STORY TITLE: pasquetta (IV parte) 
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pasquetta (IV parte)


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pasquetta (IV parte)

by angelclaud
Viewed: 21 times Comments 2 Date: 05-05-2017 Language: Language

Angel: finalmente si mangia, qualcosa che posso …deglutire e che mi sazia lo stomaco e non solo la fica. L’antipasto è a base di pesce ed è anche molto buono, molto vario proprio quello che piace a me. Tutti sono indaffarati a mangiare e io dal mio posto li posso vedere tutti i sei uomini che compongono il mio harem, io unica donna con quattro cazzoni tutti per me , più due news entry che ancora non so che dotazione abbiano, ma il mio ego da gran troia è, per il momento, soddisfatto. Li guardo mangiare e penso che potrei tra poco essere “mangiata” da tutti loro in un sol boccone, e mi scende un brivido per la schiena.I due nuovi mangiano ma hanno gli occhi sempre puntati su di me, io li guardo sfacciatamente e la mia lingua umetta le mie labbra in chiaro segno erotico, strizzo l’occhio a tutti e due, come vorrei sentire se il loro cazzo si sta alzando o è già duro…. Ho finito e mi alzo, passo da Claud, che è seduto alla mia destra, gli accarezzo i capelli, li impugno e con vigoria gli abbasso la testa all’indietro e gli infilo la mia lingua in bocca: un bacio di sesso, d’amore e di ringraziamento per la splendida giornata che mi sta facendo trascorrere. Poi passo a Fabio, gli accarezzo il petto, gli infilo una mano dentro la camicia, sento il suo petto villoso e lo stringo, lui si gira, mi manda un bacio e continua a mangiare. Poi arrivo al primo “sconosciuto”, gli passo la mano sulla schiena, sento di procurargli un brivido, mi guarda ed è all’altezza del mio seno, vedo che ne è attratto, gli prendo la testa e me la appoggio sulla tetta, lui con la mano mi sposta la maglietta e abbocca al capezzolo. “ Ciaoooo, come ti chiami” – gli chiedo con voce suadente e mielanosa “ Aaaandrea” mi risponde con voce soffocata dal mio capezzolo. Lo lascio fare anche perché avevo voglia di sentirmi strizzare i capezzoli con i denti. Ci sta prendendo gusto, e intanto la sua mano libera, mi prende il lato B e comincia a stringerlo forte, e un dito si infila tra la mutandina e la carne e cerca il mio buchetto posteriore, lo lascio fare finché sento che sta cercando di penetrarmi con il dito, allora mi sposto all’indietro e lui rimane con la bocca aperta e con la mano che si struscia sul mio sedere. “ Fermo lì, troppo subito, devi desiderarmi e meritarmi! “ Con la mano gli accarezzo il viso e gli do un bacino sulle labbra, poi mi dirigo verso il secondo sconosciuto che aveva gli occhi fuori dalle orbite mentre assisteva a quanto stava facendo il suo compare. Mi avvicino a lui con fare da gattina, anche perché lui mi attira di più dell’altro, gli vado vicino, il mio viso si protende verso di lui, si ferma a pochi centimetri, gli faccio sentire il mio fiato, la mia lingua esce e umetta le mie labbra, con la mano lo accarezzo partendo dall’orecchio sinistro e scende fino al mento, si sofferma, lo alza in modo che la sua bocca sia allineata alla mia e la mia lingua passa dalle mie labbra alle sue bagnandole leggermente, lui scatta in avanti, le sue labbra si incollano alle mie, la mia lingua penetra tra le sue labbra e mi ritrovo io che lo sto baciando, nel frattempo mi prende con tutte e due le mani e attira il mio bacino verso di lui. “ Ehi che foga, Hai così premura?” e mi discosto un po’, lo spingo in modo che con la sedia si allontani dalla tavola quel tanto che mi possa permettere di sedermi sulle sue ginocchia. Mi siedo e passo il braccio destro dietro alla sue spalle, con la tetta mi appoggio sul suo petto e premo per fargli sentire ancora una volta la sua consistenza, la mia lingua gli umetta l’orecchio e sento un brivido che lo fa quasi sobbalzare, gli soffio appena appena dentro all’orecchio e gli sussurro: “ Porco, mi piaci”. La sua mano sinistra mi sorregge