STORY TITLE: Ti porto a ballare 
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Ti porto a ballare


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Ti porto a ballare

by nobita67
Viewed: 133 times Comments 0 Date: 21-10-2024 Language: Language

TI PORTO A BALLARE.
... finalmente riusciamo di nuovo a vederci, ti passo a prendere al solito posto solo le 21.40 , sei già arrivata, parcheggio a fianco, scendo per venirti incontro, tu apri la portiera e mi mostri un paio di scarpe da urlo, quasi indecenti ma è proprio questo che piace a noi. hai un vestito morbido che cela le tue gambe avvolte in autoreggenti con pizzo nero, la scollatura non rimane indifferente al mio sguardo, ti aiuto con una mano, chiudi la portiera, mi guardi intensamente, i nostri volti si avvicinano, le labbra si schiudono e ci salutiamo con un bacio molto intenso, già al mio bassoventre sento che il bacio non mi ha lasciato indifferente. ti apro la portiera e sali, come da prassi sollevi la morbida gonna e sfili le mutandine, con indifferenza apri il cassetto del cruscotto e riponi il tuo intimo. per una frazione di secondo i nostri sguardi si incrociano in senso di approvazione. la radio ci scalda, una musica lounge ci accompagna. stiamo andando a bere un drink e poi chissa...quando a metà strada mi chiedi di fermarmi un attimo xchè ti scappa e non riesci a trattenerla. io noto una rientranza sterrata lungo la strada, pochi lampioni la illuminano, accosto e spengo il motore. esco e ti aiuto a scendere, la macchina è molto bassa e i tacchi non ti permettono facili manovre, la portiera rimane aperta quasi a paravento io ti tengo per le mani, tu ti abbassi lentamente, sostenuta da me, alzi lo sguardo verso me e, libera dell'intimo che hai messo nel cassetto, con una leggera smorfia di soddisfazione inizia la minzione, la sento uscire dal tuo corpo, un sibilo eccitante e un rigagnolo che scorre tra le tue gambe, mi guardi, ti guardo , abbassi lo sguardo e noti che il mio pene sta per esplodere, sempre abbassata ti porto le mani al mio pacco, sbottono i pantaloni, li abbasso leggermente insieme ai boxer, ora davanti ai tuoi occhi ai tutta la mia eccitazione, ti tengo le mani strette non puoi toccarlo, sei oramai molto umida in mezzo alle tue cosce, e non per la pipi appena fatta. Apri la bocca mi cerchi con gli occhi, le tue mani sono ferme trattenute dalle mie , introduco lentamente il mio cazzo nella tua bocca che famelica inghiotte tutta l'asta, lo assapori come se fosse la cosa piu buona che hai mai assaggiato e la lecchi con dovizia, ... vorrei girarti e scoparti li sul cofano caldo della macchina, so che ti potrebbe piacere ma la serata è appena iniziata e tutto deve ancora accadere, la tua bocca continua a succhiare in attesa del seme caldo, lascio la presa , adesso ho la tua testa fra le mani, la muovo ritmicamente e continui a pompare aiutata dal mio movimento, poi ti blocco, spingo con dolcezza la tua testa al mio ventre, ti riverso caldi schizzi in gola che inghiotti, secondi che sembrano una eternità, poi ti sollevo, ti fanno un po male le gambe e le ginocchia per la posizione, ti accarezzo e ti bacio avidamente, la mia lingua fruga nella tua bocca, sento ancora il sapore del mio cazzo e della sborra che hai bevuto, a fatica mi stacco dalla tua bocca... senza parlare risaliamo in macchina, la serata è appena iniziata e il bello deve ancora arrivare....

II capitolo
Io grazie a quella sosta mi ero rilassato un attimo ma Rita era un lago, il fatto di aver fatto pipì per strada e succhiato un cazzo con la possibilità di essere stata notata l’aveva portata al settimo cielo, la vedevo seduta con le gambe aperte e ogni tanto distrattamente passava la sua mano fra le gambe cambiando espressione. Arriviamo al bar, era abbastanza pieno, lei scende sempre aiutata da me, si sente gli occhi di tutti i ragazzi addosso, è una sensazione che gli piace la fa sentire desiderata, io vivo una sorta di conflitto tra la soddisfazione e la gelosia che si insinua nelle mie mutande risvegliando di nuovo le mie migliori intenzioni. Cerchiamo un tavolo e ci sediamo. Dopo aver ordinato ci guardiamo in giro e vediamo persone che chiacchierano, bevono, guardano…non parliamo tanto, siamo inebriati dal drink, dagli sguardi furtivi, dai commenti che si intuiscono fra le persone. Oramai sono le 23.00 decidiamo di spostarci, lei mi guarda e mi chiede dove la porto, io quasi folgorato dal suo sguardo, “ ti porto a ballare!” lei sorride ed esclama un siiiii squillante.
