattro, poi la totalità del palmo della mano la usavo per fotterla sotto gli occhi del maritino che non smetteva di scattare fotografie e video riprendere. I gemiti della PUTTANA erano dati da un misto di godimento e dolce dolore per lo sforzo che la sua fica faceva nel ricevere dentro la mia mano destra che per piccola possa essere è pur sempre una mano maschile.
Il calore della sua fica avvolse la mia mano per dei lunghi minuti mentre spingevo sempre più a fondo dentro quella voluttuosa caverna.
La TROIA non opponeva la ben che minima resistenza, se ne stava li rovesciata a pecorina e con una gamba sopra il tavolo con specchio della camera, totalmente a disposizione mia e di come volevo usarla. Era fantastico poter in un sol colpo poter vedere il suo CULO proteso verso me, la sua FICA oscenamente violata in quel modo ed il suo volto riflesso nello specchio sentendo i gemiti che una femmina eccitata e vicina al climax emette. Ero padrone del suo corpo ed in quel momento della sua mente, mentre il CORNUTO tra uno scatto e l'altro lo vedevo che si scappellava il cazzo arrapato per lo spettacolo dello stupro della sua sposina che gli offrivo.
A quel punto non continuai per molto perché volevo sentire l'effetto della carezza di quei buchi ormai slabbrati sul mio cazzo e le ordinai di spostarsi e dirigersi verso il letto e per cominciare decisi che la sua gola sarebbe stata la prima ad essere scopata.
La feci sdraiare supina, a pancia in su, sul letto con la testa penzoloni fuori di esso in modo tale da avere l'angolo di entrata del mio CAZZO facilitato per fotterle la gola. Se ne stava con la bocca spalancata in attesa della mia cappella e le gambe ben divaricate per lasciarmi a disposizione anche la FICA ancora da usare se ne avessi avuto voglia.
Presi la sua testa tra le mani per bloccargliela e cominciai ad inserire il cazzo dentro le sue labbra affondando ogni pompata sempre più giù ed ordinandole di bagnarmi esageratamente di saliva la NERCHIA perché la sua bocca sarebbe dovuta diventare come una FICA, tanto gli affondi bagnati sarebbero diventati profondi. Così poco dopo il suo bel volto si ritrovò ad essere solcato da rivoli si saliva che dalla bocca le scendevano verso gli occhi e la fronte stante la posizione della testa rivolta verso il basso ed io potevo con il CAZZO dare affondi tali che le mie palle arrivavano a sbatterle sul naso. Ogni tanto un conato la scuoteva ma non si ritraeva, rimaneva li, docile, a ricevere tutta la mia carne in gola con la cappella che le violentata le tonsille. Era molto brava e portata anche per il GOLA PROFONDA.
Che FEMMINA !!
Ci fermammo tutti un po' per “riprendere fiato” e passò qualche minuto a parlare piacevolmente.
Quando il CUCK disse di doversi dare una sciacquata al volto in bagno io e lei rimanemmo soli e mi misi davanti alla porta chiusa del bagno, in piedi. Ordinai alla mia PUTTANA di inginocchiarsi davanti a me per offrire lo spettacolo al CORNUTO di sua moglie che sempre era arrapata e non aspettava neanche un minuto di più pur di restare attaccata al mio CAZZO. Succhiava e slinguava la mia mazza con molta maestria.
La porta del bagno si aprì e lui vide la sua splendida sposa intenta a gustarsi quel palo di carne nuovamente tra le sue labbra. Volevo che la vedesse solo come una cagna che non riesce a staccarsi dall'osso e così fu.
Da quando ero entrato in quelle stanze era passata ormai un'ora e mezza e la conclusione non poteva tardare molto perciò divertitomi con il precedente GOLA PROFONDA per un po' le dissi di mettersi a pecorina sul letto matrimoniale che l'avrei ricompensata finalmente inculandola, per farla godere di CULO come sapevo che era capace, urlando come una invasata. Avevo visto un suo video a tal proposito e volevo sentirla in versione live.
Cominciò la monta di CULO anche con l'utilizzo dei DILDO nella sua FICA, quelli normali e quello pneumatico che come avevo pensato prima doveva darle la sensazione di essere squartata durante l'inculata.
Il marito dietro di noi non smetteva di scattare e video riprendere aiutandoci anche con le mani allargando il CULO di sua moglie mentre io glielo fottevo. Si godeva con gli occhi lo stupro del buco del CULO di sua moglie.
Poco dopo quando i gemiti della TROIA prefiguravano il suo orgasmo tolsi il DILDO e feci infilare al marito le palline delle Gheisha in FICA in modo tale da donarle anche un massaggio interno oltre che il ditalino che lei con la mano destra si praticava mentre mi supplicava di sfondarla in quel modo, di allargarle il CULO, di fotterle il BUCO del CULO fino alle PALLE.
Aveva una voce stupenda di una femmina totalmente dominata dal godimento, continuava a supplicarmi di continuare e ne voleva sempre di più dentro il suo intestino.
Un urlo più profondo e prolungato si sentì nella stanza, e forse anche negli appartamenti attigui prima che lei si accasciasse sul letto, completamente sfatta, sudata e soddisfatta.
Ora aveva il volto di una bambina, dolce ed appagato. Era bellissima.
Io però ancora no avevo avuto il mio orgasmo e per finire degnamente quell'incontro ci volevano delle foto del volto della BALDRACCA ricoperto della mia SBORRA.
Uscii dal suo CULO e mi andai a rinfrescare per finire il gioco.
Appena ripresa dall'orgasmo le ordinai di scendere dal letto ed inginocchiarsi abbassandosi quanto più possibile per ricevere il nettare delle mie PALLE nella sua BOCCA ed in FACCIA.
Lei si posizionò li sotto con la LINGUA saettante sulla mia CAPPELLA e le LABBRA che ogni tanto si proponevano per un risucchio mentre io mi segavo con la mano destra e tenendole la la testa per i capelli con la sinistra.
Non si sarebbe dovuta muovere durante l'eruzione della mia SBORRA, guardandomi negli occhi mentre la ricoprivo del mio godimento.
Il mio orgasmo arrivò mentre le urlavo ”..dai BOCCHINARA, muovi questa lingua che ti SBORRO in faccia, apri 'sta bocca da SUCCHIACAZZI che mi ci svuoto le palle !!”
Lei giocò per un bel po' con la mia SBORRA sulla sua faccia e nella sua BOCCA mentre il maritino CORNUTO facendosi fotografare.
Eravamo ora tutti e tre soddisfatti.
Io per la mia PUTTANA, lei per il CAZZO che aveva preso ed il marito per le CORNA.
Fecero una doccia rinfrescatrice e ci rivestimmo per tornare ad esser tutti le persone integerrime che pubblicamente mostriamo ai nostri conoscenti ignari di questo mondo.
Prima di uscire dall'appartamento e mentre ci vestivamo la discussione riprese un tono sofisticato, ben educato e cordialmente gentile come si conviene a dei buoni amici.
Avevo trovato dei nuovi compagni perfetti, con il giusto savoirfair quando è tempo di essere pacati ed incredibilmente, cerebralmente e fisicamente porci quando ci si ritrova a fare giochi di sesso.
Grazie mille cari amici!!!


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