STORY TITLE: venti anni di avventure.. 
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venti anni di avventure..


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venti anni di avventure..

by manuela68it
Viewed: 1405 times Comments 18 Date: 27-12-2024 Language: Language

Vent’anni di avventure.. prima parte
Premessa, se qualcuno non gradisce leggere racconti lunghi, non è un problema, non è stato prescritto dal medico. I fatti sono veri al 100 per cento senza alcuna fantasia. Buona lettura!
Eravamo molto giovani, appena diciottenni, quando ci siamo fidanzati, ci siamo ritrovati in un posto di lavoro che, come capita spesso, metteva insieme gente da ogni dove, fu così che mi ritrovai ad ammirare questa donna stupenda.
Il corpo era favoloso ma lo sguardo era sempre sfuggente, avevamo una mensa aziendale e così, un giorno, me la ritrovai difronte, durante il pranzo e mi persi nei suoi occhi verde mare, due labbra carnose da far venire la rabbia ai migliori chirurghi estetici, un viso armonico, a tratti mi ricordava la divina Muti.
Scambiai qualche parola, ma la signorina era un po’ scorbutica, aveva un passato molto complicato che l’aveva indotta a non accettare complimenti dagli estranei, questo l’ho scoperto più tardi. Mi innamorai perdutamente di lei, cominciai semplicemente ad ascoltarla per ore, era matura, interessante e profonda, mentre il tempo passava lei si aprì alla mia corte elegante ma spietata.
Passò qualche mese e mi ritrovai a strusciarmi con lei in una infermeria, semi abbandonata, ci strusciavamo soltanto, perché lei era terrorizzata dalla penetrazione a causa di violenze subite in adolescenza, tant’è che da giovane inesperto, lo struscio mi bastava per farmi venire pure l’anima e lei, nel frattempo, si bagnava fino a colare lungo le gambe.
Un giorno lo tirai fuori ma lei preferì tuffarsi con la bocca piuttosto che fare altro, inutile dire che mi succhiò fino al collasso e poi con grande naturalezza mi bevve, all’epoca avevo orgasmi che si protraevano per 20 secondi, con spasmi indicibili, ero costretto a staccarla di forza dal membro perché diventava doloroso.
Come si può immaginare, non ci mise molto ad aprirmi le gambe, la prima volta non fu il top, ma con il tempo imparammo a farlo durare ore, ogni posto era buono, se la nostra auto avesse avuto la favella, avrebbe proferito frasi che sarebbero state censurate ai minori di 18 anni.
Ben presto si fece aprire anche il secondo canale e scoperse che nonostante il primo fastidio gli orgasmi erano sconvolgenti, tremava e sobbalzava con un pesce fuori dall’acqua, ma in tutto questo sopprimeva sempre i gemiti, li sentivo sempre soffocati.
Lo abbiamo fatto in tutti i luoghi possibili, il rischio sembrava accrescere il suo piacere, ma non lo avrebbe mai ammesso, era morigerata fino all’esasperazione, cresciuta con dei parametri dove la donna non doveva esprime a parole o in versi il proprio piacere.
Passano un po' di anni e nascono i figli, scopiamo sempre e ovunque anche con il pancione di otto mesi, soprattutto nel secondo canale, non disdegnava la bocca, soprattutto in gravidanza era diventata vorace, amava il sapore del mio succo vitale e, tutto sommato, sembrava che le facesse bene.
Io, nella mia schiettezza maschile, manifestavo sentimenti e piacere, desideri di gioco sempre al limite dell’intrigo, però avevamo tre figli piccoli, nati a breve distanza gli uni dagli altri per cui, avevamo poco tempo per noi.
Nel frattempo erano state prodotte le prime macchine digitali, era il 2003, quando cominciai a fotografarla in mille pose sexy, era bellissima, si divertiva da morire ma, come sempre, non lo faceva trapelare, c’erano solo segnali “liquidi” che lo manifestavano, perché dopo ogni sessione quando la scopavo, veniva come una pazza.
Cercai di muovermi a piccoli passi, nella mia mente cominciavano a prendere piede certe fantasie, intanto i siti porno cominciavano a svilupparsi a dismisura, e per me gli stimoli erano tanti, invece lei non ne voleva sentire e mi dava soltanto scappellotti e mi chiamava pervertito! Trovai un sito che si chiamava pornocoppie, c’erano annunci di coppie e di singoli, che cominciavano a prendere piede, io ammiravo e cominciavo a sentirmi proiettato verso questi giochi, lo scambio di coppia mi attraeva, però dovevo essere furbo e gestire bene la faccenda, per evitare che mi scoppiasse la famiglia in mano.