Saliamo in macchina e imposto il navigatore, poca strada dal bar ci fa raggiungere la meta, alzando gli occhi spicca luminosa l’insegna di Mediaset, una torre imponente un punto cospicuo.
Il parcheggio è abbastanza pieno, ma riusciamo a parcheggiare vicino all’ingresso. un capannone, un cancello nero, con un citofono laterale, lei mi guarda un po stranita, non ha mai visto un ingresso di una discoteca cosi “discreto” usualmente si presentano file di persone e un buttafuori che gestisce l’afflusso, qui è tutto molto piu tranquillo. Il cancelletto di ingresso si apre automaticamente poche scale ci conducono all’entrata. Dopo aver pagato l’ingresso varchiamo una tenda che ci porta direttamente al locale.
Rita entrata nel locale inizia a rilassarsi, lo percepisco dalla presa che aveva sul mio braccio , un locale molto ampio, un bancone bar molto fornito di fronte alla sala disco. Divanetti e tavolini di pelle nera arredano il locale. Ciò che nota immediatamente è un cubo centrale alla pista da ballo con un palo in mezzo, clienti maschili vestiti in modo elegante o sportivo con gusto e le ragazze, in maniera molto sexy e provocante…. Ci portiamo immediatamente al bancone bar ordinando un paio di gin Tonic, ci accomodiamo fronte pista e iniziamo a sorseggiare il drink, la musica insieme ai cocktail inizia a rilassarci, io poso la mia mano sulla sua gamba , lei mi guarda e iniziamo a baciarci come due scolaretti, baci lunghi e profondi, senza curarci di nessuno….
Un ragazzo si avvicina a noi e chiede a te se vuoi ballare, io sorrido e la invito ad andare, promettendogli che da li a breve li avrei raggiunti, lei si fa convincere e si dirige verso la pista. Non è affollata e ti permette di muoverti senza colpire nessuno, il ragazzo balla bene e non perde l’occasione per far volteggiare Rita, tenendola per mano e sfiorandole di tanto in tanto il culo. Lei mi guarda stranita, non capisce cosa fare ma il ballo le piace e cerca nei miei occhi una spiegazione a tutto ciò. Io le sorrido e con una espressione di approvazione le faccio capire che tutto è a posto e che deve solo divertirsi, il ragazzo inizia a farsi piu audace, io mi alzo la raggiungo e le prendo le mani e iniziamo a ballare fra di noi, il giovane si stacca sorridendoci quasi a ringraziarci per il ballo concesso. Rita mi sussurra all’orecchio che il ragazzo gli toccava il culo e lei non aveva le mutandine, io scoppio a ridere e le dico che l’avevo notato e che mi ero divertito ad ammirare la scena, un bacio sulla bocca rilassa la situazione, e dopo alcuni minuti ritorniamo sui nostri divani per finire il gin tonic.
Ma dove mi hai portato? …
in un club privè,
non sapevo fosse cosi,
e come pensavi fosse?
Diverso.
Quel diverso se vuoi te lo posso mostrare.
In che senso?
Nel senso che quelle scale ci dividono dal normale al diverso.
III capitolo
Coppie mano nella mano e ragazzi iniziano un sali e scendi da quelle scale, la curiosità di vedere il diverso, protetta dal proprio uomo aumenta, poi mi confesserà che l’aver ballato con quel ragazzo che gli toccava il culo l’aveva ulteriormente eccitata, un’eccitazione che è aumentata dopo la sosta pipì.
Senza dirgli nulla la prendo per mano e la accompagno verso le scale, lei non mi guarda si fa condurre, il suono diventa più ovattato e la musica diventa più soft, vari corridoi portano a vari locali, tutti ampi, alcuni con caratteristiche particolari, un labirinto completamente al buio, una sala con strane catene e altalene, alcune ampie sale con letti enormi che occupano quasi tutto lo spazio e piccole ma comode cellette con grate.
in una di quelle cellette una coppia si sta baciando e il ragazzo che ha ballato con Rita attraverso le grate li sta guardando, l’ingresso alla stanza era chiuso ma si poteva vedere e sentire tutto tramite i pochi centimetri divisi solo dalle sottili sbarre metalliche.
Io mi fermo a guardare, Rita fra le mie braccia, il ragazzo è di fianco a me dalla parte opposta a Rita.
