STORY TITLE: Che piacere aver le corna. Secondo capitolo 
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Che piacere aver le corna. Secondo capitolo


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Che piacere aver le corna. Secondo capitolo

by pennabianca
Viewed: 359 times Comments 0 Date: 15-05-2023 Language: Language

Due giorni dopo, l’ho accompagnata dal miglior ginecologo della città. Quando siamo entrati ci siam trovati davanti un uomo sulla cinquantina, alto, occhi scuri capelli brizzolati che, quando ha visto mia moglie, è rimasto affascinato dalla sua bellezza, anche perché Anna aveva indossato un abito leggero, che metteva in risalto le sue forme. Dopo le domande di rito, ha fatto accomodare mia moglie sopra l’apposito lettino e fattale divaricare le gambe, si è seduto davanti alla sua fica, esposta in bella mostra, facendo dei prelievi e dei tamponi vaginali. Vedere un uomo che osservava la fica di mia moglie, mi ha procurato un’eccitazione notevole, che difficilmente riuscivo a celare, al punto che, anche il medico se n’è accorto, ma, con finta indifferenza, ha pregato mia moglie di ripassare due giorni dopo, per aver risposte adeguate agli esami che avrebbe fatto. A sera, quando siam tornati a casa, ho scopato Anna con intensa passione per la forte eccitazione che mi aveva procurato lo sguardo carico di desiderio del dottore. Due giorni dopo, ho lasciato che Anna andasse da sola nello studio medico e, a sera, nell’intimità del nostro letto, mi sono fatto raccontare come si era svolta la visita.

«Appena entrata mi ha fatto spogliare completamente nuda e, dopo avermi fatto distendere e sollevare le gambe, ha iniziato a palparmi il seno, ma non in maniera professionale, in maniera intensa, quasi da maniaco, stuzzicando e pizzicandomi i capezzoli, fino a renderli duri ed eccitati. Girando lo sguardo verso sinistra, ho visto la stoffa dei pantaloni che si stava gonfiando, notando la presenza di un considerevole pacco. Non soddisfatto di questo, si è seduto fra le mie cosce e, prima con un dito, poi con due, ha preso a masturbarmi vigorosamente, mentre con il pollice dall’altra mano, continuava a torturarmi il clitoride, fin quando ho raggiunto l’orgasmo. A quel punto lui si è alzato e si è messo di nuovo di lato a me, continuando con la mano destra a masturbarmi, mentre guardava la mia bocca con il suo grosso pacco a poca distanza dal mio viso. Non ho saputo resistere, ho allungato la mano e, attraverso la stoffa, ho sentito la notevole consistenza di ciò che doveva esserci sotto. In un attimo, ha aperto la cerniera ed un grosso membro, di notevoli dimensioni, si è presentato a pochi centimetri dalle mie labbra, che ho aperto per accogliere la meraviglia che mi veniva offerta.»

«Brava, succhialo per bene, che poi te lo pianto tutto dentro, ti scopo a dovere, così, questa sera, avrai qualcosa da raccontare a quel cornuto di tuo marito, che si è eccitato da pazzi quando l’altro ieri si è accorto che guardavo con desiderio la splendida fica che hai.»

Dopo averlo succhiato un po’, lui si è spostato tra le mie cosce e, lentamente, mi ha penetrato fino in fondo. Sentivo il suo cazzo entrarmi dentro, dilatarmi le pareti ed arrivare fino in fondo, procurandomi un intenso piacere. Ha preso a pomparmi lentamente facendo ruotare il bacino, provocandomi tre orgasmi in rapida successione, fin quando, all’improvviso, mi ha schizzato dentro tutto il suo piacere.

«Eccomi troia… Sì così… Dai, godi…Vieni, che ti sborro dentro!»

