ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Carmen - il seguito dellaserata 
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ИСТОРИЯ

Carmen - il seguito dellaserata

by ilsegretoxtutti
Посмотрели: 33 раз Комментарии 0 Date: 18-08-2025 Язык:Language

Grazie per aver avuto la pazienza di leggere la prima parte del racconto su Carmen, spero che la seconda vi piaccia quanto la prima e vi ricordo che tutti i fatti sono reali.
 
Finito quel bellissimo “aperitivo” di conoscenza a casa sua, decidiamo di andare a cena.
Lei sempre elegantissima e leggiadra sul suo decolletè tacco 11, con il sorriso di una bambina  stampato in faccia. Optiamo per un ristorante sull’oceano leggermente a nord, posto incantevole. Durante la cena parliamo amabilmente, la conversazione spazia su diversi argomenti. Scopriamo il gusto comune per il bello, l’arte, la moda, l’eros, il lavoro e tutto quel mondo da esplorare del quale due persone che si sono appena conosciute possono parlare.
Verso la fine della cena lei mi chiede cosa pensassi di lei, del fatto che si fosse lasciata prendere così e così tanto, lei che passava per essere una mezza figa di legno (fortuna…!!!) ora si trovava a chiedere a un uomo appena conosciuto di essere la sua troia. In realtà la sensazione era chimica, come due parti di una mela appena aperta e che vengono ricomposti. Era come se ci fossimo cercati da sempre senza saperlo e improvvisamente trovati. La rassicurai, spiegandole di come mi fosse piaciuto il suo approccio molto “animale”, molto libero e sensuale allo stesso tempo, di come non pensassi affatto male di lei ma che anzi mi ispirasse moltissimo. Lei mi prese una mano, se la portò sotto il tavolo tra le gambe, la fece scorrere lungo la calza, la balza e il reggicalze per poi farla terminare proprio lì tra le sue labbra umide. E guardandomi negli occhi mi chiese: ”ti ispira lo stesso che ispira a me? Mi stai scopando il cervello da quando ci siamo seduti, voglio che questa sera non finisca qui. Sento che sarà una sera che ricorderò per sempre”. Giusto per non mettermi pressione addosso ))))
Inutile dire come quelle parole fossero musica per me, che non avrei potuto chiedere di meglio. Le mie mani hanno continuato ad accarezzarle le gambe per il resto della cena, senza farle mancare un lungo ditalino al quale lei ha risposto con un malcelato orgasmo, infilandomi le unghie nel polso al punto che se fosse stato qualcun altro a farlo avrei reagito piuttosto male. Ma alla Divina tutto era permesso. Si porta alla bocca le mie dita bagnate del suo nettare e, senza farsi vedere e senza dare spettacolo, le lecca e poi l’accompagna insieme alla sua sul mio pacco e mi rassicura che si sarebbe occupata di lui con molta dedizione. Non ne avevo alcun dubbio.
Usciti dal ristorante passeggiamo un po' sul lungomare, faceva freschino quindi l’abbraccio e la bacio, lei ricambia e mi dice: “portami a fare follie”. Il problema era che io non conoscevo quella zona, non avevo riferimenti particolari. Per fortuna a Madrid frequentavo un gruppo di amici libertini piuttosto folto (guardate il mio album “matrimonio libertino”, se ne avete voglia) quindi chiamo uno di loro e gli chiedo dove si potrebbe andare a  divertirsi in quella città. Mi indica che una coppia di amici che avevo conosciuto anche io tempo prima, aveva un club privè sul lungomare. Assurdo, eravamo forse a 300 metri! Gli astri si sono allineati tutti oggi e tutti insieme.
Ammetto di essere stato un po' titubante, ma fino ad allora Carmen aveva risposto magnificamente alle mie iniziative quindi decido di osare per l’ennesima volta e glielo propongo. Lei ci pensa un paio di secondi (sembrati in realtà lunghissimi) poi mi risponde: “non so come funzioni ma mi lascio guidare. Portami lì e vediamo”. La rassicurai, dicendole che ovviamente non avrebbe DOVUTO fare niente, che a me sarebbe bastato anche solo divertirci noi. In pratica, nessun obbligo. Solo piacere.