La curiosità di capire cosa poteva succedere alla libera vista di tutti ci incuriosiva, la coppia non faceva minimamente caso agli spettatori anche se il maschio di tanto in tanto buttava un occhio per capire se aveva attirato l’attenzione di qualcuno, accortosi di avere alcuni incuriositi si fece più audace nei confronti della sua partner, sollevandogli la già cortissima minigonna, mostrando le sue autoreggenti blu e un minuscolo perizoma abbinato, i baci fra loro diventavano sempre più appassionati e lei iniziava a massaggiarli il pacco. L’aria si scaldava e noi più attenti al proseguo del gioco.
il ragazzo a fianco lanciava occhiate furtive a Rita la quale, rapita dall’atmosfera, rimaneva abbracciata a me godendo del fatto che nel frattempo la mia mano si era insinuata sotto il vestito e priva di mutandine stava frugando fra le sue gambe accorgendomi che la situazione le stava piacendo.
La coppia nella stanza aveva oramai iniziato le danze e lei dopo aver sbottonato e calato i pantaloni stava facendo un fantastico pompino tenendo il pene del suo uomo tra le mani.
Io iniziavo ad eccitarmi, spostai Rita portandola di fronte alle sbarre, lei istintivamente mise le mani sulle sbarre per tenersi all’altezza delle sue spalle, io dietro lei gli appoggiai il pacco sul culo, iniziando a baciargli il collo, …
La coppia oramai al culmine, decise di passare all’azione, lei si stacco momentaneamente dal suo uomo per girarsi e tenersi alle sbarre dalla parte opposta di Rita e mostrando il sedere al proprio uomo, il quale con rapidità spostò leggermente il filo che aveva fra i glutei, con decisione la penetrò, Rita, io e il ragazzo ci accorgemmo della penetrazione dalla inequivocabile espressione di compiacimento della ragazza che poco dopo prese a muoversi ritmicamente, la situazione era veramente surreale, … forse a causa del drink, forse della eccitazione generale, attraverso le sbarre Rita e la ragazza iniziarono a baciarsi tenute vicine dalla loro presa alle sbarre, io istintivamente mi inginocchiai sollevai il vestito a Rita e presi a leccarla, bevendo fiumi di umori che uscivano dal suo sesso , mi accorsi che gradiva i miei “baci” dal fatto che allargò le gambe per meglio ricevere la mia lingua.
Il ragazzo di fianco vista la situazione si calo i pantaloni e a pochi centimetri da noi inizio a massaggiarsi il suo pene.
Io godevo dei sapori sublimi di Rita, la ragazza al culmine del piacere stava venendo sotti i colpi del suo uomo, il ragazzo aumentava i movimenti e capivo che da lì a poco avremmo tutti o quasi goduto.
La ragazza, con una mano si reggeva e con l’altra massaggiava il seno di Rita, l’uomo alle spalle iniziò a venire dentro la sua donna, godendo, il ragazzo oramai al culmine venne riversando inconsapevolmente, forse, il suo piacere sulle gambe di Rita la quale venne anche lei grazie ai miei baci. … passarono secondi che erano infiniti, e poi come alla fine di un concerto si ritorna alla realtà.
Il ragazzo si ricompose e sparì nel bagno, la coppia si sdraio sul divanetto che arredava la stanzetta, Rita, si girò verso me, con ancora il seme dello sconosciuto che gli colava sulle gambe, il suo sguardo era strano cercava una risposta, io non dissi nulla, la guardai intensamente negli occhi, le presi delicatamente la testa con le mani e gli diedi un bacio così dolce che per una frazione di secondo gli cedettero le gambe.
La nostra intesa aveva preso una via che ci avrebbe portato al piacere più intenso, forse il lato oscuro che Guerre Stellari narrava non era così male.
Ma la sera era ancora lunga…
IV capitolo
Rientriamo nella parte sala e ci accomodiamo sul divanetto dove eravamo prima come se fosse la nostra base, mi alzo e ordino 2 gin tonic che sorseggiamo piacevolmente guardando di qua e di la distrattamente. Ciò che la incuriosiva e preoccupava oramai si è dissipato, scoprendo un mondo peccaminoso e a noi congeniale. Nel mentre il ragazzo che avevamo conosciuto prima si avvicina e si presenta, scusandosi dell’accaduto di prima. Noi sorridiamo e contraccambiamo le presentazioni, aveva un bicchiere in mano e ci chiede se può accomodarsi con noi, scambiamo 4 chiacchiere, dopodiché si congeda dicendo che aveva voglia di fare un giro, sono molte le “attrazioni” che il club offre e voleva curiosare, ci invita a fare un giro insieme a lui, ma io gli rispondo che volevamo finire il drink e che magari ci si incontrava dopo.
La mia splendida compagna finito il drink mi chiede cosa intendeva il ragazzo per “attrazioni” .
