STORY TITLE: Come tutto è incominciato (seconda parte) 
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Come tutto è incominciato (seconda parte)


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Come tutto è incominciato (seconda parte)

by ke_coppia
Viewed: 1326 times Comments 22 Date: 03-09-2018 Language: Language

(viste le richieste di proseguire il racconto ho approfittato dei giorni di ferie della scorsa settimana per scriverlo di getto, per come mi veniva istintivamente. Poi l'ho riletto e ho tolto qualche parte un po' imbarazzante, oggi ho deciso di inserirlo come da prima scrittura perché mi sembra giusto raccontarlo per intero. Spero venga apprezzata la mia totale schiettezza e disinvoltura)…….Lui la fece accomodare sul divano e, come fosse il padrone di casa, aprì la bottiglia da mezzo litro di vino preso dal frigo bar e che avevo messo in bella vista sul tavolino (sempre per l’ascendente che gli alcolici hanno su Milly), e lo versò porgendole poi il bicchiere. Si notava tutta la sua esperienza nell’accoglienza ed ospitalità maturata al ristorante. L’imbarazzo di Milly era visibile, si muoveva molto lentamente ed anche il corpo era innaturalmente rigido, quasi a temere qualcosa. Lui fu molto bravo a capirne l’incertezza e continuò ad approcciarsi a lei senza apparire né invadente né a volere forzare qualsiasi sviluppo.Cercai anche io di alleggerire l’atmosfera continuando a chiacchierare e notai una situazione stravagante: io parlavo con lui che continuava a guardare Milly per darle più attenzione possibile e lui parlava a Milly che continuava a guardare me in cerca di conferme. I loro sguardi non si incrociavano e questo per me sembrò un cattivo presagio. Dopo aver ascoltato la storia della famiglia dell’amico, di come si vive in Belgio, della cucina italiana apprezzata in tutto il mondo e dopo aver raccontato un po’ della nostra storia a lui e, soprattutto, dopo un paio di bicchieri bevuti da Milly notai un suo cambio di postura che sembrava far migliorare il clima. Accavallò le gambe scoprendo parzialmente la gamba e lui, probabilmente pensando che fosse un segno di condiscendenza, si espose al primo contatto fisico mettendole una mano sul ginocchio. Vidi che lei non arretrò o non si irrigidì e questo mi spinse a provare a toccare argomenti un po’ più intimi, cercando di rendere l’atmosfera più confidenziale. Gli dissi, ad implicito suggerimento, cosa piaceva a Milly nella seduzione e cosa assolutamente non gradiva, se non era stupido (e si dimostrò non esserlo) cercavo di spianargli la strada per evitare qualche “buca” in cui inciampare. Allo stesso tempo dicevo a Milly di suggerire all’amico quali approcci gradisse (un azzardo, lo so, conoscendo la ritrosia di Milly alle forzature, ma lo stallo mi stava consumando!). Lui, seduto accanto a lei sul divano, si avvicinò e la baciò dietro l’orecchio (suggerimento accolto) il fatto che Milly distese il collo all’indietro per facilitargli il compito mi diede la conferma che la conoscevo bene. Lui proseguì la sua incursione spostando la mano dal ginocchio alla coscia di Milly e l’accarezzò sperando di trovare un varco agevole. Lei distese il suo corpo e l’immagine che mi apparve fu davvero sublime, un uomo che stava baciando mia moglie con una mano sotto la vestaglia e lei che si stava concedendo a tutto questo! I loro corpi si avvicinarono sempre più fino che ad un certo punto lui, accogliendo ancora una volta un mio suggerimento, si distaccò da lei e si si chinò ai suoi piedi divaricandole delicatamente le gambe, le sollevò la vestaglia e vidi finalmente cosa Milly aveva indossato sotto: il completo reggiseno e string nero semitrasparente della Eros Veneziani che le avevo regalato qualche settimana prima. La caratteristica che mi aveva convinto ad acquistarlo stava nella string con un’invitante apertura anteriore che consentiva di avere accesso alle intime labbra di chi lo indossava senza dovere necessariamente toglierla o scostarla.Ora esco un attimo dal racconto per condividere con voi una valutazione che maturai, successivamente a mente fredda, al ripensare a questa cosa. La Milly uscita dal bagno impacciata ed insicura e che cercava in me la sfrontatezza per proseguire era la stessa che aveva appena deciso di indossare quell’intimo così audace ed esplicito, credo che il fascino delle donne stia proprio in questa loro apparente contraddizione che ci riesce sempre a spiazzare!Anche lui apprezzò la caratteristica della mutandina che gli si presentò davanti, lo vidi immergersi tra le cosce di Milly così com’era. Se c’è una pratica che Milly adora è il sesso orale, sia attivo che passivo, quindi ho sempre saputo che se si riesce ad arrivare lì il più è fatto. Vedere Milly ansimare per la