Dopo essersi svuotato dentro di me, mi ha offerto dei fazzolettini per nettarmi, per poi farmi rivestire, dandomi appuntamento al mese prossimo. Ho abbracciato Anna e l’ho baciata con smodata passione, poi le son salito sopra e l’ho scopata vigorosamente, facendola godere fino a riversar in lei tutto il mio piacere. Per i nove mesi della gravidanza, regolarmente il ginecologo è stato l’unico cazzo che Anna s’è presa oltre il mio e poi, una splendida mattina, ha dato alla luce una bimba bellissima che sembrava l'esatta copia della madre, cui abbiamo dato il nome di Silvia. Dopo tre mesi, è tornata a far visita al ginecologo per controllare se, dopo il parto, tutto fosse tornato regolare, poiché, in quel periodo, ci eravamo astenuti dal far sesso completo, ricorrendo a sporadici bocchini. Ovviamente lui non l’ha scopata per non correre il rischio di metterla di nuovo incinta, ma ha voluto provare il piacere di piantarglielo nel culo. La sera, a letto, Anna mi ha raccontato del piacere che aveva provato nel sentir di nuovo un membro dentro di lei e, poiché ero eccitato dal suo racconto, senza esitare son salito su di lei e l'ho scopata di nuovo. All’inizio ho dovuto far particolare attenzione, in quanto, come le aveva detto il ginecologo, la prima volta sarebbe stata come se l’avessi dovuta sverginare di nuovo e, in effetti, all’inizio era molto stretta e, per un attimo, ho avuto proprio la sensazione di sverginarla. Abbiamo iniziato a godere entrambi del piacere della scopata che stavamo facendo, al punto tale che lei ha iniziato a godere, incitandomi sempre più a farla impazzire.

«Dai, amore, sbattimi più forte, fammelo sentire tutto, dai, più forte…Ora… Dai…Vengo…Sì, è bellissimo!»

Disteso su di lei, la scopavo all'impazzata, lei ha sollevato le gambe, annodandole dietro la mia schiena. Ho cominciato a pomparla come un dannato, facendole assaporare il più possibile il piacere che stavo ricevendo, fin quando, improvvisamente, son venuto. Era talmente bello che nessuno dei due ha avuto il coraggio di interrompere l’orgasmo, nel momento in cui venivano e, quindi, son rimasto ben piantato dentro di lei, inondandole la vagina con caldi getti di seme bollente che, immancabilmente, l’hanno fecondata di nuovo. Dopo un attimo di smarrimento, lei mi ha sorriso e mi ha ringraziato. Così, nei mesi successivi, ha ripreso a far visita al ginecologo, il quale era molto compiaciuto del fatto che lei era incinta, ma, soprattutto, perché così poteva ancora chiavarsela a iosa. Questo secondo parto, però, ha presentato una lieve complicanza, costringendo il ginecologo ad effettuare un taglio cesareo per far nascere uno splendido maschio, cui lei ha voluto imporre il nome di Nino. Non dovendolo allattare al seno, a causa dell’operazione, dopo poche settimane son tornate le mestruazioni e lei ha iniziato di nuovo a prendere la pillola e, negli otto mesi successivi, si è presa la libertà di provare altri quattro maschi, anche se non ne ha ricavato una grande soddisfazione. L’estate successiva abbiamo deciso di prendere una settimana di ferie e di andare in una nota località balneare della nostra bellissima regione. Il secondo giorno, mentre stavo giocando con i figli, ho notato Anna che parlava con un signore seduto sotto l’ombrellone, accanto a noi. Passata la mattinata, siamo tornati in albergo per il pranzo e, appena messi i bimbi a letto, causa il forte caldo del pomeriggio, lei mi ha rivolto uno sguardo languido e un sorriso carico di desiderio, dicendomi:

«Il signore di fianco a noi, si chiama Augusto e mi ha invitato a fare un giro con la sua barca; se non ti dispiace, ci andrei e ci vediamo più tardi.»

L’ho osservata dalla terrazza mentre attraversava la strada e prendere sottobraccio il tizio che la stava aspettando. L’ho vista tornare alle sette del pomeriggio, con il viso rilassato, stanca ma felice. Dopo una rapida doccia siamo scesi per la cena e, dopo una breve passeggiata, poiché i figli erano stanchi, siam tornati in albergo e ci siamo ritrovati abbracciati nel nostro letto, dove lei, sdraiata su un fianco e con la mano destra che segava lentamente il mio cazzo, mi ha raccontato come aveva trascorso il pomeriggio.
Siamo andati al molo dove lui tiene ormeggiata una magnifica barca e, dopo aver lasciato il porto, ci siamo diretti al largo, fino ad un punto dove ha gettato l’ancora e, poiché faceva molto caldo, mi ha invitato a far il bagno, ovviamente nuda. Ci siamo tuffati e dopo una bella nuotata, siamo risaliti sulla barca; lui mi ha abbracciato tenendomi da dietro. Sentivo premere nel solco delle natiche, uno spuntone di carne dura e pulsante. Ci siamo sdraiati ed abbiamo iniziato con un 69. Mentre cercavo di infilarmi in gola buona parte di quel meraviglioso cazzo, lui mi faceva impazzire, leccandomi superbamente fra le pieghe della fica, succhiando con forza il mio bottoncino, fin quando ho raggiunto l’orgasmo. Poi lui si è girato e, tenendomi sul lato destro, ha sollevato la mia gamba ed è entrato tutto dentro di me, iniziando un lento ma martellante movimento di pompaggio, che, ben presto, mi ha fatto raggiungere l’ennesimo orgasmo.

