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by arcornuto
Viewed: 558 times Comments 7 Date: 01-03-2024 Language: Language

la prima volta che venni condotto in quel luogo, denominato semplicemente col nome di CASA, stentai a credere che potesse realmente esistere un luogo nel quale vigeva l’egemonia femminile più assoluta su tutti gli individui di sesso maschile che in essa venivano addomesticati all’obbedienza nella maniera più intransigente con la finalità di renderli del tutto succubi delle rispettive compagne.
la persona a capo di quella particolarissima dimensione sensoriale, situata in una località molto isolata e protetta da occasionali avventori, era una donna anziana ed assai corpulenta che, accogliendo gli esclusivi ospiti, li ispezionava personalmente, e dopo averli fatti spogliare degli abiti li ammoniva su quella che sarebbe stata da quel momento in poi il loro succube ruolo, aggiungendo inoltre che solo per essi vigeva quell’obbligo di assoluta nudità.
gli unici a cui era consentito l’uso di un ridottissimo perizoma erano degli aitanti inservienti tra i quali spiccavano particolarmente alcuni soggetti di colore, di certo molto ambiti dalle signore che ne potevano disporre a piacimento senza che i rispettivi compagni potessero avere a che obiettare sulla questione.
per me fu davvero traumatico assistere alle evoluzioni erotiche della mia compagna che, una volta condottomi in quel luogo, poteva liberamente soggiacere assieme ad un qualsiasi individuo a lei gradito, offrendosi agli irruenti assalti che tra intrattenuti sussulti le andavano procurando convulsioni di fremente piacere sotto ad inesauribili quanto possenti colpi di un turgido maglio.
nonostante tutto quello che si stava verificando non potevo negare a me stesso quanto fosse nel contempo morbosamente eccitante vedere la sua candida epidermide sovrastata dalla nerissima forma della statuaria figura che percorrendola intimamente ne violava l’intera essenza.
quale iniziazione al ruolo che avrei dovuto rispettare, ero stato edotto che, ove non mi fossi docilmente adeguato, tentando di oppormi, sarei stato severamente punito, oltre ad essere già stato preventivamente imprigionato nella mia virilità entro una gabbietta contenitiva, ed in aggiunta fustigato a dovere dalla stessa proprietaria della casa che aveva provveduto con palese perfidia ad impormi lei stessa tale modalità repressiva.
inutile nascondere il turbamento a fronte di quello che avveniva, e che tuttavia sapevo di dover ormai consenzientemente condividere sperimentandone le inevitabili conseguenze.
in seguito a simili eventi per la mia compagna divenne oltremodo facilitata la frequentazione di un suo compagno dei tempi dell’adolescenza, e ritrovato dopo il lungo trascorso, assieme al quale aveva stabilito di riprendere i contatti, cogliendo l’occasione per rendere quel confronto sempre più intrigante, trasformandolo in un vero e proprio rapporto di intima intesa, e sulla cui sopraggiunta complicità non mi era dato poter in alcun modo interferire.
quello che tuttavia più di ogni altra cosa mi faceva impazzire non era più tanto il fatto che potesse godere liberamente in amplesso con un altro individuo, quanto che questi, oltre ad essere fisicamente poco attraente, fosse persino molto grasso e per giunta mini dotato, quasi che per la mia compagna ciò potesse costituire ulteriore elemento di soddisfazione umiliarmi ancor più in quella maniera attraverso la quale aveva stabilito di rafforzare la propria totale egemonia su di me.



to be continued

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