prima volta per la vivacità di una lingua di un altro uomo mi eccitò da impazzire, le chiedevo stupidamente se le stava piacendo (era piuttosto intuibile di sì!), se voleva che continuasse, cosa voleva dirgli, stavo tirando fuori tutto il repertorio delle banalità ma avevo perso completamente la testa e lo spettacolo mi aveva completamente travolto! Il cazzo mi stava esplodendo nelle mutande ma non lo “liberai” temendo di venire interrompendo così quel crescendo di eccitazione. Ero un animale in gabbia e la mia frenesia eccitò tantissimo Milly che vidi abbandonarsi completamente all’opera dell’amico e gemere per il primo orgasmo raggiunto.L’amico intuì che poteva proseguire ed azzardare così si mise in piedi davanti a Milly ancora frastornata e si slacciò i pantaloni e calò le mutande davanti a lei. Vidi che il primo impulso di Milly fu di afferrarlo con la mano sinistra (particolare che notai perché mi apparve un movimento innaturale visto che lei è destrorsa!) e, dopo un momento in cui mi sembrò ancora doversi completamente riprendere, si avvicinò con le labbra per rendere il piacere appena ricevuto. In quel momento mi accadde qualcosa di imprevisto, credevo ormai che l’eccitazione mi avesse fatto perdere sia la testa che sparire tutti i freni inibitori ma vedere Milly avvicinarsi con la bocca alla piena erezione dell’amico fu per me come un pugno allo stomaco. Fui preso da un rigurgito di gelosia che non credevo di avere e fui tentato di bloccare tutto e, per evitare di farlo, distolsi lo sguardo dall’ultimo movimento di Milly. Io maschio Alfa vedere la propria donna in balìa di un altro maschio Alfa, il mio orgoglio maschile vacillava perché presi atto in quel momento con chiarezza che il piacere di Milly non era solo una mia esclusiva. Mi alzai di scatto dalla poltrona come a voler abbandonare sia la stanza che la situazione, ma mi resi conto che ero in una camera d’albergo e di andare a chiudermi in bagno non mi andava proprio, così mi rimisi a sedere e per distogliere occhi e pensieri negativi da ciò che stava avvenendo mi misi a bere il bicchiere di vino che avevo lasciato fino a quel momento pieno. Mi sarebbe passata?Come fuori dal ristorante le parti si erano completamente invertite, io, da sempre sostenitore dell’opportunità di questa esperienza stavo rivedendo tutte le mie certezze mentre, al contrario, Milly apparsa sempre ai miei occhi esitante stava trovando nei momenti decisivi la risolutezza che io dimostravo di non avere. Milly si accorse del mio impasse e mentre si spostava con lui sul letto invitandolo a “proteggersi” (era arrivato attrezzato) mi prese per mano chiedendomi di sdraiarmi accanto a lei e di baciarla. La mia passione in quel momento si scaricò tutta su quei baci, le fortissime emozioni che stavo provando trovarono sfogo in quella complicità che si venne a creare grazie alla sua comprensiva dolcezza, non mi staccai dalle sue labbra nemmeno quando sentii il suo corpo fremere all’ingresso dell’amico dentro lei, né quando sentii i sussulti che le dava penetrandola, né quando la sentii gemere di piacere. Il mio ricordo visivo della prima volta di mia moglie posseduta da un altro uomo si limita al volto ed alle labbra di Milly, mi sono perso lo spettacolo ma non certo l’intensità.Quando lui scaricò dentro il preservativo tutto il piacere che le aveva donato Milly, smisi di baciarla e la guardai incantato, gli occhi chiusi e la bocca semiaperta a dimostrare il piacere che aveva appena vissuto, una espressione estasiata che ero abituato a donarle io. Poi, con sguardo appagato e stordito tipico del post coito cominciò a mettere a fuoco sia il mio volto che l’accaduto e la frase che mi disse rimarrà poi una nostra “consuetudine” negli incontri successivi: “L’ultimo orgasmo voglio che sia tuo!”.L’orgoglio del maschio Alfa riemerse prepotentemente e mi affrettai a spogliarmi e a penetrarla con tutto l’ardore possibile, capii per la prima volta cosa vuol dire penetrare per secondo, infatti trovai un accesso talmente morbido e accogliente che, mi vergogno un po’ a dirlo, venni immediatamente e copiosamente. Tutte le forti emozioni vissute e la scarica di adrenalina mi fecero letteralmente “crollare” sul corpo di Milly e così rimanemmo mentre l’amico stava usufruendo della doccia per togliersi sudore e liquidi intimi da dosso. Sudore e sperma si erano addensati tra i nostri corpi stremati e la cosa non mi infastidiva perché erano la dimostrazione tangibile del godimento appena ricevuto. Finalmente era successo, sicuramente non come me lo ero immaginato ma era successo e mi convinsi (a posteriori posso dire a ragione) che la nostra vita sarebbe drasticamente cambiata da quell’incontro!

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