Come avevo detto, gli album fotografici proliferavano, avevo visto che molte donne si depilavano a metà, con l’aiuto di qualche foto le proposi la novità e lei fu ben felice di adottarla, cominciai a fotografarle anche la micetta, in modo particolare in pose che sembravano frutto della distrazione, ce n’era una dove lei si affacciava alla finestra e da dietro dal basso io la riprendevo con le labbra socchiuse, molte altre in lingeriè che io non smettevo di regalarle. Un giorno portai la scheda per la stampa ad un laboratorio di un’altra città, c’erano anche alcune di formato più grande, senza dirle molto, le chiesi di venire con me, poi con la scusa di non riuscire a trovare parcheggio le chiesi di entrare e ritirare le foto delle vacanze…
Al rientro in macchina, mi disse che quando disse il nome per ritirare, il titolare la guardava e sorrideva, io scrollai le spalle.
Come ci mettemmo in marcia lei cominciò a sfogliarle, è sempre stata molto curiosa, quando arrivo a quelle foto osé, si fece di tutti i colori e cominciò a prendermi a schiaffi sulle gambe dietro la testa..
io ridevo come un cretino, ma sapevo che c’era stata una breccia, un giorno scaricai le immagini dal sito di pornocoppie e confezionai un annuncio con le sue foto, quelle digitali, alcune delle quali erano più osé, nello stesso tempo mi inventai delle proposte, da singoli che mettevano in primo piano i loro aggeggi..
Mi inventai un contatto, un tale Antonio, un poeta, uno romantico ma spudorato, che le mandava le sue proposte indecenti, mi feci coraggio e le confessai che avevo messo on line un annuncio e che il risultato era questo…
Come si può immaginare, si incazzò come una bestia, mi gridò: “come ti sei permesso? Brutto cretino, pervertito!” io prendevo gli schiaffi e ridevo, perché sapevo che l’annuncio era finto ma lei era incazzata davvero. Appena si calmò, mi feci(fintamente)serio e le dissi: “ tu non mi puoi mandarmi ai pazzi, perché tante volte al mare, in alcuni posti dove non ci conoscevano, hai giocato al “vedo non vedo” per attizzare maschi ignari, ovviamente dove non c’erano bambini, ha mostrato tante volte le gambe nei sorpassi, e tante volte, me lo hai ciucciato mentre sorpassavamo i Tir. Non capisco questa reazione davanti a immagini dove non si vede nemmeno il viso… perché ti incazzi?
Bastò questa frase a farle cambiare umore, si accostò e cominciò non tanto a guardare le foto di piselli, davvero poco fotogenici, ma leggeva le parole e si intrigava, però poi alla fine mi diceva : “non ti far venire in mente niente, mai e poi mai, capito?” Io le risposi: “mai dire mai”
Intanto pubblicai davvero l’annuncio, e cominciarono ad arrivare proposte, ma spesso proprio pecorecce, anche qualche coppia ci contattò, ma vedevo persone esigenti che si mettevano su uno scranno e davano direttive e io, che sono maniaco del controllo, non amavo perdere di vista la gestione della mia donna, vale a dire la protezione, la cura e il rispetto da parte degli altri proponenti.
Visto che niente era così intrigante, preparai un altro messaggio da parte del giovane Antonio, questa volta creai una foto dove mostrava che il tipo era venuto con tanti schizzi su una sua foto, lei incuriosita si avvicinava e leggeva famelicamente, intanto, vedere che qualcuno fosse venuto, come una fiumana, su una sua foto la eccitò da morire.
Inutile dire che quella sera scopammo alla grande, mentre scopavamo le sussurravo, cose sconce, del tipo:” dove lo vorresti quello di Antonio?” Lei ansimava ma non rispondeva. Varie provocazioni cercavano di scalfire la sua corazza, fino a quando non cominciò ad elencare i vari buchi, soprattutto la doppia, in quanto, quando su qualche sito aveva scoperto con me questa pratica, era rimasta allibita e incuriosita allo stesso tempo.
