Un sabato speciale
by domViewed: 200 times Comments 3 Date: 27-01-2016 Language:
L’accordo era chiaro. Io e Paolo avevamo concordato tutto fin nei minimi particolari. Naturalmente la moglie sapeva quasi tutto. Sapeva che stavolta saremmo stati in tre, sapeva che stavolta al marito avrei concesso la possibilità di assistere, sapeva pure che sarebbe stata possibile una piccola partecipazione sua. I dettagli volutamente non glieli avevo comunicati. D’altra parte lei non era curiosa di sapere prima, lei è fatta così. Le piace godere e soprattutto apprezza le cose non programmate. Al motel eravamo giunti con la mia auto. Paolo scese e ritirò le chiavi. Li accompagnai davanti al mini-cottage ed accesi una sigaretta. Dissi loro di entrare, li avrei raggiunti dopo. Era tutto calcolato. Attesi ben più del tempo di una sigaretta. Quando spinsi lentamente la porta di accesso, nella penombra della stanza vidi chiaramente lei seduta sulla sponda del letto e lui all’in piedi davanti a lei. Dai gemiti capii che gli stava facendo un pompino. Mi avvicinai e, come ad incoraggiarli, dissi loro di sdraiarsi così sarebbero stati più comodi. Paolo subito annuì. Si spogliò velocemente e si distese sul letto. La moglie ebbe un attimo di perplessità. La aiutai a spogliarsi e le dissi di mettersi a 69 sul marito. Mi guardò con una faccia interrogativa. Le sorrise e le dissi di farlo. Quasi con rabbia obbedì e si ficcò il cazzo di Paolo in bocca. Mi sedetti sul letto ed iniziai a carezzarle le splendide coscione ed il culo. La cosa sembrò placarla un po’. Mi spogliai. Ormai ero eccitato anche io. Salii sul letto e mi posi dietro Giulia. Dal mio punto di vista vedevo la figa fradicia e la lingua di Paolo che leccava come impazzita. Mi abbassai ed indirizzai il mio cazzo verso la figa. Le sprofondai dentro in un attimo. Dalla schiena inarcata, dai gemiti gutturali che emise e dalla foga con cui affondò ancor più la testa sul cazzo del marito capii che stava iniziando a godere. Pochi affondi veloci e sentii la sua figa stringersi ritmicamente intorno al mio cazzo. Stava godendo. Paolo aveva smesso di leccarla e forse stava godendo anche lui. Attesi che i loro orgasmi si fossero spenti. Mi sfilai dalla sua figa e indirizzai il glande bagnato verso il buchetto stretto del suo culo. Il primo gemito fu di Paolo. Era in una posizione di privilegio per non perdersi neppure un fotogramma di qual che succedeva. Quando il glande forzò lo sfintere udii i soliti rochi ed ansimanti gemiti di lei. Affondai con più decisione. Mi fermai qualche istante. Facevo tutto con la ferma intenzione di consentire a Paolo di gustarsi ogni attimi di quella inculata. Volevo che vedesse ogni centimetro del mio cazzo entrare nel culo della moglie e che vedesse come il culo della moglie fosse capace di ingoiare tutto il mio cazzo. Volevo che valutasse come la moglie potesse godere mentre veniva inculata. Fu una inculata lunga. Sentivo il respiro affannoso di Paolo solleticarmi le palle. Il culo di Giulia era morbido, accogliente, straordinariamente recettivo. Non so cosa facesse Paolo lì sotto con la sua bocca, ma sentivo la troiona passare a raffica da un orgasmo all’altro. Quando lo ritenni, mi lasciai andare anche io e le riempii il culo di sperma affondando con violenza e strappandole gemiti di dolore. Mi sfilai con lentezza, lasciando il buco beante e mi diressi verso il bagno mentre Paolo rimaneva lì sotto col viso in fiamme ed in estasi. Il tempo ci era tiranno ed andammo via quasi subito. In auto Paolo mi ringraziò per la promessa mantenuta. La troia fece finta di lamentarsi perché le bruciava il culo ma nessuno dei due le credette.