la schiena avvolgendomi e prende possesso dell’altro seno e lo stringe quasi a farmi male, la mano destra si appoggia alle mie gambe, con una leggera pressione me le divarica leggermente, quel tanto da permettergli di arrivare fino alle mie mutandine, con un dito le discosta e mi sfiora il clitoride, faccio scivolare la gamba sinistra a terra in modo che la mia fica sia a sua disposizione, lui discosta le mutandine e comincia a pastrugnarmela, infila un dito, poi due, poi tre e io comincio a bagnarmi tutta. “ Che fai, porco? Ti piace così tanto la mia passerina?... almeno dimmi come ti chiami!” “ Paolo” mi risponde con una voce alterata dalla voglia e intanto le sue dita entrano ed escono dalla mia fica procurandomi piacevoli sensazioni. Alzo lo sguardo per vedere gli altri, che sono tutti attenti a guardare noi e ancor più concentrati a guardare la sua mano che entra ed esce completamente bagnata dalla mia fessurina. “ Basta”, gli dico, “altrimenti vengo”, e scostandogli la mano mi alzo dalle sue ginocchia, gli prendo la mano e gliela porto alla bocca: “Assaggia il mio sapore!”. Nel frattempo era entrato Amilcare per togliere i piatti sporchi e si era fermato sulla porta ad assistere allo spettacolo della mia masturbazione, mi si avvicina da dietro, mentre sto per andare al mio posto , mi blocca, la sua mano mi alza la gonna mettendo a nudo le mutandine e esclama: “ E’ un peccato rovinare questo ben di dio nascondendolo sotto a degli indumenti, meglio toglierli!” Mi spinge verso la mia sedia, mi fa salire in piedi sulla stessa, mi alza la gonna e mi abbassa le mutande, lasciandomi nuda nelle mie parti intime alla vista di tutti. Un applauso spontaneo e fragoroso parte da quei porci e lui mi infila la testa fra le gambe e con la lingua assaggia il mio clitoride mandandomi in visibilio. “ Ora siediti che così è più eccitante anche per noi saperti nuda e disponibile!” Discendo dalla sedia giusto in tempo che una coppia dei commensali della sala contigua, si affacciano alla porta, soliti curiosi che vogliono vedere il motivo di quel “casino” di applausi. Vedono la scena di una donna sola assieme a sei uomini e rimangono a bocca aperta, andandosene subito. “ Meno male” dico a Amilcare “ quelli se vedevano quello che mi hai fatto ti mandavano in rovina e se ne andavano”. “ Non preoccuparti Angel, quella la dà a tutti e scommetto che ti ha guardata con invidia desiderando di essere al tuo posto! … Bene ragazzi andiamo avanti con le portate?” . Arrivano i primi e mangiamo tranquillamente: un ottimo risotto di pesce e delle linguine all’astice favolose. Abbiamo terminato i primi e in attesa dei secondi chiacchiero con Mario e Paolo che si è venuto a sedere momentaneamente al posto di Claud, che deve essere andato al bagno, e ovviamente il discorso è sempre concentrato su di me, mentre le loro mani stanno esplorando ogni centimetro del mio corpo, dandomi quel piacere di essere “un oggetto sessuale” pronto alle loro voglie. Le loro mani scendono sulle mie gambe, me le allargano e intanto che parlo, aspetto il momento in cui si incroceranno sulla mia fica, due mani che si introfuleranno all’interno di essa….. e invece sento un soffio caldo, e un qualcosa di umido che mi sfiora il clitoride e si fa largo tra le grandi labbra: “Ooooooo, mmmmm, che bello, è ancora migliore delle mani” Sposto in avanti il bacino per permettere al porco che c’è sotto ( chissà chi è) di impadronirsi della mia fica con tutta la sua bocca, la lingua mi penetra come fosse un cazzo, mi esplora tutta, non riesco a trattenermi, allungo le mani, afferro la testa ( dai capelli, e devo dire anche dal modo di leccare, capisco che è Claud, solo lui mi fa provare il massimo del piacere), la spingo contro il mio sesso, finché non diventano un tutt’uno, le mani dei due accanto mi stanno palpando le tette, ora vorrei un cazzo in bocca, sto per gridare: “datemi un cazzo”, che sento Andrea tossire per avvisare dell’arrivo di qualcuno, Immediatamente i due di