Io gli spiego che questo particolare Club molto ampio offre molti divertimenti, tra cui la SPA e un cinema porno. ( è vero) tu sorridi sorniona e mi chiedi di fargli vedere il cinema che per la SPA ci organizzeremo una prossima volta.
Finito il drink la prendo per mano, risaliamo le scale e prendiamo un corridoio che ci porta ad un vero e proprio cinema in piccolo, le poltroncine sono disposte a file di 5 con un corridoio centrale. Lo schermo illumina la sala dove si sta proiettando un film hard. Si vede una splendida ragazza che è intenta a godersi una doppia penetrazione da urlo, scegliamo una fila centrale e ci accomodiamo nel mezzo lasciando liberi due posti laterali per comodità, ci accomodiamo e iniziamo a gustarci il film manco fosse l’ultima versione di Avengers….
Di tanto in tanto mi diverto a muovere le mani fra le tue cosce libere dall’intimo sentendo che la visione del film ti fa effetto, dopo poco sento anche che le mani non sono più solo le mie ma un’altra mano ha preso a giocare con la tua passerina e tu con le cosce sempre piu aperte per ricevere le carezze che tanto ti piacciono.
Mi giro e vedo che il ragazzo oramai “nostro amico” si è accomodato a fianco a te e che sta giocando con una mano sul suo cazzo e con l’altra fra le tue cosce…mi guarda alla ricerca di approvazione, io sorrido e penso che, visto lo stato di piacere, si debba andare avanti così.
Tu mi guardi e sorridi, io mi avvicino e ti bacio in bocca, poi ti sussurro all’orecchio… “ti piace?” e tu mi chiedi “cosa?” io “beh la situazione” tu sorridi e io capisco, poi ti suggerisco, “ ma visto che sei la dea del pompino perché non dimostri le tue meravigliose doti con lui?” “e tu? “io ti ammiro entusiasta!
Rita aveva una voglia folle di succhiargli il cazzo ma aveva paura della mia reazione, dopo la mia risposta, con estrema calma si gira verso il ragazzo senza neanche guardarlo in volto, gli afferra l’asta e inizia a succhiarlo come solo lei sa fare, il piacere del ragazzo lo si intuisce dai mugolii che emetteva, . il fatto che lei si fosse girata per essere più comoda mi aveva praticamente sbattuto in faccia il suo sedere, che io abilmente lo misi completamente in mostra spostandogli quel poco di vestito che ancora lo celava. Nel frattempo alcuni spettatori iniziavano ad apprezzare di piu la nostra performance rispetto alla proiezione cinematografica, i singoli presenti si misero a masturbarsi di fronte a noi, lei non poteva vederli ma sentiva la loro presenza e gli dava dei brividi fortissimi.
Il ragazzo era in estasi e capivo che da li a poco sarebbe venuto , io ero eccitatissimo e volevo essere partecipe del gioco, mi alzai lasciando un ginocchio sul divanetto, mi calai i pantaloni e estratto il mio cazzo lo infilai nella fessura di Rita umida al punto che scivolò dentro senza alcuna fatica, era caldissima, sentita la penetrazione, si fermò un secondo per godersi l’attimo per poi riprendere a godere dell’asta del ragazzo.
Intravidi il ragazzo stringere gli occhi, era pronto, riversando un fiume di sborra nella bocca della mia amata, io pochi colpi e replicai svuotandomi dentro Rita…e per alcuni secondi rimanemmo in piena estasi da orgasmo. Rita si fece colare il seme del giovane sul seno fuoriuscito a causa del movimento generale, io rimasi dentro lei che sentendo pulsare porte il mio membro dentro ebbe un forte orgasmo, estratto il cazzo dalla bocca di lei gli porse dei fazzolettini per potersi pulire alla meglio, io uscii da lei, la quale si ricompose e si girò verso di me per capire l’espressione del mio volto, io le sorrisi dolcemente, gli chiesi se le era piaciuto ma non aspettai la sua risposta, gli accarezzai i capelli ancora un po’ disordinati e gli diedi l’ennesimo dolcissimo bacio di approvazione.
Conclusione
La sera volgeva al termine, iniziava ad essere tardi e noi eravamo soddisfatti di come sono andate le cose. Molta emozione e trasgressione ci hanno accompagnato, ci portiamo all’uscita, il trucco pesante di Rita era un po’ in disordine, un po’ come lei, profumava di buono, di cazzo e sperma e a me piaceva.
Saliamo in macchina, ci baciamo appassionatamente prima di mettere in moto, giro la chiave e partiamo. Si rientra a casa, le mutandine lasciate nel cruscotto rimangono a me!

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