«Sì, dai… Sì, dai, più forte… Sei fantastico…Mi fai morire… Dai, che vengo…ora…Vengo!»

Ho iniziato a godere sempre più forte, mentre lui proseguiva a pomparmi sempre con lo stesso ritmo, sembrava instancabile, fin quando, dopo l’ennesimo mio orgasmo, è venuto, scaricando dentro di me caldi getti di seme bollente. Siamo rimasti distesi ed abbracciati, poi abbiamo deciso di fare un altro bagno. Mentre eravamo in acqua, ha continuato a stuzzicarmi ed a giocare con il mio corpo, mantenendo sempre viva la mia eccitazione. Quando siamo risaliti, lui era già quasi in tiro e, con poche leccate, gliel'ho fatto tornare perfettamente duro. Lui mi ha fatto inginocchiare, poi ho sentito la sua lingua indugiare a lungo sul mio fiorellino anale, poi, lentamente, la sua bruciante cappella mi ha penetrato aprendomi il culo, fino ad entrare tutto dentro di me. Mi ha afferrato per i fianchi e ha preso a stantuffarmi con un ritmo poderoso, mentre io godevo senza ritegno.

«È bellissimo…. Dai, più forte… Sfondami il culo!»

Ho perso il conto di quante volte ho urlato vengo, fin quando lui me lo ha piantato tutto dentro ed ha iniziato a svuotarsi dentro di me, elargendomi un vero e proprio clistere di sborra.

«Eccomi, troia…ti farcisco il culo…Te lo riempio…sborro!»

Dopo esserci rinfrescati, siam ritornati e lui mi ha detto che domani ha degli impegni, ma, se voglio, dopodomani, uscirà di nuovo in barca, assieme a quattro amici e non ti nego che mi piacerebbe andar con loro.»

Ero talmente eccitato dal racconto che stavo quasi per venire, quando ho detto che a me sarebbe piaciuto scoparla.

«No, ti voglio in bocca; tutti mi inondano fica e culo, ma nessuno mi schizza in bocca che è una cosa che mi fa impazzire, specie se sei tu a farlo, poiché il tuo è il più buono di tutti.»

Detto questo se lo è infilato in gola e mi ha spremuto, fino all’ultima goccia. L’indomani, ha trascorso tutta la giornata a giocare con i figli ed io la osservavo, ammirando quella madre premurosa che, con gioia e pazienza, si dedicava interamente alle sue creature. La sera, dopo una breve passeggiata, siamo tornati in camera nostra e lei ha voluto far l’amore con me, in maniera dolce ed appassionata. L’indomani, mentre giocavo con i figli sul bagnasciuga, ho visto arrivare Augusto che, dopo averle fatto un breve saluto, l'ha invitata ad andar con lui. Lei mi ha guardato con occhi colmi di tenerezza e riconoscenza perché le permettevo di vivere dei momenti esclusivi, da lontano mi ha lanciato un bacio, poi se n'è andata con lui. È tornata la sera, erano quasi le venti, aveva un'espressione stanca, l’aria distrutta e ancora tracce di seme maschile fra i capelli. Le ho chiesto di uscire a cena con noi, ma lei mi ha sorriso e mi ha detto che avrebbe fatto una rapida doccia e mi avrebbe atteso nel nostro letto. Circa due ore dopo, quando son tornato, lei stava dormendo profondamente ed io, nel buio della stanza, ammiravo il suo corpo nudo, rilassato tra le braccia di Morfeo. Al solo Immaginare di quanto potesse aver goduto, ho iniziato a segarmi lentamente. Ero così preso da ciò che facevo, tenendo gli occhi chiusi per immaginar le scene di lei alle prese con altri uomini, che un lungo gemito mi è sfuggito dalla bocca.

«Lascia faccio io.»