lato lasciano la presa, ma sotto Claud continua con la sua leccata. Entra Maria, la moglie di Amilcare. “ Allora ragazzi come va? Tutto bene?” Io non ce la faccio, mi devo trattenere e con il piede cerco di allontanare Claud, ma il disgraziato continua, anche peggio (o meglio) di prima, mi afferra il sedere e mi attira verso di lui, sto per godere, cerco con la mano di spingere indietro quella testa che mi sta procurando piacere e allo stesso tempo imbarazzo con Maria. “ Cara, sei agitata?” Mi dice Maria. “ Nnnno, nnno, è che…( cazzo ti vuoi allontanare, non senti che c’è un po’ di silenzio, e invece lui continua con la sua slinguata, cazzo)… è che…” Non faccio a tempo di trovare una scusa che Maria si avvicina a me e : “ Amilcare mi aveva detto che eri una bella donna, devo dire che si sbagliava, sei una donna bellissima e devi essere anche molto calda!” Sono rimasta basita dalle sue parole, ero interdetta e non riuscivo a capire il loro significato, ma a spiegarmi tutto in modo eloquente sono stati i suoi gesti: ha allungato la mano sulla mia tetta, e me l’ha palpata come solo una donna sa fare, mi ha sbottonato un paio di bottoni della maglietta facendo uscire una tetta, si è abbassata mi ha dato una leccatina al capezzolo ( e intanto Claud continuava sotto a leccare la mia fica, e vi aveva anche introdotto due dita anche faceva andare su e giù) : “ Ti piace essere leccata eh?” Poi mi ha afferrato i capelli e li ha tirati in giù improvvisamente facendo in modo che il mio viso fosse rivolto verso l’alto e mi sono trovato la sua lingua che mi arrivava in gola. Poi, come mi aveva afferrata, ma ha lasciata, e in quel momento ho goduto come una forsennata, dopodiché mi sono abbandonata sulla sedia. “ Bene ragazzi, ho visto con piacere che vi state divertendo, continuate così, ci vediamo dopo…” Tutti sono rimasti allibiti, non si aspettavano tutto questo, ad eccezione di un figlio di buona donna, anzi di due figli di buona donna, Marco e Claud, ecco perché era uscito e poi è venuto, quatto quatto, a leccarmi la fica. Comunque bella sorpresa veramente!“Ragazzi devo andare a fare pipì, mi posso assentare un momento? “ E, ovviamente senza attendere risposta mi sono diretta verso l’altra sala, ma non sapevo dove fosse il bagno, e visto un cameriere, gliel’ho chiesto. “ E’ lì’ in fondo a destra! Venga l’accompagno” “ Grazie, molto gentile” Mi sono diretta verso il punto indicato dal cameriere che intanto mi seguiva, un commensale si è alzato improvvisamente bloccandomi e il cameriere mi è venuto addosso, una mano mi ha toccato una tetta, mentre, a causa del mio fermo improvviso, il suo corpo si è appoggiato a me facendomi sentire un qualcosa di duro contro le mie chiappe. Mi sono girata e l’ho guardato: “ Ehi, complimenti!”, lui mi ha guardata imbarazzato, ed è diventato tutto rosso in viso, intanto, approfittando del momento di “fermo” e della sua vicinanza, chissà perché la mia mano ha cercato quella cosa dura e l’ha accarezzata premendo sempre più, cosa che anche il cameriere ha fatto con il suo corpo verso la mia mano. Sbloccato l’ingombro abbiamo potuto proseguire verso la toilette, arrivati all’entrata di questa, il cameriere stava proseguendo, al che: “ Ehi dove stai andando?” “ Vado in cucina” “ Scusa, ma con tutta questa gente non mi sento sicura, ho paura di essere violentata ( magari), potresti farmi compagnia un attimo? “ “ Ma… poi Amilcare….” “ Vieni, ad Amilcare ci penso io dopo ( e non sai come!)”