STORY TITLE: Patrizia, la pizzeria e il massaggio Pt 3 
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Patrizia, la pizzeria e il massaggio Pt 3


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Patrizia, la pizzeria e il massaggio Pt 3

by Bullsevero
Viewed: 192 times Comments 0 Date: 29-05-2023 Language: Language

Rientrato in casa, in attesa di Fabio, guardavo Patrizia comodamente abbattuta sul divano con il suo bicchiere di vino che era come in trans, chissà cosa stesse pensando o immaginando.
Finalmente ecco Fabio, che aprendo la porta di casa esordisce con:
niente è sbagliato se ti rende felice. Una frase che da quel giorno ho fatto mia.
Patrizia lo guarda stranita, io sorrido, lui si beve un goccio di vino.
Senti Fabio, disse Patrizia, visto che Mauro come ti avevo detto è un massaggiatore, che ne dici se approfitto della sua disponibilità per rilassarmi un po'? Fabio che non aspettava altro, la prese per mano, e mentre annuiva, mi faceva segno di seguirli al piano superiore.
Una breve scala separava i 2 piani, ma gli scalini sembravano non finire mai. Alcune porte, probabilmente piu' camere e bagni. Fabio ne apri' una, un letto matrimoniale, un divanetto e una poltroncina, pareva tutto apparecchiato per l'avvenimento.
Era la camera degli ospiti, mi dissero piu' tardi. Patrizia scomparve nuovamente, e dopo poco si presentò, sempre in tuta.
Ecco le dissi, se vuoi spogliarti, puoi tenere l'intimo, mentre Fabio con il cellulare in mano si accomodò sul divanetto di fronte al letto.
C'era tanta luce nella camera, troppa, al che chiesi di spegnere e lasciare la porta aperta in modo che filtrasse dal resto della casa.
Patrizia tolse la tuta, Fabio la guardò esterefatto, non capivo quale fosse il problema. Lo capii solo qualche giorno dopo quando mi venne spiegato. Patrizia infatti indossava ( cosa a detta loro mai successa ) un intimo mini, molto mini, nero. Il reggiseno le copriva a malapena i capezzoli, e la parte inferiore era sprofondata nelle sue chiappe. Vedendola per la seconda volta pensai che non era niente male...! sarà stato il vino o l'intimo, cmq era veramente una donna interessante e meritevole.
Dunque Patrizia, che massaggio vorresti? Lascio al maestro la libera interpretazione, nella vita ho fatto solo 3 massaggi, quindi non sono una esperta. Fabio è sempre intento ad armeggiare con il telefono, Patrizia si stende sulla pancia e mi offre la schiena. Tralascio la parte relativa massaggio, che peraltro feci abbastanza velocemente, naturalmente levandole il reggiseno in miniatura e con i miei soliti olii.
Con la coda dell'occhio vidi Fabio levarsi i pantaloni, Patrizia che aveva il viso rivolto verso di lui iniziava a fremere.
Era evidente che lo stesse guardando, e fra le mie mani che la toccavano, e suo marito che la guardava, la stavano eccitando fuori misura. Non le avevo ancora toccato la sua figa, che per l'occasione era depilata di fresco, che già il piumino del letto era umido.
Una evidente chiazza umida si intravedeva fra il chiaro scuro, era allagata. La feci girare, e le levai le mutandine, anch'esse fradice.
Patrizia fremeva, era agitata, vibrava come se fosse attaccata alla corrente elettrica, le toccai i seni, erano enormi, non sodi, ma con dei bei capezzoloni turgidi. Le mie mani scesero sulla pancia, sull'ombelico, sui fianchi, passando per le ascelle, le mani salivano e scendevano velocemente, mentre il suo respiro e il fremito diventavano sempre piu' frequenti. Era evidente che la situazione la intrigasse e la eccitasse fuori misura, ma dovevo rallentare, la situazione mi stava sfuggendo di mano. Fabio nel frattempo credo filmasse o fotografasse e con una mano si segava, sempre nella penombra. Lo vedevo da uno specchio sulla parete. Quando la mia mano arrivò a sfiorare la sua figa, rimasi incredulo, o almeno non ricordavo che la scorsa volta fosse cosi', il suo clitoride era enorme, raramente avevo toccato cotanto grilletto. Era duro e scappucciato, senza che io avessi fatto nulla. Non l'avevo leccata l'altra volta, e questa volta non riuscivo a resistere, e mentre avvicinavo la bocca, Patrizia in preda a violente scosse, mi chiese di aspettare, non ora mi disse, mentre Fabio si era posizionato vicino al letto e riprendeva il viso di sua moglie in preda all'eccitazione piu' profonda. Era una situazione molto complicata, lei eri supereccitata, io pure e Fabio, che aveva un discreto attrezzo, era li a guardare.
Probabilmente era proprio il fatto di avere suo marito “ guardone “ che la mandava fuori di testa. Fabio si avvicinò ancora di piu' e iniziò a baciarla, io approfittai della situazione per leccarle la figa.
Ma risultava impossibile, scalciava come una cavalla imbizzarrita, implorandomi di aspettare. Urlava, ansimava, si dimenava. Fabio a quel punto le disse: ecco la tua vera natura Patrizia, sei una troia. Tu hai sempre sognato di scoparti un altro davanti a me, perchè sei una zoccola. E da quel momento fu incontenibile. Quelle parole dette ad alta voce la fecero impazzire. Mi levai i pantaloni, volevo scoparla davanti a lui, ero pronto, anche troppo. Patrizia aveva due cazzi pronti tutti per lei.