È stato quanto mi ha detto lei che si era svegliata; ha sostituito con la sua mano la mia sul cazzo duro e lo segava dolcemente. Dopo avermi dato un bacio in bocca, è scivolata silenziosamente sul mio corpo, per poi stringere fra le labbra il mio membro duro e pronto all’orgasmo. Un piacere intenso e sublime ha invaso il mio corpo e, un attimo dopo, le ho riversato in gola tutto il mio piacere. Dopo aver spremuto fino all’ultima goccia, lei si è distesa di nuovo vicino a me ed ha iniziato a raccontare come aveva trascorso la giornata con i suoi amici. Quando siamo arrivati al molo, abbiamo già trovato la barca di Augusto pronta per salpare; a bordo vi erano quattro suoi amici che, dopo una breve presentazione, mi hanno accolto calorosamente fra di loro. C’era Gino, che dei quattro era il più anziano, poi Luca, il più giovane, Tino completamente calvo, mentre Lucio era il più magro di tutti. Ci siamo allontanati e come la volta precedente abbiamo ancorato la barca al largo. Dopo uno sguardo d’intesa, tutti e cinque si sono denudati, mi hanno invitato a far lo stesso, per poi tuffarci in mare, per un buon bagno rinfrescante. Quando son risalita, loro erano già sulla barca e, a quel punto, hanno iniziato a baciarmi, a toccarmi. Sentire cinque bocche, dieci mani che ti baciano, toccano, e accarezzano dappertutto, mi ha mandato fuori di testa. Ad un tratto, mi son trovata inginocchiata fra loro che mi stavano intorno formando circolo, mentre ognuno mi dava da succhiare il suo membro già teso e duro. Gino era quello più dotato in circonferenza, mentre Lucio, di sicuro, era quello che lo aveva più lungo di tutti. Augusto è stato il primo a sdraiarsi supino ed a farmi impalare su di lui. Appena l’ho sentito entrare fino in fondo, mi hanno fatto distendere su di lui e subito Lucio, dopo avermi lubrificato il fiorellino anale con della saliva, ha appoggiato la sua dura cappella e, con una spinta decisa, mi ha riempito più della metà del culo. Sentirmi prendere da due maschi contemporaneamente, mentre un terzo me lo spingeva in gola, e gli altri due si facevano segare, uno per mano, mi ha mandato per davvero in estasi. Non so quante volte sono venuta, ho goduto tantissimo e, ogni volta che uno mi riempiva uno dei buchi, subito un altro prendeva il suo posto, in una girandola di orgasmi e sborrate senza fine. Dopo un lungo tempo, durante il quale ho goduto senza ritegno, anche loro hanno deciso che era ora di fare una pausa. Mi hanno fatto scendere sulla piccola piattaforma, posta sulla poppa della barca e, dopo avermi fatto distendere, loro si son allineati sopra di me e tutti e cinque improvvisamente mi hanno urinato addosso. Sentirmi quella pioggia dorata che bagnava ogni centimetro del mio corpo, mi ha quasi provocato un altro orgasmo. Poi ci siamo di nuovo tuffati in mare, dove ci siamo divertiti a giocare con spruzzi d'acqua e, una volta risaliti a bordo, mi hanno fatto distendere sul tavolo ed hanno apparecchiato sul mio corpo il loro pranzo: un’insalata di riso freddo, che ciascuno ha preso a mangiare senza l’aiuto di nessuna posata, ma semplicemente utilizzando la propria bocca e, di conseguenza, continuando ad eccitare il mio corpo. Terminato questo ulteriore gioco, ero già pronta a goder di nuovo: essi hanno ripreso ad infilarmi a tre per volta, portandomi all'orgasmo tante altre volte. Improvvisamente abbiamo sentito il rumore di una barca che si stava avvicinando: era un peschereccio il cui proprietario era un amico di Augusto.»

«Vediamo se hanno del pesce fresco.»

Ha detto Augusto.La barca si è avvicinata ed il proprietario, dopo aver scambiato i saluti con Augusto, non ha potuto far a meno di vedere cosa gli altri tre mi stavano facendo, e quindi ha chiesto di poter partecipare. Immediatamente mi sono trovata circondata da altri tre maschi. Il proprietario del peschereccio, tipo grasso e sudicio, con un cazzo ad uncino, un tizio più anziano che però ce l’aveva grosso e nodoso, ma il più spettacolare era un ragazzo di colore, che sembrava avere un serpente fra le gambe, da quanto lo aveva lungo. Senza tanti convenevoli mi sono trovata impalata sul vecchio, mentre il grassone me lo spingeva con forza in gola; poi, improvvisamente, ho sentito che il ragazzo di colore me lo appoggiava al culo e, con una spinta decisa, me lo ha infilato tutto dentro. Mi hanno scopato per più di un’ora, alternandosi nei miei buchi, per poi schizzarmi tutta la loro sborra addosso. Dopo di che, hanno salutato tutti e, dopo aver regalato una cassetta di pesce ad Augusto, se ne sono andati.