I proprietari, avvisati dai nostri amici, ci accolgono a braccia aperte, beviamo qualcosa insieme poi ci guidano attraverso il locale. Non era granché, ne avevo frequentati sicuramente di migliori, però per quella serata sarebbe andato benissimo. C’era gente ma non troppa, il che mi faceva stare piuttosto tranquillo.
“Perché non troviamo un angolo per noi?” le dico all’orecchio. “Prendi la mia mano e guidami” fu la risposta. Troviamo una stanzetta con un bel divano che non aveva la porta bensì una catenella. Le spiego che ci avrebbero potuto guardare ma non entrare e la sua risposta fu che allora avremmo dovuto mettere su uno spettacolo all’altezza. La sua maniera di rispondere a una provocazione con un’ulteriore provocazione mi faceva impazzire. Mi metto sul divano, lei davanti a me in piedi, inizio a sollevarle leggermente il vestito e mi rendo conto che già avevamo del pubblico. Cazzo, si devono essere teletrasportati, pensai. 2 secondi fa non c’erano! Non dico niente e le alzo il vestito fino a scoprirle il suo bel culo senza intimo. Arrivano un paio di sussurri di approvazione, lei capisce di essere al centro della scena e si piega in avanti per baciarmi. Cazzo, fortuna che io andavo piano per non spaventarla. Al suo piegarsi arrivano complimenti di tutti i tipi ma educati e di estremo gradimento. Mentre mi bacia con il suo didietro ben esposto verso la catenella, inizio un lento ditalino con stimolazione del clitoride, mentre all’orecchio le parlo di quanto stesse facendo la troia, di come lo stesse facendo davanti a sconosciuti, che per la prima volta stava facendo sesso in pubblico. Le mie parole furono una stilettata nel suo cervello, ebbe subito un orgasmo dei suoi, colava letteralmente, sentivo le gocce dei suoi umori sul palmo della mia mano mentre la masturbavo. Dopo essersi ripresa un attimo mi apre la patta dei pantaloni, lo tira fuori. Nella stessa identica posizione, sempre mostrando le sue beltà posteriori al pubblico non pagante, inizia un pompino delicatissimo. Mi piaceva molto come non lo stesse facendo inginocchiata, cosa che avrebbe impedito agli spettatori di continuare ad ammirare il suo culo, bensì piegandosi in avanti. Stava piano piano prendendoci gusto nel fare quello che forse aveva sempre sognato e solo ora avrebbe potuto mettere in pratica. Facendo questo, io potevo solo “subire” il pompino, seduto sul divano e con la schiena appoggiata allo schienale non potevo toccarla visto che lei era piegata su di me. Ad un certo punto vedo che si ferma come se non reggesse l’urto di un orgasmo, appoggia la sua testa sul mio inguine e solo in quel momento capisco: un ragazzo da dietro la stava sditalinando. Faccio una piccola premessa: quando vado in un privè o in una spa con una amica, sono sempre molto protettivo nei suoi confronti. Purtroppo molte persone non sanno stare al proprio posto anche dopo il fatidico “NO” che dovrebbe essere alla base del bonton per questi locali. Quindi se la catenella è tirata, vuol dire che per il momento non desideriamo interazione, a meno che non sia lei a dirmi che la desidera. Quindi ero quasi per riprendere il soggetto che si era permesso di allungare una mano nonostante la catenella, ma mi fermai a causa delle dimesioni del suo orgasmo, che non lasciavano alcun dubbio sul fatto che il trattamento le stesseesse piacendo. Le chiedo se vuole che io lo lasci continuare ma il suo orgasmo ininterrotto parlava comunque per lei. Non ha nemmeno risposto.
