STORY TITLE: insospettabilmente....trasgressiva 
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insospettabilmente....trasgressiva


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insospettabilmente....trasgressiva

by arcornuto
Viewed: 541 times Comments 0 Date: 14-05-2023 Language: Language

una delle cose della mia compagna che trovo particolarmente eccitanti è proprio il fatto che nessuno mai, osservandola nella sua alquanto sofisticata essenza esteriore, potrebbe mai immaginare di come, nel più segreto riserbo, sia insospettabilmente porca.
quando ci troviamo in una località naturista, e sebbene abbia una frequentazione con un amico prediletto tutt’altro che dotato fisicamente, non disdegna affatto, sapendo con ciò di ingelosirmi, di farmi volutamente notare le notevoli protuberanze genitali di altri individui.
fu in occasione di un periodo trascorso nella località esotica in cui ci trovavamo, che ebbe il modo ulteriore per sviluppare questo malizioso gioco, osservando un individuo di colore camminare lungo la battigia, le cui dimensioni del pene erano tutt’altro che trascurabili, e sebbene io stesso non mi possa lamentare in tal senso, fui obbligato ad ammettere che quelle erano davvero misure invidiabili.
quando penso che attraverso il proprio modo di essere non passa mai inosservata, ottenendo ogni genere di riscontro da chi semplicemente osservandola ne rimane estasiato, diviene inevitabile fantasticare di maliziosi confronti assieme agli individui più inverosimili.
ecco che allora trova persino un senso compiuto dare spazio a quel suo vecchio amico d’infanzia che, seppure nella sua inconsistente fisicità, rende particolarmente intrigante quel trasgressivo gioco a due che nel tempo si è andato instaurando tra loro, facendo di me il consenziente spettatore dei più inusuali convegni.
neppure alla sera, nel locale dove rivedemmo dietro ad un bancone il nerboruto mandingo già incrociato sulla spiaggia, ed intento a shakerare abilmente il coktail per le signore che se lo pregustavano con lo sguardo, egli poteva passare insosservato con quella sua candida camicia di lino che poneva in maggior risalto la sua scura epidermide.
fu allora, come nulla fosse, che la mia compagna, poggiandosi alla balaustra quasi che fosse quella dell’altare di una chiesa, si sporse verso di lui decisa a saggiarne le doti più intrinseche, e dopo aver degustato l’alcolica pozione che le venne elargita, porgendogli un cartoncino, volse le spalle e, con incedere sinuoso sui propri sandali dal tacco acuminato, ed avvolta in un velatissimo pareo, tornò verso di me.
a notte inoltrata, sotto al patio del bungalow dove alloggiavamo, ecco un’ombra furtiva apparire all’improvviso dal buio, fermandosi solo alla vista del sottocritto, che tuttavia, e con assoluta naturalezza, la mia compagna, obbligò ad immediato congedo come se fossi un inserviente trovatosi li casualmente e solo per assolvere ad una precisa mansione.
non senza ineludibile stato emotivo, ma ubbidendo all’ordine perentoriamente ricevuto, mi allontanai, cercando di spiare non visto quanto mi fu possibile, sino a che li vidi scomparire all’interno dell’alloggio.
l’umidità notturna si impadronì del mio turbamento impedendomi di assistere oltre agli eventi che solo il giorno seguente potei interpretare dopo tutto quel tempo trascorso all’aperto e sotto ad un cielo denso di stelle e di struggenti pensieri in attesa di poter fare ritorno.
la confessione che mi venne in seguito fatta mi trafisse implacabilmente oltre lo sterno, invadendomi il cervello come fosse lo scurissimo pene aveva appena invaso il candido corpo della mia compagna, eruttando in lei orgasmi oltraggiosi al mio ego maschile sfrattato dal talamo.
tuttavia l’eccitazione prevalse sul senso di frastornato turbamento all’idea di quella fisica unione dei loro corpi in amplesso, immaginando di quella torbida protuberanza intenta a perquoterne le bianche carnosità vaginali, sull’eco di gementi ovazioni mentre veniva attraversata dall’impetuosità tribale del nero che l’aveva così impunemente goduta senza remora alcuna.


continua...

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