Era quasi la fine del 2003 quando provai ad esplorare il percorso, era giunta una proposta da un noto ginecologo di Roma, nella mia mente pensai, che forse la cosa potesse passare inosservata, era un uomo maturo diceva di avere una quarantina di anni, la differenza non era esagerata e pensai di accettare un incontro preventivo da solo, ovviamente fotografie a corredo per mostrare la mia bellissima donna, ci dovevamo incontrare in una delle più lussuose zone di Roma, ai Parioli, fuori da un bar storico dove lui aveva lo studio, quando mi stavo avvicinando notai un uomo palesemente maturo, con un fisico esile e completamente diverso dalla foto, mi nascosi e lo chiamai, come mi rispose, gli chiesi se fosse lui la persona vicino a bar con una cartella in mano, mi confermò. Inutile dire che lo mandai a fare in quel posto con o senza Luan. Demoralizzato lo raccontai a mia moglie che mi rispose: “così impari a farmi le sorprese!”
L’anno successivo, il destino fu benevolo, dopo essere stato tremendamente crudele, era il 2004 e fummo colpiti da una tragedia in famiglia, un pesante lutto prematuro nella nostra parentela, era gennaio, eravamo arrabbiati con il mondo e l’universo intero, ci chiedevamo a che servisse essere brave persone, generose etc se poi si moriva così male e così presto, il colpo fu pesante, ma all’inizio dell’estate per la prima volta partimmo per una lunga vacanza al mare, fu proprio al mare che mi arrivò una proposta da un manager fiorentino, giovane 38 anni, che si presentava benissimo, intanto le foto normalissime in abito scuro, elegante, modi affabili, sapeva muoversi bene. Manuela vide l’annuncio e trovò l’uomo affascinante, era inutile negarlo, un marcantonio alto un metro e novanta, gentile, preparato anche in questo campo. Ci guidò nel percorso, mise prima me a mio agio e poi cominciò con lei, scambiammo i numeri e lui la chiamò svariate volte, sempre in mia presenza, ovviamente il numero era il mio, lei provava piacere nel corteggiamento che durò qualche settimana. A fine vacanza, avendo ancora qualche giorno, lasciammo i piccoli dai nonni e andammo Firenze, prendemmo l’albergo da soli, rifiutando la sua ospitalità e ci demmo appuntamento al centro preso il bar di un lussuoso hotel vicino Palazzo Vecchio.
Quel giorno lui fece un po' tardi mi chiamo che stava cercando parcheggio, al centro era impossibile, ci disse che sarebbe arrivato da una certa direzione e che indossava un abito nero..
Qui cominciò il mio tormento, avevo i crampi allo stomaco, ogni tanto arrivava qualche uomo alto con il vestito nero, scarpe nere, ma nessuno di loro era lui.. io ero nervoso, dicevo a Manuela, se è questo lo mando a fare in cxxx perché non è quello della foto, Lei mi rispondeva, ma dai comunque è un bell’uomo, poi di nuovo, un altro e poi un altro ancora, fino al punto che le mi disse: “ adesso basta, sappi che io vado fino in fondo, fattene una ragione!”
Infine arrivò lui, Claudio, era esattamente quello della foto, elegante, passo da giraffa, ci portò in un posto elagantissimo e ancora ricordo che aveva lo stomaco chiuso, io non riuscivo a ingoiare nulla neanche l’acqua anche se avevo la gola secca, lei invece, sembrava indifferente, anche se la voce era tremolante, prese un flûte di champagne, alcuni frutti di capperi e conversava splendidamente. Io ogni tanto spiegavo il nostro sogno, ma continuavo a mettere i paletti, inoltre continuavo a dire che la nostra intenzione era quella di avere un’esperienza trasgressiva una tantum.. ha ha ha ha che pallonaro! Lui era accomodante, pacifico,
ci propose di seguirlo con la nostra auto verso la sua villetta, in modo che, se per strada, avessimo cambiato idea poteva lampeggiare e tornare indietro. Eravamo così paranoici, che non volevamo lasciare la macchina per strada e farci vedere che entravamo da lui, ci fece entrare direttamente in garage e da lì direttamente in casa.
Inutile dire che Claudio era un intrattenitore nato, ci sapeva mettere a nostro agio, ci spiegava come fare per far capire eventuali paletti etc..