Fabio si allontanò un attimo e dopo poco tornò farfugliandomi qualcosa. Non hai capito un cazzo di mia moglie, siete già stati insieme una volta, e non l'hai capita. Anche in quel momento non capivo, Patrizia sicuramente non aveva compreso quello che aveva appena detto suo marito. Fabio mi passò delle cinghie nere con dei polsini. Io legai le gambe divaricate e lui le braccia. Il letto era in ferro battuto, sembrava fatto apposta.
A quel punto Patrizia avrebbe potuto dimenarsi ma limitatamente alle cinghie che la immobilizzavano. Le misi un cuscino sotto le reni, la volevo leccare per bene. Fabio mi fermò, non hai ancora capito??? Lei è una cagna passiva, deve essere imbrigliata, ama essere dominata. Non mi era mai capitata una roba simile. Sta di fatto che Patrizia era sempre piu' sconvolta. Di mogli ne ho scopate tante, ma calde e particolari come lei, mai!!! Ma la volevo leccare, la volevo scopare !!!
Avevo il cazzo che stava per esplodere, non mi andava di venire senza averla penetrata.
Patrizia stava impazzendo, sbatteva sul letto come in preda a crisi epilettiche, quasi mi spaventava, chiesi a Fabio di accendere la luce, volevo vederla bene in faccia. Lo fece, Patrizia era trasfigurata, irriconoscibile, da mamma e moglie a super troia in un attimo. E che troia! Fabio le stringeva un capezzolo e con l'altra mano cercava nella mia borsa, io cercavo sempre di leccarle la figa ma senza riuscire, ero nella morsa delle sue gambe, che nonostante fossero legate, riusciva a stringerle e a scalciarmi.
Una situazione decisamente difficoltosa. Ma chi l'avrebbe mai pensato che una donna, apparentemente insignificante, senza esperienze, tutta casa e chiesa, lavoro e famiglia si rivelasse tale.
E mentre suo marito mi passava attrezzi presi dalla mia borsa, pensai ancora una volta che il cervello è la parte del nostro corpo che comanda ogni situazione. Orgasmo compreso. E questa ne era la prova provata! Sono le situazioni a farci perdere la cognizione e a procurare orgasmi cosmici.
Fabio, con il cazzo sempre piu' in tiro, riordinò le cinghie, tirandole al massimo. Ora Patrizia era realmente immobilizzata, aperta come un libro, in preda a suo marito che mi impartiva ordini urlando.
Ma io volevo leccarla, e mentre Fabio glielo metteva in bocca proferendo parole tipo, sei una puttana, sei una succhiacazzi, sei uno sborratoio, io approfittai e mi avventai sulla sua figa piu' che bagnata. Mentre succhiavo avidamente il suo enorme clitoride, un dito le penetrava il buco del culo, e pensavo a quanto l'avrei scopata con vigore. Anche le labbra erano enormi, spropositate. Una delizia per la mia bocca e la mia lingua. E Patrizia, era, se possibile, sempre piu' presa dalla situazione e dall'eccitazione! Fabio mise sul letto alcune cose prese dalla mia borsa, mentre continuava a scoparla in bocca.
Ora fai quello che dici di saper fare, visto che ti vanti di saper visitare le mogli altrui, ora lo devi fare, qui, subito. Devi visitare la troia, la mia troia. Mi sembrava alterato Fabio, non era una situazione idilliaca. Probabilmente vedere sua moglie cosi' presa, non lo metteva a suo agio, anzi, era diventato nervoso e prepotente. Patrizia sembrava sentire nulla, non mollava la sua eccitazione, anzi era un crescendo, piu' suo marito urlava, piu' lei sembrava eccitata. E finalmente anche la Signora fra un respiro e un altro proferi' alcune parole: era questo che volevi? Che ti facessi cornuto? Ci sei riuscito, ora sarai contento, vecchio porco!
Mentre Patrizia parlava io la penetrai con un dito, poi con due, poi con tre, era aperta, calda, allagata.
Iniziò un balletto ritmato, sbattendosi su e giu' sul materasso, stava per godere. Fabio mi urlava: visita la troia, lei urlava di piacere.
Ero nudo e pronto alla monta, avevo voglia e allo stesso tempo timoroso della reazione del marito che sembrava incarognito.
Lui continuava nella penetrazione della bocca, mentre io finalmente riuscii ad affondare il cazzo nella sua figa, dopo pochi colpi, Patrizia schizzò, gridando GODOOOOOOOOOOOO, GODOOOOOOOO, GODOOOOOOOO, si mi piace , ancora, cosi, GODOOOOOOO. Un piccolo lago sul letto e un copioso schizzo sul mio ventre.
Fabio le venne sul viso, lei chiuse le labbra. L'odore di sudore nell'aria era quasi insopportabile. Erano passate piu' di 2 ore da quando avevamo iniziato. Fabio aveva goduto, lei piu' volte, io no. Fu a quel punto che mi feci una sega venendo sulla pancia di Patrizia mentre la toccavo. Eravamo tutti esausti, Fabio si buttò sul divano a peso morto, io slegai Patrizia che era viola in viso ed andai in bagno a lavarmi.
Al mio ritorno i coniugi stavano confabulando qualcosa che non riuscii a comprendere.
Era molto tardi, e mentre mi accingevo a ricompormi, Fabio mi disse, che se avessi voluto, mi sarei potuto fermare a dormire da loro. Ringraziai, ma dovevo proseguire, l'indomani mattina avevo impegni sul presto.
Magari il prossimo mercoledi....
Segue....

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