. Sono entrata in bagno, abbastanza ampio, e lui subito dietro di me. “ Chiudi la porta, e scusami ma devo fare la pipì, non ce la faccio più” E così dicendo, mi sono chinata sulla turca, aprendo le gambe e mostrando la mia fica che pisciava. Ho alzato lo sguardo e lui era estasiato a guardare, “ Allora che ne dici?” Mi sono alzata per asciugarmi quando lui ( cavoli e chi se l’era immaginato) mi ha bloccata e facendomi fare un passo verso di lui, si è chinato e con la bocca mi ha asciugato le gocce di pipì dalla fica, e ha continuato quasi che venivo. L’ho bloccato in tempo, ero già venuta poco prima e dovevo riprendermi, l’ho fatto alzare e mi sono chinata io, gli ho aperto la cerniera, gli ho fatto uscire il cazzo, eretto e duro come l’avevo sentito poco prima. Gliel’ho preso in bocca e ho iniziato uno dei miei pompini quando: “ Godooooo, sborrrooooo” E un fiume in piena si è riversato nella mia gola, a momenti annegavo. Lui si è appoggiato alla parete e respirava affannosamente, quasi avesse fatto la maratona in un’ora! Siamo usciti, non senza la curiosità di quelli in coda in attesa di entrare in bagno, meravigliati dal fatto che eravamo in due e che prima avevano sentito il “rantolio” di piacere del cameriere. Ho ripercorso la via all’incontrario e questa volta la sala non era caotica come prima, erano tutti seduti intenti a chiacchierare, quando tutt’ad un tratto si è fatto silenzio e mi sono sentita tutti gli occhi, specialmente maschili, addosso… ho proseguito non senza imbarazzo; va bene che sono fica… ma tutto questo mi sembra eccessivo, anche perché di belle donne ce n’erano… Entro nella ns sala, e Paolo mi si avvicina e con la mano mi abbassa la gonna dietro. “ Amore non ti sei accorta che mostravi il tuo bel culo senza mutandine?” Cazzo, ho pensato fra me, ecco il motivo di tutto quel silenzio! “ Grazie Paolo, meriti un premio, se non ci fossi tu, e gli ho tirato fuori il cazzo, bello, grosso e nodoso ( eh la mia natura di troia non si smentisce mai), e con la lingua gli ho dato una leccatina sulla cappella, per poi ingoiarlo tutto: avevo ancora voglia di cazzo in bocca, il cameriere mi aveva lasciato a metà del divertimento. Mi sono inginocchiata e con il cazzo in bocca, quando sento uno che mi tira i capelli e mi costringe a girarmi e a prendere in bocca un altro arnese bello duro. “ No fermi! Quanto manca ai secondi? Bene sedetevi tutti ai vs posti e … cazzo in fuori! E mi raccomando rimanete composti, non voglio sentirmi toccare!” Ognuno era seduto al proprio posto, di libera c’era la mia sedia, allora sono andata sotto la tavola e ho cominciato con il primo cazzo che mi è capitato a tiro, non so di chi fosse e non me ne importava, la cosa che più mi interessava è che fosse un cazzo. Non l’avevo mai fatto, era divertente sentirli parlare per poi bloccarsi ed essere incapaci di proferire parola, quando si sentivano presi dalla mia mano e quando lo sentivano ingoiato tutto e non poter muoversi ! Ormai conoscevo tutti i cazzi, avevo fatto conoscenza anche con quello di Andrea, piccolino, ma abbastanza duro, quando stavo per risalire e sedermi al mio posto e vedo che questo è occupato. Le sedie sono tutte occupate, e questo chi è? Ma che me ne importa, è un bel cazzo, lungo e grosso, lo afferro con la mano , lo scappello, gli faccio andare la pelle su e giù, per un paio di volte e poi lo prendo tutto in bocca, è tanto grosso e devo aprire la mia boccuccia per poterlo ingoiare tutto, mi alzo un po’ facendo leva sulle punte dei piedi per poterlo imboccare tutto fino alle palle! Mmmmm che delizia, vado su è giù un paio di volte e poi mi dedico a succhiargli i coglioni, belli, con pelo come piace a me, risalgo con la lingua dai coglioni verso la punta, gli solletico l’apertura e assaporo una goccia di sperma, è dolce e allo stesso tempo aspra, sento che la sborra sta montando, mi fermo, lo succhio un’ultima volta e poi mi alzo ed esco da sotto alla tavola, lui rimane con il cazzo in mano, un po’ deluso, sta pensando di farsi una sega per poter sborrare, gli metto la mano sul cazzo, lo stringo e gli impedisco di continuare… “ Non vuoi godere dentro di me, dopo?” Gli occhi gli si illuminano e con un sospiro rimette a posto il cazzo, si alza ed esce dalla sala per andare a prendere i secondi.Frittura di pesce e pesce ai ferri, e mezza aragosta a testa. Nessuno si alza, nessuno parla, nessuno mi guarda… cazzo preferiscono l’aragosta a me!.... (continua)

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