«Guarda, troia, stasera mangeremo questo pesce con la soddisfazione che è stato da te pagato facendoti sbattere per quella puttana che sei.»

Hanno ripreso a scoparmi sempre con più gusto e insultandomi, fin quando, ormai, stava calando la sera e, dopo che tutti si erano di nuovo svuotati dentro di me, mi hanno sollevato di peso e gettato in acqua, gridando che quello era l’unico modo per poter ripulire una vacca sfondata farcita di sborra. È stato tutto da non credere quanto intenso e sconvolgente: esser posseduta contemporaneamente da più maschi, mi ha fatto provare sensazioni uniche ed irripetibili. Finito il racconto, si è di nuovo messa a dormire ed io mi son alzato, son andato in bagno e, per non disturbarla, mi son tirato una sega monumentale, sborrando anche l’anima. L’indomani ce ne siamo andati e, nei tre mesi successivi, Anna sembrava cambiata. Si era presa la libertà di andar con due o tre maschi, ma, a suo dire, non ne aveva ricevuto molto piacere. Ho cercato di capire il motivo e, alla fine, mi ha detto che l’unico maschio singolo, con il quale riusciva a godere, ero io, mentre con gli altri non trovava quello stesso stimolo che aveva provato quando veniva posseduta da più maschi insieme. A quel punto ho deciso che dovevo far qualcosa per riportare il sorriso e la voglia di godere in mia moglie. Dopo una breve ricerca, ho avuto l’ispirazione giusta e così, per il ponte dell’8 dicembre, abbiamo lasciato i nostri figli ai miei suoceri, che ne erano davvero felici, e siamo volati a Milano. Giunti in città, siamo andati in albergo e, dopo una breve passeggiata abbiamo raggiunto, in taxi, un negozio molto particolare: volevo che lei potesse veder, per la prima volta, un sexy shop. Entrati nel negozio, lei è rimasta letteralmente stupita dalla gran quantità di cose interessanti che vi erano e, dopo un’attenta ricerca, abbiamo acquistato tre abiti molto sexy, oltre scarpe dal tacco proibitivo, nonché alcuni stivali, sempre con il tacco altissimo. A sera, dopo cena, sempre in taxi, siamo andati davanti ad un locale molto particolare: un club prive'. Appena entrati, mia moglie è rimasta subito affascinata, sia dall’ambiente che dagli sguardi ammirati che maschi presenti le rivolgevano. Per prima cosa, ho voluto che provasse l'esperienza del

glory hole

. È stato fantastico vedere il suo sguardo compiaciuto quando, dai tanti buchi, spuntavano splendidi membri da succhiare. Dopo averne spremuti circa una decina, ci siamo diretti nell’altra parte del locale, sempre seguiti da un discreto numero di maschi, desiderosi di avere un contatto intimo con lei. Siamo entrati in una piccola camera, dove lei ha ricevuto le attenzioni di molti uomini che la toccavano, la eccitavano con baci e carezze, fin quando hanno cominciato a penetrarla, a tre per volta. Ha avuto modo di godere tantissimo, perché, per ogni maschio che le schizzava addosso il suo piacere, subito un altro prendeva il posto nel buco lasciato libero. Abbiamo lasciato il locale che erano le quattro del mattino, stanchi ma felici.
Da quella sera, son passati diversi anni ed Anna ha sempre più affinato il gusto ed il piacere di farsi possedere da più maschi. Col tempo, ho scoperto un sito dove si può offrire la moglie ad altri uomini, definiti

bull

, che provvedono a montare e far godere la donna che viene loro offerta e, due giorni fa, in occasione del suo 40º compleanno, con la complicità di un bull, ho organizzato una festa a sorpresa, dove l’ospite femminile era solo lei. Grazie ad una webcam, ho potuto ammirare a distanza tutto quello che un numero considerevole di maschi ha fatto con mia moglie e, quando sono andato a riprenderla, stava ancora succhiando un ultimo maschio. Dopo averlo spremuto, fino all’ultima goccia, ce ne siamo andati. Appena salita in auto si è addormentata; mentre guidavo, guardavo la mia donna che dormiva beatamente, accanto a me. Non m’importa nulla di ciò che pensa la gente, che lei sia una gran troia ed io un gran cornuto, ma il piacere sottile e sublime che provo nel veder mia moglie posseduta da altri maschi, per me non ha prezzo e non lo cambierò con nessun altro genere di godimento.

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