Manuela era gasatissima, io la guardavo e quasi non la riconoscevo, era bellissima, chiese scusa e andò in bagno a rinfrescarsi, tornò con una vestaglietta velatissima, scarpe con tacco a spillo, una catena di strass attorno al vitino favoloso, mi mancò il fiato e mi venne mal di stomaco, Lui chiese scusa e andò a rinfrescarsi, intanto chiese a Manuela di accomodarsi sul comodo divano con penisola…
Tornò a petto nudo e si avvicinò a lei, si inginocchio di fronte alle sue ginocchia, la fece stendere delicatamente e cominciò al baciarle le gambe delicatamente fino a salire lentamente verso il pube, scostò il perizoma nero e cominciò a leccarla avidamente, lì scopersi che mia moglie sapeva gemere ed incoraggiare ad alta voce, sempre senza turpiloquio, ma in maniera netta e con gemiti e ululati tremendi. La fece vibrare come una corda di violino. Manuela avevo lo sguardo illuminato perso nel vuoto, io ero lì inerme e facevo soltanto delle foto, non avevamo ancora la videocamera. Ad un certo momento lui si alzò in piedi e tirato giù i pantaloni glielo mise in faccia, era lungo e anche largo, io intervenni e gli chiesi, gentilmente, di indossare il preservativo anche per il rapporto orale, Claudio ci rimase un po' male, spiegando che non c’erano rischi particolari, anche perché lui l’aveva leccata profondamente. Manuela mi guardava amareggiata, quasi invocandomi di cambiare idea, ma avevo paura. Ad ogni modo si avventò su quel bastone di carne con una fame spaventosa, lo baciava e ribaciava, leccava i testicoli e affondava la gola sul bastone.
Poi lui mi chiese di avvicinarmi a lei per vederla succhiare due maschi insieme, lei si avventò, sembrava che lo avesse sempre fatto, mi succhiò con tale foga che venni come un fiume, Manuela dissimulò e continuo a succhiare entrambi fino a quando Claudio non ci invitò a trasferirci in camera da letto.
In camera da letto con grande gentilezza, ma determinato nello stesso tempo, la fece mettere a pecora, con le dita le allargo leggermente le labbra e da dietro la penetrò potentemente, vidi il volto di Manuela tramutarsi, era tremante, la prima volta un bastone di carne di quelle dimensioni entrava dentro di lei, un altro uomo era venuto ad irrompere nel suo intimo; vedevo Manuela scoparsi da sola verso Claudio che stava lì fermo, era sicuramente un uomo dal controllo fenomenale. Dopo minuti intensi lo tirò fuori, tolse il preservativo e le venne tra le avvenenti chiappe danzanti, lei senti lo sperma ed emise un gridolino liberatorio, cominciò a spalmarselo sui glutei come se fosse stata crema solare.
Quella sera provammo tutte le posizioni possibili, ad un certo momento mentre mi ero tranquillizzato, li lasciai per andare in bagno, sembrava che stessero riposando, invece al ritorno, entrai in camera e vidi lui quasi seduto e appoggiato con le spalle alla testiera del letto, lei seduta su di lui, di fronte al lui, che cavalcava con gemiti mostrusi, i capelli sventolavano per quanto si muoveva, io sorpreso, maniaco come sempre del controllo, dicevo:” ragazzi non sbattete troppo, non vorrei che si rompesse il preservativo, perché in questo momento non possiamo permetterci gravidanze!” Loro due quasi non mi calcolavano, mi indispettii un attimo, ma preferii non fare scenate anche perché il buonsenso non mi è mai mancato, quindi aspettai fino a quando lui venne e scopersi che lei se lo era infilata nel culo. Mi stava scoppiando di nuovo! Claudio prese da bere, intanto erano passate tre ore, bevemmo qualcosa e poi lei ci chiese di voler provare la doppia, Manuela si sedette dando il viso a lui, piegata su suo corpo si stese, io mi appoggiai dietro e lentamente le entrai dentro, lei cominciò a gemere, a dire frasi sconnesse, come un vecchio 33 giri diceva: “è meraviglioso, è bellissimo” le parole sembravano strozzarsi in gola, alla fine venimmo tutti e tre all’unisono. Per farla breve quella sera all’una di notte Manuela dopo quattro ore di scopate con tre venute ciascuno dei maschietti e infiniti orgasmi da parte sua, si permise di dire: “già siete stanchi?” Lì mi resi conto con che razza di donna mi ero sposato. Inutile dire che non fu una tantum e dopo venti anni ancora ci vediamo a casa sua anche se adesso abbiamo rimosso tanti paletti per il piacere di Manuela...

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