Vuoi giocare? Allora giochiamo. Inizio a parlarle all’orecchio mentre lei riprende a succhiare, facendole provocatoriamente notare come gradisse la compagnia di sconosciuti che nemmeno aveva visto in faccia, di come si facesse mettere le mani ovunque da persone delle quali non conosceva nemmeno le fattezze.  Tutto questo insieme di eventi, il mio cazzo, le mani ovunque, le mie parole.. altra conseguenza non ebbero che farla squirtare violentemente, suscitando un vero e proprio applauso.
Mi chiede qualche minuto per riprenderci, quindi ci ricomponiamo e usciamo dalla stanza, avevamo indubbiamente bisogno di bere qualcosa.
Mi dice che si, il suo corpo è eccitato, ma che il suo cervello è devastato (in positivo) da quello che le sta succedendo in quella serata. Come se fosse in un sogno. Non sono stato lì a dirle come io stessi sognando a mia volta e che era tutto una figata.
“Voglio fare l’amore con te, che ci guardino mentre lo facciamo”. Ogni suo desiderio è un ordine, mia Divina. In quel momento, in una giornata come quella, le avrei anche imbiancato il garage, se me lo avesse chiesto, figuriamoci il fare l’amore con lei, in mezzo ad altra gente (cosa che adoro).
La prendo di nuovo per mano e andiamo nella stanza per coppie, quelle piccole erano occupate. Ci mettiamo in un lato del lettone senza nessuno e ci baciamo, ma per la prima volta niente id animalesco. Una cosa dolce, lenta, passionale, vissuta. Piano piano ci spogliamo fino a che lei non rimane in reggicalze e tacchi, io nudo. Mentre è sopra di me e io mi godo TUTTO del suo corpo, noto una coppia che si stende vicino a noi, ma non ci faccio molto caso. Ero troppo preso dalla Divina e al fatto che in quel momento fosse mia. A dire il vero la coppia era molto bella, più giovane di noi e discreta, loro stessi si baciavano e si toccavano ma nulla di invadente. Bella scena, non era facile rimanere impassibile.
Ma era come se Carmen sapesse che “ora o mai più”, quindi si ritrovava ad essere la classica bambina nel negozio di caramelle. Noto che inizia a guardare prima di sottecchi poi più diretta la coppia che era al nostro fianco. Come noi, anche loro erano con lei sopra. Come se seguissero un copione provato mille volte, come se fossero telecomandate, all’improvviso avvicinano le loro due bocche e si baciano. Con la più assoluta naturalezza.
Mi ricordo come se fosse oggi la prima cosa che ho pensato: “cazzo, qui rischio di venire subito, ma c’è del lavoro da fare!!”. Passato il primo attimo di stupore ed eccitazione oltre il livello di guardia, continuo a tenere Carmen per i fianchi e scoparla da sotto, mentre lei e la nuova amica continuano a baciarsi come se nulla fosse. Quindi è pure bisex, chiudiamo tutto che devo organizzare il mio matrimonio :D
Dopo che loro si mordono a lungo le bocche, la lei dell’altr coppia si sfila dal suo uomo e invita Carmen a stendersi, poi con un sorriso da bambina biricchina si accomoda tra le sue gambe. Carmen mi guarda quasi spaesata, non era mai arrivata a tanto però la cosa inizia a piacerle e si lascia del tutto andare, mentre io la bacio in bocca e il compagno dell’altra le bacia i capezzoli. Entro breve la divina ha un altro squing micidiale, inondando il letto e la faccia di colei che le aveva generato tutto quel piacere. Insieme, lui e io, decidiamo di venirle addosso, cosa che lei apprezza e gradisce.
Si è fatto tardi, andiamo verso casa?
Era come essere stati nella centrifuga di una lavatrice per diverse ore e poi uscirsene come se niente fosse.
Andiamo a casa, non credo che la serata finisca qui.

E infatti… non è affatto finita lì

Se interessati, Carmen fu l’attrice principale di altri racconti…

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